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Autore: neoeli91    17/10/2015    0 recensioni
In un mondo in cui Bene e Male sono in equilibrio, qualcuno cercherà, mediante il suo potere, di assoggettare tutto il Pianeta Terra.
Ciao a tutti! Sono Neoeli e sono tornata con una FF sugli Exo. L'ho ambientata nell'era di Mama, quindi al debutto. Spero vi piaccia.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In un universo che si divide tra Bene e Male, tra Bianco e Nero, vive un’entità fatta di sangue e carne che trascende il tempo e lo spazio, che ha il compito di mantenere queste forze in equilibrio fin dall’alba dei tempi: quando una nuova forza del male entrava in gioco lei ne faceva entrare una buona, e dove troppa bontà regnava faceva nascere Male. Non era né buona né cattiva, non provava sentimenti o emozioni per qualunque essere vivente né per se stessa e faceva solo il lavoro per cui era stata plasmata.
Ora, però, questo equilibrio è nuovamente a rischio in un pianeta che fin dalla sua creazione ha visto il susseguirsi di Bene e Male: il Pianeta Terra.
Tuttavia iniziò a provare sensazioni nuove, che noi tutti chiamiamo odio, frustrazione e rabbia, causati da un compito che non è riuscita a portare a termine.
<< Ho avuto fiducia ma mi hai tradito >> le disse con voce ferma e potente.
Rimase zitta.
<< La Luce oscurata dalle Tenebre è ben più rischiosa delle Tenebre rischiarate dalla Luce. Il tuo potere non è stato sufficiente per contenere il suo. Mi hai deluso, mai me lo sarei aspettato. Ora come ora, non hai il potere per sconfiggerlo. Devi andare sulla Terra, risvegliare i 12 guardiani  e portare di nuovo l’equilibrio nel piano dell’Universo. Se fallirai ancora ti farò tornare come’eri in origine: polvere astrale. >>
<< Come ordina, Padre. >>
La sua voce era ferma, apatica, perché ancora non capiva ciò che si agitava dentro di lei.
<< Un’ultima cosa >> interruppe << I tuoi poteri si attiveranno solamente nel momento del bisogno, così capirai come gli esseri umani vivono e perché il mondo può andare avanti anche senza di te >> concluse.
Europa, Africa, America, Oceania e Asia: dove verrà mandata questa ragazza? Non che a lei interessasse molto, un posto valeva l’altro: avrebbe trovato questi 12 guardiani e poi sarebbe tornata ad essere il solito strumento di mantenimento dell’equilibrio dell’Universo.
 
Contemporaneamente, a Seoul, capitale economica, politica e amministrativa della Corea del Sud, un gruppo di ragazzi infreddoliti, fà a gara per arrivare per primo alla casa che condividono per ripararsi dal freddo che quell’inverno aveva riservato loro. Non si erano fermati a fare battaglie di neve né pupazzi, l’era dei loro giochi era finita perché loro dovevano mantenersi in salute per il lavoro.
<< Mamma mia che freddo c’è fuori >> esordì Chanyeol togliendosi il piumino un po' umido.
<< Meno male che il manager ci fa trovare sempre la casa calda >> disse riconoscente KyungSoo.
<< Se così non fosse la nostra voce farebbe una brutta fine >> continuò  Baekhyun inorridito dal solo pensiero.
<< Maledette luci a risparmio energetico >> gemette arrabbiato ZiTao guardando la flebile luce del corridoio. Era rimasto spaventato dalla storia di fantasmi che la sera prima Sehun gli aveva raccontato.
<< Tranquillo, apriamo la tenda del balcone >> disse JoonMyeon << L’Unica nota positiva della neve è quella di riflettere la luce! >>
Così dicendo, il ragazzo aprì le tende e si fermò un attimo ad ammirare il panorama. L’inverno sulla Terra dava un’atmosfera magica ma sinistra, pensò il ragazzo.  Solo pochi istanti dopo notò un cumulo anormale di neve in un angolo del bancone. Mettendo a fuoco notò dapprima alcune linee nere come l’ebano che si mischiavano alla neve e poi un corpo nudo coperto solo in alcuni punti dalla neve.
<< Ragazzi! >> urlò allarmato il leader di quel gruppo << Datemi delle asciugamani e preparate del’acqua calda! >> ordinò aprendo la finestra e buttandosi a soccorrere qual corpo che riuscì benissimo a sollevare e portare dentro.
<< È nuda >> esclamò Jongin imbarazzato ma contemporaneamente preoccupato.
<< Dove sono queste asciugamani?! >> urlò ancora mentre gli amici guadavano preoccupati la scena.
<< Forse è meglio chiamare l’ambulanza! >> esclamò Chen pallido in volto, non sapevano che le normali medicine con lei non avrebbero funzionato e nemmeno che lei non avesse un cuore che la tenesse in vita.
<< Il cuore >> disse improvvisamente JoonMyeon con le lacrime agli occhi<< Non batte.>>
La depositò a terra e qualcuno lì a fianco iniziò a singhiozzare.
<< Chiamiamo la polizia >> disse YiFan rompendo il silenzio.
Sotto ai loro occhi però la figura si mise a sedere guardandosi attorno. Mai avevano visto occhi così neri e così privi di espressione o sentimento.
Nella casa piombò il caos: come poteva un cuore che non batteva tenere in vita una persona? Si chiedevano.
<< Ehi leader! >> esclamò Baekhyun infuriato << Come hai potuto dire che era morta?! >>
<< Il suo cuore, giuro che non batteva! >> disse il ragazzo pallido in volto cercando una ragione a quello che stava accadendo.
Intanto la ragazza si alzò, barcollò e ricadde a terra; ci riprovò tante volte ma proprio di camminare non ne voleva sapere così, in silenzio rimase a terra a fissarli in attesa che qualcosa accadesse. Nulla la sua mente ricordava: né chi era, né da dove venisse, ma ricordava vagamente il compito a lei assegnato.
Nessuno riusciva a capire cosa stesse realmente accadendo. Forse stavano sognando, pensò qualcuno ma anche quell’ipotesi era improbabile.
<< Innanzitutto vestiamola >> disse YiXing cercando di mantenere razionale il cervello.
<< Non abbiamo nulla da donna >> rispose Baekhyun << Ma credo che qualunque cosa vada bene >> si corresse dopo l’occhiata eloquente del suo compagno di stanza.
<< Quale ti piace? >> chiese il ragazzo con calma indicando un paio di magliette che Sehun, il più magro di tutti, gli aveva passato.
Lei indicò quella nera e poi guardò il ragazzo.
<< Credo che tu la debba vestire >> annunciò YiFan. Era un ragazzo intelligente e si era già fatto qualche idea su cosa potesse essere accaduto a quella ragazza. Erano errate ma almeno salvarono la ragazza.
<< Avrà più o meno la nostra età >> sbottò Sehun << Non può non sapersi vestire! >>
<< Ascolta, come può vestirsi se non riesce nemmeno a stare in piedi e a camminare?! >> iniziò serio prendendo la maglia che aveva in mano il suo connazionale e avvicinandosi alla ragazza. Iniziando a vestirla, attento a non farle male, continuò a parlare.
<< Credo che abbia subito un grosso trauma e che per ora abbia un problema con la memoria a lungo termine. In più se davvero abbiamo a che fare con un cuore che non batte ma che lo stesso tiene in vita una persona, di sicuro scoppierebbe qualcosa che noi non riusciremmo a gestire e sai che notizie poi sui giornali >> si bloccò per ammonire la ragazza che non stava ferma con le gambe << Per ora propongo di tenerla con noi ed intanto cercare in giro se qualcuno denuncia una ragazza scomparsa. >>
<< Sono d’accordo con YiFan >> esordì JoonMyeon << Non possiamo abbandonarla ai dottori, potrebbero affidarla ad un manicomio. >>
<< Già >> continuò YiFan << Adesso dobbiamo comportarci come se avessimo una bambina di uno, massimo due anni! >>
<< Una bambina abbastanza apatica >> intervenne Jongin preoccupato. Non aveva molta dimestichezza con i bambini: lo mettevano in agitazione, più del palcoscenico.
<< Come ti chiami? >> continuò JongDae sorridendole mentre il leader degli Exo-M cercava di insegnarle a camminare ridendo per la sua goffaggine.
Lei guardò il ragazzo come se non avesse capito e poi guardò nuovamente il ragazzo alto di fronte a lei.
<< Dobbiamo darla un nome! >>  annunciò divertito Chanyeol. Il problema è che la ragazza un nome lo aveva ma non sapeva come esprimersi, così cominciò ad agitarsi e sedendosi si rifiutò di muoversi.
<< Hai già un nome?! >> chiese allora YiFan.  
Lei annuii e gattonando si avviò alla finestra indicando il cielo.
<< Haneul? >> chiese MinSeok. Significava “cielo”.
Scosse ancora la testa continuando ad indicare.
<< Cosa può esserci in cielo? >> piagnucolò Baekhyun << Acqua, aria e pioggia? >> chiese dubbioso.
Indispettita la ragazza continuò ad indicare il cielo. Quello era il quarto sentimento che provava ed il primo che mostrava.
 
Quello era esattamente il cuore della Terra, suo Padre glielo aveva mostrato milioni di volte. Era nel luogo più lussureggiante e verde del pianeta, dove cascate di acqua cristalline si rincorrono e scorrono per riempire fiumiciattoli e grossi laghetti per dar da bere ad animali assetati e vita a pesci colorati. Nessun essere umano ci aveva mai messo piede, nessun essere umano era a conoscenza di quel posto e nemmeno a sua sorella era concesso entrare: gli esseri dagli oscuri poteri non potevano accedervi. Lui sì però: è una creatura  fatta di sangue e carne che trascende il tempo e lo spazio, che ha il compito di mantenere in equilibrio il Bene e il Male fin dall’alba dei tempi. Lui era la Luce, la sua gemella il Buio.
Tuttavia, in lui tutto era cambiato. Il suo bianco potere che bene doveva portare, stava per essere usato per scopi tutt’altro che nobili.
Incamminandosi arrivò al nucleo di quel paradiso terreste, dove una cascata riempiva incessantemente un laghetto contornato da Ninfee, bambù e altri fiori colorati.
Entrando tranquillamente in acqua si avviò alla cascata: quest’ultima proteggeva la grotta che custodiva il vero cuore di tutto il Pianeta.
<< Benvenuto Guardiano >> esordì una voce dolce e calma.
<< Impallidisco al suo cospetto >> rispose il ragazzo sorridendo. Dietro alla sua nobile facciata era nascosto l’essere più infimo di tutti.
<< Suvvia, ti ho visto nascere >> rise placidamente la voce.
Era una creatura mistica, piccola come un colibrì ma elegante e nobile come la più bella delle farfalle: era la custode della Spectrolite. Il suo potere manteneva viva la natura e respirabile l’aria, purificava le anime peccatrici quando morivano per farle ritornare sotto un altro aspetto mediante il ciclo della Vita.
<< Cosa ti porta qui? >> chiese ancora il Guardiano.
<< La Pietra >> disse lui << Volevo ammirarla. >>
Il suo tono nulla tradiva, era come una sirena ammaliatrice.
<< Nessuno si può avvicinare >> continuò << Tu lo dovresti sapere. Quindi, ti richiedo, cosa ti porta qui? >>
Improvvisamente la sua risata ruppe la tranquillità di quel posto: il suo vero io era venuto allo scoperto.
   
 
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