Quando una terapia di gruppo è l'unica soluzione...

Deidara ne aveva le scatole piene.
La sua morte nel manga era stata decisamente poco artistica, aveva immaginato fuochi d’artificio ovunque, nemici polverizzati che chiedevano pietà e caos ovunque. Un esercito mandato dall’Allaenza Ninja a farlo fuori e invece era stato ammazzato da un idiota che si vestiva da femmina e che quando starnutisce spara fulmini.
Basta, non ne poteva più.
La sua era un’arte, e come tale andava trattata.
Pensò, guardando l’opuscolo che lo aveva guidato fino alle porte di uno strano posto che assomigliava a un centro per alcolizzati, una certa Gilda di Fairy Tail.
Aveva sentito dire che li avrebbe trovato un certo Salamander, un mago del fuoco che di certo avrebbe apprezzato la sua arte.
Si schiarì la voce, pronto a fare la sua eclatante entrata in scena.
Aveva preparato un assortimento speciale di fuochi d’artificio ed esplosivi apposta per l’occasione e non era minimamente intenzionato a cedere il palcoscenico fino a quando non avesse ottenuto ciò che voleva.
Fece un passo e aprì il portone d’ingresso, e venne accolto da un tavolo volante che gli cadde addosso.
Sparò qualche imprecazione che qui non citeremo per non sconvolgere le menti dei nostri lettori (sappiate solo che riguardava le mutande di Orochimaru e le tendenze incest di Itachi) e si guardò intorno.
Fairy Tail era, come sempre, un posto magnifico per fare amicizie, per rilassarsi e chiacchierare piacevolmente senza essere disturbati. Infatti in quel momento l’atrio era un caos, tavoli e sedie che volavano, tizi nudi in giro, un idiota spara fulmini che faceva da antenna parabolica e un tipo strano che oltre agli spaghetti, si mangiava pure le posate.
E in mezzo a quel caos, un raggio di luce. Lei…
Deidara sgranò gli occhi, mentre lacrime di commozione gli rigavano le guance, di fronte a una tale e divina apparizione.
Erza svettava sugli avversari menando calci e pugni ovunque, disintegrando tutto e tutti senza distinzioni e lasciando senza fiato il nostro povero piromane, che non poteva non amare quella chioma così artistica. Così infuocata. Così…esplosiva!
Doveva fare qualcosa.
Insomma, ci sarebbe pur stato un avversario degno di mettere in risalto le sue doti al fine di sedurla, no?
Si guardò intorno, fermamente determinato a trovare un valido rivale a cui dimostrare la propria artistica superiorità.
Proprio in quel momento Gray, nudo e con Luvia saldamente aggrappata e adorante alla sua gamba, stava lottando con un tizio dai capelli rosa (Rosa? Deidara non poteva crederci, eppure era così…solo che lo faceva sembrare troppo gay) sparando ghiaccio dalle mani.
Ghiaccio.
Deidara era sconvolto.
Mai visto elemento infido come il ghiaccio! Innanzitutto, neutralizzava i suoi esplosivi. E poi era così privo di senso artistico, non esplodeva, non bruciava, non radeva al suolo…insomma, come poteva essere interessante?
Si fece avanti deciso, scagliando contro l’avversario prescelto quattro aquile delle dimensioni di un cavallo che esplosero contro di lui.
Natsu, colto alla sprovvista, fissò di sottecchi il nuovo arrivato.
Tra le mani di quello, un cucciolo di drago in terracotta esplosiva uggiolava in cerca di attenzioni.
Sgranò gli occhi, e fu amore a prima vista.
Aveva deciso, quel drago, doveva essere suo.
“Ehila…nuovo arrivato, giusto?” disse, avvicinandosi intenzionato a iniziare conversazione, ma pensando invece a come sottrargli il bottino squamato senza che se ne accorgesse.
“Ora sono impegnato, devo distruggere quella creatura che va contro ogni legge del pudore e dell’arte…” ribattè l’altro, fissando disgustato Gray, che nel frattempo era riemerso (nudo) dalle macerie causate dall’esplosione.
Natsu fissò Gray, e sorrise.
“Che ne dici di un affare?”
Deidara alzò un sopracciglio. Il capellone rosa aveva attirato la sua attenzione.
“Il drago, e in cambio ti aiuto a batterlo”
“E’ una cosa tra me e lui…”
“Ci sarà qualcos’altro che ti interessa qui, no?”
Deidara fissò sognante Erza, che in quel momento stava lottando con Luxus con indosso un bikini.
Natsu fece due più due (non sapevate che ne fosse capace, eh?) e sghignazzò.
“Allora ti aiuterò a farle la corte”
“Davvero?”
Gli occhi del piromane si illuminarono, pieni di gratitudine.
“Certo, siamo dello stesso elemento no?”
“L’esplosione è un’arte!” gridò quello esaltato, attirando l’attenzione di Mira che, fungendo anche da psicologa della gilda, si appuntò di prendergli un appuntamento.
Si strinsero la mano, sorridendo uno con l’aria da ebete e l’altro con la faccia da esaltato. Lucy avrebbe avuto gli incubi per mesi.
Quando lo scontro terminò, con la schiacciante vittoria di Deidara e Natsu, Erza comparve alle loro spalle. Furiosa.
“State forse litigando?”
La sua aura omicida travolse Deidara in pieno.
Che donna. Pensò, mentre gli occhi ardenti di lei lo immobilizzavano sul posto.
Si schiarì la gola: “Oh, tu! Magnifica creatura…”
Un pugno lo centrò in piena faccia, mentre Gerard, più incazzato e geloso che mai, lo spediva a qualche metro di distanza.
Deidara si rialzò, fissando il rivale fuori di sé.
Mira sospirò, forse, una terapia di gruppo era l’unica soluzione.