Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: Hedley    19/02/2009    6 recensioni
Una raccolta di one-shot che hanno come protagonisti i tre fratellini più amati d'America in formato ridotto: un tuffo nel passato,per rievocare l'infanzia di questi tre giovani musicisti,quando ancora la celebrità non era di casa. Dai primi passi di Nick al primo bacio di Kevin... Piccoli frammenti di vita racchiusi in un unica raccolta.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Once upon a time. C'erano una volta... Piccoli Jonas'
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il figlio del new jersey Parigi ha un fanciullo come il bosco ha un uccello; l'uccello si chiama il passero ed il fanciullo si chiama birichino.

Gli è che ha nell'anima una perla, l'innocenza;
Se si chiedesse all'immensa Parigi:
 "Chi è questo ragazzo?" essa risponderebbe:

 "è mio figlio".

I Miserabili.


Il  Figlio del New Jersey
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Bussola,borraccia,macchina fotografica,tappi di bottiglia,lente d'ingrandimento...c'era proprio tutto. Come sempre.
E poi lei: lei parcheggiata all'esterno del cortile, sostenuta dal cavalletto. Aveva trascorso tutta la mattinata a lucidarla,in attesa di quel pomeriggio.
Era proprio una meraviglia: rossa fiammante,con gli ammortizzatori ed il cambio di marce automatico: non se ne sarebbe separato per nulla al mondo.
"Mamma, io vado!" la stessa scena si era ripetuta tutti i pomerggi di quell'estate del  1997.
Denise non faceva neanche in tempo a raccomandargli di prendere il berretto,che il birbante aveva già inforcato il manubrio e con una sgommata,svoltava l'angolo di London Road, diretto verso una delle molteplici vie di Wyckoff assieme ad una mezza dozzina di altri bricconcelli dall'aria spensierata.
Era l'estate dell'avventura per i piccoli del paese: troppo svegli perchè i genitori riuscissero ad incastrarli in un qualche centro estivo,troppo giovani per uscire con le ragazze.
I ragazzini tra i sette e gli undici anni,trascorrevano i caldi pomeriggi estivi a sfrecciare lungo le strade deserte della loro cittadina. Talvolta, si fermavano per esaminare le impronte di un animale, o per suonare i campanelli e poi fuggire a bordo delle loro fidate biciclette.
Il lunedì poteva capitare che si trasformassero tutti in Detective e che investigassero sulle sorti di un pallone perduto. Il martedì era la giornata del lunapark. Mercoledì,poteva sembrare l'occasione buona per improvvisarsi esploratori. Giovedì si facevano gli scherzi ai ragazzi più grandi che andavano alle scuole estive. E il Venerdì  di tutto un po'.
Insomma, non si annoiavano mai questi ragazzini del New Jersey, sempre a pedalare per i campi e le stradine,ma mai in casa.
Il passatempo preferito di tutti era però uno solo: la gara di velocità.
Così i piccoli ciclisti si sfidavano a vicenda. Esistevano molti tipi di gare di bicicletta.
C'era chi pedalava senza mani e chi non si sedeva mai sul sellino. C'erano le gare a due e quelle a tre (il più piccolo nel cestello) e le corse ad ostacoli.
Ma le gare di velocità rimanevano sempre le più gettonate. Chi vinceva la sfida era il più fico,il migliore, che veniva considerato un eroe per il resto della giornata.
Ed il più veloce era sempre lui.
"Ehy,frena ragazzino!" Joseph Jonas sgommò lasciando un evidente segno sull'asfalto e virò a sinistra,verso le piste di pattinaggio.
"Mi scusi signor Winford!" urlò al signore che aveva pericolosamente rischiato di investire.
Altri due ragazzini sfrecciarono sul marciapiede a breve distanza dal moretto.
"Adesso ti supero Joe!" esclamò uno dei due.
"Sì, ti piacerebbe Mark!" rispose il piccolo guadagnando velocità e sorridendo sornione; l'arietta fresca gli scompigliava i capelli e s'insinuava nella sua T-shirt  dandogli l'impressione di volare.
Era la sensazione più bella del mondo. Sentiva l'asfalto scivolare sotto di lui e la città scorrere sempre più veloce.
Man mano che pedalava,i contorni del circondario sbiadivano e tutto si faceva sfuocato, come se Wyckoff si stesse dissolvendo nel nulla.
Ed era in quel momento,quando la voce di Mark non era ormai più che un sottile eco in lontananza, che Joe chiudeva gli occhi e lasciava andare il manubrio facendosi guidare dalla forza della velocità.
Era libero. Semplicemente libero.
Quelli erano i momenti che il piccolo Joseph non avrebbe mai dimenticato delle sue estati.
Così come avrebbe sempre ricordato ciò che susseguiva quei momenti: la vittoria.
"..Ed è Joe Jonas il ragazzo più veloce di Wyckoff con..." la ragazzina diede un'occhiata al cronometro allacciato sul manubrio della sua bici giallo canarino.
"...2 minuti e 43 secondi!" Joseph frenò bruscamente e saltò giù dalla sua bici con un salto.
"Fiuuu che stanchezza!" esclamò appoggiandosi al sellino e scostandosi la frangetta dagli occhi con il dorso della mano,mentre la bambina gli offriva la sua borraccia.
"Sei stato bravo Joe!" si complimentò lei battendogli il cinque.
"Grazie Alex!Mai quanto te..." sorrise affabile alla ragazzina che gli diede uno spintone amichevole.
"Ma smettila!" lo schermì sistemandosi il berretto al contrario.
Mark e suo fratello James li raggiunsero poco dopo classificandosi rispettivamente secondo e terzo.
"Questa volta ti ho quasi raggiunto Joe!" Disse Mark,bevendo anche lui dalla borraccia di Alex.
Joe fece spallucce.
"Quasi.." ripetè sottolineando la parola con un gesto che indicava l'ovvietà della cosa.
Alex gli diede una leggera gomitata all'altezza dello stomaco. Il bambino scoppiò a ridere abbandonando l'aria da duro.
"Puoi sempre battermi domani..." aggiunse mentre gli altri ragazzini della banda incominciavano ad arrivare stanchi,sporchi di terriccio,ma felici.
Il sorriso contagiava ad uno ad uno i visetti imperlati di sudore,man mano che la borraccia di Alex passava di labbra in labbra.
"O dopodomani.." aggiunse ancora Joe tornando in sella alla sua bicicletta e preparandosi a partire, subito imitato dagli altri ragazzini.
"Abbiamo tutta l'estate no?" sorrise a Mark e gli tese la mano; i loro sguardi si fusero, mentre il sole alle loro spalle cominciava a tramontare inondando i volti stanchi dei bambini di una brillante luce arancione.
Infine anche Mark sorrise.
"Tutta l'estate!" concordò stringendo la mano di Joe e scuotendola con fermezza.
"E nessuno potrà fermarci!" 
Diede un cinque a James e si arrampicò sulla sua bicicletta blu notte pronto a pedalare fino a che i suoi piedini di bimbo glielo avessero consentito.
Lo scampanellio insistente di sette campanelli annunciò la ritirata dei membri della combriccola verso le rispettive abitazioni.
Sette biciclette che sfrecciavano lungo i vicoli semi illuminati di una sempre più deserta Wyckoff.
Sette ragazzini che esausti,ma euforici si godevano gli ultimi dieci minuti di libertà prima che il sole scomparisse totalmente,costringendoli a rincasare.
Ed in testa a tutti un ragazzino di appena otto anni,esile,ma con l'agilità di una libellula chiudeva gli occhi ed immaginava di volare.
Perchè lui era Joseph Jonas.
Il figlio del New Jersey.

***
Eccomi!Sono sempre qui a Rompere le scatole!
Questa volta ho deciso una volta per tutte, di incominciare una raccolta di one shot sui baby Jonas.
Non so il perchè,ma adoro scrivere su questi piccoli birbantelli: mi viene più facile e mi diverto di più rispetto a racconti di loro grandi.
Questa prima shot che ho scelto per aprire la raccolta è  insolita ed un po' particolare, lo so.
Ma era da quando ho letto quel capitolo dei Miserabili,che cel'avevo in testa e finalmente mi sono presa coraggio e l'ho messa per iscritto.
L'immagine di un piccolo Joseph che scorrazza tutto il giorno per la città, mi ha colpito troppo per accantonarla.
Forse non è venuta un granchè,ma non importa. E mi piacerebbe tanto sapere che cosa ne pensate voi.
Alla prossima shottina (che avrà come protagonisti tutti e tre i bricconcelli)!
Con affetto!

Laura
   
 
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