2° Capitolo
Quando quella notte ti sei
spento, credevo che se ne fosse andata anche la mia ultima speranza di tornare
a vivere…
E mentre fisso la tua lapide
bianca, una nebbia si alza dentro la mia mente e i ricordi riaffiorano in superficie
come ogni volta in cui penso a te.
Pioveva forte. L’asfalto era
scivoloso e presto l’avrei capito a mie spese con la tua vita.
Tu avevi di nuovo litigato di
nuovo con tuo fratello e anche se non lo davi a vedere sotto quel tuo tenue
sorriso, c’entravo anch’io nel litigio e la tua voce era stranamente
dispiaciuta.
Tu soffrivi ogni volta ed era
colpa mia e io per una volta volevo rimediare.
Ma ancora una volta feci la cosa
sbagliata, la voce che rispose era seccata e distaccata.
Stavo correndo per raggiungerlo
sulla strada che portava al fiume, la percorsi a perdifiato inciampando 2 volte
poiché le scarpe di gomma erano scivolose; ma dovevo raggiungerlo, dovevo
spiegargli. Era l’unica cosa che m’importava.
Arrivai alla fine della strada e
poi solo le ombre degli alberi davanti a me.
Le scarpe sporche di fango, non
riuscivo a respirare bene.
Quando i miei occhi si
abituarono all’oscurità e il mio respiro rallentò finalmente lo scorsi.
Sebbene la pioggia intensa mi
impedisse di distinguere i tratti somatici, riuscì a vedere solo il contorno
dei suoi capelli neri fradici e la sagoma di spalle.
Urlai a stento il suo nome, non
avevo ancora ripreso completamente il fiato.
La mia voce risultò rauca e
sconnessa.
-perché cazzo non ti fai mai gli
affari tuoi stupida ragazzina?!- mi disse con voce gelata che mi bloccò il
movimento, impedendomi di parlare, la mia mano ed il mio braccio restarono a
mezz’aria tremanti.
Si girò e in quel momento i suoi
occhi mi fulminarono, c’era delusione nei suoi occhi ma soprattutto rabbia e
disprezzo. Se non fossi stata una ragazza mi avrebbe ammazzato.
No stavo sbagliando lui non era
certamente te.
Lui lo avrebbe fatto, i suoi
occhi erano pieni di veleno. Mi facevano male e lo sapeva.
-che cazzo credevi di fare?-
ancora la sua voce che feriva la mia gola o forse qualcosa che si trovava più
in basso, nella parte sinistra del torace.
-io volevo solo…- cercai di
spiegare balbettando debolmente ma i tuoi occhi mi impedirono di proseguire.
-Cosa?! Volevi prendermi in giro
di nuovo? Volevi fregarmi? Che cazzo credevi di fare!?-
Gli occhi mi bruciavano ma non
avrei ceduto.
-Non è come credi…tuo fratello
cercava di proteggerti..non voleva che ti mettessi di nuovo nei casini..ma tu
sei il solito menefreghista, maledizione…lui si sente in colpa!-
-senti da che pulpito viene la
predica…fino a cinque mesi fa non te ne fregava granché delle persone..cos’è
adesso sei diventata altruista?!- la sua voce secca mi provocò una fitta.
- la vita è mia, non di mio
fratello e poi tu che cavolo c’entri?- continuò fissandomi negli occhi.
-tu non hai il diritto di
giudicare, fino a pochi mesi fa tu….- arretrai le parole
- che cosa?!- mi incitò alzando
la voce
-niente..non sono venuta qui per
questo- dissi piano ma decisa
-ah no! Peccato…allora non era
poi così male…tutte quelle ferite, umiliazioni…erano così insignificanti? Forse
dovrei rinfrescarti la memoria…- disse con voce sprezzante
-No!- urlai di rabbia
-allora vedo che non te ne sei dimenticata…credevo
che stare con mio fratello ti avesse reso la vita troppo noiosa e
monotona…dovrei ricominciare torturati eri così carina quando ti arrabbiavi o…-
-Basta! Sta zitto!- dissi
diventando rossa di rabbia
-che c’è…ho detto qualcosa che
non va?- disse toccandomi la frangia e accarezzandomi la guancia
-non toccarmi!- gridai levando
la sua mano dalla mia pelle – io non sono qui per questo!-
-allora perché mi hai detto di
venire qui?- disse
-io stavo cercando di impedirti
di fare una cosa di cui ti saresti pentito…a lui dispiace da morire vederti
ridotto così ogni volta..- disse arrabbiata
-te lo già detto non sono affari
tuoi, quello che faccio della mia vita, ne tanto meno suoi!-
I suoi occhi oceano si
infiammarono, mi prese il braccio ancora a mezz’aria e lo strinse forte, non mi
faceva male e anche se fosse, non gli avrei mai dato quella soddisfazione
-ma lui ci tiene a te..pensi che
lui sia contento che ogni sera ritorni a casa mezzo morto, pieno di lividi che
poi ti restano per settimane, ha paura che un giorno o l’altro ti succeda
qualcosa..-
- e tu chi sei? Solo perché adesso siete peggio di due
piccioncini credi di avere qualche diritto su di me? Se mio fratello non ti
avesse aiutato adesso saresti ancora li a commiserarti da tempo, quindi non
parlare e non dire niente, non né hai il diritto!..quanto credi che avresti
retto ancora?...mio fratello deve capire che non può salvare tutti, se ha
salvato te perché cazzo deve rompere me, non ha il diritto di scegliere per me,
non è un santo ed io non sono debole…IO NON SONO TE-
Le sue parole erano come lame di
coltello che mi colpivano ripetutamente, lacerando il mio cuore.
Con uno scatto di rabbia, per la
prima volta reagì di fronte a lui, con tutta la rabbia che avevo in corpo gli
detti un pugno nello stomaco, udì un gemito provenire da lui ma non si
scompose, anche lui era troppo orgoglioso.
-è vero! Lui mi ha aiutato e
gliene sono grata, ma non puoi giudicarlo perché tiene di più a te che a se
stesso..insomma sei o non sei il fratello maggiore! dovresti proteggerlo e non
fargli del male- dissi
Lui non parlò, continuò a
starsene li impalato a fissarmi con i suoi occhi che brillavano al buio…che
fossero illuminati per il fuoco o per il rimpianto non lo distinsi.
-e che cosa dovrei dire di te
allora hai 16 anni quasi 17 e te la fai con un ragazzino di 15…stupida...- la
sua voce tornò secca e sprezzante
-io non faccio niente a
nessuno…siamo solo amici…- dissi tentennando e colpita…stavo provando un
affetto sbagliato?
-oh davvero e a chi la vuoi dare
a bere? Io non sono mio fratello sai?! C’è differenza.. a 19 anni avrò pure il
diritto di vivere come cazzo mi pare…e non devo certo rendere conto a un
moccioso di 15 anni che è preoccupato perché ha paura che suo fratello gli
possa fregare la sua cotta per una stupida ragazzina che è due anni più
grande!!!- disse sputando il veleno
-tu sei solo un’egoista..ero
venuta a controllare che non ti facessi del male, perché so che lui ci
resterebbe male e sarebbe pronto a morire per te, ma tu non te ne rendi conto,
ogni litigio per lui è come poter parlare alla tua anima e lasciarla
sfogare…perché pensi che ti lasci così libero,
lui spera che tu capisca, che non ti faccia uccidere in quelle stupide
gare di combattimento..l’idiota sei tu!- dissi dandogli uno schiaffo e poi la
mano cominciò a tremare
-scusa..- sussurrai abbassando
lo sguardo
-solo una ragazzina sciocca come
te si scusa per aver dato uno schiaffo ad
un idiota che gli ha rovinato la vita per 3 anni di seguito…e io sono
così idiota da…- ma non riuscì a sentire nient’altro perché un tuono sovrastò
la sua voce -…mio fratello mi odierebbe se sapesse lo sapesse…
Per questo cerco di odiarvi
tutti e due per questo faccio quelle gare…non me ne frega di nient’altro…ma tu
che ne sai…ti sei indotta ad innamorarti di lui solo perché era
conveniente….non sono l’unico egoista qui…credi veramente di essere cambiata?
Tutto quello che eri prima non puoi cancellarlo, e più andrai avanti più ti
accorgerai che non è bello avere a che fare con persone che riescono a neutralizzare
ogni dolore, perché ti senti inferiore e capisci che non vali niente…-
Quelle
parole me le ricordo tutt’ora…non potevo essermi innamorata di te vero ?
Non era giusto. Tu eri un ragazzo
solare e pieno di vita.. Avevi un’energia speciale. Un sorriso contagioso. Ma
eri troppo piccolo.
Ma una semplice amicizia non
spiegava perché all’improvviso mi sembrava di averti sempre ingannato, perché
se per me era solo amicizia, io ti avevo illuso ingannato allo stesso tempo.
Non sono mai stata capace di capire il confine
tra la mia amicizia e il tuo affetto.
Io mi ero nascosta dietro tua
ombra per proteggermi.
-no riesci nemmeno a guadarmi
negli occhi…prova a ripetere a te stessa che non sei più sola forse può
funzionare ancora…senti ancora il vuoto e lo sentirai sempre…-
-basta..non dire altro per
favore!- lo supplicai e sussultai
-cos’è ti si sono aperti gli
occhi!?- disse con voce innocente e pungente
Una saetta cadde non troppo distante.
Il rombo del tuono mi svuotò la mente.
La sua mano si avvicinò di nuovo
al mio viso per prendere il mento, ma lo scansai.
-no! Ti odio- dissi
singhiozzando e solo quando mi resi conto che stavo già piangendo mi girai e
cominciai ad andarmene, avevo perso tutto in quello che credevo.
Dopo alcuni metri mi fermai, i
singhiozzi mi impedivano di respirare.
Provai a coprirli con la mano ma
tremava e mi impediva di fermare il pianto.
Con le mani tremanti cercai di
premere il tasto verde per rispondere.
La tua voce dall’alta parte
squillante e preoccupata
-hey stella! Dove sei?..ma che
succede?-
-n-niente- cercai di parlare ma balbettai
– lascia perdere..-
-dimmi dove sei così vengo a
prenderti- la tua voce dolce e comprensiva
-no-no stai tranquillo- cercai
di calmarmi mentalmente – spiegami dove sei che ti raggiungo..- dissi con voce
ancora sconnessa
- sulla seconda strada che porta
alla piazza- disse aggiungendo particolari che ora la memoria non ricorda.
-ok arrivo- dissi
Riagganciai il telefono e mi asciugai
le ultime lacrime, imbucai la prima strada secondaria, raggiunsi la piazza in
10 minuti.
La pioggia intanto si era
calmata e io non me ne ero resa conto.
Alzasti la mano destra per
indicarmi la tua posizione e mi salutasti
con il tuo solito sorriso raggiante e pieno di vita. Mi ricordai le
parole di tuo fratello, e più cercavo di non pensare a quanto stupida fossi più
mi rendevo conto di essere assopita in un sogno.
Attraversai la strada e scivolai
sull’asfalto inciampando.
Due fari venivano verso di me a
gran velocità.
Sentì urlare il mio nome ma non
riuscivo a muovermi.
Il mio sogno si stava
avverando.. la mia mente si svuotò in mezzo secondo.
Ma qualcosa andò storto.
Un dettaglio che io non avevo
previsto e che avrebbe cambiato tutto…per sempre.
Quel dettaglio eri tu…..
P.S.
Ringrazio chiunque abbia letto e soprattutto berry345 che ha recensito, non me l’aspettavo e
ti ringrazio moltissimo per aver messo la mia storia tra i preferiti.
Non so se questo capitolo vada bene né
il resto della storia, quindi non mi offenderò se non vi piacerà.
Il capitolo non è molto centrale ma mi serviva
come introduzione al fatto principale.
Spero di non aver deluso nessuno…