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Autore: dreams23    19/02/2009    2 recensioni
Ho sempre amato la pioggia. Ho sempre pensato che i lampi ed i tuoni fossero affascinanti. Il loro rimbombo era come l’eco della mia anima...Non averi mai pensato che l’amore che provavo per le tempeste si trasformasse in paura, dolore e ricordi che non potò mai cancellare. La tempesta ora è il mio peggior incubo... Non avevo più il coraggio di uscire da quella stanza ne di respirare. Non avevo il coraggio di accennare un sorriso o di guardare negli occhi i tuoi genitori. D’altronde avevo ucciso il loro figlio...
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2° Capitolo

 

Quando quella notte ti sei spento, credevo che se ne fosse andata anche la mia ultima speranza di tornare a vivere…

E mentre fisso la tua lapide bianca, una nebbia si alza dentro la mia mente e i ricordi riaffiorano in superficie come ogni volta in cui penso a te.

Pioveva forte. L’asfalto era scivoloso e presto l’avrei capito a mie spese con la tua vita.

Tu avevi di nuovo litigato di nuovo con tuo fratello e anche se non lo davi a vedere sotto quel tuo tenue sorriso, c’entravo anch’io nel litigio e la tua voce era stranamente dispiaciuta.

Tu soffrivi ogni volta ed era colpa mia e io per una volta volevo rimediare.

Ma ancora una volta feci la cosa sbagliata, la voce che rispose era seccata e distaccata.

Stavo correndo per raggiungerlo sulla strada che portava al fiume, la percorsi a perdifiato inciampando 2 volte poiché le scarpe di gomma erano scivolose; ma dovevo raggiungerlo, dovevo spiegargli. Era l’unica cosa che m’importava.

Arrivai alla fine della strada e poi solo le ombre degli alberi davanti a me.

Le scarpe sporche di fango, non riuscivo a respirare bene.

Quando i miei occhi si abituarono all’oscurità e il mio respiro rallentò finalmente lo scorsi.

Sebbene la pioggia intensa mi impedisse di distinguere i tratti somatici, riuscì a vedere solo il contorno dei suoi capelli neri fradici e la sagoma di spalle.

Urlai a stento il suo nome, non avevo ancora ripreso completamente il fiato.

La mia voce risultò rauca e sconnessa.

-perché cazzo non ti fai mai gli affari tuoi stupida ragazzina?!- mi disse con voce gelata che mi bloccò il movimento, impedendomi di parlare, la mia mano ed il mio braccio restarono a mezz’aria tremanti.

Si girò e in quel momento i suoi occhi mi fulminarono, c’era delusione nei suoi occhi ma soprattutto rabbia e disprezzo. Se non fossi stata una ragazza mi avrebbe ammazzato.

No stavo sbagliando lui non era certamente te.

Lui lo avrebbe fatto, i suoi occhi erano pieni di veleno. Mi facevano male e lo sapeva.

-che cazzo credevi di fare?- ancora la sua voce che feriva la mia gola o forse qualcosa che si trovava più in basso, nella parte sinistra del torace.

-io volevo solo…- cercai di spiegare balbettando debolmente ma i tuoi occhi mi impedirono di proseguire.

-Cosa?! Volevi prendermi in giro di nuovo? Volevi fregarmi? Che cazzo credevi di fare!?-

Gli occhi mi bruciavano ma non avrei ceduto.

-Non è come credi…tuo fratello cercava di proteggerti..non voleva che ti mettessi di nuovo nei casini..ma tu sei il solito menefreghista, maledizione…lui si sente in colpa!-

-senti da che pulpito viene la predica…fino a cinque mesi fa non te ne fregava granché delle persone..cos’è adesso sei diventata altruista?!- la sua voce secca mi provocò una fitta.

- la vita è mia, non di mio fratello e poi tu che cavolo c’entri?- continuò fissandomi negli occhi.

-tu non hai il diritto di giudicare, fino a pochi mesi fa tu….- arretrai le parole

- che cosa?!- mi incitò alzando la voce

-niente..non sono venuta qui per questo- dissi piano ma decisa

-ah no! Peccato…allora non era poi così male…tutte quelle ferite, umiliazioni…erano così insignificanti? Forse dovrei rinfrescarti la memoria…- disse con voce sprezzante

-No!- urlai di rabbia

-allora vedo che non te ne sei dimenticata…credevo che stare con mio fratello ti avesse reso la vita troppo noiosa e monotona…dovrei ricominciare torturati eri così carina quando ti arrabbiavi o…-

-Basta! Sta zitto!- dissi diventando rossa di rabbia

-che c’è…ho detto qualcosa che non va?- disse toccandomi la frangia e accarezzandomi la guancia

-non toccarmi!- gridai levando la sua mano dalla mia pelle – io non sono qui per questo!-

-allora perché mi hai detto di venire qui?- disse

-io stavo cercando di impedirti di fare una cosa di cui ti saresti pentito…a lui dispiace da morire vederti ridotto così ogni volta..- disse arrabbiata

-te lo già detto non sono affari tuoi, quello che faccio della mia vita, ne tanto meno suoi!-

I suoi occhi oceano si infiammarono, mi prese il braccio ancora a mezz’aria e lo strinse forte, non mi faceva male e anche se fosse, non gli avrei mai dato quella soddisfazione

-ma lui ci tiene a te..pensi che lui sia contento che ogni sera ritorni a casa mezzo morto, pieno di lividi che poi ti restano per settimane, ha paura che un giorno o l’altro ti succeda qualcosa..-

- e tu chi sei?  Solo perché adesso siete peggio di due piccioncini credi di avere qualche diritto su di me? Se mio fratello non ti avesse aiutato adesso saresti ancora li a commiserarti da tempo, quindi non parlare e non dire niente, non né hai il diritto!..quanto credi che avresti retto ancora?...mio fratello deve capire che non può salvare tutti, se ha salvato te perché cazzo deve rompere me, non ha il diritto di scegliere per me, non è un santo ed io non sono debole…IO NON SONO TE-

Le sue parole erano come lame di coltello che mi colpivano ripetutamente, lacerando il mio cuore.

Con uno scatto di rabbia, per la prima volta reagì di fronte a lui, con tutta la rabbia che avevo in corpo gli detti un pugno nello stomaco, udì un gemito provenire da lui ma non si scompose, anche lui era troppo orgoglioso.

-è vero! Lui mi ha aiutato e gliene sono grata, ma non puoi giudicarlo perché tiene di più a te che a se stesso..insomma sei o non sei il fratello maggiore! dovresti proteggerlo e non fargli del male- dissi

Lui non parlò, continuò a starsene li impalato a fissarmi con i suoi occhi che brillavano al buio…che fossero illuminati per il fuoco o per il rimpianto non lo distinsi.

-e che cosa dovrei dire di te allora hai 16 anni quasi 17 e te la fai con un ragazzino di 15…stupida...- la sua voce tornò secca e sprezzante

-io non faccio niente a nessuno…siamo solo amici…- dissi tentennando e colpita…stavo provando un affetto sbagliato?

-oh davvero e a chi la vuoi dare a bere? Io non sono mio fratello sai?! C’è differenza.. a 19 anni avrò pure il diritto di vivere come cazzo mi pare…e non devo certo rendere conto a un moccioso di 15 anni che è preoccupato perché ha paura che suo fratello gli possa fregare la sua cotta per una stupida ragazzina che è due anni più grande!!!- disse sputando il veleno

-tu sei solo un’egoista..ero venuta a controllare che non ti facessi del male, perché so che lui ci resterebbe male e sarebbe pronto a morire per te, ma tu non te ne rendi conto, ogni litigio per lui è come poter parlare alla tua anima e lasciarla sfogare…perché pensi che ti lasci così libero,  lui spera che tu capisca, che non ti faccia uccidere in quelle stupide gare di combattimento..l’idiota sei tu!- dissi dandogli uno schiaffo e poi la mano cominciò a tremare

-scusa..- sussurrai abbassando lo sguardo

-solo una ragazzina sciocca come te si scusa per aver dato uno schiaffo ad  un idiota che gli ha rovinato la vita per 3 anni di seguito…e io sono così idiota da…- ma non riuscì a sentire nient’altro perché un tuono sovrastò la sua voce -…mio fratello mi odierebbe se sapesse lo sapesse…

Per questo cerco di odiarvi tutti e due per questo faccio quelle gare…non me ne frega di nient’altro…ma tu che ne sai…ti sei indotta ad innamorarti di lui solo perché era conveniente….non sono l’unico egoista qui…credi veramente di essere cambiata? Tutto quello che eri prima non puoi cancellarlo, e più andrai avanti più ti accorgerai che non è bello avere a che fare con persone che riescono a neutralizzare ogni dolore, perché ti senti inferiore e capisci che non vali niente…-

Quelle parole me le ricordo tutt’ora…non potevo essermi innamorata di te vero ?

Non era giusto. Tu eri un ragazzo solare e pieno di vita.. Avevi un’energia speciale. Un sorriso contagioso. Ma eri troppo piccolo.

Ma una semplice amicizia non spiegava perché all’improvviso mi sembrava di averti sempre ingannato, perché se per me era solo amicizia, io ti avevo illuso ingannato allo stesso tempo.

 Non sono mai stata capace di capire il confine tra la mia amicizia e il tuo affetto.

Io mi ero nascosta dietro tua ombra per proteggermi.

-no riesci nemmeno a guadarmi negli occhi…prova a ripetere a te stessa che non sei più sola forse può funzionare ancora…senti ancora il vuoto e lo sentirai sempre…-

-basta..non dire altro per favore!- lo supplicai e sussultai

-cos’è ti si sono aperti gli occhi!?- disse con voce innocente e pungente

Una saetta cadde non troppo distante. Il rombo del tuono mi svuotò la mente.

La sua mano si avvicinò di nuovo al mio viso per prendere il mento, ma lo scansai.

-no! Ti odio- dissi singhiozzando e solo quando mi resi conto che stavo già piangendo mi girai e cominciai ad andarmene, avevo perso tutto in quello che credevo.

Dopo alcuni metri mi fermai, i singhiozzi mi impedivano di respirare.

Provai a coprirli con la mano ma tremava e mi impediva di fermare il pianto.

Con le mani tremanti cercai di premere il tasto verde per rispondere.

La tua voce dall’alta parte squillante e preoccupata

-hey stella! Dove sei?..ma che succede?-

-n-niente- cercai di parlare ma balbettai – lascia perdere..-

-dimmi dove sei così vengo a prenderti- la tua voce dolce e comprensiva

-no-no stai tranquillo- cercai di calmarmi mentalmente – spiegami dove sei che ti raggiungo..- dissi con voce ancora sconnessa

- sulla seconda strada che porta alla piazza- disse aggiungendo particolari che ora la memoria non ricorda.

-ok arrivo- dissi

Riagganciai il telefono e mi asciugai le ultime lacrime, imbucai la prima strada secondaria, raggiunsi la piazza in 10 minuti.

La pioggia intanto si era calmata e io non me ne ero resa conto.

Alzasti la mano destra per indicarmi la tua posizione e mi salutasti  con il tuo solito sorriso raggiante e pieno di vita. Mi ricordai le parole di tuo fratello, e più cercavo di non pensare a quanto stupida fossi più mi rendevo conto di essere assopita in un sogno.

Attraversai la strada e scivolai sull’asfalto inciampando.

Due fari venivano verso di me a gran velocità.

Sentì urlare il mio nome ma non riuscivo a muovermi.

Il mio sogno si stava avverando.. la mia mente si svuotò in mezzo secondo.

Ma qualcosa andò storto.

Un dettaglio che io non avevo previsto e che avrebbe cambiato tutto…per sempre.

Quel dettaglio eri tu…..

 

P.S.

Ringrazio chiunque abbia letto e soprattutto berry345 che ha recensito, non me l’aspettavo e ti ringrazio moltissimo per aver messo la mia storia tra i preferiti.

Non so se questo capitolo vada bene né il resto della storia, quindi non mi offenderò se non vi piacerà.

 Il capitolo non è molto centrale ma mi serviva come introduzione al fatto principale.

Spero di non aver deluso nessuno…

  
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