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Autore: poil_92    20/10/2015    0 recensioni
" Mentre osservava il paesaggio che correva dal finestrino del pullman, Rylee si ricordò di come si era convinta a partire per il Maine. Aveva litigato con sua madre, pesantemente, perchè non voleva farla uscire di casa. Diamine, aveva 18 anni e non era quasi mai uscita da quelle quattro mura. "
Ecco un anticipazione della mia storia! Rylee - aka Rapunzel - si è decisa a lasciare la sua casa per vivere un'avventura, ma quello che l'attende non è niente di buono, almeno all'inizio.
Genere: Avventura, Fantasy, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO.

Mentre osservava il paesaggio che correva dal finestrino del pullman, Rylee si ricordò di come si era convinta a partire per il Maine.
Aveva litigato con sua madre, pesantemente, perchè non voleva farla uscire di casa. Diamine, aveva 18 anni e non era quasi mai uscita da quelle quattro mura.
Rylee le aveva proposto una piccola uscita, giusto per la notte di San Lorenzo, ma, ovviamente, sua madre aveva declinato la faccenda con un "Non voglio perdere il mio tempo per delle stupide stelle".
Ma lei non si era data per vinta. Aveva cercato di nascosto, su Internet, delle feste per il giorno di San Lorenzo e dal nulla era spuntata una piccola pagina anonima che riportava il seguente messaggio:

"Venite a Storybrooke per la festa di San Lorenzo! Vi aspetterà un magnifico spettacolo che accade una sola volta nella vita!"

All'inizio Rylee era entusiasta: aveva trovato dopo pochissimo tempo quello che cercava.
Storybrooke era una piccola cittadina nel Maine, non lontano da casa sua e sua madre, in quel periodo, aveva un viaggio di lavoro. Sarebbe stata sola a casa.
"Questa è una fantastica coincidenza!" pensò.

Ritornò al presente, sul pullman che stava viaggiando sulla strada boschiva per Storybrooke: più si avvicinava alla cittadina, più Rylee si sentiva strana.
Finalmente, dopo due ore di viaggio, varcarono il confine della città: Rylee, mise da parte per un po' quella brutta senzazione, ed ammirò la cittadina: era molto caratteristica e la trovava molto affascinante. C'era il minimo indispensabile, ma la trovava comunque stupenda.
Il pullman si fermò nel centro della città, vicino ad una piccola tavola calda; prese il borsone e scese dal veicolo.
Il conducente stava ricordando ai passeggeri che il pullman ripartiva domani sera e che il ritrovo era davanti alla tavola calda di Granny.
Rylee fece in tempo a sistemarsi in una delle camere della piccola pensione, gestita sempre dalla signora della tavola calda, che era già ora di andare nella piazza per godersi lo spettacolo delle stelle cadenti.
Si incamminò verso il centro della città e vide un gruppo di persone già riunite vicino alla torre dell'orologio; si unì al loro gruppo, stando sulle sue, troppo timida per fare conversazione, e si godette lo spettacolo.
Rylee pensò che era una visione fantastica: i meteoriti, con la loro caduta, correvano per tutto il cielo, creando uno spettacolo da lasciar senza fiato tutti i presenti.
Ad un certo punto iniziò a sentirsi strana, come se la terra stesse cedendo sotto ai suoi piedi: le girava la testa e vedeva tutto a puntini: cadde sbattendo la testa e mentre perdeva conoscenza, Rylee vide un volto femminile nel cielo, che rideva di gusto per lo spettacolo che stava assistendo sulla Terra.
Rylee aprì gli occhi di scatto.

Si alzò da terra e vide che era su una strada e che non era sola. "Che diamine ci faccio qui?!" pensò.
Appena cercò di ricordare una fitta lancinante le perforò la testa e un'immagine prese forma nei suoi ricordi.

[..]

Bianco. Era tutto bianco intorno a lei.
Era in piedi nel nulla, nel vero senso della parola, e non aveva idea di come facesse a saperlo.
"Deve essere per forza un sogno" si disse.
Ad un certo punto vide che una sagoma che si stava avvicinando a lei: era un ragazzo. E che ragazzo.
Quando le fu davanti , Rylee gli sorrise civettuola.
"Ciao bel figo, che ci fai nel mio sogno?"
" Non so se preferisco questa Rylee oppure quella originale, comunque ora ascoltami."
Il ragazzo gli sorrise sarcastico e gli disse quelle parole con un accenno di divertimento nella voce. Guardò la ragazza in modo del tutto diverso: la stava inchiodando con lo sguardo, e non ammetteva che la ragazza si distraesse per nessun motivo.
"Devi andare nella libreria di Storybrooke e cercare il libro "Nanà" di Emilè Zola. Una volta che sarai dentro cerca la cipria di Nanà. Ci siamo capiti?"
Rylee fissò quel ragazzo strano e gli disse in tono confuso, non capendo del tutto la gravità della situazione.
"Ehm... ok, va bene, ma... Dentro dove?" gli disse
Non fece in tempo a finire la frase che il ragazzo si stava già allontanando senza dirle una parola di più.

[...]

Ritornò di nuovo alla realtà.
Si massaggiò le tempie mentre iniziava a ricordare: aveva capito dove si trovava, ma non sapeva come era finita in quella cittadina e la cosa più importante, in quel momento, era trovare la libreria.
Fissò la torre dell'orologio e, sospirando, si accorse che l'edificio che stava cercando era proprio sotto di esso. Sorrise sarcastica, un gesto proprio non da lei, e iniziò ad incamminarsi verso lo stabile notando che anche altre persone stavano per entrare in libreria, confuse quanto lei.
" Sono bionda, ma non sono stupida. Qui sta succedendo qualcosa di strano" pensò.
Varcò le porte del negozio e sospirò nuovamente: l'edificio era enorme:c'erano scaffali su scaffali di libri e, quando si ha fretta, non è proprio una visione incoraggiante. Guardò davanti a se e vide un banco per l'accoglienza dei clienti, ma soprattutto notò che c'era un computer.
Sorrise vittoriosa e, scavalcando la porticina con il cartello "Entrata solo per gi addetti", accese il computer; la schermata si accese sul motore di ricerca dell'archivio e Rylee non perse tempo a digitare il titolo del libro che stava cercando, come se fosse impresso nella sua mente a fuoco dopo la conversazione con quello strano tipo nel suo sogno. Forse doveva fermarsi e ragionare un secondo su quello che le stva capitando ma Rylee era come se fosse sotto un in'incantesimo e nulla le importava in quel momento se non di trovare quel libro.
Dopo aver trovato le informazioni che cercava andò alla ricerca dello scaffale dove era stato riposto il libro, con un espressione vittoriosa stampata sul volto.
Lo trovò abbastanza facilmente e senza pensarci troppo prese il libro fra le mani, sfiorando la copertina antica quasi con ammirazione. Quando lo ebbe fra le mani poté avvertire una strana vibrazione proveniente dal volume: incuriosita lo aprì e lesse, quasi sovrappensiero, il titolo.

- Nanà- disse con voce sognante.

Con sua somma incredibilità, il libro si illuminò di una luce accecante ed eterea, trasportando Rylee all'interno del libro stesso.
  
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