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Autore: Angel27    21/10/2015    1 recensioni
"Ti rendi conto?" gridò Serena improvvisamente.
"Shhh non urlare." la riprese Emanuela.
"Ti rendi conto?- ripeté l'amica sottovoce- Immagina te alla Stark Tower, sarà un'avventura pazzesca!" continuò eccitata.
"Che cosa? Non so nemmeno se ho vinto e poi non credo proprio che il viaggio comprenda una visitina dal signor Stark...ma si, sarebbe davvero fighissimo." concluse sognante.
Certo non poteva sapere che la sua avventura sarebbe cominciata esattamente due giorni dopo.
["Ho spodestato il re di questo regno, il padre degli dei, da solo! Cosa ti fa credere che non riuscirò a vincere Thanos?!"sibilò.
"Perché vado oltre le apparenze, tu non sei il malvagio dio degli inganni! Non sei mai stato cattivo e non lo sei ora. Puoi ingannare gli altri Loki, ma non me...vedo la tua anima, la leggo come un libro antico. Nonostante i graffi, le ferite ama e prova le stesse emozioni di quella di un bambino."
Loki fu messo con le spalle al muro, le barriere, che per anni aveva eretto, si abbassarono lasciano passare uno spiraglio di luce.
"E sia,- acconsentì stanco- non montarti la testa ragazzina. Puoi vedere l'anima del dio... ma gli Jotun non hanno anima."]
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor, Tony Stark/Iron Man
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NDA
E come promesso eccoci al sesto capitolo!
Dunque ringraziate Alessia per questo, la sua recensione mi ha dato la giusta motivazione per postare un altro capitolo! 
Su su diciamolo tutti insieme: "ALESSIA TI RINGRAZIAMO!" bravi piccoli Avengers!!!
E non sarebbe male continuare con: "E PROMETTIAMO SOLENNEMENTE DI RECENSIRE I PROSSIMI CAPITOLI!" hahaha ;P ma non posso e non voglio costringervi quindi tranquilli. 
Dunque vi chiedo sempre venia per eventuali orrori e vi auguro una buona lettura nella speranza che questo capitolo vi piaccia!
Baci
Angel27

CAPITOLO 6: Ah l'AMOUR!

Allora glielo hai chiesto?" domandò Thor con un sorriso beffardo, ma Tony lo trovò semplicemente ebete.
"No." rispose secco.
"E quando avresti intenzione di farlo?" insistette.
"Quando lo farai anche tu!" esclamò stufo.
"Io lo farò al ballo dei fiori le donerò una rosa bianca e le chiederò..."
"MISERICORDIA!" un grido di donna bloccò il dio che accorse subito in suo aiuto.
Irruppe, seguito da Tony, nella stanza dove le ancelle erano solite raccogliere i panni puliti e ciò che vide lo lasciò a dir poco sconcertato. 
Un androide stava svolgendo il lavoro dell'ancella, mentre la povera ragazza tremante rimaneva rannicchiata in un angolo della stanza.
Thor ammonì lo scienziato con lo sguardo e quello sbuffò.
"Che c'è? Insomma qui siete troppo antiquati, quella ragazza potrà svolgere mille lavori più utili mentre lui piega la biancheria!" si giustificò.
Il dio aiutò la ragazza ad alzarsi dal pavimento e dopo averle spiegato che quell'essere non era pericoloso la congedò, la poveretta corse via ancora terrorizzata e quello sospirò massaggiandosi le tempie con fare nervoso.
"Quanti ce ne sono?" chiese poi temendo già la risposta.
"Beh considera cinque per le cucine, una dozzina per le camere e un sei o sette in giardino." 
All'ultima affermazione il dio si riscosse alzando di scatto la testa.
"Come il giardino?!" detto ciò si catapultò fuori pregando che non fosse troppo tardi.

Rumori meccanici ed imprecazioni varie riecheggiavano per i corridoi del palazzo.
"Su così...ecco perfetto...ci siamo...FANTASTICO! CI SONO RIUSCITA!" esultò infine Emanuela mentre toglieva la maschera da saldatore.
Era riuscita a costruire la sua seconda armatura tutta da sola e sfruttando materiali asgardiani, che avevano ottima resistenza.
"Ora devo provarla!" esclamò eccitata.- Jarvis tocca a te ora!"
"Con vero piacere." rispose.
Grazie a Tony e ad un suo piccolo ed innovativo centro tecnologico Jarvis ora poteva agire anche su Asgard.
Come Tony prima di lei Emanuela aveva creato i suoi bracciali per attivare l'armatura a distanza ed ora grazie agli stessi la indossò in pochi secondi.
"È FANTASTICO!" esultò muovendosi a mo' Michael Jackson un rumore la fece fermare e l'imbarazzo l'assalì quando vide una delle ancelle che la guardava sbalordita. Beh dopotutto non si vede ogni giorno una ragazza in armatura iron man che balla come MJ.
"Ehm io devo andare." disse poi avvicinandosi alla finestra per poi volare via accompagnata da un urlo della donna che si catapultò alla finestra osservando allibita la ragazza volante.

Dopo aver ascoltato, ricercato e esaminato attentamente i gusti di Serena, Thor aveva deciso di fare una piccola commissione su Midgard.
"Che cos'è?" aveva domandato la ragazza, il dio si era limitato ad un "apri e vedi".
Lo stupore per Serena fu enorme quando vide il fucile AA-12 che da tempo desiderava.
"Sai visto che le armi di qui non ti ispiravano molto ho pensato che farti avere l'arma che desideravi. I nani hanno apportato qualche modifica a Niðavellir, lo hanno reso efficace anche sulle varie creature dei nove regni. Sei felice?" A quella domanda Serena l'aveva abbracciato felice ringraziandolo per lo splendido dono.
Ora la ragazza si rigirava il fucile tra le mani mentre l'ancella le prendeva le misure per l'abito della festa, pregandola di smetterla di muoversi di continuo.
Pensava e ripensava al ballo e si chiedeva il perché Thor ci tenesse tanto, dopotutto era una semplice festa e poi a quel sogno.
"Il traditore tornerà, dovrete essere pronte a combattere, ha spezzato i fili che l'Albero della vita gli aveva imposto. La pace è durata troppo ora è tempo di guerra. Quando sarà il momento devi evocare il suo potere e lei si manifesterà."
Sbuffò, sembrava un messaggio in codice mandato col telegrafo. Avrebbe voluto parlarne con le ragazze, ma erano sparite nel nulla entrambe quindi decise di aspettare.

Ops giusto, chiedo perdono voi non sapete di quale festa sto parlando vero? Ovvio che no.
Dunque...è una particolare ricorrenza dove si festeggia l'arrivo dell'estate, quindi dei fiori. Non a caso la festa si chiama proprio "Il ballo dei Fiori" e come di tradizione il principe, ormai in età da moglie, chiederà alla compagna di sposarlo donandole il fiore sacro, un bellissimo oggetto di cristallo che si tramanda alle regine di generazione in generazione.
Ovviamente Serena non sapeva nulla di tutto ciò, anzi più passava il tempo in quella stanza con la donna, più la voglia di non andare aumentava.
"Come sta la mia principessa?" chiese Thor entrando nella stanza.
"Bene, ma per quanti secoli ancora dovrò stare in piedi ferma come una statua di marmo?" rispose, Thor rise.
"Va bene così Hlìn hai preso a sufficienza le misure per oggi!" disse, così la donna veloce come un fulmine prese il vestito e tutto l'occorrente per completarlo e sparì.
"My lady vorreste farmi l'onore di accompagnarmi al ballo questa sera?" chiese il dio inchinandosi.
"Certo messere sarà un vero piacere!" Rispose.
Thor la strinse a sé e le pose sul capo una corona di garofani bianchi.
"Questa è la mia promessa." le sussurrò prima di baciarla e Serena sentì i brividi salirle su per la spina dorsale e la sensazione che tutto stesse per scomparire.

"Come?" chiese Tony quasi urlando.
"L'ho vista buttarsi...giù per la finestra...con una strana armatura." Balbettò la donna che aveva visto Emanuela volare via dalla sua camera.
Tony non ci pensò due volte e dopo aver indossato l'armatura volò via alla ricerca della ragazza e non gli ci volle molto per trovarla.
"Signorina la preghiamo di ritornare a terra e abbandonare il velivolo!" scherzò.
"Non se ne parla!" rispose ridendo.
"Ah beh se la metti così ti farò scendere io!" detto ciò aumentò la velocità raggiungendola.
Emanuela lo seminò senza difficoltà e tra i due iniziò una piccola sfida che si concluse con la vittoria di Tony.
Una volta a terra lo scienziato le porse una corona di camelie rosse.
"È per questa sera...è il nostro fiore e la mia promessa." disse.
"È bellissima" sussurrò.
"Dai piccola volpe devi fare la prova vestito!" 
"Per tutte le armature! Il vestito!" esclamò, se ne era completamente dimenticata.


Alfheim
Sideria era stata richiamata dal suo popolo, un orrendo crimine era stato commesso e il colpevole di tanto orrore era chiaro a tutti.
"Lady Sideria."la chiamò una voce profonda.
"Váli è un piacere rivederti! Avrei preferito in circostanze più piacevoli." ammise la ragazza.
"Di certo saranno più piacevoli questa sera." disse donandole una corona di gardenie.
Loki lo fulminò con lo sguardo, indossava una leggera armatura asgardiana con l'elmo a coprirgli il viso.
"Certamente, ma adesso vorrei sapere della vittima." rispose la dea senza scomporsi.
"L'abbiamo trovato senza vita nella sala del trono." Spiegò.
"È nessuno di voi ha visto nulla?" chiese evidentemente spazientita.
"No nessuno." rispose.
Quando arrivarono nella sala del trono la ragazza sentì un moto di disgusto all'altezza dello stomaco, perfino Loki rimase impietrito da tanto orrore. Il lucido pavimento della sala ora era tinto di un rosso scarlatto sulla parete vi era una scritta e l'inchiostro era lo stesso sangue "Non ho più fili...".
"Torniamo ad Asgard subito!" disse.

Musica, mille abiti colorati e fiori di ogni genere ecco lo scenario che dominava la sala del trono.
Thor aveva aperto le danze con serena facendola volteggiare col suo bellissimo abito arancio ed oro per la sala. Serena si sentiva come in una storia di principesse mentre Thor l'accompagnava sulle note delle melodie asgardiane, non aveva occhi che per lei.
Anche Tony aveva invitato Emanuela a ballare, ma dopo poco quelle musiche classiche e quei modi decisamente troppo formali li spinsero ad allontanarsi dalla pista per commentare insieme le bizzarrie di quel posto.

"Ascolta ora ho bisogno di molta concentrazione!" fece Sideria entrando nelle sue stanze.
"Cosa devi fare?" chiese spazientito.
"C'è qualcuno che forse ci può aiutare, l'unico modo per parlargli è la telepatia, quindi ho bisogno di silenzio.
Loki borbottò un "fa come vuoi" per poi sedersi su una delle poltrone in velluto verde
Dopo diversi minuti riuscì a creare un ponte tra Asgard e l'Hel.
"Maestro devo parlarvi." 
Ora si trovava in una sorta di limbo di fronte a lei Höðr, il dio dell'oscurità, aveva capelli bianchi, la pelle albina e gli occhi come il ghiaccio.
"So tutto-disse grave- il tempo a vostra disposizione è finito..."
"Non siamo pronte ad affrontarlo."
"Non lo si è mai. Sideria siete nate con un solo scopo, la vostra stessa natura.... il vostro essere vi guiderà. Quando arriverà il momento saprai cosa fare, le Gemme vi hanno scelte è ora di dimostrare il vostro valore." detto ció interruppe il legame.
"L'orologio ancora rintocca...lo senti? Indica l'ora del giudizio, 'colpevole' questa è la sentenza."
Minacciose spire lo avvolsero e il panico si impossessò di lui, sopra il suo viso si ergeva il mostro a fauci spalancate una goccia di veleno scivolò leggera e...
Loki si riprese, ansimava pesantemente e Sideria gli fu subito accanto.
"La mente è il vero punto debole di ogni essere...è la prima via per l'anima una volta che sei sotto il suo controllo è finita. Sono parole tue non mie, non puoi cedere proprio tu al suo potere! Tu che hai deciso di governare su Asgard!" disse.
"È vicino, molto...ma ora non c'è tempo per pensarci la mia presenza è richiesta al ballo e anche la tua..." rispose alludendo a Vàli.
"Ma fai su serio?" chiese indignata allontanandosi dal dio che prese a ridere.

Odino fece il suo ingresso nella sala del trono tra gli applausi dei presenti e dopo un breve discorso lasciò che gli invitati riprendessero le danze.
Emanuela però da brava rivoluzionaria aveva convinto Tony a modificare il genere musicale. Non ci volle molto per convincere i musicisti a lasciar spazio alle casse e ad un buon impianto stereo, bastò alzare al massimo la musica e via i due si catapultarono sulla pista seguiti da Thor e Serena.
"Sei una folle lo sai?"gridò l'amica.
"Si!" rispose Emanuela.
"E sai che Odino ci ucciderà vero?"continuò.
"Probabile, ma ora balla!" 
In pochi attimi tutta la sala prese a muoversi (come automi, ma prese a muoversi ) contagiata dalle risa e dal carisma delle ragazze.
Sideria si limitò ad osservarle mentre teneva a bada un Odino/Loki leggermente furioso.

"I chitauri sono inquieti attendono un vostro ordine..."
"Non dovranno attendere oltre! Voglio vedere Asgard bruciare e con lei il suo erede! Badate voglio le tre ragazze vive e con loro anche l'Ingannatore." ruggì
"Come volete mio signore."

Era giunta l'ora. 
Thor prese serena e l'accompagnò nel giardino e fece cenno a Tony che avvampò improvvisamente.
"Serena-iniziò porgendole una corona d'oro bianco con al centro il fiore di cristallo all'interno del quale vi era incastonata una bellissima pietra arancio, come il sole al tramonto- questa corona è il pegno del mio amore eterno per te, ma è porta con sé una domanda...vuoi sposarmi?" chiese d'un fiato.
Serena si sentì mancare, il cuore batteva a mille, la testa le girava e sentì la gioia e la sorpresa esplodere in lei.
"Io..."
"Non temere non la cerimonia non si svolgerà subito, ma al tuo ventesimo compleanno. La tradizione vuole però che sia stretto un legame tra noi e questa promessa lo è."spiegò.
"Si." disse.
"Come?" chiese sorpreso.
"Ho detto di si." ripeté e il dio preso dalla gioia la sollevò facendo una giravolta ridendo felice.
"Ti amo Serena! Sei la ragazza più dolce, determinata e tremendamente affascinante che il fato potesse destinarmi! Mi ritengo un dio fortunato!" Esclamò.

La musica finalmente rallentò i ritmi e da balli sfrenati si passò ad un lento e romantico valzer. Vàli percorse deciso a grandi falcate la sala e, arrivato dinanzi Sideria, fece un profondo inchino.
"Mi concedete questo ballo?" chiese, la ragazza accettò di buon grado.
Fu un valzer perfetto nessun passo sbagliato, nessun cenno di disagio da parte di entrambi, ma Loki percepì una grave mancanza che lo rese più che felice...la passione.
Ciò non gli bastò per fermare uno scherzo che molto più tardi gli sarebbe tornato utile, ma questo lui non lo sapeva...o forse si.

Intanto lontano dalla sala da ballo un impacciato Tony tentava di fare la sua proposta.
"Allora...ecco io..." lo scienziato prese a balbettare emozionato come un bambino mentre Emanuela lo fissava divertita.
"Ah ma insomma per quell'armadio a due ante ossigenato è semplice, ma per me non lo è! Odio i discorsi formali, non mi appartengono io preferisco chiedertelo così! Jarvis attiva le armature!" ordinò e in pochi istanti entrambi si ritrovarono vestiti delle  rispettive armature.
"Seguimi!" le disse.
La portò al limite del Bifrost dove era possibile osservare l'intero universo, entrambi si tolsero l'elmo ed Emanuela decise di tacere per tutto il tempo sapeva che in quel momento lo scienziato stava cercando di trasmetterle le sue emozioni e per farlo aveva bisogno di ascoltare il cuore.
"So che sono un disastro, so che non sono un dio, ma se osservi questo universo in tutta la sua immensità puoi comprendere quanto il mio amore per te sia grande. Ti amo lo dirò per ogni stella che vedi, per ogni galassia, ogni pianeta. Ti amo e nulla, mai nessuno potrà cambiarlo...e se vorrai quando sarai pronta vorrei che questo noi duri per sempre." disse porgendole un bellissimo anello con incastonato uno zaffiro.
"Si...si per sempre!" rispose commossa baciandolo.

"Vorrei sapere qual è il tuo problema!" sbottò Sideria entrando nelle stanze di Loki.
"Nessuno." rispose tranquillo.
"E allora perché hai usato il Seidr su Vàli?" chiese sempre più furente, ma quello non le diede retta allora la ragazza decise di usare le maniere forti e fece ciò che il dio più di tutto odiava...lo trasformò in Jotun e quello divenne furente.
"Piccola impudente!" sibilò.
"Vedo che i miei modi non si smentiscono-rispose beffarda- ora spiegami perché hai aggredito Vàli."
"Non puoi negare di esserti divertita si dimenava come una di quelle creature antenate degli umani...ah scimmia! Non mi veniva il termine." rispose ridendo.
"Non mi sono divertita affatto! Tu sei solo un bambino viziato che non sa far altro che giocare e divertirsi sulle disgrazie altrui!" lo accusò e il dio a quelle accuse si irritò.
"Mi infastidisce la sua presenza!- sbottò- Quel suo modo odioso di fare il lecchino e di starti così vicino e..." si rese conto di aver parlato troppo quando vide la faccia sorpresa della ragazza.
"Aspetta un secondo...sei geloso? Sei geloso di me?" chiese allibita.
Il dio si sentì messo con le spalle al muro, per la prima volta non riuscì a mentire a se stesso.
"Eppure se fosse? Cosa cambierebbe? Te lo dico io! Che l'amore rende deboli, ecco cosa e ha cambiato parte del mio essere freddo e privo di scrupoli. La tua presenza ha stravolto i miei piani, maledetta la mia scempiaggine!" sbottò e Sideria sorrise.
"Se tu avessi ascoltato il mio cuore avresti scoperto molto tempo fa cosa provo per te...piccola serpe." gli disse.
Il dio sentì una strana sensazione avvolgerlo, il cuore prese a battere irregolare. Gli occhi, ora illuminati da un nuovo bagliore, caddero sulle labbra della ragazza ed un unico desiderio si impossessò di lui. Con poche falcate accorciò la distanza tra lui e la ragazza, l'afferrò con veemenza e premette le sue labbra contro quelle di lei. Sideria tentò di liberarsi più per sorpresa che per fastidio, ma Loki la lasciò solo quando sentì il bisogno di riprendere fiato.
"Ma sei impazzito?" sussurrò lei con affanno
"Ricorda, mia dea,- le sussurrò impudente all'orecchio- ciò che voglio prendo...e se una cosa diventa mia- si interruppe per darle un peccaminoso bacio sul collo- mai più la lascierò."
È una debolezza fu svelata e tante altre quella notte si mostrarono ad occhi indiscreti, che con avidità profonda scrutavano due cuori inesperti amarsi come il corpo chiedeva e lo spirito desiderava.

Nella notte dell'amore un bagliore scarlatto illuminò il cielo di Asgard e perfino il Bifrost sembrò meno splendente. Il rosso del sangue insudiciava già quella terra dorata, ma nessuno se ne sarebbe accorto.
"Questo è solo l'inizio..."sussurrò il Guardiano osservando preoccupato la luna rosso sangue.

Al mattino seguente le ragazze non vennero accolte dai caldi raggi del sole, ma da incubi e tremendi presentimenti. Furono proprio questi a costringerle ad alzarsi dai loro letti lasciando che i loro compagni riposassero tranquilli.
Minacciose nubi nere iniziarono lentamente a coprire il cielo, come sotto l'effetto di una magia le tre guardiane si mossero, ognuna nelle proprie stanze, verso la finestra incantate da quel cielo. L'aria portava con sé l'odore acre del sangue e l'adrenalina della battaglia, si mossero veloci e in pochi istanti furono pronte  con le loro armature.
Svegliarono i ragazzi e, grazie a Tony, poterono mettersi in contatto con le nuove tecnologie ibride.
"Ragazze mi sentite?" chiese Serena.
"Forte e chiaro!" rispose Emanuela.
"Avete visto il cielo?" chiese Sideria.
"Si e non mi piacciono per niente quelle nubi." Rispose Serena.
"Che si fa?" chiese Emanuela.
"Dividiamoci io conduco gli arcieri!"  rispose Sideria.
"Io seguo Thor e i quattro guerrieri!" disse Serena.
"Io e Tony sorveglieremo la zona dall'alto per sventare possibili attacchi aerei!" rispose Emanuela.
Come deciso raggiunsero le loro "postazioni" pronte all'attacco.

Tutto era immerso in un silenzio irreale, le ragazze non distolsero lo sguardo dall'orizzonte in attesa di un qualsiasi movimento. Poi come per magia dal nulla comparvero mille e mille astronavi aliene, tra loro si distingueva chiaramente la figura del titano.
"Thanos..." sibilarono le tre pronte a scattare.
   
 
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