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Autore: Tifa Lockheart    19/02/2009    6 recensioni
Sono passati 6 anni da allora: l' ultima battaglia. Strawberry pensa che la sua vita sia tornata alla normalità ma un' inaspettata visita...Ichigoxkisshu
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1-una visita inaspettata 1-Una  Visita  Inaspettata

Era una bellissima giornata e il sole splendeva su tutta la città di Tokyo
riscaldandola con i suoi caldi raggi.
Una ragazza dai lunghi capelli rosso fragola se ne stava affacciata
sulla finestra della sua camera
con lo sguardo perso nel vuoto e con la mente offuscata da mille pensieri.
Già...Strawberry,la buffa ragazzina di un tempo,sempre allegra ed energica,
ora appariva sotto un altro aspetto.
Aveva detto addio a quei codini così carini che la rendevano dolce e indifesa,
aveva detto addio a quel suo modo di essere sempre così spensierato e allegro;
aveva detto addio a tutto ormai.
Anche al suo sorriso.
Già,quel suo dolce sorriso che contagiava chiunque le stesse
vicino infondendo tanta felicità, era come scomparso dal suo volto.
Tutto oramai apparteneva al passato.
Erano passati quasi 6 anni dalla battaglia contro gli alieni da cui lei
e le sue compagne ne erano uscite vittoriose.
Era stata una battaglia difficile quella.Una battaglia sofferta e combattuta.
Era persino stata costretta a combattere contro il suo adorato Mark.
Fu un vero shock per lei vederlo sotto quelle sembianze.
Lui,il ragazzo più dolce della Terra,si era rivelato essere il capo degli alieni.
Un essere spietato il cui obbiettivo era quello di distruggere gli esseri umani
e di impossessarsi così della Terra.
Cosa poteva fare lei?Lei che lo aveva sempre amato...
Alla fine però tutto si era risolto nel migliore dei modi anche se tutto
sembrava perso.
Aveva rischiato molto in quello scontro,come del resto,le sue compagne.
Tutti ci avevano rimesso la vita compresi gli alieni,se prima nemici,poi alleati.
Era stato anche grazie a loro se ce l'avevano fatta.
Se Kish non fosse intervenuto a quest'ora lei non sarebbe stata lì,
a godersi quella fresca arietta mattutina in quella bellissima giornata estiva.
Chissà come stavano gli alieni adesso.
"Di sicuro avranno reso ospitabile il pianeta su cui vivono con l'aiuto
dell'acqua mew"-continuò a pensare Strawberry.
Scosse la testa come per far uscire quei pensieri dalla testa e si
 stiracchiò alzando le braccia;daltronde si era appena alzata dal letto.
Aveva i capelli tutti arruffati e il suo pigiamino rosa,composto da canottiera
e pantaloncini corti,era tutto pieno di pieghe.
Aveva il viso con l'espressione ancora assonnata.
Decise di uscire vista la bella giornata.Prima di tutto andò in bagno.
Si lavò la faccia per svegliarsi un pochino e guardò pensierosa la sua
immagine riflessa nello specchio che era posta sopra il lavandino.
Era davvero cresciuta in questo periodo.Adesso aveva ben 20 anni!
Ormai non si poteva definire più una ragazzina.
Si dette qualche schiaffetto sulle guance come per svegliarsi meglio e poi
tornò in camera a vestirsi.
Aprì l'armadio e ne uscì le prime cose che trovò.
Si mise una mini gonna nera con delle pieghe e una maglietta corta
color rosa confetto.
Finito di vestirsi scese velocemente le scale e si infilò dei
graziosi sandaletti con un pò
di tacchetto che si abbinavano perfettamente col suo abbigliamento.
Salutò sua madre e finalmente uscì di casa.
Iniziò a passeggiare per le vie della città incurante della meta da seguire.
In realtà non aveva un luogo preciso dove andare.
Sapeva solo che aveva bisogno di distrarsi in qualche modo
altrimenti i cattivi pensieriavrebbero preso il sopravvento ancora una volta.
Eppure ,per quanto si impegnasse,
non ce la faceva proprio ad essere felice.
Quel giorno sarebbe dovuta uscire assieme a Mark ma lui aveva nuovamente
rinviato l'appuntamento a un altro giorno.Ormai ci aveva fatto l'abitudine.
Quello che era rimasto del loro rapporto si stava
man mano sgretolando sempre più.
Si vedevano di rado ultimamente e in quelle poche occasioni in cui potevano
stare insieme lui le dedicava la metà del tempo dovuto.
Si giustificava dicendo che era impegnato nello studio e nel kendo.
Ma in fondo sapeva che erano solo scuse campate in aria.
La verità era che lui non l'amava più.
Forse non glielo voleva dire per paura di ferirla ma così era ancora peggio.
Perchè illuderla?
Non sarebbe stato meglio dirle la verità fin da subito?
Ad ogni modo Strawberry non se ne curava poi tanto.
Anche per lei era la stessa cosa.
Questo suo comportamento la infastidiva e le faceva provare un immenso
odio nei suoi confronti.
Forse sarebbe stata proprio lei a mettere la parola fine a questa
ormai insulsa storia.
Eppure era strano.Lei aveva lottato per lui.
Aveva lottato per il loro amore.
Aveva lottato per entrambi.
E alla fine era tutto finito.Daltronde la vita stessa è strana.
Camminava ormai da un pò.Era stanca.
Era inutile continuare quella sceneggiata tanto non sarebbe bastata una passeggiata a
distrarla dai suoi problemi.
Niente sarebbe bastato.Fece per incamminarsi  verso casa quando vide Mark.
Era immobile davanti a un negozio di musica.
"Ma cosa ci fa lì?Meno male che oggi aveva un impegno con la scuola!Bugiardo!"-disse
Strawberry  nascondendosi dietro un albero lì vicino.
A un tratto dal negozio uscì una ragazza.
Aveva dei lunghi capelli biondi che le arrivavano fin sotto la schiena e degli occhi blu.
La raggazza si buttò su Mark abbracciandolo affettuosamente come fossero fidanzati.
A Strawberry venne una fitta al cuore.Allora le cose stavano così!
Non solo le raccontava un sacco di bugie,
stava anche con un'altra ragazza!Come aveva potuto farle questo?
Non aveva neanche il coraggio di dirglielo in faccia.
Continuava ad osservarli.
I loro sguardi si erano incrociati e ognuno non distoglieva il proprio dall'altro.
Cosa avrebbe fatto adesso?Si sentì come morire.
Ormai sapeva che la loro relazione sarebbe finita presto ma
non poteva immaginare che lui si sarebbe spinto a comportarsi in questo modo.
Si sentiva umiliata,tradita,calpestata...
e tutti gli aggettivi possibili.
Non voleva più stare lì ad osservare quella scena che la faceva stare male.
Decise di scappare.
Scappare via il più lontano possibile da lui,il ragazzo che la faceva soffrire,
che era la causa di tutti i suoi mali.
Iniziò a correre.Non importava il luogo.
In quel momento l'unica cosa che le interessava era fuggire.
Il cielo iniziò ad annuvolarsi e la pioggia scese dirompente sul terreno.
Ma a lei non se ne curò.
Arrivò ad un parco e lì vi si fermò.
Si appoggiò ad un albero poichè non riusciva più a reggersi in piedi.
Le facevano male i piedi da morire.
Era giustificabile poichè aveva corso con i tacchi.
Era bagnata fradicia dalla testa alla punta dei piedi e sentiva freddo.
Ma questa sensazione di freddo era causata dal suo umore.
Si sentiva vuota dentro.
Come se all'interno del suo corpo ci fosse il nulla.Si sentiva sola.
Non aveva più nessuno.Mark era l'unica persona che le era rimasta.
Non vedeva le sue amiche da un sacco di tempo.
Certo,aveva la sua famiglia,ma non voleva farli preoccupare coi suoi problemi.
Si rassegnò all'idea di dover trascorrere la sua vita da sola.
Non avrebbe mai trovato il ragazzo giusto per lei.
Finora solo Mark aveva dimostrato affetto per lei.
Nessun'altro.
A un tratto si rese conto che questa affermazione non era del tutto vera,
Mark non era l'unico ragazzo che si era interessato a lei.
Ryan,ad esempio,oppure....Kish.Già Kish..
 Lui si che era innamorato di lei.
Solo adesso,che si sentiva non amata,riusciva a comprendere
 i suoi sentimenti e fu assalita dai mille sensi di colpa.
"Lui devv'essersi sentito così quando l'ho respinto...
Come ho potuto essere così crudele?
Anche se non lo amavo potevo comportarmi in modo migliore con lui invece..
invece mi sono comportata come un egoista.
Mi sono sempre preoccupata solo della mia felicità senza mai
pensare ai suoi sentimenti.
Non volevo che il mio rapporto con Mark avesse ostacoli e così ho
agito in questo modo ma..
ma non è una giustificazione valida.Ho sempre sbagliato tutto."
Si staccò dall'albero che fino a ora le aveva fatto come appoggio e volse
lo sguardo al cielo.
Le lacrime si nascondevano bene con la pioggia che le bagnava il viso.
"Kish..perdonami se puoi.."-disse sorridendo e incamminandosi verso casa.
Appena arrivò notò che in casa non c'era nessuno.
Evidentemente sua madre era uscita.
Meglio così.
Se l'avesse vista con quella faccia si sarebbe preoccupata e in questo momento
dare spiegazioni era l'ultima cosa che voleva fare.
Andò in bagno e iniziò a togliersi i vestiti fradici e
si asciugò con una grande asciugamo che si avvolse attorno al corpo
lasciando le spalle e le gambe scoperte.
Prese il phon e si asciugò i capelli.
Finito di asciugarsi uscì dal bagno con ancora addosso solo l'asciugamo e
salì le scale per andare in camera sua.
Vi entrò e si chiuse la porta alle spalle appogiandovi la schiena e
tirando un lungo sospiro.
Si diresse verso l'armadio quando qualcosa o meglio qualcuno
la bloccò da dietro.
Chi poteva essere?Un ladro?Si,questa era l'unica ipotesi.
E ora cosa le sarebbe successo?
Cosa ne sarebbe stato di lei?
Era terrorizzata all'idea di essere in balia di uno sconosciuto.
Forse se si fosse messa a urlare qualcuno l'avrebbe sentita
e sarebbe accorso in suo aiuto?E se invece non sarebbe servito a niente?
Tanto valeva provare tanto non poteva fare altrimenti.
"Aiuto!qualcuno mi aiu.."-fu interrota dal suo aggressore che le tappò la bocca.
A un tratto si sentì delle labbra gelide sul collo e rabbrividì.
"Ciao micetta.."-disse il suo aggressore con un tono malizioso e profondo.
Strawberry conosceva questa voce.
Decise di togliersi il dubbio e si voltò verso di lui.
Lo riconobbe..era..Kish!
  
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