lizzie
Scorri il busto e il candore della statua mostra i suoi occhi opachi, privi di quella scintilla che li attraversava, quando aveva sussurrato di amarti. Le sue iridi sfuggenti, che tanto osano cercarti e guardarti da lontano, col timore di leggere il tuo sprezzo, ora sono immobili di fronte a te. Appaiono stanche, stremate dalla malinconia e da una solitudine altera, che ora ti attrae. E le sfidi, com'eri avvezza, ma il sangue t'imporpora le guance e riesci soltanto a donare una tenera carezza al suo ritratto. Tremano le dita, esita la bocca: avvicini le labbra alle sue, di pietra immota, e la carne si piega a un bacio muto.