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Autore: pumpkins brain    21/10/2015    1 recensioni
Alla fine non è uno scambio interculturale che ti cambia.
Ma chi incontri durante la tua avventura.
C'è chi ti segue, chi ti dimentica e chi ti amerà per sempre, nonostante tutto.
L'altra metà del tuo cuore a 10.139,98 km di distanza da te.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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NON FINISCE QUANDO UNO SE NE VA,
FINISCE QUANDO L'ALTRO SI STANCA DI ASPETTARE



 
CAPITOLO PRIMO. UNO SCAMBIO IN MESSICO

 
Cammino per le strade di Roma a passo lento, quasi non volessi mai arrivare a prendere la mia bicicletta, legata ad un lampione a ottocento metri da qua. Osservo il cielo, già scuro alle sei della sera. Sta arrivando il Natale, la fine di quest'anno, l'inizio di una nuova avventura. Godo questo momento di tranquillità, da sola, nella mia città. Nessuna madre e nessun padre che si preoccupano per tutto. Nessun fratello maggiore, Giovanni, che ti prende in giro e nessun fratello minore, Francesco, che ti rompe le scatole. Osservo Roma, nel suo splendore. Osservo la gente che passa, specie chi, come me, passeggia tranquillamente.
Senza rendermene conto, sono già sulla bicicletta. Mi stringo meglio la sciarpa attorno al collo, fino a coprire anche il naso. Non ho intenzione di ammalarmi per le vacanze imminenti.
Quando arrivo a casa, parcheggio la bici nel garage e salgo le scale. Mi accoglie un profumo di tè caldo che mi fa correre in salotto, dove trovo mio fratello sorseggiare una grande tazza della mia bevanda preferita.
Lo saluto e mi avvicino a lui per assaporarne un sorso, e lui mi lascia fare. Strano.
«Tutto ok?» gli domando, sedendomi sulla poltrona.
Lui scuote la testa.
«Che c'è?» chiedo di nuovo, corrugando la fronte.
«Marina mi ha lasciato» sospira, mentre si passa una mano tra i capelli.
Lo capisco. Capisco la sua frustrazione. Lo scorso anno ero fidanzata con un ragazzo molto egocentrico, però mi piaceva, e con me era gentile. Un giorno, dopo sei mesi che stavamo insieme, mi mollò, dicendo che non ero abbastanza per lui. Per questo adesso cerco di non innamorarmi più. Oppure di lasciare perdere all'istante. Evidentemente non sono abbastanza per nessuno, o forse lo sono solo per la mia migliore amica.
«Mi dispiace» mormoro, non sapendo che altro dire. Non sono brava con le parole. Vorrei esserlo.
«Anche a me» risponde, appoggiando la tazza di tè sul tavolino che ci separa. «Finiscilo tu. Mamma, papà e Francesco sono dalla nonna, tornano dopo cena» fa per andare, ma poi si ferma e continua: «Ah, la tua piadina devi solo scaldarla. Io vado a dormire, buonanotte Linda»
E con questo, corre in camera. Probabilmente senza aver mangiato, ma capisco anche questo. Dopo essermi lasciata con il mio ex, la settimana seguente mangiai pochissimo.
«Buonanotte» rispondo, anche se sicuramente non mi ha sentito.
 
 
Oggi è l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie. Sono di buon umore per questo, così mi preparo in fretta e arrivo a scuola addirittura in anticipo.
Prima di entrare, mi guardo con la fotocamera interna del mio cellulare. Non mi sono neanche pettinata. I miei capelli castano rossicci sembrano un ammasso di fili contorti e i miei occhi marroni accompagnano due occhiaie orribili. Fortuna che almeno il sorriso c'è.
Arrivata in classe, mi siedo come sempre in parte alla mia migliore amica Sofia. Con lei condivido i giorni migliori, è la persona che più mi capisce a questo mondo.
«Cari ragazzi, dopo le vacanze natalizie c'è la possibilità di fare uno scambio interculturale con le famiglie del Messico, precisamente a Città del Messico!» esclama entusiasta la professoressa di lettere dopo averci salutati.
Sorrido a Sofia. Gli scambi ci piacciono da morire.
«Ma ora tirate fuori il diario che vi do una buona dose di compiti per le vacanze»
Il mio umore torna a terra, così come quello del resto della classe.
Come ordinato, ci prepariamo a scrivere.
 
 
Il pranzo di Natale è un incubo. Non perché sia brutta la festa, ma per ciò che si viene a mangiare. Troppo cibo. E il problema è che è buono, e quindi non ci si può rinunciare!
Sbuffo, davanti a un piatto di lasagne al forno appena cucinate da mia nonna.
«Ti avevo detto poche» ribatto.
«Infatti, ti sembrano tante? Guarda le mie! Roba che esplodo a momenti» esclama mia cugina Floriana.
Il giorno di Natale ci raduniamo tutti noi parenti a casa nostra, che è la più spaziosa.
Ridacchio divertita, e poi mi metto a mangiare.
«Giovanni come sta? Ho sentito che.. con Marina..» dice Floriana sottovoce, mentre il resto della famiglia parla e urla come se fossimo a chilometri di distanza.
«Sì, ma l'avevo detto che quella era solo una troia» rispondo, lasciandomi trasportare dal flusso dei miei pensieri.
«Anche secondo me. E a scuola?»
«Vado in Messico!» esclamo, alzando le braccia in aria.
«No, ma davvero?»
Annuisco.
«Troppo figo. Guarda che dovrai mandarmi un sacco di foto»
«Sarà fatto» rispondo, sorridente.
Sospiro, chiudendo gli occhi.
Andrò in Messico.
Ma ne sono davvero così sicura?

 


 
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ANGOLO AUTRICE
Grazie a chi è arrivato fin qui! Questa storia significa tanto per me!
Se tutto va bene, metto un nuovo capitolo ogni sabato, tranne per questa settimana.
In questo primo capitolo, abbiamo conosciuto Linda, la protagonista, e un paio di personaggi.
Scusate se è ancora tutto un po' confuso, se ho fatto un paio di salti temporali, ma servono altrimenti stancherebbe troppo, la vera storia deve ancora cominciare e andando avanti le idee saranno più chiare! :)
Alla prossima! Baci♥
Pumpkins brain
P.S. Non voglio trovare un prestavolto ai personaggi, vi do libera interpretazione su come immaginarveli ;)

 

 
   
 
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