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Autore: TotalEclipseOfTheHeart    22/10/2015    2 recensioni
Saphira e Brom.
Brom e Saphira.
Perchè dove c'è uno ci sarà sempre anche l'altra, e così fino alla fine dei tempi.
Un giorno però giunse un Rinnegato.
Miseria strappò il cuore alla Gemma Blu.
Questa storia racconta degli ultimi attimi di vita di Saphira, e della sua tragica storia a fianco del suo Cavaliere.
Genere: Azione, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brom, Morzan, Saphira
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Corlors of the Rainbow'
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COLORS OF THE RAINBOW-SAPHIRA, I WILL BE WITH YOU

Alzo lo sguardo verso il cielo, mentre le gemme celesti ivi stampate rispondono gelide e indifferenti alla mia supplica silente.
La battaglia si era prolungata per tutto il giorno.
Erano giunti all’alba, quando il sole stava ancora sorgendo e le persone sono ancora al caldo tra le proprie coperte. Il ruggito dei loro draghi e il rombo dei corni da guerra non furono che un lugubre requiem per quella che sarebbe stata la nostra più completa disfatta.
Io e il mio compagno cercavamo di essere ovunque: incoraggiavamo le truppe sfinite, curavamo i feriti erosi da uno scontro senza fine, riparavamo le armature ridotte in briciole…ma per quanto potessimo sforzarci, non era mai abbastanza.
Non importava quanto ci impegnassimo, in un modo o nell’altro i soldati del Traditore parevano non finire mai. La mia coda ne falciava via cinque e subito dopo me ne ricomparivano di fronte altri dieci.
Su in cielo, sentivamo le gride e i ruggiti di dolore dei nostri fratelli che venivano massacrati dai Rinnegati e avevo ormai smesso di contare tutte le volte in cui avevo visto i corpi lucenti dei nostri compagni precipitare come stelle cadenti dal cielo.
Immersi in quel caos di sangue, grida ed esplosioni non potevo ignorare l’inquietudine del mio Cavaliere. Sentivo che qualcosa non andava, era distratto e la sua mente era sempre altrove, e la consapevolezza di non poter fare nulla per aiutarlo mi rodeva il cuore.
Tutto era iniziato quella mattina, quando durante il primo assalto di cavalleria un lampo rosso ha illuminato il cielo ed è comparso lui: Morzan cavalcava sicuro di sé il suo Drago-Senza-Nome, frutto contronatura del suo stesso tradimento. Fu in quel breve istante che compresi, leggendo nell’animo di Lui, che lo scontro diretto sarebbe stato inevitabile.
Tentai di dissuaderlo dal suo proposito.
I maestri erano stati chiari: Morzan era fuori dalla nostra portata. Dovevamo stargli alla larga.
Erano passati anni dalla morte di lei e ormai credevo che fosse acqua passata.
Quanto mi sbagliavo.
La ferita era ancora aperta nel suo cuore e mai avrebbe perdonato Morzan per ciò che le aveva fatto.
Li trovammo nel mezzo di una carneficina.
Morzan, l’Ammazzadraghi, era circondato dai corpi inceneriti e agonizzanti di draghi e Cavalieri, eppure non ne pareva minimamente toccato. Stava pulendo tranquillamente la sua spada, Portatrice di Miseria, canticchiando un allegro motivetto.
Non so per quale motivo, ma bastò un solo scambio di colpitra loro due per farmi capire che quella giornata non sarebbe affatto finita per il meglio.
Potevo ostinarmi quanto volevo, Lui si rifiutava di vedere la realtà. Di accettare che i colpi del Rinnegato erano troppo forti e veloci, che il suo drago, sebbene più piccole ed esperto di me, era comunque mille volte più potente, e le sue fiamme più calde, che né la magia né la fortuna sarebbero bastate per sopravvivere a quello scontro.
Il colpo fatale giunse improvviso, in un momento in cui lui non avrebe mai potuto difendersi.
Non so cosa mi prese.
Era lui, e non potevo permettere che morisse.
Mi frapposi, mettendomi tra lui e Zar’oc, e sentii le carni bruciare mentre la lama sporofondava nel mio corpo, dilaniando muscoli e spazzando ossa, fino a raggiungere il cuore.
Lo guardo, piangere ora di fronte a me.
Sento ancora i suoi pensieri, e so che non si perdonerà mai per questo giorno.
Mi accoccolo attorno a lui, proteggendolo dalla pioggia battente con le mia ali, mentre sento il gelo della morte farsi sempre più vicino.
Lo guardo, e sorrido.
Quanti anni abbiamo passato assieme?
Ho smesso di contarli.
Congelati nella nostra eternità, non abbiamo mai pensato che un giorno simile sarebbe infine giunto per entrambi.
Sospirò, mentre il mio sguardo corre alle stelle.
Un giorno, la stirpe dei draghi tornerà ad esistere.
Un giorno, anche lui troverà finalmente la pace, e allora saremmo di nuovo uno.
   
 
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