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Autore: Elizabeth_Lovegood    22/10/2015    1 recensioni
[Shokugeki no Soma- Food Wars!]
[Paring: Soma/Megumi]
Megumi era rimasta ferma al suo posto; bloccata dall’incredulità riguardo quello che era appena accaduto. Lei era riuscita a destare l’interesse dei giudici, era stata in grado di preparare un piatto che aveva conquistato quei grandi intenditori del campo culinario. Stupefatta, iniziò a guardarsi intorno fin quando i suoi occhi non incrociarono nuovamente il tabellone sul quale troneggiava ancora il suo punteggio, un punteggio tale da aver sbaragliato addirittura quello di Isami Aldini.
« Megumi, sei stata fantastica! Sapevo che prima o poi saresti riuscita a mostrare le tue capacità. » disse Ryoko
« Ehm… no, è tutto merito di Soma. E’ a lui che devo questa vittoria. » rispose facendo un largo sorriso. Non sapeva spiegarsi il perché ma ogni volta che parlava di Soma o semplicemente lo pensava un bel sorriso le spuntava spontaneo sul viso. Era solo merito suo se era finalmente riuscita a dimostrare la sua vera cucina, lui aveva creduto nelle sue capacità come nessun altro
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storia in onore di Saverio,
colui che riesce ad ispirare le mie opere e a colorare le mie noiose e grigie giornate.




 


Tu sei casa, Megumi







Megumi era rimasta ferma al suo posto; bloccata dall’incredulità riguardo quello che era appena accaduto. Lei era riuscita a destare l’interesse dei giudici, era stata in grado di preparare un piatto che aveva conquistato quei grandi intenditori del campo culinario. Stupefatta, iniziò a guardarsi intorno fin quando i suoi occhi non incrociarono nuovamente il tabellone sul quale troneggiava ancora il suo punteggio, un punteggio tale da aver sbaragliato addirittura quello di Isami Aldini. Il boato proveniente dalla folla la sottrasse a quello stato di riflessione nella quale era caduta, facendole riprendere la concezione del tempo e dello spazio. Staccò gli occhi dal tabellone e lo spostò sulla calca di gente che la acclamava mentre i suoi amici si apprestavano a raggiungerla al centro della sala.

«Megumi, sei stata fantastica! Sapevo che prima o poi saresti riuscita a mostrare le tue capacità.» disse Ryoko nonostante fosse un po’ triste per il fatto di non essere riuscita a passare la selezione per il round finale.
La ragazza la guardò imbarazzata. Non era abituata a sentir simili complimenti e soprattutto, credeva di non meritarli pienamente.
«Ehm… no, è tutto merito di Soma. E’ a lui che devo questa vittoria.» rispose facendo un largo sorriso. Non sapeva spiegarsi il perché ma ogni volta che parlava di Soma o semplicemente lo pensava un bel sorriso le spuntava spontaneo sul viso. Era solo merito suo se era finalmente riuscita a dimostrare la sua vera cucina, lui aveva creduto nelle sue capacità come nessun altro – escludendo la sua famiglia – aveva mai fatto. Sorrise ancora al pensiero del ragazzo e solo in quel preciso istante si ricordò che lui, probabilmente, era ancora nella sala A in attesa del verdetto riguardo la prova in corso. Senza dire una parola si mise a correre verso l’uscita mentre i suoi amici la seguivano, intuendo già le sue intenzioni. Corse a perdifiato fin quando non raggiunse la sala nella quale Soma stava gareggiando. Lo vide subito; era in piedi, davanti ai giudici, mentre porgeva loro il suo piatto che, a prima vista, sembrava una semplice omelette. Sul suo viso aleggiava la solita espressione determinata ed ottimista davanti alla quale Megumi rimaneva spesso incantata. Proprio in quel momento i commensali iniziarono ad assaggiare quella pietanza apparentemente semplice scoprendo il contenuto celato all’interno della frittata ripiena. Immediatamente l’odore penetrante delle spezie del curry invase la grande sala stupendo sia i giudici che gli spettatori. All’interno dell’omelette vi era un invitante risotto al curry che stuzzicò ancor di più l’appetito di tutte le persone presenti in sala. Furono sufficienti i volti estasiati dei giudici che avevano appena ingurgitato il primo boccone a rivelare quanto quel piatto potesse essere gustoso. Fu in quel momento che Megumi staccò gli occhi da quella pietanza incredibile e riportò lo sguardo sulla figura di Soma. Lo vide mentre i suoi occhi nocciola ambrato vagavano fra la folla in cerca di visi amici e appena la notò, immersa fra la calca di gente urlante ed entusiasta, le rivolse il suo inconfondibile largo sorriso che ebbe il potere di farla arrossire all’istante. Con il volto in fiamme, la ragazza lo salutò con il braccio alzato per poi sorridergli di rimando. Proprio in quell’istante i giudici decisero di annunciare il punteggio che aveva totalizzato Soma. Il 93 spuntò a chiare lettere  sul tabellone che vi era alle spalle dei giudici e la folla andò in delirio per quel punteggio così straordinariamente alto. Soma, tuttavia, non mostrava lo stesso entusiasmo e appena Megumi se ne rese conto si affrettò a raggiungerlo facendosi largo fra la gente. Lo trovò fermo nello stesso punto, con gli occhi fissi sul tabellone ed un’espressione seria sul viso. Tadokoro aveva visto altre volte quello sguardo fisso, immerso nei pensieri, che poi andava a trasformarsi in determinazione. Per lui non esser riuscito a superare il punteggio di Akira, seppur per un misero punto, significava comunque esser ancora un passo indietro, esattamente come lo era stato durante le sfide con suo padre. Non si era mai buttato giù per questo ma Megumi sapeva perfettamente quanto fosse deluso da se stesso, anche se era sempre motivato a dare il meglio di se nella prossima sfida. Indecisa sul da farsi, la ragazza prese in mano tutto il coraggio che aveva in corpo e si avvicinò velocemente a Soma per poi abbracciarlo da dietro allacciando le braccia esili alla sua vita. Il ragazzo sussultò lievemente, sorpreso da quel gesto e voltò leggermente la testa verso Tadokoro guardandola con espressione interrogativa. La ragazza arrossì di botto chiedendosi immediatamente cosa diavolo le fosse saltato in testa. Certo, voleva fargli capire che lei ci sarebbe sempre stata per rassicurarlo ed aiutarlo ma forse aveva esagerato con quel gesto avventato. Stava ancora rimuginando su quel che aveva appena fatto fin quando non vide l’ampio sorriso di Soma a pochi centimetri dal viso. Il suo rossore aumentò ancora di più e solo allora si rese conto che il ragazzo si era completamente girato in modo tale da essere faccia a faccia con lei. La avvolse in un caloroso abbraccio accarezzandole dolcemente la schiena e lo stesso Soma si sorprese nel constatare quanto gli risultasse piacevole stringere Megumi fra le braccia.
«S-sei stato bravissimo.» affermò la ragazza con un sorriso un tantino imbarazzato.
«Non lo sono stato poi così tanto da riuscire a superare Akira. Credevo davvero che con quel piatto avrei vinto.» disse con una punta di delusione per poi sciogliere l’abbraccio.
« I-invece sì Soma, tu sei stato davvero fantastico. Tutto in te è fantastico.» si lasciò sfuggire l’ultima frase con un sussurro che il ragazzo sentì ugualmente.
« Pensi davvero che io sia fantastico?» chiese con gli occhi che brillavano come quelli di un bambino quando scopre qualcosa di particolarmente interessante.
«S-sì, è grazie a te, sempre e solo per merito tuo che io sono arrivata fin qui. Sono riuscita a passare queste sel… » non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che si ritrovò di nuovo fra le braccia di Soma. Questa volta il ragazzo l’aveva sollevata da terra tenendola saldamente per i fianchi per poi farle fare delle rapide giravolte.
«Soma – kun, che fai!? » chiese sorpresa ed imbarazzata allo stesso tempo mentre si aggrappava alle sue spalle per non cadere.
« Sì, sapevo che saresti riuscita ad arrivare in finale. Tadokoro, la tua cucina sa di casa ed è davvero ottima e il merito è solo tu, non mio. » rispose guardandola con occhi ridenti per poi farle posare di nuovo i piedi per terra.
« No, il merito è anche tuo. Ecco… da quando sei arrivato tu il mio approccio con le lezioni e con le competizioni è cambiato. Rimango sempre ansiosa ma adesso cerco di mettere parte di me nei piatti che preparo. Sei stato tu ad insegnarmi questo. » ribadì la ragazza con un sorriso.
« Anche tu mi hai insegnato una cosa importante, Megumi. Mi hai fatto capire il vero significato dell’essere a casa quando ero solo qui, alla Toutsuki, lontano da mio padre. Tu sei casa, Tadokoro.» affermò Soma con convinzione per poi prenderla per mano e portarla verso l’uscita sotto gli occhi sorpresi dei loro amici che avevano assistito a tutta la scena. Il ragazzo la condusse per mano durante tutto il tragitto che vi era per ritornare al dormitorio Stella Polare e una volta arrivati la invitò ad entrare nella sua stanza. Megumi era perplessa ma una strana sensazione le annunciava che presto le sarebbe successo qualcosa di spiacevole. Come volevasi dimostrare, al centro della stanza c’era una grande pentola dalla quale aleggiava un odore sinistro. La ragazza indietreggiò istintivamente.
« No-no, ti prego Soma – kun.» disse sgranando gli occhi e continuando ad indietreggiare. Lui non l’ascoltò minimamente e con un mestolo servì su un piatto il contenuto di quel pentolone.
« Dai Megumi, assaggialo. Quando abitavo con mio padre coloro che consideravo come la mia famiglia assaggiavano i miei piatti più disgustosi. Questa è zuppa di polpo condita con zucchero e cioccolato fuso. » affermò con occhi luccicanti ed un sorrisino inquietante. Tadokoro si catapultò fuori dalla stanza ed iniziò a correre per il dormitorio cercando di sfuggire al ragazzo che, nel frattempo, aveva iniziato a rincorrerla con la disgustosa zuppa in mano. La ragazza si fiondò nella sua stanza ma prima che avesse la possibilità di chiuderla a chiave, Soma entrò spalancando la porta. Con quel sorriso inquietante sul viso si avvicinò lentamente a Megumi che oramai non aveva più scampo.
« Adesso non puoi più sfuggirmi. Dai, non fare storie e mangia quel che ho preparato.» disse Soma avvicinandole alla bocca un cucchiaio pieno di quella roba. La ragazza aprì la bocca tremante e lasciò che lui la imboccasse. Immediatamente sentì la consistenza molliccia del polpo salato cozzare con il liquido caldo e dolce del cioccolato. Definire disgustoso quel sapore era decisamente un eufemismo, anzi, poteva esser considerato addirittura un complimento rivolto a quella pietanza. Tadokoro spalancò gli occhi e arretrò velocemente fino ad arrivare a toccare il muro con la schiena. Quel sapore era proprio uno dei più orribili che avesse mai sperimentato.
 «E’ una delle cose più schifose che abbia mai assaggiato. Ti prego, basta… » affermò con un sussurro terrorizzato accompagnato da un’espressione altrettanto spaventata. Quella zuppa era veramente terribile e sentire quel saporaccio era stato un’agonia. Per tutta risposta, Soma si avvicinò pericolosamente a lei tenendo in mano il piatto contenente quella brodaglia e le avvicinò alla bocca un altro cucchiaino ricolmo di zuppa. La ragazza, affranta, chiuse gli occhi e attese la sua agonia. Tuttavia, questa non arrivò mai. Stava quasi per riaprire gli occhi quando, al posto del freddo metallo della posata, senti le labbra morbide e calde di Soma che si scontravano con le sue. Spalancò gli occhi a causa della sorpresa ma poi li richiuse di nuovo assaporando le labbra del ragazzo che, nel frattempo, l’aveva stretta dolcemente a se circondandole la vita con le braccia. Megumi portò le mani sulle sue guance accarezzandole lievemente e sussultò quando Soma iniziò ad esplorare la sua bocca con la lingua. Si baciarono per minuti che sembrarono interminabili fin quando non si staccarono entrambi, affannati come se avessero appena corso una maratona.
« Uhm… il gusto della zuppa è davvero schifoso ma il tuo sapore, Megumi, è davvero buonissimo. Ha reso la zuppa davvero fantastica. » disse con un sorriso per poi sfiorare nuovamente le sue labbra con quelle di Tadokoro.








* Angolo Autrice *

Salve a tutti. Che dire, non potevo non dedicare una One- shot a questo bellissimo paring che, peraltro, è il mio preferito. Spero tanto che la mia storia vi sia piaciuta e spero anche che al più presto Shokugeki no Soma possa avere dedicata un'intera sezione.
A presto,


Elizabeth_Lovegood

 
  
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