Senza il suo sorriso
I suoi occhi
Le sue dolci parole
Erano 8 mesi
Senza la sua risata
Le sue squallide battute
I suoi abbracci
8 mesi...
senza le sue carezze
I suoi baci
....senza lui
Ma ora che Natasha poteva, doveva agire.
Le era finalmente arrivata la notizia del suo arrivo, le avevano detto che era un po' ammaccato, ma vivo.
Non aveva fatto in tempo a pensare, che si era precipitata subito alla sua ricerca.
Era davanti al suo appartamento.
Bussò.
Clint, sono iovoce incerta si disse.
Sentii dei passi avvicinarsi alla porta, e più si avvicinavano e più l'ansia, il battito cardiaco salivano.
Pensò che tra poco il suo cuore sarebbe scoppiato.
Clint aprì la porta
Heyle aveva detto con voce calda, rassicurante.
Lo guardò: aveva qualche livido e una fasciatura attorno alla vita "un proiettile" pensò.
Posso entrare?aveva gli occhi lucidi, sapeva che tra poco sarebbe crollata.
Certole aveva rivolto un sorriso.
Natasha camminò fino alla cucina.
Come... come stai?balbettò lei, mettendosi lei mani ai fianchi e appoggiandosi con la schiena al bancone.
Clint camminò verso Natasha, si fermò a mezzo metro da lei, la scrutò: era dimagrita "causa della mia prigionia" pensò, e aveva gli occhi molto più rossi e lucidi.
Clint rise
Mi sei mancata anche tu, Tasha
Natasha, per la prima volta, non sapeva se ridere o piangere... scelse la cosa migliore: si lasciò andare, abbassò tutte le difese che si era costruita dentro di sé, tanto sapeva che con Clint sarebbero state inutili.
Così prese un bel respiro e parlò
Clint... io...
Nat non serve che parli, i tuoi occhi sono un libro apertola interruppe
Ahn si?.... e cosa leggi?lo sfidò lei, sempre un po insicura, con lacrime pronte ad uscire.
Beh leggo che hai sofferto, tanto, e che hai avuto un incontenibile senso di vuoto che aumentava ogni giorno di più, che sei stata mangiata dal dolore in questi 8 mesi, ma... adesso che sei qui, leggo che hai voglia di sfogare tutta la paura che avevi di non vedermi più...concluse quel "libro".
Lei crollò.
Semplicemente.
Basta tensioni, ansie, paure, notti in bianco.
Sfogarsi.
Piangere.
Non pensò.
Gli corse in contro, e gli saltò in braccio.
Lo abbracciò, lo strinse a se, sperando che non fosse un sogno.
Lui ricambiò l'abbraccio.
Vedi di non farti ammazzare Occhio di Falcomormorò lei con la testa semi-nascosta nella sua spalla.
Ricordati che sono stato io a salvarti a Budapest, Vedova Neradisse lui baciandole la tempia.
Clint le alzò leggermente la testa, la guardò negli occhi: stava piangendo, ma non erano lacrime di dolore o tristezza, erano lacrime di gioia, felicità.
Nel vederla così non seppe cosa fare, se non una cosa.
La baciò.
Era un bacio dolce, atteso da troppo tempo... da 8 mesi.