Su di un alba di tempi lontani
di colline sfiorate dal vento
cavalcava di mezzo agli ontani
Un ragazzo di nobile intento.
Ei trottava diretto al castello
per sposare una bella fanciulla
Erano promessi dalla culla
lei del prato era il fiore più bello.
Così furono uniti in amore
Ma il destino è cosa assai crudele
poiché il tempo separar li vuole
separati dovranno cadere.
E trascorsero infine quegli anni
Alle porte minaccia che incombe:
della guerra saranno i malanni
a portar la gente nelle tombe.
E tra squilli di trombe e sirene
mise spada e armatura il marito
temeva di venire ferito
e cader nelle loro catene.
Così fu che il suo uomo partì
La ragazza straziata nel cuore
un dolore nel petto sentì
e non erano pene di amore.
Venne chiesto cosa non andava
lei rispose “sto bene”. Mentiva
Mentre il dolore in petto aumentava
Mentre lei piano piano moriva.
E con pena l indomani si alzò
Mentre tossiva con grande dolore
Quel letto da cui mai si svegliò
Si tingea di purpureo colore.
Si scuotevan le spade in battaglia
Ma le frecce colpivan più forte
una lo colpì proprio alla spalla
Mentre l’altra lo portò alla morte.
Si accasciò il poverin sopra il prato
Troppo sangue dal petto gli usciva
Troppo sangue veniva versato
Era vita che via gli scorreva.
Su di una alba di asfalto ghiacciato
di tetti di neve e foschia
un ragazzo molto preoccupato
guidava in lato alla via.
Ei era diretto all aeroporto
Per partire a fare la guerra
Doveva abbandonar la sua terra
Gia sapeva che sarebbe morto.
La sua donna in casa piangeva
I vestiti che più non portava
Mentre già un bambino, lei sapeva,
nel suo ventre la vita agognava.
Ma per qualche arcano misterioso
Qualche cosa di lì ci andò storto
un parto ancor più pericoloso
e il vestito suo sempre più corto.
La ragazza si sentiva male
una notte un dolore sentì
era andata quel dì in ospedale
proprio il giorno in cui partorì.
Fu una lenta e tremenda agonia
Che in un giorno se la portò via
e mentre la sua era già finita
un bambino si affacciò alla vita.
Nell’intanto un lontano paese
i proiettili fischiavan mortali
La paura oramai era palese
e gli stranieri eran tutti uguali.
Nell’Arabia paese di guerra
non sparava gli Americani soli
sparan gli italiani su quella terra
come anche inglesi e spagnoli.
Ma un dì mentre il ragazzo correva
a salvare un compagno ferito
una bomba lì davanti esplodeva
così fu che lui venne colpito.
E fu rosso il sangue sulla terra
Che macchiava le nazioni in guerra
E fu vera la pena e il dolore
Delle bombe si sente il fragore.