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Autore: Chekkumeto    24/10/2015    1 recensioni
Iron Man ha superato le sue crisi di panico e ora è senza armature, Barton sta superando i postumi del controllo mentale con (più o meno) l'aiuto di Natasha, Thor è impegnato altrove e a Rogers tocca l'arduo compito di tenere unita la squadra.
Una nuova missione chiama a raccolta i nostri eroi, un nemico dagli strani poteri trama nell'ombra e tesse intrighi. Niente battaglie epiche questa volta, solo una caccia all'uomo. E qualcuno emergerà dalle sabbie del tempo, per portare scompiglio nella vita di uno dei nostri eroi.
Il male vincerà? O i suoi intrighi saranno smascherati?
Parecchio Clintasha. Accenni alle altre coppie canoniche.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Signore e Signori, bentornati.

Ci scusiamo immensamente per il ritardo ma non è stato un capitolo facile e l'università e il lavoro non hanno certo aiutato. Abbiamo comunque cercato di fare un buon lavoro come sempre e speriamo che sia di vostro gradimento.

L'ultima volta vi abbiamo lasciati con molti interrogativi e finalmente avrete un po' delle risposte che desiderate.

Buona lettura

Chekkumeto&Lawrence_Victory


-Appena vediamo Fury dobbiamo comunque chiedere come si chiamava - disse Rogers.
Con uno scatto la porta si aprì, rivelando una giovane donna sorridente.
-Piacere, Ebony Stark -

CAPITOLO 8

In cui arrivano ospiti


La nuova arrivata entrò nell'appartamento con disinvoltura, togliendosi lentamente il trench. Salutò con un educato cenno del capo tutti i presenti, soffermandosi volutamente qualche secondo in più su Tony Stark. Solo Natasha e Clint risposero al saluto.
-Posso?- chiese al padrone di casa indicando una sedia vicina.
Il Capitano non rispose ma lei non aspettò e drappeggiò educatamente il soprabito sopra la sedia, per poi accomodarvisi, sotto lo sguardo di tutti i presenti, l'uno più attonito dell'altro.
-Stark?- ripeté Banner lentamente, togliendosi gli occhiali.
Ebony annuì.
-Chi sei?-chiese Tony.
-Sono io, Ebony- disse lei con un sorriso.
Tony assunse un'espressione indecifrabile, a metà tra stupore e rabbia.
-Che ci facevi alla statua?-chiese Natasha.
-Chi sei?-ripeté il miliardario.
-Tel'ho detto, sono Ebony Stark-
-Smettila di dire Ebony Stark. Dimmi il tuo nome, il tuo vero nome-continuò Tony, eclissando Nat.
-Ascolta Tony...- provò a dire lei.
-No, ascoltami tu. Solo tre persone erano a conoscenza dell'esistenza di Ebony Stark e due sono morte, quindi ora voglio sapere chi è lei e chi le ha parlato di mia sorella!-
-Tony. Devi credermi. Io sono davvero lei!- gridò.
Stark alzò le mani in segno di resa.
-D'accordo... allora dimmi, come sei sopravvissuta all'incidente d'auto?- chiese con un sorriso cattivo.
-Aspetta aspetta... tu hai una sorella?- lo interruppe un incredulo Bruce.
-È complicato, e comunque avevo una sorella-
-A quanto pare ce l'hai ancora...-
-Quella non è mia sorella!- alzò la voce Tony.
-Hey Stark! Abbassa... i Tony- ridacchiò Clint, ricevendo in risposta un paio di occhiate assassine da Tony, Bruce e Natasha -Sono sicuro che l'agente Starlight ci spiegherà tutto, lasciamola parlare- mormorò, ritraendosi da quegli sguardi.
L'attenzione di tutti si spostò ancora sulla nuova arrivata.
-È vero, sono l'agente Starlight dello SHIELD. Io, Barton e Romanoff abbiamo lavorato spesso insieme, in passato. Il mio vero nome è Ebony Stark e sono la figlia di Howard Stark, nonché sorella minore del qui presente Tony Stark- cominciò lei guardando Tony dritto negli occhi.
-Nessuno, ad eccezione dei miei familiari era a conoscenza della mia esistenza... diciamo che la mia è una storia complicata...

Molti anni fa, all'apice della sua carriera, mio padre ebbe una figlia da... dalla sua assistente. Quando nacqui la mia esistenza venne tenuta segreta, sarebbe stato uno scandalo e il grande Howard Stark non poteva permettersi di rovinare la sua immagine...-
A queste parole tutti si girarono a guardare Tony, come se si aspettassero una smentita da parte sua ma lui annuì semplicemente.
-Oh vi prego, non travisate le mie parole- continuò Ebony -Capisco le ragioni di mio padre e non serbo rancore, lui stesso decise di raccontare tutto a Maria Stark e anche lei capì che tutto questo non era altro che l'avventura di una notte...-
Ebony abbassò lo sguardo tristemente, Tony schioccò la lingua e prese posto anche lui sul divano per ascoltare attentamente la versione della presunta sorellastra.
-Comunque, fu deciso di nascondere questa storia a Tony per paura della sua reazione, tra l'altro in quel periodo si stava laureando all'MIT e la mia esistenza avrebbe potuto danneggiare il suo futuro. In qualche modo però lui lo venne a sapere...-
In quel momento Tony alzò la mano per prendere la parola: -Una sera sentì mio padre e mia madre litigare, durante quella lite mamma si lasciò sfuggire dell'esistenza di Ebony. Quando si accorsero di me cercarono di giustificarsi ma era troppo tardi...-
Lei fece un lento cenno di assenso -Non perdonasti mai nostro padre per quello che aveva fatto- disse, guardando tristemente il fratello.
-Mio padre- mormorò lui.
-Nonostante ciò Tony non ritenne giusto che io crescessi lontana da mio padre e da mio fratello, mia madre era morta durante il parto ed io vivevo con mia nonna in Baviera. Avevo cinque anni e non ho ricordi chiari di quel periodo, non ho nemmeno più rivisto mia nonna...non so neppure se sia ancora in vita. Comunque la famiglia Stark venne a prendermi e da quel giorno vissi insieme a loro, come una vera famiglia-.
Tony guardava fisso sua sorella, aveva ancora quella strana espressione sul volto.
-Tutti mi accolsero nel migliore dei modi. Se la mia presenza avesse infastidito Maria, lei non lo diede mai a vedere, anzi mi trattò come fossi sua figlia. Anni dopo Howard e Maria decisero che non potevano continuare a nascondermi dall'opinione pubblica, prima o poi la stampa avrebbe scoperto che una bambina sconosciuta viveva a casa Stark, così io e i miei genitori partimmo per Londra per incontrare un legale, amico di mio padre, che avrebbe reso ufficiale la mia adozione senza indagare troppo sul mio passato. Purtroppo il destino volle diversamente e mentre ci stavamo recando in auto da quell'amico cademmo in un'imboscata e...-
-...e mia sorella, mia madre e mio padre morirono in quell'auto! Fine della storia!- interruppe Stark alzandosi in piedi.
-Ma... non capisco. In quell'auto vennero trovati solo i corpi dei coniugi Stark... non è mai stata trovata nessuna bambina- intervenne Banner, perplesso.
-A questo posso risponderti io: Fury. Lui e mio padre erano diventati buoni amici allo SHIELD e Fury era appena diventato direttore. Lui era uno dei pochi a sapere dell'esistenza di Ebony. Volle onorare la memoria di mio padre nascondendo alla stampa la presenza di mia sorella su quell'auto. Mi ha confermato che mia sorella è stata trovata morta a bordo, quindi questa tizia sarà anche molto informata su di me e sulla mia famiglia ma di sicuro non è mia sorella!-.
-Mi dispiace Stark, ma all'epoca ho dovuto nasconderti la verità- esclamò qualcuno apparso sulla soglia dell'appartamento. Tutti si voltarono tranne Ebony, che cercò di nascondersi dietro lo schienale della sedia.
Nell'appartamento era appena entrato il direttore dello SHIELD: Nick Fury.
Nuovamente in quelle quattro mura cadde il silenzio, ma questa volta durò poco perché il nuovo arrivato sembrava avere molte cose da dire.
-Ebony, che ci fai qui?- sbottò adirato.
La diretta interessata tentò di assumere un’aria innocente.
-Sai che sono una grande fan di Captain America, ho scoperto il suo indirizzo e volevo chiedergli un autografo- rispose.
Clint guardò Tony come a voler dire: “hai ancora dubbi che sia tua sorella?” ma l’attenzione del miliardario era catalizzata dal direttore.
-Non ti avevo espressamente vietato di avere contatti con tuo fratello?- continuò lui come se non avesse sentito la risposta di Ebony.
Lei si strinse nelle spalle e si limitò a rispondere: -Scusa papà-.
A quelle parole il livello di sbigottimento degli Avengers raggiunse il limite e tutti in coro esclamarono: -PAPÀ?!?!?!-.
Il direttore Fury si grattò la nuca imbarazzato, era ora di dare delle spiegazioni e a lui non piace dare spiegazioni. Mai.
-Si, lei è mia figlia… Ma prima che tu faccia una delle tue battute, Stark, è adottata- spiegò il direttore, ma Tony non era in vena di fare battute.
-Voglio sapere tutto! E subito!- esclamò.

Fury si strinse nelle spalle.
-Come già tua sorella ti ha spiegato, ero in buoni rapporti con tuo padre. Prima di partire per Londra mi chiese di guardargli le spalle, così segretamente mi recai personalmente a Londra con qualche agente. I sospetti di tuo padre erano fondati: non arrivarono mai a destinazione e in tutto ciò fu coinvolta anche la loro figlia minore. Quando arrivai sul luogo dell’imboscata tuo padre era ancora vivo e anche lei, era solo svenuta. Mi fece promettere di prendermi cura di Ebony e così ho fatto, ora lei è legalmente mia figlia-.
-Vuoi dire che “la tua agente che finge di essere mia sorella” è legalmente tua figlia- precisò Tony.
Nick si rivolse a Ebony –Te lo dicevo che non l’avrebbe presa bene-.
-Senti Tony, io sono Ebony! Hai la conferma del direttore dello SHIELD, ti ho raccontato tutto! Sono viva, fattene una ragione!- esclamò lei furente.
-Tutto?- chiese Tony sarcastico –Non mi hai ancora detto cosa ci facevi alla statua!-
-Sono un’agente! Mi occupo di investigare sugli attentati organizzati da Thunderwhite. Sono già stata ad Edimburgo, Bruxelles e Ottawa per cercare indizi, senza risultati- chiarì Ebony, poi guardò verso Natasha –A proposito, senza rancore per l’incidente alla statua Romanoff, ma non potevo farmi riconoscere- aggiunse.
A quel punto Bruce prese la parola.
-Esatto! La statua! Cosa ci facevi nascosta alla statua? Se conoscevi il luogo dell’attentato perché non sei andata lì?- chiese.
Ebony abbassò lo sguardo.
-E a proposito, come sapevi che l’attentato sarebbe stato alla torre? Te lo ha detto il tuo amico Thunderwhite?- la incalzò Tony.
Ebony continuò a fissare il pavimento –Non sono autorizzata a divulgare dettagli sulla missione senza l’autorizzazione del direttore- disse meccanicamente.
-Ma il direttore è proprio qui o sbaglio?- si interpose Bruce.
Fury sospirò, non gli piaceva davvero dare spiegazioni.
-L’agente Stark è stata informata, come tutti gli agenti dello SHIELD, della presunta ubicazione della bomba. Ebony si è recata sul posto per indagare. Da quello che ho letto nel suo rapporto ha ricevuto una chiamata dal suo partner: l’agente Blake…-
-L’agente Blake? Nome in codice “Blackstorm”? La leggenda?- lo interruppe Clint, ma il direttore sembrò non farci caso.
-…l’agente Blake sta indagando assieme all’agente Stark sugli attentati. Si sono recati sui luoghi per indagare ma in quest’occasione si sono separati-.
-L’agente Blake ha preferito mandare me in ricognizione mentre continuava le sue indagini, dato che, a differenza di qualcuno, sa che la Statua della Libertà non si trova a New York!- continuò Ebony.
A quel punto Tony era rosso dalla rabbia –IL NUOVO COLOSSO NON POTEVA ESSERE ALTRO CHE LA STATUA! E COMUNQUE C’ERA UN KAMIKAZE CHE STAVA PER FARSI SALTARE IN ARIA E POCO TEMPO A DISPOSIZIONE!-
Nick cercò di appianare gli animi.
-Ascolta Tony, quello che l’agente Stark cerca di dire…-
-E TU SMETTILA DI METTERE IL MIO COGNOME VICINO ALLA PAROLA “AGENTE”! SUONA DA SCHIFO!-
-L’agente Starlight ha ricevuto una chiamata dal suo partner che la informava sul reale obiettivo dell’attentatore, dopodiché è corsa ad avvertire prima voi...- fece una pausa per lanciare un’occhiataccia a Ebony –...e solo dopo me-.

-E per fortuna aggiungerei- commentò Banner -Se avesse aspettato probabilmente Pepper sarebbe morta... dunque, ora che conosciamo la storia della tua vita, cosa ti porta al nostro quartier generale?-chiese Banner, indicando lo spoglio appartamento del Capitano.

-Temporaneo! Quartier generale temporaneo-puntualizzò Stark.

-L'agente Starlight è qui per errore e ora mi seguirà al Triskelion senza fare storie!- intervenne Fury per lei, che però non era tipo da accettare gli ordini senza discutere.

-Sono qui per darvi una mano. Possiamo prendere quell'uomo se uniamo le forze!- disse.

-Grazie tante ma anche se per ora abbiamo un posto vacante il proprietario potrebbe scatenare una guerra interplanetaria se scoprisse che lo abbiamo sostituito, e ora se permetti ti mostro l'uscita!- affermò il miliardario, deciso a non volerla più tra i piedi.

-Ebony, ne abbiamo già parlato...- cominciò Fury.

-...Dopo l'esplosione al museo, lo so. La situazione però è grave e Shawn... voglio dire, l'agente Blake...- disse lei.

Clint e Nat si scambiarono una fulminea occhiata interrogativa.

-Direttore. Ormai Stark è a conoscenza della mia vera identità. A questo punto non ci sono più motivi perché non possa aiutare gli Avengers a fermare Thunderwhite, quindi chiedo di poter continuare le indagini assieme a loro, in caso contrario la prego di accettare le mie dimissioni- continuò Ebony mettendosi sull'attenti. Il direttore a quel punto era davvero furyoso.

-Chiedo scusa, ma per quanto riguarda il suo partner? L'agente Blake?- chiese Clint. Il volto di Ebony si incupì.

-Lui preferisce continuare ad indagare da solo- lo liquidò lei, poi si rivolse a Fury -Direttore, qual'è la sua risposta?-.

Nick alzò l'occhio al cielo -Tu e tuo fratello non farete altro che rimbeccarvi come dei bambini, compromettendo l'intera operazione-.

-Le assicuro che presto andremo d'amore e d'accordo- rispose l'agente Stark facendo l'occhiolino al fratello.

-...Va bene- si arrese il direttore, poi si rivolse alla squadra -da questo momento Ebony soggiornerà con voi alla Stark Tower e vi aiuterà ad arrestare Thuderwhite. Ci sono obbiezioni? Signor Stark?-

Tutti si voltarono verso l'amico che balbettò qualcosa di incomprensibile, poi trasse un respiro profondo e si rivolse a Ebony -Il mostro rosso ti fa paura?-.

-Non più, perché tu sarai la mia armatura- rispose subito lei. I presenti si guardarono straniti. Nessuno, nemmeno il direttore, aveva capito cosa si erano detti.

Tony incrociò le braccia, visibilmente turbato -Perché ora? Perché non prima?- chiese.

-Saresti stato una distrazione, invece sei stato il motivo che mi ha spinta ad andare avanti e a diventare un agente. Voglio onorare la memoria di papà, anzi dei nostri genitori! Tony, fermiamo Thunderwhite insieme!- disse.

I due fratelli si guardarono negli occhi per un lungo istante senza che nessuno dicesse nulla.

-Io non la voglio con noi alla torre. Si, direttore, io obbietto- disse infine Tony rompendo il silenzio.

Ebony sospirò profondamente, ma aveva previsto una simile evenienza -È per te!- disse con un sorriso malefico mentre estraeva una busta dal trench e la porgeva a Tony. Lui ne estrasse un foglio ingiallito dal tempo e con qualche bruciatura qua e la, ma il contenuto era ancora leggibile.

Prima di dire qualsiasi cosa, il miliardario lo lesse da cima a fondo. Si soffermò qualche istante in più solo sulle firme apposte infondo al documento, firme che non vedeva da molti anni.

Quando finalmente alzò gli occhi dal foglio, il suo sguardo era furente.

-Il testamento dei miei genitori-disse gelido.

-Il certificato di adozione è andato distrutto nell'incidente, ma non questo- spiegò Ebony con un'aria malvagia negli occhi -Speravo di non doverlo usare in questo modo, ma non mi lasci altra scelta. Puoi non accettare che io sia tua sorella, ma stando a questo foglio metà delle Stark Industries è mia-

Tony non era mai stato così arrabbiato in vita sua. Negli anni un sacco di donne si erano avvicinate a lui per il suo immenso patrimonio, ma questa aveva superato ogni limite.

-Questo non vuole dire nulla! Nessuno sa dell'esistenza di mia sorella...-

-Oh è qui che ti sbagli. Il direttore dello SHIELD qui presente può garantire la mia identità nonché l'autenticità delle firme. Posso far autenticare questo documento quando voglio... ma ti propongo un patto. Tu accetterai la mia esistenza fino a quando non prenderemo quel pazzo attentatore. Dopodiché io sparirò di nuovo e ti lascerò il testamento. Potrai strapparlo, brucialo, fare quello che ti pare. Lo giuro sul mio onore di agente-.

Tony sembrò rimuginarci su, poi a sua volta assunse un'espressione simile a quella di Ebony -Certo sorellina. Ci sto!- sibilò alzandosi in piedi -Ora, se la signorina gradisce, la accompagno a visitare la sua abitazione. Dottor Banner, vuole accompagnarmi?-

-Oh... certo, va bene- disse Bruce risvegliandosi dai suoi pensieri. Tony, Ebony, Fury e il dottore si diressero alla porta.

-Un'ultima domanda- disse quest'ultimo prima di uscire -Come sei sopravvissuta all'esplosione al museo?- chiese.

Ebony fece spallucce -Non ne ho la più pallida idea, credo dovreste chiedere a loro- rispose lei indicando Clint e Natasha, dopodiché uscì seguita da due straniti Tony e Bruce.

La porta dell'appartamento si chiuse e i tre membri degli Avengers rimasero soli con i loro pensieri.

-Cosa ne pensi?- chiese Barton alla compagna dopo qualche minuto.

-Non lo so, non sono ancora sicura che sia chi dice di essere, ma di sicuro averla dalla nostra parte ci tornerà utile- rispose.

-Tu Steve che ne pensi?- chiese ancora l'arciere.

Solo in quel momento i due agenti si accorsero che il Capitano non aveva aperto bocca per tutta la durata della conversazione. Ora se ne stava li imbambolato, fissando come un baccalà la sedia sulla quale Ebony aveva scordato il soprabito. Nat voleva dire qualcosa ma venne interrotta da un bip nel comunicatore. L'agente sorrise e poi tirò un pugno a Steve per risvegliarlo -Riprenditi eroe, era Fury. Sono arrivati alla torre e sembra che stiano per portarci anche Pepper, pare si sia ripresa- disse.

Il capitano sbatté gli occhi e riuscì solo a dire -grazie al cielo, allora andiamo anche noi- poi si alzò, raccolse il trench della sua ospite lo ripiegò con particolare attenzione.

Uscendo Clint e Nat si guardarono a lungo. Dovevano pensare ad una scusa convincente per l'accaduto al museo, altrimenti avrebbero dovuto spiegare molte cose sul loro rapporto “incompleto”.


Un capitolo pieno di domande e di risposte oggi, vi manca l'azione? Non preoccupatevi che nel prossimo torneremo ad alzare il ritmo. Speriamo che questo capitolo vi sia piaciuto e vi invitiamo a farci avere le vostre opinioni che sono molto importanti per noi. Inoltre se voleste fare un salto sulla nostra pagina facebook “Avengers Beside” ci farebbe molto piacere e vi daremo un biscotto. Ci troverete anche immagini e disegni tratti da questa storia oltre che anticipazioni e notizie sui capitoli in uscita.

Stay Beside :-)

Chekkumeto&Lawrence_Victory

   
 
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