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Autore: Shinichi Kuroba    25/10/2015    0 recensioni
Una ragazza timida che non conosce l'amore, riusciranno ad insegnarglielo?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Scolastico
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Keiko Kokoro era a scuola, come sempre da sola. Era molto timida, forse troppo. Stava sempre in un angolino dove poteva immergersi in un libro, le piacevano molto i generi fantastici, solo i generi fantastici, perché la portavano in un mondo completamente diverso, con draghi, fate e cavalieri. A ricreazione ha iniziato a leggere un libro intitolato “L’infinità in una parola“, era un titolo molto strano ma il libro era come tanti altri, parlava di un cavaliere che andava a salvare la sua principessa. Mentre leggeva, mangiava il suo solito panino. Si avvicinarono dei compagni di classe e le strapparono il libro dalle mani.

«L’infinità in una parola? Che titolo idiota!»

«Hah, hai ragione, chi può chiamare un libro così?»

«Solo un idiota vorrebbe leggere un libro del genere. HAHAHAHAHA»

«Ehi ragazzi guardate, ha un panino, sembra delizioso»

«Ce ne sono anche altri nel suo zaino!»

«Prendiamoli tutti!»

«In verità sarebbero miei» disse piano Keiko.

«Ah, scusaci tanto, sono i tuoi?»

«Sì.» rispose un po’ sollevata.

«Ok, anche questo zaino è tuo?»

«Sì»

Uno dei ragazzi prese fuori tutti i libri e li buttò fuori dalla finestra.

«Visto che sono tuoi, vai a prenderli!» il ragazzo fece un sorrisetto maligno.

«Ma andare fuori durante orario scolastico è vietato…» sussurrò Keiko.

«Allora fai come ti pare, lasciali lì. Ma noi i panini ce li prendiamo comunque»

Keiko si mise a piangere, certo che i cavalieri si sono estinti troppo presto! Arrivò il professore.

«Dai ragazzi, aprite i libri a pagina 68 e cominciamo con la lezione.»

Keiko non aveva libri, erano tutti per terra fuori

«Signorina Kokoro, perché non hai preso fuori il libro?»

«Io non ce l’ho» disse Keiko tenendo lo sguardo fisso sul banco.

«Lo sa che le mettiamo una nota per i libri che non porta, la prossima volta stia più attenta.»

La classe si è messa a ridacchiare.

«Sì professore, la prossima volta starò più attenta» le scese una lacrima. Non è la prima volta che le succede, sin da piccola era così, non si sapeva difendere dagli altri. Non voleva dirlo ai genitori perché credeva che i suoi hanno abbastanza di cui preoccuparsi. Non aveva amici, l’unico a capirla era il suo cane, stava sempre con lei e la faceva diventare felice, era come se il cane fosse un umano basso, peloso, e che non parlava la sua lingua, ma sembrava pur sempre un umano, con un cuore più grande rispetto a molte persone. Tornando a casa, un gruppo di uomini di mezz’età la fermarono.

«Guarda com’è carina!»

«Che sguardo innocente.»

«Secondo me è perfetta.»

«Si vede benissimo che è vergine!»

Keiko era terrorizzata, stavano cominciando a toglierle la giacca, non aveva forze per respingerli. All’improvviso si sentì una voce, era la voce di un ragazzo.

«Non toccatela!»

   
 
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