“Io ti vorrò, anche se
sbagli
E (se) la tua diversità a te mi
legherà”
L’Anno Zero,
Nek
Merlin sedeva distrattamente sulla
seggiola di legno, stringendo fra le dita la fredda consistenza dell’elmo,
mentre i raggi di luce si infrangevano sulla sue pelle
pallida.
Un piccolo sorriso si delineò
sulle sue labbra morbide, mentre la curvatura degli occhi si faceva più
piacevole e lenta.
« Cos’hai da ridere? » domandò
prepotentemente Arthur, inchiodando i suoi occhi azzurri in quelli del suo
servo.
Il mago non trattenne un altro
sorriso. « Pensavo alla faccia di Lady Muriel quando oggi le avete confessato di
non essere stato voi a donarle quei fiori, e che si trattava di Henry, un servo.
Sembrava proprio stravolta! ».
Un lampo di divertimento passò
negli occhi cerulei del Principe, ma li riabbassò, stizzito. « Perché non pensi
a lucidare l’elmo invece di bighellonare? » propose, imperscrutabile.
« Ma io lo sto facendo! » scherzò,
passando distrattamente il panno sul ferro privo di ammaccature « Non vedete? »
cinguettò, con un sorriso irrisorio.
Arthur lo fissò, immobile,
chiedendosi quando gli avesse dato il permesso di prenderlo in giro così
apertamente. E quando il loro rapporto
aveva preso una piega così intima? Forse avrebbe dovuto punirlo per
tale sfrontatezza...
« A me non sembra proprio » lo
attaccò « Vedo giust’appunto una bella macchia al centro, e mi duole ricordarti
che devi anche pulirmi la sella, riordinare la stanza, lucidarmi l’armatura e
che questo pomeriggio c’è l’allenamento ».
Merlin lo fissò, debole. « M–ma...
» tentò.
« Ah, giusto. Dimenticavo. La mia spada. E il mio scudo. Li voglio lucidi come mai
prima d’ora » ordinò, facendo ondeggiare per aria la mano e portandosela dietro
il capo.
« Ma certo, Sire » calcò il mago,
riprendendo frettolosamente a fare il suo
lavoro, come Arthur gli ricordava praticamente ogni giorno. Mai che
ammettesse che, fra di loro, c’era effettivamente qualcosa. Una stima reciproca, ecco.
Sbarrò gli occhi, fissando un
punto incerto del muro. Stima
reciproca? Era indubbiamente impazzito, perché quello che lui provava per
Arthur non era altro che disprezzo, visto l’evidente modo in cui lo trattava e
le poche parole gentili che aveva speso nei suoi
confronti.
« Davvero... è rimasta così
sconvolta? » esclamò d’un tratto il Principe, lasciando che un mezzo sorriso gli
illuminasse il volto diafano.
Merlin lo fissò, sbattendo
vagamente le ciglia. Poi le aggrottò. « Beh, si... Non capisco come abbiate
fatto a non notarlo » biasciò, tossicchiando « Ha aperto la bocca come un pesce,
boccheggiando! Se l’avesse tenuta aperta ancora un po’ sarebbero entrate delle
mosche... » concluse, abbassando gli occhi.
Arthur lo stava ascoltando.
Gli scappò una risata. « Non l’ho
notato... » mormorò, carezzando con lo sguardo il lenzuolo bianco e facendo
oscillare la gamba destra al di fuori del letto.
« Come avreste potuto? » sbottò il
mago, ridendo nervosamente « Appena vi siete voltato verso di lei ha recuperato
l’autocontrollo! Deve esser proprio rimasta delusa ».
Un lungo silenzio scese fra i due,
e Arthur scrutò distrattamente il volto del suo servo, teso in una strana morsa
di aspettativa. « È ovvio! È innamorata di me » berciò,
superiore.
Povera lei! pensò Merlin, ridacchiando
silenziosamente. Non augurava a nessuno di dover condividere tutta la vita – o
anche solo qualche ora – con il Principe; era borioso, arrogante, e comandava
tutto su tutti. Faceva fatica lui a sopportarlo... come avrebbe potuto farlo qualcun
altro?
« Nessuna battutina? » domandò
Arthur, aggrottando le bionde sopracciglia e tirandosi improvvisamente a sedere.
« Nessuna » rispose Merlin,
scrollando le spalle « E ora, se non vi dispiace, mi aspettano i miei compiti » calcò, incamminandosi
verso la porta.
Il Principe lo fissò, tanto
sorpreso quanto offeso. « Merlin! Mi stai tenendo nascosto qualcosa? » domandò,
penetrante.
Lui dissentì, innocente. « Ma
certo che no ».
« Mi stai prendendo in giro? » lo
accusò, velatamente, con una nota minacciosa nella voce.
Il mago sorrise, cercando di
nascondere una soddisfazione interiore. Quell’asino di un principe era tanto bello quanto stupido, e questo non
faceva che renderlo felice. « Affatto » trillò.
Arthur serrò la mascella,
stortando vagamente il capo. « Merlin... non prenderti certe libertà che non
puoi avere » gli intimò, fermo, stringendo convulsamente fra le dita il
lenzuolo.
“Una fottuta guerra non
verrà
Soltanto qualche schiaffo alla
realtà”
L’Anno Zero,
Nek
Merlin lo fissò, e vide
distintamente la vista affievolirsi, come annebbiata. « Non auguro a nessuno di
passare il resto della vita con voi, stupido borioso di un asino » rivelò,
orgoglioso, chiudendosi freddamente la porta alle spalle.
Il Principe Arthur rimase
immobile, fissando i cardini della porta sbattere e tintinnare nella sua testa.
Una sensazione di insoddisfazione lo invase lentamente, come un viscido serpente
in grado di annientarlo.
Stortò il capo, scocciato. « Ti
meriti la gogna, Merlin » echeggiò, fissando oltre il vetro della finestra e
lasciando che un raggio di sole si infrangesse sulla sua
pelle.
Il silenziò divorò tutta la
stanza, facendolo tentennare. Per un qualche strano motivo, quelle parole lo
avevano ferito.
Sciocchezze; nulla poteva ferirlo,
se non la lama affilata di una spada avversaria! Ripercorse i tratti del su
servo inconsciamente, rimanendo incastrato nel ricordo di quegli occhi
grigio–verdi rivolti verso di lui.
« La gogna » ripeté, sospirando,
affondando le dita fra le coperte « non hai alcun diritto di prendere in giro
l’erede al trono ».
Si tirò in piedi, rassettandosi le
vesti e incamminandosi verso la porta. « Nessun diritto... » gli sfuggì ancora,
girando il pomello della porta.
Per un qualche strano motivo, gli
era parso che Merlin fosse ancora nella stanza. Lo vedeva seduto, al suo posto,
il volto disteso in un pacato sorriso, la pelle color perla illuminata da un
velato imbarazzo e la zazzera di capelli scuri.
Si chiuse la porta alle spalle,
violentemente.
E i cardini tintinnarono
ancora.
[nelle loro teste]
Oh–oh. Lasciamo perdere; questo era
il mio primo tentativo slash, il mio primo tentativo su Merlin e il mio primo
tentativo sul pairing Merlin/Arthur xD Quindi, vi chiedo venia per la banalità,
ma volevo “solo” essere IC. Era il mio obiettivo, ecco U_U Spero di esserci
riuscita, minimamente. 955 parole precise, senza le songsss.
Grazie anche solo a chi ha letto. Baci, Janelle.