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Autore: gecospy    27/10/2015    0 recensioni
Lynn era solo un ragazzo di colore quando assistì impotente al morso. Dopo alcuni anni lavorerà dove gli animatronic gli saranno ostili per un po'. Diventerà uno di loro.
Genere: Comico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse, Nonsense, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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Era una mattina del 1983. Lynn Grethor era un ragazzo di colore, pelle scura, occhi verdi, capelli cortissimi e neri. Aveva una faccia ovale con un naso che secondo lui era grosso come una patata acerba, mentre sua nonna gli aveva sempre assicurato che era sempre un “bel nasino”; lei era morta ma lui non cambiava opinione. Si alzò dal letto, erano le dieci. Il suo piede sentì qualcosa che lo punse, guardò nell'oscurità: all'inizio gli pareva di vedere due grandi occhi azzurri che lo fissavano, poi mettendo a fuoco, capì che era il pupazzetto di Freddy. Cosa l'aveva punto? Guardando a fianco di Freddy c'era il suo giocattolino preferito: un uncino di Foxy, la volpe rossiccia, aveva grattato sulla plastica dell'uncino rendendolo veramente appuntito; la cosa aveva fatto arrabbiare la sua madre adottiva, Deitra, non gliela aveva tolto ma, non era potuto uscire per tre giorni. Deitra era sua madre, da quando gli era morta la nonna due anni fa, quando aveva solo dodici anni; anche se era di pelle bianca non gli importava. Prese l'uncino e lo mise sulla scrivania. Si vestì e indossò un pantalone marrone scuro e una maglietta giallognola con disegnate alcune frasi, le scarpe da tennis. si diresse in cucina, uscì dalla sua piccola stanza: un letto un armadio, un comodino e una scrivania con vari cassetti. In casa sua c'erano solo altre quattro stanze: la sua, quella di Deitra, la cucina-soggiorno e il bagno, tutte collegate da un misero corridoio tre metri per due e mezzo; si diresse in cucina. Sua madre stava bevendo dalla tazza raffigurante dei fiori, la preferita di Deitra; dall'odore stava sorseggiando il caffè. Prese la sedia del tavolino, si sedette e prese il latte, lo versò in un bicchiere e mangiò dei biscotti, visto che erano già a tavola. Deitra lo aveva adottato seppure fosse molto giovane, al momento aveva 25 anni; capelli castani, occhi blu, alta un metro e ottanta, fianchi stretti: uno schianto. E faceva pure la stilista. Lynn non capiva bene perché non si cercasse un ragazzo, non gli era chiaro neanche perché avesse deciso di adottarlo. Più che madre, era una sorella per lui; Deitra chiese, guardando fuori dalla finestra, con una voce gentile ed educata< Stamattina al Freddy Family Diner ci dovrebbe essere un compleanno, credo> Lynn domandò, curioso< Sai chi è?> Deitra per un attimo s'irrigidì, Lynn se ne accorse < Chi è?> Deitra rimase un attimo in silenzio< Il figlio di uno degli addetti degli animatronics, quel bambino che piange...> Lynn lo conosceva bene, aveva cercato più volte di far amicizia nonostante continuasse a piangere, alla fine aveva scoperto che suo fratello gli faceva dei scherzi tremendi con la maschera di Foxy. Proprio qualche giorno prima, l'aveva tirato fuori dal magazzino in cui c'erano i vari pezzi e teste degli animatronic; si era sdraiato per terra il poveretto, e non smetteva mai di piangere. Lynn finì di fare colazione, disse tranquillo:< Almeno forse potrò assaggiare una fetta di torta, sempre che non mi scaccino>. Sua madre gli gettò un'occhiata di fuoco:< Lynn non devi mai scherzare sul fatto di essere nero, una volta ti uccidevano anche senza un motivo>. Lynn, rispose neutro:< Lo so...>. Si vestirono è andarono al Freddy Family Diner, da casa a lì ci volevano almeno quindici minuti in auto. All'ingresso trovarono una guardia che li conosceva bene e li salutò: < Signora Hads, siete sempre una persona fantastica, anche a te Lynn, come vanno le vacanze?> Deitra sorrise cordiale: < E' sempre un piacere vederla, la festa è già iniziata?>. La guardia rispose imbarazzata:< Ci vuole ancora un po' ma, conoscendo suo figlio non è mai stato un problema> Lynn aveva solo occhi per Freddy Fabzear, si avvicinò al palco, insieme a Bonnie Fabzear che suonava la chitarra. Il primo era un grosso orso giallo meccanico, con in mano un microfono, una bombetta in testa e un fiocco nero; Bonnie invece era un coniglio con delle orecchie lunghe, leggermente piegata da un lato un orecchio, sul color giallo, c'era un pochino di verde su un fianco... muffa? Difficile dirlo. L'unica cosa che sapeva era un fatto, erano degli ibridi: metà costume e metà-animatronics; non sapeva come funzionasse ma, di certo era molto rischioso indossarle. Si era sentito dire che alcuni degli addetti erano finiti in ospedale per via di qualche malfunzionamento, non tutti furono fortunati. Inoltre il padre di quel bambino piagnucolone, lo aveva conosciuto spiegandogli che gli animatronic non si dovevano mai spegnere o le loro parti meccaniche potevano avere dei guasti, essendo dei robot. Gli addetti lo conoscevano come un cliente fisso, non perché avessero molti soldi ma comunque cercava di rimanere il più possibile lì. Trovò i pupazzetti soliti che c'erano in una delle stanze dei giochi, come al solito lui non essendo più un bambino si limitava ad osservare com'erano fatti, nei più minimi particolari. Il pupazzetto di Freddy Fabzear era anche lui un orso come quello sul palco, ovviamente era fatto di pezza e di colore marrone, con un cappello cilindrico, occhioni azzurri e un piccolo fiocco nero. Una volta lo avrebbe stritolato quel peluche, ora invece lo teneva in mano come se non contasse granché. Poi c'era il pupazzetto di Chica il pollo, di color giallo con un becco arancione, l'elemento distintivo che lo riguardava era quel suo bavaglio con scritto “Let's eat!” Poi c'era Bonnie, non lo stesso sul palco, il peluche era di colore azzurro-blu, Lynn non capiva se erano quelli i colori visto che sembravano creare alcune sfumature. Infine c'era il suo preferito: Foxy la volpe pirata, di color rosso con una benda sull'occhio. I tecnici gli avevano raccontato che c'era già un progetto per creare l'animatronic e Lynn sperava proprio che lo facessero al più presto. Guardò in uno scatolone colorato più in là, vide anche i pupazzetti di Freddy e Bonnie Fredbear. Lynn proseguì oltre e si avvicinò nella stanza dei pezzi di riserva dei robot. Vide un tecnico che dipingeva una maschera ovale, chiese educato< E' permesso?> L'uomo si girò, lo riconobbe< Ciao, Lynn! Come va ragazzo?> Lynn scrollò le spalle< Si, niente di cui preoccuparmi, posso sapere cosa stai facendo?> L'uomo sorrise amaro< Immagino che conosci mio figlio, gli sto dipingendo una maschera che piange di felicità, sperando che si ricordi i suoi momenti più belli> L'uomo era il padre del bambino malinconico con il suo fratello tremendo; Lynn gli si avvicinò e guardò la maschera. Per simboleggiare le guance c'era un pallino rosso per lato, due lunghe linee blu sotto gli occhi e delle labbra che venivano notate per via del colore applicato, Lynn non capiva se fosse rosso o marrone scuro. Senza nessun preavviso, gli cadde in testa qualcosa che gli coprì la vista, iniziò ad agitarsi confuso, il tecnico lo richiamò Lynn se la tolse e si accorse di averla indossata all'incontrario, era veramente grande. Il tecnico lo spinse via, sorridendo< Vai prima che ti cada qualcos'altro> ridacchiò, mentre Lynn se ne andava imbarazzato. Passò un tempo indeterminabile, poco dopo arrivarono gli invitati. Lynn notava che quei ragazzi gli lanciavano certe occhiatacce ma, era solo diffidenza, infatti poco a poco si divertì pure lui. Tutti indossavano una maschera di un personaggio del palco o dei pupazzi, lui non indossò nessuna maschera per via del semplice fatto che nessuna di esse lo rispecchiava; teneva comunque in mano l'uncino giocattolo di Foxy. Non trovava il festeggiato però; che fine aveva fatto quel bambino che piangeva? Era la sua festa eppure non c'era o almeno questo credeva Lynn finché notò suo fratello, lo chiamò< Dov'è tuo fratello?> questi si girò, si tolse la maschera e lo guardò. Stava cercando di ottenere l'attenzione come sempre, insieme ai suoi amici bulli alle sue spalle, rispose beffardo< Dove vuoi che sia? Piange!> I suoi amici ridacchiarono, Lynn gli si avvicinò tanto che mancavano pochi centimetri alla sua faccia< Finiscila! Se non sei ancora in punizione lo devi a me! Hai scherzato fin troppo con lui, ora rispondimi> Lynn e il ragazzo si fissarono negli occhi, alla fine il ragazzino gli fece un cenno con la testa. Lynn non aggiunse altro e si diresse nella direzione accennata, cercò dove fosse rintanato ma, non lo trovò. Confuso, ritornò sui propri passi ritrovandosi vicino al palco. Vide con terrore, il fratello del festeggiato che insieme ad agli altri suoi amici, aveva preso il piccolo e lo stavano buttando a Fredbear; corse per raggiungerli, cercando di richiamarli ma, la voce gli morì in gola quando vide che tra le risate dei bulli il bambino si dimenava invano. Un attimo dopo accadde la peggior cosa che Lynn avesse visto: l'animatronic staccò il lobo frontale alla sua vittima facendo uscire del sangue, zittendo tutti, alcuni secondi dopo si scatenò il panico.
   
 
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