Hiyori, seduta al fianco del dio, sorrise: niente era più bello del vedere il suo Yato immerso nei sogni.
 La Luna splendeva nel cielo notturno, filtrando dalla finestra, ed illuminava il profilo del dio, con la bocca semi chiusa ed alcune ciocche di capelli che gli ricadevano sugli occhi, che lei sapeva benissimo essere azzurri. Li aveva fissati tante volte, sognando che essi la potessero vedere non semplicemente come una amica, ma qualcosa di più: qualcosa di cui non si può fare a meno, per il resto della vita, e nel caso di Yato, per l'eternità.
Con una mano esitante sfiorò i suoi capelli scuri, spostandoli leggermente dagli occhi, e ridacchiò leggermente nel vedere Yato che arricciava il naso, respirando più profondamente. In fondo non sembrava una divinità, e non sembrava nemmeno capace di uccidere persone innocenti, come aveva fatto in passato, sembrava solo il solito sfacciato che sognava di essere venerato, e si faceva pagare solo con cinque yen. La castana sorrise ripensando alle sue scenate, che metteva in atto spesso; Yato era buffo, ma ella sapeva che aveva una grande forza d'animo, e lo aveva dimostrato innumerevoli volte, nel proteggerla, o rassicurarla. Ella era arrivata ad una conclusione: Yato era speciale.
I suoi pensieri furono interrotti dalla mano dell'altro, che si posò su quella della castana, che con un sussulto si voltò verso di lui. Yato aveva gli occhi aperti ed un dolce sorriso stampato sulle labbra. Questa combinazione fece arrossire la ragazza, che però non ritrasse la mano: sentire il calore della mano di Yato, sulla sua, le provocava un piacevole batticuore non indifferente, inoltre mai lo sguardo di lui era stato mai così bello: gli occhi azzurri quasi brillavano più della luna, dandogli un fascino speciale.
"Vorrei che la Luna avesse il colore dei tuoi occhi, Hiyori. Il più bel colore che io abbia mai visto in vita mia" sussurrò, senza staccare gli occhi da lei, che arrossì ancora di più. Lui si mise in ginocchio, sorridendole dolcemente, prendendo la mano della giovane, posata sotto la sua, ed intrecciando le dita con le sue.
"Vorrei baciarti, Hiyori" confessò lui, distogliendo lo sguardo con imbarazzo e le gote rosse. Lei tremò dall'emozione, e facendosi coraggio cercò di pronunciare qualcosa: 
"Fallo" solo quello uscì dalle sue labbra, che poco dopo si unirono a quelle del dio. Fu un bacio leggero e dolce, ma procurò diverse farfalle nello stomaco della castana, che sentiva quasi il cuore esplodergli nel petto, tanto che batteva forte
"Vorrei veramente che la Luna avesse il colore dei tuoi occhi, Hiyori" sussurrò lui.