In questo breve racconto descrivo un'episodio realmente accaduto durante la mia giovinezza. Ho provato un po' di nostalgia nello scriverlo perchè mi ha fatto tornare indietro nel tempo, alla mia giovinezza.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Tanto tanto tempo fa, il sottoscritto e un suo carissimo amico
d'infanzia andarono alla festa per il diciottesimo compleanno di una
amica. Calda serata di fine primavera, beata spensieratezza di
quell'età.
Bella casa, famiglia alto borghese, tutti a ballare nella sala con i
balconi aperti su una bella terrazza, stereo a palla con i brani del
momento e piccolo impianto di luci psichedeliche a scimmiottare
l'ambiente delle discoteche.
Il mio amico, macho fanatico e adoratore di John Travolta della "Febbre
del sabato sera", si era addobbato proprio alla Tony Manero:
pettinatura con ciuffo travolgente, camicia vistosissima con il
colletto simile alle ali di un aereo, scarpe a punta con il tacco e
soprattutto un paio di jeans nuovi e strettissimi al bacino, indossati
senza mutande per meglio far notare il "pacco"!
Balla e balla, si inizia a sudare. Il mio amico ad un certo punto
inizia a manifestare un certo imbarazzo. Continuava a toccarsi
all'inguine con un'espressione di malessere. Si avvicina a me, mi
chiede all'orecchio: "Sai dov'è il bagno? Non so, ho un
fastidio...dai, accompagnami."
Lo accompagno al bagno, rimango fuori a fumare una sigaretta (Gauloise
rosse, terribili, ma fumavo solo per darmi delle arie...), e aspetto.
Passa un quarto d'ora, passano venti minuti. Provo a bussare alla porta
del bagno, niente. E se qualcuno ha bisogno di andare in bagno, che
faccio? Busso ancora, dall'interno un flebile lamento:
-"Lasciami stare...ho combinato un casino...e adesso? Dio, come brucia!
Cristo, come brucia! Madonna, come brucia!"
-"Hai finito con la Sacra Famiglia? Si può sapere che hai?
Cazzo, è mezz'ora che stai chiuso nel cesso! Se se ne
accorge la mamma di Silvia penserà che ti stai facendo una
canna, o chissà cosa! Esci da lì, cazzo!"
-"Non posso! Ho combinato un casino! Mi brucia da morire, è
tutto rosso e blu! Mamma come brucia!"
- "Che cosa è tutto rosso e blu? Che cosa è che
ti brucia? Ma possibile che dobbiamo parlare da dietro la porta del
cesso? Apri questa cazzo di porta!"
-"No, mi vergogno...che figura di merda! Che casino...e adesso? O Dio,
o Dio..."
-"Apri questa cazzo di porta ho detto! Lasciami entrare e fammi vedere
che casino hai combinato!"
-"Ma ormai non c'è un cazzo da fare! Sono volati
dappertutto, anche sulle tende...che casino! Come brucia!"
-"Ma insomma, vuoi che la butto giù 'sta cazzo di porta?
Apri e fammi vedere!"
Aprì la porta, mi tirò dentro velocemente e
richiuse la porta alle nostre spalle, girando la chiave.
La luce era spenta, mi chiese:
-"Nel corridoio c'era qualcuno? Qualcuno ti ha visto?"
- "Senti Ciccio, non mi ha visto nessuno e non c'era nessuno, ma se
rimaniamo ancora quà dentro qualcuno prima o poi
farà caso alla nostra assenza. Ti rendi conto che se ci
prendono chiusi in questo cesso facciamo la figura dei ricchioni?
Perchè hai spento la luce? Volevi darmi un bacio in bocca?"
- "Si, fai lo spiritoso tu! Io soffro come un cane e tu mi prendi per
il culo! Bell'amico!"
-"Ma insomma, che hai? Accendi la luce, no?"
Accese la luce e io assistetti ad uno spettacolo impressionante: era
successo che a furia di ballare con indosso quei jeans nuovi e
strettissimi, indossati per di più senza mutande, gli si era
infiammato tutto l'uccello! Vuoi per il sudore, vuoi per il colore
della stoffa che aveva stinto, vuoi per lo strofinio dovuto al
ballo...aveva un uccello rosso come un pomodoro, la pelle gonfia e
irritata come non mai, striature quà e là di blu
dovute al colore dei jeans, ma soprattutto neanche più un
pelo! E sì che lui ne aveva sempre avuti tantissimi per
natura!
-"Ma si può sapere che cazzo hai combinato? Ci mancano solo
le stelline e le strisce bianche e hai fatto la bandiera americana! E i
peli che fine hanno fatto? Cazzo, sei liscio come un poppante!"
-"I peli! I peli adesso sono dappertutto, merda! Che poi mi sono
asciugato anche col phon e si sono sparsi...che casino!"
-"Come sarebbe a dire 'sparsi'?, che cazzo hai combinato?"
-"Senti, io mentre ballavo ho iniziato a sentire un fastidio
all'inguine, sono venuto a vedere e mi sono reso conto di quello che
era successo. Avevo le palle e l'uccello tutto infiammato per colpa di
questi jeans di merda! Cristo come brucia...non sapevo cosa fare, ho
pensato: adesso provo a lavarmi con l'acqua fresca o tiepida, magari mi
passa. Mi sono fatto il bidet e ho preso sto sapone qui...un bruciore!
Un bruciore che non ti dico, ancora peggio di prima! E poi quando mi
sono asciugato cadevano i peli! Sono caduti tutti i peli, merda! Ho
riempito l'asciugamano di peli, guarda quà! E allora ho
preso il phon per asciugarmi, ma i peli continuavano a cadere lo
stesso, che impressione! E volavano dappertutto! Guarda qui che casino!"
Giro lo sguardo verso il lavandino: un intero set di
asciugamani completamente riempito di peli pubici neri e riccioluti.
Alzo lo sguardo verso il resto di quella stanza da bagno: peli pubici
dappertutto.
Il bidet sembrava rivestito di pelliccia, il pavimento, le pareti,
addirittura il soffitto e il lampadario: erano tutti cosparsi di peli
pubici!
Mi sorse immediatamente un sospetto,... no, non può essere
così, non può essere stato così
stronzo...e invece era proprio così: quella testa di cazzo
si era lavato con un sapone depilante!
"Ma dico io, possibile che non ti sei accorto che questo è
un sapone depilante? Ma dove ce li hai gli occhi? E grazie che adesso
ti brucia ancora di più! Ma guardati, fai veramente schifo,
non ti si può guardare! Guarda che casino in questo cesso!
La mamma di Silvia ci uccide! Quà c'è da passare
il folletto anche sul soffitto, merda! E adesso chi glielo dice, che
figura di merda!"
-"Ma non è colpa mia, io che cazzo ne sapevo di 'sto sapone!"
-"E già, perchè per te è una cosa
normale farsi il bidet a casa degli altri, durante una festa di
compleanno! Guarda, quà c'è solo una cosa da
fare: cerchiamo di dare una ripulita alla meno peggio e filiamo alla
svelta! Andiamo a casa mia, credo di avere una pomata adatta al tuo
uccellone! Dio santo, è ridotto veramente da schifo!"
E fu così che ripulimmo alla meglio (mi sono riempito di
peli anch'io!), e filammo discretamente via da quella
festa. Non ho mai saputo se qualcuno degli invitati
o peggio i padroni di casa abbiano avuto dei sospetti su di noi. Ad
ogni modo il mio amico non portò mai più jeans
stretti!