Bellissimo.

L’unica cosa che Darren riuscì a pensare nel momento in cui Chris attraversava la sala del comune fu che era bellissimo.
Indossava un completo bianco come da tradizione, anche se di puro quel ragazzo aveva ben poco. Il vestito aderiva perfettamente al suo corpo senza risultare volgare; aveva degli inserti celesti sulla giacca che si sposavano perfettamente con il colore dei suoi occhi. Sembrava un angelo. Darren non credeva ai propri occhi mentre osservava il ragazzo camminare verso di lui; non riusciva a credere che Chris aveva abbattuto tutti i muri che si era costruito attorno durante gli anni per unirsi indissolubilmente con una persona. Quando si fermò accanto al riccio il giovane era visibilmente emozionato.

-grazie per essere venuto Dare- sussurrò al suo orecchio il castano
-non potevo non venire, sono il tuo testimone- la sofferenza nella sua voce era mal celata, ma Chris non ci fece caso, aveva la testa altrove
-grazie comunque, immagino possa essere difficile per te, ma avevo bisogno del mio migliore amico nel giorno del mio matrimonio- il sorriso dolce che gli rivolse fece quasi scoppiare a piangere Darren che si sforzò di sorridere –non pensare a me, questo è il tuo giorno-
-signor Colfer- si intromise un funzionario del comune-siamo pronti per cominciare- il volto di Chris si illuminò –cominciamo allora-.
 
Per Darren assistere a tuta la cerimonia così da vicino lo mise in grande difficoltà, così, appena terminata si precipitò in bagno.

Si guardò allo specchio e rivide lo scambio delle promesse, degli anelli e il bacio come in un film, a rallentatore, giusto per farsi più male. Una lacrima solitaria cadde dal suo occhio destro e percorse lentamente tutta la guancia dove il riccio decise di asciugarla. Non avrebbe pianto il giorno del matrimonio del suo migliore amico, non importava se lo amava ancora, non poteva rovinargli questa giornata.

Il ricevimento non gli pareva così male, sembrava una normale festa finché non si  girava a guardare la coppia di sposini felici.

Ci fu l’alcol ad aiutare Darren quella sera; forse fu per questo che ad un certo punto della serata il ragazzo si ritrovò in una stanza in disuso del palazzo in cui si svolgeva il ricevimento a pomiciare con una delle invitate senza capire cosa stesse facendo. Darren tuttavia non pensò che farsi una delle amiche di Chris al suo matrimonio fosse una cosa così disastrosa così rimase in quella stanza con la ragazza sconosciuta.

Quando Darren uscì dalla stanza la prima cosa che notò fu Chris.

-Ti ho cercato ovunque, non pensavo fossi tipo da ripostigli- disse con una nota di sarcasmo. Come risposta Darren offrì la sua uscita di scena alla volta dei bagni. –Darren! Aspetta!-

La scena che gli si parò davanti non appena aprì la porta del bagno fu straziante. Darren era seduto a terra con le braccia poggiate sulle ginocchia poco distanti dal petto, il suo viso era una maschera di dolore e lacrime silenziose scorrevano sulle sue guance. Chris si inginocchiò davanti all’amico e lo chiamò piano –Darren- seguì un piccolo singhiozzo mal trattenuto da parte del moro  -Darren se è per quello che ho detto prima mi dispiace tanto, non volevo ferirti-  il ragazzo non rispose, così il più giovane gli mise una mano sotto il mento e gli alzò il viso. Gli occhi i Darren erano rossi e non c’era traccia di quella gioia che normalmente lo faceva distinguere dalle altre persone. La sua faccia era quella di una persona che ha smesso di lottare. I pollici di Chris andarono a cacciare via le lacrime che rigavano le guance dell’amico; aveva visto piangere Darren pochissime volte, ma ogni volta che lo faceva sembrava che tutta la felicità del mondo fosse stata risucchiata via e trasferita su un altro pianeta, almeno fino a che il riccio si rimetteva in sesto e scaldava la galassia con uno dei suoi bellissimo sorrisi. Questa volta non sarebbe stato così pensò Chris. Aveva fatto il passo più lungo della gamba chiedendo a Darren di fargli da testimone, forse non avrebbe dovuto neanche invitarlo al matrimonio sapendo quanto sarebbe stato difficile per lui, ma aveva bisogno del suo migliore amico al suo fianco nel giorno più importante della sua vita così non ci aveva pensato due volte ad affidargli quell’incarico gravoso ed ora era Darren che ne stava pagando le conseguenze.

-mi dispiace Darren, non pensavo sarebbe stato così difficile per te. Perdonami-  il ragazzo sentì quelle parole sussurrate a pochi centimetri dal suo viso come provenienti da un posto lontano. Puntò il suo sguardo negli occhi di Chris e disse con voce tremante: -non devi dispiacerti. È il tuo matrimonio e devi essere felice. Dovresti essere nell’altra sala a ballare con tuo…con tuo marito, non qui a consolare il tuo amico che piange proprio per il motivo per cui tu dovresti essere felice- singhiozzò –vai di là Chris, goditi il tuo matrimonio come è giusto che sia e fa finta che questo non sia mai successo; non voglio che questo giorno abbia un solo ricordo triste per te- le lacrime continuarono a correre senza sosta su quel meraviglioso viso, come se tutte quelle che non aveva versato negli anni passati avessero deciso di fare a gara a chi arrivava più lontano. Lo scrittore sospirò e lo guardò compassionevolmente:” Darren io…”   “CHRIS, DOVE TI SEI CACCIATO?” il riccio abbassò gli occhi interrompendo così il contatto con il suo amico ” vai, lui ti sta cercando”. Non alzò la testa perdendosi il deprimente spettacolo di Chris che si alzava, si lisciava i pantaloni e si rendeva presentabile per il suo uomo per poi uscire dal bagno degli uomini come se niente fosse successo, proprio come lui gli aveva appena chiesto.