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Autore: PassionWriting    29/10/2015    1 recensioni
A volte le decisioni più importanti si devono ponderare, si devono valutare i pro e i contro. A volte invece, basta un pizzico di follia, i consigli giusti e gli amici più cari che fanno il tifo per te. E Camilla baudino questo lo sa molto bene
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camilla posò i documenti sul tavolino, Livietta che l’aveva sentita arrivare, la raggiunse in salone.
“Mamma…”
“Ohi Livietta tesoro…come state?” la donna le accarezzò in pancione ormai arrivato al termine del suo lungo viaggio
“Noi bene…ma tu?”
“Io? Sto come una che ha appena messo la parola fine a più di vent’anni di matrimonio” disse sedendosi sul divano e appoggiando una mano sulla guancia,
“Ah…”
“Tesoro scusa, forse avrei dovuto trovare un modo più gentile per dirtelo, ma…”
“No mamma, hai fatto bene. So che tra te e papà le cose non si sarebbero mai potute sistemare. E sebbene io ci continui a sperare, so che non sarà possibile”
“Che figlia saggia che ho!”
Le due donne sorrisero, poi Camilla si trovò a fissare la porta.
“Pensi che adesso tra te e Gaetano non ci saranno più impedimenti?”
“Per certi versi sì, ma per altri, credo di avergli fatto così male che adesso sia io quella che si deve far perdonare”
“Mamma, ma Gaetano ti ama e io sono sicura che appena gli dirai del divorzio sarà felice”
“Già…ma questa volta credo che mi dovrò spendere un po’ più per lui…”
Quella notte Camilla la passò a pensare e ripensare a come avrebbe potuto fare per chiedere perdono a Gaetano e allo stesso tempo fargli capire che lo amava. Le venne in mente solo un modo.
Il giorno dopo si svegliò all’alba, in salotto trovò già sua figlia, intenta nei preparativi per le sue nozze che sarebbero avvenute da li a una settimana e anche Renzo.
“Buon giorno a tutti…ciao Renzo…come mai già qui?”
“Eh come mai…ci sono ancora un sacco di cose da fare, Camilla il matrimonio è tra sette giorni.”
“Eh sì lo so…il matrimonio…”
“Mamma tutto bene?”
“Sì…sì tutto benissimo”
Camilla prese il telefono e chiamo Torre, per la sua idea, aveva bisogno della sua mano, anzi forse più di una.
Quella sera Camilla e Gaetano la passarono insieme, ma non rimasero soli. Camilla voleva che il poliziotto partecipasse a tutti gli effetti all’organizzazione delle nozze di Livietta. Voleva che tutto riscontrasse anche i suoi gusti. Non gli disse nulla del divorzio, voleva aspettare il momento giusto.
“Amore…” disse Gaetano in un momento di pace
“Dimmi…”
“Domani devo partire”
“Partire? E per dove?”
“Roma…ho un colloquio con il prefetto…”
“Gaetano ma…”
“Stai tranquilla, si tratta solo di una cosa in giornata. È per una collaborazione tra la città e Torino, per un evento importante”
“Ma domani bisogna andare a vedere la disposizione dei tavoli”
“Amore lo so, ma non dipende da me…”
 
Roma…il giorno dopo
Gaetano arrivò nella capitale intorno alle undici del mattino. Era letteralmente furioso. Il prefetto infatti, non si era presentato all’appuntamento che gli aveva.
“Amore ciao…sì guarda lasciamo perdere”
“Che succede?”
“Il Prefetto non si è presentato…”
“Ma no? Ma non mi dire…”
“Camilla noto una vena ironica nella frase…”
“Ma ne sei proprio sicuro? Non so, magari guardati in giro, può darsi che lo trovi”
Gaetano si voltò e la vide avvolta in un sorriso che rasentava la risata.
“E tu cosa ci fai qui?”
“Sorpresa…” gli disse andandogli in contro con abbracciandolo.
“Aspetta, fammi indovinare. Non era vero niente? Torre era in combutta con te”
“Va bene lo ammetto…ho chiesto aiuto per fare questa cosa, però ti prego non prendertela con lui”
“Va bene, però mi spieghi perché? E soprattutto come sapevi che sarei venuto qui?”
“Perché questo è il nostro bar, quello dove venivamo spesso, quello dove mi hai baciata, la prima volta. Te lo ricordi?”
“Potrei mai dimenticarmelo?”
“Ho voluto incontrarti qui, a Roma, perché è qui che tutto è cominciato e forse anche finito. Quando sono tornata da Barcellona, come una cretina credevo che tu saresti stato qui ad abbracciarmi e invece non c’eri” un groppo in gola frenò le parole di Camilla. Gaetano se ne accorse e le fece una carezza in volto, avrebbe voluto baciarla, ma la conosceva bene e sapeva che se aveva fatto tutto questo, voleva dire che c’era davvero un qualcosa di molto importante, per ciò non la interruppe.
“Sono stati anni difficili, ho provato a ricostruire la mia vita senza di te, ho cercato di reinventarmi, ma alla fine sono caduta nella stessa rete che ogni volta mi imbrigliava e mi impediva di correre da te. Renzo era l’unica persona con cui potevo stare se non potevo avere te. Adesso le cose sono diverse.”
Camilla fece un sospiro, chiuse gli occhi e pronunciò le parole che avrebbe dovuto dire tanto tempo prima, ma che la paura, il terrore di essere nuovamente delusa le avevano impedito di dire.
“Io ti amo Gaetano”
L’uomo le sorrise e questa volta la baciò davvero, nello stesso punto in cui tutto era cominciato tanti anni prima.
“Aspetta, non ho finito…io ti amo, voglio vivere il resto della mia vita con te, voglio poter continuare a sentirmi bella e ad essere felice
“Aspetta, non ho finito…io ti amo, voglio vivere il resto della mia vita con te, voglio poter continuare a sentirmi bella e ad essere felice. Per questo e per tanti altri motivi che adesso non mi riesco a dire perché per la prima volta mi sta venendo da piangere ti dico Sì…anche se ti chiedo di rifarmi la domanda…”
“Mi vuoi sposare?”
Come non c’era stato bisogno di molto per la domanda, quasi nulla ci volle per la risposta che arrivò sotto forma di abbraccio. Camilla però si taccò dall’uomo quasi subito.
“Amore…”
Suonava così strana quella parola detta da lei e riferita a lui.
“Dimmi…”
“C’è un’altra cosa che ti devo dire…”
“Camilla…non è che sei incinta?”
“No…” disse d’impeto e poi ci pensò su “Perché ti dispiacerebbe?”
“No…però due notizie del genere in meno di cinque minuti…non le reggo”
“Comunque…no…però ecco…tieni”
Camilla cercò un foglio nella borsa e lo porse. L’uomo sbiancò.
“Ma questa è una pubblicazione di matrimonio…firmata da te e…da me”
“Hai promesso di non arrabbiarti con Torre, ricordi?”
Gaetano la guardò con gli occhi che gli brillavano, emozionato per quella sorpresa, stupito perché la sua compagna aveva organizzato tutto per lui, felice perché era la cosa che aveva aspettato, sperato e sognato da tutta una vita.
“Ho firmato il divorzio e ho pensato che la prima firma che volevo fare dopo quella fosse questa, per una nuova vita insieme…ma se non vuoi”
“Non voglio? Camilla è la cosa che desidero di più al mondo. In questi anni ti ho aspettata, ti ho amata da lontano, ho sofferto, ho sposato chi non amavo solo perché speravo che così ti avrei potuta dimenticare. E non rinnego quel matrimonio solo perché è arrivato Tommy, ma non nego che quel figlio l’avrei voluto avere con te”
“Questo potrebbe ancora accadere però…”
L’uomo le sorrise e continuò:
“Non nascondo che mi sei mancata, che ho vissuto questi anni con solo intendo non di vivere, ma di sopravvivere. Per questo io non posso che essere felice e lo sarò ancora di più quando ti metterò l’anello al dito e potrò presentarti come la signora Berardi…”
“Anche se questo accadesse tra sei giorni?”
“Anche se questo accadesse…tra sei giorni?????”
“Sì” disse timidamente la donna, temendo di aver esagerato con le sorprese.
“Ma tra sei giorni si sposa Livietta…”
“Sì, lo so, ma voglio…vorrei…che fosse un giorno felice per lei e anche per noi…”
Gaetano la baciò per poi fissarla
“Non smettere mai di sorprendermi. Mai”
Camilla accarezzò la testa di Gaetano, affondando la mano nei suoi capelli.
“Scusami…”
“Per cosa?”
“Per averti fatto aspettare per tutto questo tempo e per averti fatto soffrire”.
“Ti amo…è questo quello che conta”
 
Torino
Il giorno dei matrimonio, anzi dei matrimoni, arrivò in fretta. In quei sei giorni il caos era quadruplicato. Se Livietta si era dimostrata felice di quella novità, Renzo, costretto per ovvi motivi a partecipare al matrimonio della sua ex moglie, aveva espresso tutto il suo malumore e risentimento, fermo poi capir che quella situazione se l’era cercata da solo e non poteva che prendersela con se stesso.
Sebbene a Gaetano e Camilla non interessasse molto di aggiungere dettagli alla cerimonia, che doveva rimanere improntata sui gusti e le decisioni di George e Livietta, c’erano stati dei dettagli da sistemare, come l’abito dello sposo e della sposa numero due, ad esempio. Aggiungere qualche invitato e pensare anche al futuro, anche se per quest’ultimo punto, ci sarebbe stato tempo.
La sera prima arrivarono Eva e il piccolo Tommy. E proprio quella stessa sera, le due donne furono protagoniste di una chiacchierata molto bella e profonda.
“Sai, in passato ti ho odiata?”
“Perché?”
“Perché Gaetano ti ha sempre amata, anche quando stava con me. Credo mi abbia sposata solo perché sperava di cancellarti dalla sua mente”
“Mi dispiace se ti ha fatta soffrire, forse è solo colpa mia”
“No Camilla, no…non è colpa tua, ma mia. Io sapevo della vostra storia, quando ci siamo messi insieme lui me l’ha raccontata e io avevo capito fin da subito che qualsiasi altra donna, sarebbe stata sono un ripiego”
“E allora perché hai accettato di sposarlo?”
“Perché in quel periodo Gaetano stava davvero male, ho temuto potesse fare qualche sciocchezza”
Camilla rimase pietrificata da quella frase. Davvero Gaetano era stato così male per lei? I suoi pensieri furono distolti dalla mano di Eva sulla sua spalla.
“Camilla…”
“Sì?”
“Ti ho chiesto se sei felice”
“Sì, lo sono, molto…”
“Sono contenta”
“Non credevo che avremmo mai avuto una conversazione del genere io e te”
“Già…Non riesco ad avercela davvero con te. Vedi, avrei potuto combattere, ma comunque in un’altra situazione. Qui c’è amore. Amore vero e io contro questo non avrei mai potuto combattere”.
Il giorno delle nozze Madre e Figlia si alzarono prestissimo, nel giro di poche ore la casa si sarebbe riempita di gente, fotografi, sarta, truccatrice e parrucchieri. Meglio dormire meno, ma avere qualche minuto di relax.
Verso le dieci era tutto pronto. Madre e figlia erano vestite, truccate, e soprattutto felici. Tutti maschi di casa erano andati a dormire e si erano preparati in quella che ancora per poco era la casa di Gaetano.
“Questo te lo manda Gaetano” disse Eva che era arrivata insieme ad Anna, la collega di Camilla, per controllare che tutto fosse a posto.
Eva porse un bigliettino alla madre ed una scatolina. La donno si sedette sul letto che per l’ultima volta aveva condiviso solo con se stessa.
“Il più bello dei mari è quello che non navigammo. Il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto. I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti. E quello che vorrei dirti di più bello non te l'ho ancora detto.
Buon giorno amore mio. Mancava ancora una cosa per rendere tutto più magico e più vero. Questo anello ha tre diamante, ed è per ricordarti che Ti ho amata, Ti amo e ti amerò per sempre”
“Mamma…”
“Sì…” disse Camilla trattenendo le lacrime per evitare di rovinare il lavoro della truccatrice.
“Va tutto bene?”
“Sì…va tutto a meraviglia”
“Credo che tua madre abbia solo capito di quanto sia fortunata in questo momento” disse Eva arrivando alle spalle di Livietta.
“Allora andiamo mamma? Dobbiamo sposarci?”
Camilla si alzò, infilò l’anello nella mano destra e si diresse verso la porta.
“Andiamo tesoro…andiamo a sposarci…”

Camilla si chiuse dietro di se la porta, sapendo che di lì a poco ne avrebbe aperta un’altra.
Quella della felicità vera.
 
   
 
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