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Autore: PassionWriting    29/10/2015    1 recensioni
Gaetano ha lasciato Torino, è andato a trovare suo figlio. Le cose con Camilla non sono andate come lui sperava e sognava. Camilla invece, rimasta in città, rimugina sui suoi errori e sulle sue indecisioni. C'è qualcosa che tormenta entrambi e a tutti e due manca il coraggio di fare quel passo in più. Fino a quando qualcuno di molto vicino alla Prof le farà capire che a volte nella vita bisogna solo essere sinceri, prima con se stessi e poi con le persone che si hanno accanto, soprattutto quando la vita di riserva sorprese meravigliose.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camilla sì alzo con una strana sensazione addosso quella mattina. Aveva dormito poco per via delle prime notti a casa della piccola Camy, la figlia di Livietta, ma sentiva che non era solo quello a turbarla. Ancora mezza assonnata andò in salotto. Trovò Renzo mezzo addormentato sul divano. Livietta quasi sdraiata sul tavolo e George con la piccola in braccio, che dormiva beatamente.
“Ma che succede?” Chiese Camilla
“Nulla...cioè Renzo é venuto questa mattina presto e si é addormentato qui, mi sa che il piccolino non fa dormire nemmeno lui. Livietta invece é crollata adesso”
“Sì ma Renzo una casa ce l’ha” gli disse tirando un cuscino addosso all’ex marito che si svegliò di soprassalto
“Camilla!”
“Eh Camilla, Camilla....tu una casa non ce l’hai?”
Camilla se ne andò in camera sbattendo la porta.
“Ma che le é preso?” Disse Livietta svegliatasi anche lei.
“Boh forse il poco riposo”
 
In realtà non era il poco riposo a tenere sulle spine Camilla, così come non era il fatto di aver trovato Renzo sul divano.
Uscì di casa verso le otto, sarebbe entrata a scuola alla seconda ora, ma sentiva la necessità di una passeggiata.
“Camilla!!!”
La voce di Gaetano le risuonò nella testa, si voltò ma Gaetano non c’era. Era solo nella sua testa, nella sua immaginazione. Dalla loro ultima lite lui si era preso qualche giorno di riposo e se n’era andato a trovare suo figlio. Gli mancava terribilmente, ma era anche così orgogliosa da essere incapace di fare il primo passo. Si sedette su una panchina sul lungo Po. Chiuse gli occhi e lasció che la brezza della mattina le pungesse il viso.
Quella mattina a scuola fu davvero difficile, era come se la sua testa fosse sí attaccata al collo, ma in realtà fosse anche da un’altra parte.
 
“Mamma....ma che fine hai fatto. É quasi ora di cena”
“Livietta... Amore. Scusa per questa mattina. Sono stata pessima”
“Mamma ma che succede? Ti manca Gaetano?”
“Si vede così tanto?”
“Un po’...senti mamma ma perché non lo chiami?”
“Non saprei che dirgli”
“Ma come non sapresti che dirgli? Che lo ami, che ti manca. Mamma...”
“Sei così cresciuta amore mio...”
“Ecco allora posso capire...e ti posso dire che adesso é tempo anche per te di essere felice”
Camilla accarezzó lo testa della figlia.
“Quanto avrei voluto che Gaetano fosse qui quando é nata Camy.”
“Lo so, é dispiaciuto anche a me. Senti perché non vai a riposarti un po’. Anche perché devo dirti una cosa...”
“Cosa?”
“Vengono a cena papà e Carmen con il bambino”
“Ma come?”
“Eh sì mamma...”
“Ho capito, vado a rilassarmi...mi ci vorrà tanto zen per questa sera”
 
In realtà Camilla non si rilassò affatto. Decise di dare retta a sua figlia e anche al suo cuore.
“Gaetano, amore mio
Mi manchi. Mi manca svegliarmi la mattina accanto a te, mi mancano le tue colazioni portate in camera, mi mancano i tuoi sorrisi. Sono stata una cretina. Ho sbagliato tutto, ma avevo pausa. Si avevo paura. Paura di cosa sarebbe successo, paura di perderti, paura perché se tra noi fosse finita male non avrei perso solo un compagno, ma anche il mio migliore amico, la mia ancora di salvezza, il mio porto sicuro. E così, con la paura di perderti, ho rischiato o forse ti ho perso veramente. In questi giorni ho sentito un vuoto. Mi sono resa conto di quanto ti abbia trattato male, di quanto non abbia rispettato i tuoi sentimenti e le tue paure. E allora adesso, provo a dirti davvero tutto, lo faccio con una mail perché forse se ti avessi qui davanti ai miei occhi, non sarei in grado di spiccicare una parola. Quando sei entrato nella mia vita, dieci anni fa, ho capito subito che tu eri qualcosa di più di un amico, non sai quante volte ho sperato, sognato che tra di noi potesse nascere qualcosa. Ma all’epoca le nostre vite, anzi la mia vita era troppo complicata, troppo legata a una famiglia che volevo tenere unita a tutti i costi. E quando ero davvero sola mi é mancato il coraggio di prendere e correre da te. Ci sono tante cose che non ti ho detto di me e di quel periodo, cose di cui forse non vado fiera e cose che forse non capiresti. Quando ci siamo rivisti mi é sembrato di vivere un sogno in un incubo. Ho capito che tutto sarebbe ricominciato da dove avevamo terminato. Te lo ricordi no? “Camilla sparisci” sono state queste le tue parole prima che io me ne andassi a Barcellona. Quando sei riapparso nella mia vita sono ritornate in mente anche quelle parole e il male che mi hanno fatto. E poi, poi Renzo mi ha tradita, tu eri lì che non ne hai approfittato, fino a che non sono stata io a volerlo. Gaetano io non rinnego nulla, io rifarei tutto dall’inizio e anche di più. Non ti terrei lontano dai preparativi del matrimonio di Livietta, per esempio. Oppure non esiterei nemmeno un istante e ti direi che Ti amo. Ti amo Gaetano. Ti amo come e più del primo giorno. Ti amo perché mi rendi una donna diversa, migliore. Perché mi fai sentire bene, perché sei diventato l’ossigeno delle mie giornate. Perché senza di te non ci so stare più. Perché sono una cretina che ti avrebbe dovuto dire Sì ti sposerei anche ora. Perché mi hai ridato la vita quando credevo che ormai per me non ci fossero più speranze. Non ti dico di tornare da me, ti lascio libero. Se ti ho fatto troppo male per potermi amare ancora io lo capisco, ma sappi che adesso sono io pronta ad aspettarti per tutta la vita. A soffrire e a chiedermi se mai un giorno il destino ci darà un’altra possibilità o forse la darà a me.
Ciao amore mio”
Camilla inviò quella mail senza rileggerla, poi si spogliò e si vece un bagno caldo. Gli invitati a quella cena organizzata all’ultimo momento arrivarono mezz’ora dopo. Camilla non aveva molta voglia di recitare la parte della nonna felice in quel momento. Dopo essersi rigirata tra le mani una scatola rettangolare e averla riposata, andò a vestirsi.
 
“Buona sera”
“Camilla...ma che faccia pallida, tutto bene?”
“Ah sì, sarà la stanchezza, come potrai immaginare sono notti insonni un po’ per tutti”
“Non me ne parlare”
“Renzo scusa per sta mattina, ho esagerato”
“No scusa tu, come hai detto ho una casa”
A metà cena suonarono alla porta, ad aprire andò Livietta e quando tornò in sala, calò il silenzio. Camilla si alzò facendo cadere il tovagliolo e la forchetta.
“Sono tornato due giorni fa, ma non avevo il coraggio di venire qui. Sono rimasto in albergo. Ho letto la tua mail”
Camilla lascio che due lacrime le rigassero il volto. I suoi commensali la fissarono, alcuni contenti, altri, tipo Renzo, rassegnati.
Si abbracciarono lì davanti a tutti, non gli importava di quello che pensavano o avrebbero potuto pensare, lei soprattutto aveva passato quasi tutta la vita a pensare prima agli altri e poi a se stessa. “Ti amo”
“Ti costringerò a ripetermelo tutti i giorni”
“Lo farò. Però adesso devi venire con me...torniamo subito”
Camilla trascinò Gaetano con se verso la camera da letto.
“Aspettami qui”
Camilla tornò da lui pochi minuti dopo. Aveva in mano un oggetto che aveva visto solo una volta in mano ad Eva, otto anni prima. Sbiancò in volto.
“Non ho voluto farlo prima perché non volevo che tu pensassi che ti avevo cercato solo per questo. Volevo che tornassi indipendentemente. Non so se questo test sia positivo o no. E ho anche paura di guardare sinceramente...perché non parli?”
Gaetano aveva gli occhi lucidi, si schiarì la voce e cercò di dire qualcosa.
“Amore...perché...perché se quel test é positivo io sono l’uomo più felice del mondo...”
“E se non lo é?”
“Sono l’uomo più felice del mondo lo stesso, perché ho te”
Camilla gli si avvicinò, gli si sedette accanto, aveva il test di gravidanza capovolto. Da quelle due linee dipendeva tutto, la sua vita, quella del suo compagno e i mesi a venire. Gaetano le mise una mano sulla sua, ancora una volta lui era lì con lei, a infonderle coraggio e calore.
“Giralo. Io sono qui con te.”
In un attimo gli occhi lucidi di Gaetano si trasformarono in lacrime, lacrime di gioia.
“É positivo” disse Camilla quasi senza accorgersi che quelle parole le stavano uscendo dalla bocca.
“Camilla io...” Le parole però non gli uscirono. Era troppo emozionato e felice.
“Non dire niente...non serve”
“No aspetta, devo dirti qualcosa. Tu non sai quanto ho sognato questo momento, un figlio da te –si fermò per metterle la mano sulla pancia –il regalo più bello che tu mi potessi fare. Camilla io non vi farò mai mancare nulla, te lo prometto, sarete sempre al primo posto”
Camilla gli accarezzò il volto.
“Non c’è bisogno di dirlo. Lo so. É questo il nostro destino”
Si abbracciarono stretti. Il primo abbraccio e il primo bacio da futuri genitori. Un po’ impauriti, ma felici.
“Dobbiamo andare di là...abbiamo un annuncio da fare. Abbiamo perso fin troppo tempo”
Gaetano però la fermò.
“Aspetta...ti amo”
“Ti amo anche io...”
“Posso farti una domanda?”
“Si?”
“A cosa ti riferivi nella mail con, hai fatto cose di cui non vai fiera?”
“Un giorno...ti racconterò tutto, adesso è la nostra serata”
 
Quando arrivarono in salone tutti si voltarono.
“Vi dobbiamo dire una cosa...” Disse Camilla stretta ai fianchi dalle braccia di Gaetano.
Tutti però capirono immediatamente, senza necessità di parole. Un po’ perché lì dentro altro due donne avevano appena partorito e sapevano riconoscere quelle facce, per non parlare degli sguardi che i due si stavano lanciando e se qualcuno ancora non avesse capito, gli bastava guardare il bastoncino bianco che Camilla teneva tra le mani. Un bastoncino sinonimo forse di ulteriori notti in bianco, ma emblema anche di un amore vero, che ha superato mille ostacoli, la lontananza, la vita e le paure che essa porta con se.
Camilla si ritrovò a guardare quella famiglia allargata a cui non avrebbe mai potuto pensare di appartenere. C’erano ancora tante cose da sistemare, il divorzio con Renzo, la casa troppo piccola per tutti, un figlio che sarebbe stato più piccolo della propria nipotina, ma in quel momento, vedendo Gaetano felice, e felice per davvero non poté far altro che sorridere, aveva sì paura, ma sapeva che accanto a lei c’era l’uomo della sua vita e la pausa, così, diventava più sopportabile. Mentre tutti, o quasi, si congratulavano con il futuro papà e la futura mamma, Camilla prese da parte Gaetano e lo abbracciò così stretto da quasi non respirare.
“Se questo é un sogno non svegliarmi”
E mentre veniva cullata da Gaetano, in testa una canzone...che probabilmente l’avrebbe accompagnata per i successivi nove mesi circa.

(Per chi vuole...ascolto consigliato a fine storia) 
http://youtu.be/ZH1RlvHL4AI
   
 
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