Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: crowning the skulls    29/10/2015    1 recensioni
100 words challenge on Tumblr | Theon x Robb | AU!Modern
Dal: 2-Love
«Ti devo dire sempre tutto io. Tu avevi 6 anni e io ne avevo 8. Tu sei venuto e mi hai chiesto per qualche tema deficiente il significato dell'amore. Io ti ho detto che non ne avevo la minima idea e tu sei andato a scrivere mille cazzate sull'amore tra me e te».
«Avevo sei anni» risponde Robb ridendo.
«Robb, tu semplicemente non puoi scrivere in un tema di un bambino di sei anni che vorresti sposare il ragazzo affidato alla tua famiglia!”Mamma ha detto che il matrimonio è per chi si vuole bene”... Cazzo di giustificazione è?»

Vorrei aggiungere che le storie non sono in ordine cronologico.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Arya Stark, Jaqen H'ghar, Robb Stark, Sansa Stark, Theon Greyjoy
Note: AU, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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8.Innocence—

«Come ci si sente ad essere innocenti, Sansa?
A non avere commesso tutto... Tutto quello che
ho fatto io» mormorò Theon, chiudendo gli occhi.
Un orecchio era occupato dalla cuffia prestatagli
dalla sua amica, che riproduceva gli Artic Monkeys...
Il gruppo preferito di Robb.

«Come ci si sente a non aver picchiato due bambini,
a non aver distrutto la casa nella quale sei cresciuto,
a non tradire la propria famiglia e il proprio fidanzato
ad un mese dalle nozze? Suppongo bene, Greyjoy».

«Ma bene come?»

«Bene come qualcuno che è... Che...» provò a dire
Sansa.

Si sentirono entrambi soli -lei aveva perso il suo
Mastino, lui il suo Re del Nord-, di nuovo bambini
sperduti, con troppe ferite da rimarginare e un mondo
troppo crudele da affrontare.

«Vorrei essere ancora il bambino innocente che venne
a Grande Inverno, sai? Quella villetta piena di neve in
mezzo al nulla».

Come poteva non ricordare, Sansa. Era casa sua. Lei
era nata lì, aveva mosso lì i suoi primi passi, detto le
sue prime parole. Aveva rimproverato Arya e chiacchierato
al telefono fino a tardi con Jeyne Poole. Aveva sposato lì
Ramsay Bolton e non per sua scelta.

Theon era già lì. Non dormiva la notte ai ricordi delle
torture che Ramsay gli inflisse. Il trapano tra le dita, il
coltello che gli tagliava le gambe pallide. Ancora ora
Theon non dormiva, come quando era nei canili per i
cani da caccia, perché nelle sue orecchie sentiva ancora
l'abbaiare dei cani che si avvicinava, sussurrandogli canzoni
di morte, con le percussioni dei soldati che cresceva nel suo
cervello, mentre lui nel dormiveglia si girava, cadeva, urlava,
piangeva. Le mani tiravano il cuscino come se stesse per
cadere. Ma Theon era caduto, in quel limbo che solo la perdita
di innocenza poteva causare.

Sansa subì la stessa sorte. Jeyne era scappata, l'hanno data
per morta. Tifo, dissero. Nessuno fece domande quando
dissero che “Arya Stark” era morta.

Sansa voleva piangere di dolore quando lo seppe, pensando
alla sorellina ribelle, che aveva amato e odiato, di cui si
vergognava ma a cui teneva. E pianse di gioia quando seppe
che non era vero, e che Jeyne era scappata -era nel
programma protezione testimoni ora, assieme a Sansa
e Theon, istituito da Stannis Baratheon, capo dell'esercito
e candidato presidente.

Così Theon e Sansa provarono a rimettere insieme i pezzi,
una volta fuggiti.

A Theon i capelli erano sbiancati per lo shock.
Sansa era pallida, le guancia un tempo rosa ora erano
smagrite, i capelli ben acconciati ora erano un pallido
spettro aranciastro.

Stannis li trovò. Sotto le suppliche di Sansa, Theon
non fu ucciso. Semplicemente prigioniero e sotto
protezione testimoni.

Due settimane dopo Ramsay morì crivellato dagli
uomini di Stannis.

E il suo sangue sporco aveva macchiato il bianco
candore di Grande Inverno.

«Era casa nostra, Theon, e tu lei hai dato fuoco».

«Non volevo farlo!» gridò Theon, quasi gettandosi
sulla spaventata Sansa.

«Hai tradito me, papà, Robb. Mio fratello. Il tuo
fidanzato...E tu dicevi di amarlo. Ecco, è questo
che non ti perdono».

«Ma io lo amo, Sansa. Ma come potevo? Volevo
tornare a casa...»

«Questa è casa tua. E l'hai bruciata».

«Dovevo bruciare io, Sansa Stark» borbottò
amareggiato Theon, prima di scoppiare a piangere.

 

  
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