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Autore: Sel Dolce    29/10/2015    5 recensioni
[ Sterek | Dopo la 5x09 | Dieci anni dopo | Hello!Adele ]
Dal testo:
Seduto sul mio letto con il cellulare premuto contro l'orecchio il tempo sembra fermarsi, fino a quando la tua voce risponde, leggermente preoccupata.
« Stiles? Dove sei? » mi domandi e sorrido tra le lacrime. Mi hai sentito dall'altro lato. La tua voce è uguale, lo stesso timbro che decine di volte mi aveva minacciato.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek/Stiles, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Benvenuto lettore, queste note iniziali non sono molto importanti, quindi puoi passare direttamente alla lettura della One–Shot e lasciarmi qui.

Allora, qui siamo dieci anni dopo la nona puntata della 5A quando Stiles se ne va dopo che Scott non gli ha creduto (che, lasciatemelo dire, mi ha lasciato a pezzi, la loro brothership era la cosa che apprezzavo di più in tutto lo show), dove il nostro Stiles è andato via da Beacon Hills perché Scott – il suo migliore amico! – non gli ha creduto e trova conforto nell'unica persona che possa capirlo.

È liberamente ispirata alla magnifica canzone di Adele "Hello" che mi ha fatto piangere e anche tanto, me l'ha dedicata il mio migliore amico per descrive la mia situazione sentimentale e quindi la OS la dedico a lui che grazie alla canzone mi ha fatto venire l'ispirazione, F. sei il migliore di tutti, ti voglio bene.

570 parole.

Uhm, altra precisazione, la storia lascia intendere che tra loro ci sia stato qualcosa ed è puramente voluto, quindi...

Enjoy the One–Shot!




Dieci anni.

Ne sono passati così tanti, ma se mi concentro riesco ancora a vedere il tuo sorriso, l'angolo destro sollevato di più rispetto all'altro. Nell'armadio ho ancora la tua giacca, quella che indossavi la prima volta che ci siamo visti, è rovinata ma sa di te.

Dieci anni.

Sei sicuramente cambiato, potrei non riconoscerti se ci incontrassimo per strada, ma tu lo faresti. Ti basterebbe riconoscere il mio odore, lo definisti simile a quello dello zenzero. La sai che adesso forse porto anche l'odore del sangue? Sai che non ho più amici? Sono un assassino, ho ucciso Donovan, e tu non c'eri. L'unico che mi avrebbe capito, che mi avrebbe accettato comunque, perché tutti commettono degli errori.

Tu per primo.

Mi hai lasciato solo, per dieci anni, con il cuore spezzato e le mani sporche di sangue. Pensavo che il tempo potesse aggiustare tutto, guarirmi, invece sono qui nell'Oregon a pensare a quando ero giovane e libero, di quando lo eri anche tu.

Non sento nessuno dei miei vecchi amici, mio padre chiama raramente, ma l'unica voce che voglio sentire veramente è la tua, bassa e suadente ma che sa consolare e rimarginare le ferite. Mi basta una tua mano sulla spalla per dirmi "ci sono, non ti lascio", ma sei scomparso da dieci anni con Braeden.

Come siamo arrivati a quest punto? Ti ho chiamato centinaia di volte per parlarti, per chiederti di tornare a casa, ma pensavo che il tempo avrebbe aiutato a superare la tua mancanza ed il tuo telefono sempre spento.

Povero illuso, vero? Ora fa solo più male, il tempo, il silenzio, la solitudine gravano su di me come un macigno, tu potresti spostarlo, romperlo, distruggerlo, rendere la mia vita migliore. Dieci anni e non ci sei.

« Hello. » puoi sentirmi? Finalmente hai risposto, non c'è più la voce della segreteria « Come stai? » domando senza ricevere una risposta « Volevo chiederti scusa, per tutto quello che ho fatto. » aggiungo senza un reale motivo, perché mi sto scusando con Derek per aver ucciso Donovan? Sento il bisogno che tu mi dica che è tutto okay, che non mi credi un mostro.

Inspiegabilmente inizio a piangere macchiando occhi e guance di umori negativi « Hello? » dico di nuovo sperando di ricevere una risposta, necessito del tuo perdono per non essere riuscito ad essere una brava persona, degna del branco.

Seduto sul mio letto con il cellulare premuto contro l'orecchio il tempo sembra fermarsi, fino a quando la tua voce risponde, leggermente preoccupata.

« Stiles? Dove sei? » mi domandi e sorrido tra le lacrime. Mi hai sentito dall'altro lato. La tua voce è uguale, lo stesso timbro che decine di volte mi aveva minacciato.

« Dove sei tu? » chiedo decidendo di non rispondere, voglio il suo perdono, solo questo.

« A casa, a Beacon Hills. » dice con un sospiro e il mio cuore si spezza un altro po', forse Scott gli ha già detto tutto.

« Dove sei, Stiles? » domanda ancora, quasi con rabbia.

« Portland. » rispondo e attendo, in silenzio come per dieci anni. Aspetto i ripetitivi "tu" che segnano la conclusione della chiamata con timore. Finalmente ha risposto, dopo mille chiamate finite nella segreteria, quando sembrava non esserci mai.

« Arrivo. » dice Derek e posso sentire il lieve rumore dell'auto che viene messa in moto.

« Perché? »

« Perché tu sei casa. »

   
 
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