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Autore: Rain e Ren    22/02/2009    2 recensioni
La mia prima ff su Sugar Sugar. Siate clementi, please.
10 anni sono passati dalla storia che tutti conoscono, e molte cose sono cambiate…per sempre.
I doveri che comporta l’essere una Regina hanno finito con l’allontanare Chocola dai suoi amici, e il lieto fine che tutti si aspettavano non c’è mai stato. Dolori e sentimenti tenuti nascosti a tutti troppo a lungo esplodono improvvisamente trascinandoli nuovamente uno di fronte all’altro, e rischiando di distruggere per sempre un mondo già troppo fragile.
Il passato ritorna forte e doloroso in una notte ormai storica: la Notte di Walpurgis!!! E da quel momento i legami non saranno più gli stessi, e i compiti cambieranno nuovamente.
Su uno sfondo di Guerra più cupo e minaccioso di quello già vissuto, la storia sta per riscriversi nuovamente. Quale destino attente Extramondo e i suoi abitanti?
Dal quarto capitolo:
“ Parole che si perdono nel vuoto…
…promesse che riecheggiano nel silenzio…
…la fiducia che si scioglie come la neve al tiepido sole primaverile…”
Genere: Generale, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ho fatto più veloce che ho potuto dato che in tanti avevate reclamato il seguito

Ho fatto più veloce che ho potuto dato che in tanti avevate reclamato il seguito.

Spero ch questo capitolo vi piaccia e sia all’altezza delle aspettative.

Grazie mille a tutti.

 

 

 

 

“ Scelte che portano con se delle conseguenze.

Che sia una lacrima, un bacio o un viaggio…

…non si torna mai indietro…!”

 

Decisione.

Rinuncia al trono.

 

Chocola entrò di soppiatto dalla finestra della sua camera, attenta a non fare alcun rumore che potesse destare sospetti alle guardie che si trovavano fuori dalla sua stanza.

Si guardò intorno con aria circospetta.

Via libera…?!

“ Chocola!” la voce di Glass la fece trasalire e deglutì a vuoto un paio di volte.

“ C-Ciao…” balbettò salutandolo con un gesto meccanico della mano. “ C-Come mai s-sei qui…?” chiese facendo finta di niente.

“ Chissà…” fece lui alzandosi con aria pensierosa. “ Forse perché la nostra cara Regina era a zonzo per Extramondo.”

“ Co-Cosa stai dicendo…?” domandò con un sorriso innocente che non avrebbe convinto nessuno. “ Io a zonzo per Extramondo? Non oserei mai fare una cosa così pericolosa. Ma non convinse Glass che, in tutta risposta, prese a guardarla con aria scocciata.

L’uomo sospirò davanti all’incoscienza della Regina e scosse la testa sconfitto.

“ Quando ti metterai in testa che sei una persona importante e che non puoi fare certe pazzie come quand’eri una ragazzina? Sei la Regina ora…cerca di comportarti bene.” la rimproverò cercando di farsi ascoltare; eppure sapeva benissimo che la rossa non lo degnava di uno sguardo…soprattutto quando si metteva a farle la ramanzina.

Chocola sospirò prima di sedersi sul letto a gambe incrociate.

“ Glass…” lo chiamò meccanicamente. “ Piantala con questa buffonata; non sono in vena.” Lo avvertì lasciandosi cadere di peso sul morbido materasso sgualcendo le coperte. Chiuse gli occhi e rimase lì, incurante dell’uomo che continuava a cianciare a vuoto, senza rendersi conto che non lo cagava neanche di striscio. A volte si sentiva una bambina con tutta quella gente che la sorvegliava.

E si sentiva chiusa in gabbia!

Dentro quella prigione dorata dove tutto le era permesso, dov’era la persona più importante, quella a cui tutti davano ascolto…ma che non facevano altro che controllare. O almeno ci provavano. E Chocola lo sapeva bene…questo!

Sapeva che stavano cercando di farla cambiare, di farle mettere la testa apposto, di…di farla diventare una Regina come volevano loro.

Una marionetta nella loro mani, ecco come si sentiva.

Sospirò e poi aprì nuovamente gli occhi.

“ Glass.” Lo chiamò interrompendolo e, sentendo la sua voce, l’uomo ebbe la strana sensazione che stesse per accadere qualcosa. “ Glass…non trattarmi come la Regina. Tra poco non lo sarò più.”

“ Che stai dicendo?” chiese lui spalancando gli occhi spaventato, conscio che, qualunque cosa Chocola volesse, quel qualcosa non era niente di buono, e avrebbe portato con se fantasmi dal passato. Sogni dimenticati e promesse non mantenute nel tempo.

“ Sono stanca, Glass.” Ammise lei mettendosi a sedere nuovamente. “ Sono stanca…” ripeté mentre la voce le si spegneva in gola.

L’uomo la osservò per un momento, certo che non stesse scherzando; glielo aveva potuto leggere negli occhi quando, poco prima, li aveva aperti per guardarlo. Quegli occhi…il loro verde smeraldo… Solo una volta ricordava di averle visto quello sguardo, e gia allora era pieno di determinazione e coraggio.

Era solo una bambina quando, per la prima volta, lo aveva guardato a quel modo…e quella volta il tutto era stato segnato da una guerra.

Che fosse così anche in quel momento?

L’Inferno che avevano voluto fermare era di nuovo davanti a loro?

Stava davvero riaprendo le sue porte per accoglierli in grembo ancora una volta?

“ Chocola…” lo disse piano, così flebile che lei lo sentì a malapena. Ma alzò comuqnue lo sguardo per incontrare quello dell’uomo, e seppe subito che lui aveva capito. “ A chi lascierai il trono?” chiese Glass sospirando sconfitto, conscio che non le avrebbe mai fatto cambiare idea.

La ragazza sorrise dolcemente: lui l’aveva capita e perdonata!

“ Lo lascierò a chi so che saprà governare questo mondo nel migliore dei modi.” Disse mentre nella sua mente l’immagina di quella persona appariva nitida. “ So che potrà farlo…”

Glass spalancò gli occhi confuso, certo di aver capito male. Ma quando vide Chocola annuire con la testa capì di essersi sbagliato, e si chiese se questa fosse davvero la cosa giusta da fare. Ma alla fine, forse aveva ragione lei, forse quella persona era davvero la più qualificata a guidare ancora una volta Extramondo in quello che si preannunciava un periodo difficile e pericoloso.

“ Non mi dici nulla?” chiese lei perplessa da tutta quella calma. “ Un rimprovero? Avvertimento?”

“ Servirebbe a qualcosa? Io credo di no, perciò non ti dico nulla e ti lascio agire come meglio credi…anche se non condivido questa tua decisione. Ammise infine scuotendo la testa.

“ Lo so. So che non sei d’accordo con me, ma in questa situazione credo sia la cosa migliore da fare.

Glass sospirò completamente sconfitto. “ Fai come vuoi.” E uscì dalla stanza lasciandola sola.

÷  ÷  ÷  ÷  ÷

Sospirò per l’ennesima volta nella mattina quando finalmente vidi la casa che stava cercando: una villetta di campagna dai colori tenui e rilassanti, circondata da alberi e siepi ben curate. A quanto pareva la notizia che la donna che abitava in quella casa fosse una brava giardiniera era vera.

Chocola si guardò intorno un paio di volte prima di salvare agilmente oltre il portone che aveva davanti e atterrare dolcemente sul viale di ghiaia che aveva davanti. Si sentiva stranamente irrequieta, e forse non era dovuto solo a quello che stava succedendo.

I suoi occhi si guardavano ansiosamente intorno mentre percorreva la poca strada che la separava dalla villetta; per sua fortuna una delle tante finestre era aperta, perciò si risparmiò dal suonare e volò velocemente dentro la stanza. Era bella anche quella, e profumava di fiori. Un profumo che mai avrebbe dimenticato.

“ A quanto pare non sei cambiata di una virgola dall’ultima volta che si siamo viste eh, Chocola?” chiese una voce alle sue spalle facendola voltare. E lì, bella proprio come la ricordava, stava Candy, ex-regina del mondo sul quale ora era lei a dover governare…anche se non per molto ancora.

La rossa sorrise strizzandole l’occhio. “ Ne vado molto fiera.” Le disse con noncuranza, quasi la divertisse la cosa. Ed era così effettivamente.

Candy sospirò sorridendo. “ Potevi almeno usare la porta. Mi hai quasi fatto paura.”

“ Scusi.” Disse abbassando la testa e facendola ridere.

“ Non credo sia il caso di scusarsi per una cosa simile.” Disse convinta andando a sedersi su una poltrona presente nella stanza. “ E comunque preferirei che mi dessi del tu. Non farmi sentire più vecchia di quello che sono.

Chocola prese posto davanti a lei prima di risponderle. “ Vada per il tu.” Annuì ridendo allegramente.

Anche Candy rise, ma si fece subito seria. “ Credo che tu non sia venuta qui per fare due chiacchiere come due vecchie amiche, anche perché non ho visto alcun corteo regale al tuo seguito. Perciò mi chiedo…cosa ti porta qui? Perché proprio da me?”

L’espressione rilassata che aveva accompagnato le parole di Chocola fino a quel momento svanì all’istante, e sul suo viso si delineò improvvisamente un’espressione più matura e responsabile, un’espressione che Candy aveva visto una sola volta e in una sola persona.

“ So che forse non ho alcun diritto di chiedertelo, ma non ho trovato nessun altra possibilità. Ci ho pensato molto, e credo che tu sia la persona più adatta. Disse la rossa abbassando la testa.

“ Di cosa sta parlando, Chocola?”

“ Candy.” La chiamò decisa, e la donna seppe che qualunque cosa stesse per chiederle, questa avrebbe portato alla luce un passato che ormai non considerava più tale. “ Prenderesti il mio posto come Regina di Extramondo?”

Si bloccò all’istante quando sentì quelle parole.

Riprendere il ruolo di Regina?! Anche solo per poco?! Tornare su quel trono che tanto rappresentava per lei?! Poteva davvero farlo?!

“ Perché…” chiese titubante con la voce che tremava. “ perché lo stai chiedendo proprio a me? Perché devo essere io a ricoprire nuovamente questo ruolo?

“ Non devi farlo se non vuoi.” Si affrettò a dire Chocola guardandola negli occhi. “ Ma io…ecco…io preferirei che fossi tu. Mi fido ciecamente di te e…e credo che potresti guidare questo mondo meglio di quanto abbia fatto io in questi ultimi anni.

Candy la fissò per un momento, sorpresa. Davvero Chocola credeva di non aver fatto del bene in quel breve periodo in cui aveva regnato? Credeva sul serio di non essere all’altezza di quel ruolo?

Scosse la testa davanti a quell’incertezza che, nonostante tutto, anche lei aveva mostrato quando Cinnamon le aveva detto di voler rinunciare al trono per agire sotto copertura tra i Malefici, anche lei come la ragazza che le stava davanti in quel momento si era sentita inappropriata per quel compito che sarebbe spettato di diritto alla sua migliore amica. Ed era stata sul punto di rinunciare.

Ma per Chocola è diverso!, si disse fissandola intensamente mentre la rossa non accennava a rialzare il capo che aveva abbassato dopo aver parlato.

“ Chocola.” La chiamò appoggiandole una mano sul braccio. “ Credi forse di non essere all’altezza?”

La rosse alzò la testa fissandola con occhi dubbiosi. “ Non proprio, però…” si morse il labbro inferiore indecisa sul continuare o meno quel discorso che, alla fine, era alla base di tutta quella storia. E anche della decisione che l’aveva portata quel giorno a casa di Candy.

“ Però?” l’incalzò la donna.

Chocola sospirò alzandosi e si affacciò alla finestra aperta; Candy la seguì con gli occhi. “ Non è finita!” sussurrò la ragazza con lo sguardo perso. “ Non è finita 10 anni fa, Candy!”

E la donna seppe subito di cosa stava parlando.

Sospirò abbassando lo sguardo ora stanco ora deciso. “ Ho sempre sperato che non succedesse di nuovo, non con te a comando del Regno per lo meno.”

“ Cosa?” Chocola si voltò a guardarla, stupita.

“ Sapevo che non era finita quel giorno.” Confessò Candy nascondendo il viso tra le mani. “ Unica cosa…speravo non toccasse a te affrontarlo nuovamente. Hai gia visto troppa guerra,” le spiegò notando la sua espressione confusa. “ e io volevo risparmiartene un’altra. Ma a quanto pare non p è possibile, vero?

Chocola sorrise suo malgrado, più colpita dall’affetto che quella donna le aveva sempre dimostrato e continuava a dimostrarle, che dal fatto che anche lei sapesse che non era finita.

“ No,” sussurrò scuotendo la testa. “ a quanto pare non posso evitarlo.”

Rimasero in silenzio per un tempo incalcolabile, ognuna persa nei suoi pensieri.

La mente di Candy era volata al passato, a quando era lei a dover affrontare la gara per la conquista del trono, a quando Cinnamon, la sua migliore amica, le aveva detto di voler rinunciare al trono per provare a fermare quella lotta infinita che non stava portando a niente e…a quando Cinnamon era sparita nel nulla, lasciando di se solo una bambina e un diario a quest’ultima. E ora quella stessa bambina era davanti a lei, con gli occhi splendenti di speranza e una decisione difficile sulle spalle; ma non era spaventata, e di questo Candy era sicura. Conosceva bene Chocola, così come conosceva sua madre, e tanto bastava a toglierle l’ansia per quella che si prospettava come una nuova avventura che ognuno avrebbe vissuto in una maniera diversa.

Chocola stava invece pensando all’ultima, grande battaglia che aveva affrontato 10 anni prima contro Ice. Quella volta era stato, forse, anche troppo facile vincere, ma questa volta le cose sarebbero state diverse e, soprattutto, molto più complicate. Aveva l’impressione che quella storia non si sarebbe conclusa tanto presto. E pensava a come dirlo a Vanilla e agli altri: come l’avrebbero presa sapendo che aveva mollato il ruolo di Regina per mettersi a dar la caccia a quello che ormai veniva considerato solo un fantasma del passato?

Chissà…forse l’avrebbero presa per pazza. O forse l’avrebbero seguita. Era difficile dire quale delle due ipotesi alla fine si sarebbe rivelata giusta ma, egoisticamente, lei sperò che fosse la seconda.

 

[ Egoista!]

 

Si, era vero quello che la sua coscienza le urlava! Lei era solo un’egoista!

Ma non poteva smettere di esserlo perché, dopo tanti anni, la prospettiva di una nuova avventura con quelli ch’erano stati la sua famiglia era troppo allettante per dare ascolto a quella vocina che le urlava la verità. E la verità era che sarebbe dovuta essere lei, da sola, a occuparsi di quella storia che stava per sconvolgere nuovamente Extramondo e coinvolgerlo in una guerra forse peggiore della prima.

“ Candy.” Chocola la chiamò piano risvegliandola dai suoi pensieri.

“ Si?”

“ Accetti?”

La bionda annuì impercettibilmente con la testa, ma per Chocola fu abbastanza. La ragazza appoggiò una mano al davanzale della finestra, pronta per saltare, quando la voce di Candy la richiamò.

“ Chocola!?

“ Cosa?” chiese quella senza voltarsi.

“ Mi prometti che tu, Vanilla e tutti gli altri starete attenti?”

Chocola si voltò di scatto: come faceva a saperlo? Come faceva a sapere che voleva…?

Candy le strizzò l’occhio con aria complice e la rossa capì tutto. Una madre certe cose le sa senza bisogno che siano dette ad alta voce, lo capisce perché ti conosce, perché sei parte di lei come lei è parte di te.

Si, te lo prometto.” E saltò giù dalla finestra senza aggiungere altro.

Candy si affacciò sul davanzale a la guardò mentre spiccava il volo e scompariva velocemente nel cielo azzurro dell’orizzonte. Sapeva che forse non avrebbe mai dovuto rivolgerle quelle parole, ma le sua labbra si erano mosse da sole; non voleva che Chocola soffrisse per quella promessa che le aveva strappato con dolore, ma era pur sempre una madre e…e non avrebbe potuto dormire la notte senza quella piccola rassicurazione che forse, comunque, non valeva nulla. Erano solo parole, e parole si disperdono nel vento con estrema facilità, e vengono dimenticate.

 

[Ma forse quelle non erano solo parole…!]

 

 ÷  ÷  ÷  ÷  ÷

Quando atterrò davanti all’entrata del palazzo la promessa che aveva fatto a Candy le rimbombava ancora nella testa. Aveva l’impressione di aver sbagliato a dire quelle parole, anche perché in realtà non poteva dire come sarebbero andate le cose.

Sospirò pesantemente prima di iniziare a salire i gradini di quello che, entro breve, non sarebbe più stata casa sua. Come non lo era mai stata veramente. Fu ovviamente travolta dal Consiglio dei Saggi che, in massa, si avventarono su di lei come predatori e la bombardarono di domande alle quasi non aveva nessuna voglia di rispondere. Voleva solo andare in camera sua e chiudersi dentro, da sola, senza esterni a dirle parole che le sarebbero solo sembrate vuote in quel momento.

A salvarla, per fortuna, ci pensò Glass. “ Signori, per favore.” Disse sovrastando il chiacchiericcio dei presenti. La Regina è molto stanca e vorrebbe riposare ora. Maestà…” aggiunse poi rivolto alla ragazza aprendole il passaggio. Lei lo seguì ringraziandolo di cuore e lasciando i Saggi con un palmo di naso.

“ Grazie…davvero!” gli disse una volta rimasti soli.

Lui sorrise senza guardarla. “ Immaginavo che non avessi voglia di rispondere alle loro domande ne di dare spiegazioni.” La guardò per un momento prima di spostare nuovamente lo sguardo. “ Hai parlato con Candy?”

Chocola annuì piano.

“ E?”

“ Ha accettato.”

“ Quando…?”

“ Presto.”

Glass sospirò fermandosi improvvisamente e costringendo la ragazza a fare lo stesso. “ Cosa c’è?” le chiese guardandola intensamente, quasi volesse leggerle dentro.

La rossa alzò le spalle con fare incurante.

“ Ci hai ripensato?” chiese ancora lui.

“ No!” si affrettò a dire Chocola: come poteva pensare una cosa del genere? “ No, non ci ho ripensato. È solo che…” sospirò cercando le parole e la voce per continuare. “ Vorrei sapere che cosa ci aspetta. A cosa stiamo andando incontro. Vorrei davvero saperlo.”

“ Credo che non lo sappia nessuno, ma se c’è qualcuno che può fermare tutto questo siete proprio voi.

“ Voi?” chiese confusa inarcando le sopracciglia fine.

Glass non le rispose, si limitò ad aprire la porta della stanza della ragazza e…

“ Ciao Chocola.”

“ Ehilà.”

“ Come stai, Chocola?”

“ Ci si rivede, eh?”

“ E VOI CHE CI FATE QUA?” chiese urlando mentre Pierre, Houx, Vanilla e Saule ridevano divertiti della sua espressione confusa ed esterrefatta.

“ Come cosa ci facciamo qua?” chiese Houx ghignando, seduto per terra a gambe incrociate.

“ Avevi intenzione di tenerti tutto il divertimento per te?” chiese a sua volta Saule, anche lui ghignando.

“ Non ti sembra un po’ egoista da parte tua?” rincarò la dose Pierre.

Vanilla si limitò a sorriderle timidamente mentre lei si voltava confusa verso Glass che alzò le spalle con fare noncurante; sembrava che la situazione lo divertisse parecchio.

“ Si sono presentati con l’intenzione di vederti a qualunque costo.” Le spiegò indicando i quattro ragazzi con un cenno del capo. “ Non ho potuto dirgli di no, altrimenti sarebbero entrati con la forza.”

Chocola annuì tornado a guardare i suoi amici che, chi seduto per terra, chi sul letto e chi sulle sedie, le sorridevano divertiti ma anche consci di quello che sarebbe successo di li a poco.

Glass li salutò con la mano e poi se ne andò chiudendosi la porta alle spalle.

“ Allora?” incalzò Saule. “ Quand’è che si parte?”

Chocola divenne seria di colpo. “ Ragazzi, siete sicuri di…”

“ Oh, andiamo!” imprecò Houx alzando gli occhi al cielo. “ Prima che tu ti metta a dire scemate lascia che ti dica io qualcosa. Pierre è venuto a cercarci per tutto Extramondo per avvertirci di quanto stava succedendo e nessuno, nessuno, si è neanche minimamente sognato di dire di no.

“ Più che altro non è neanche servito chiedere.” Precisò Pierre con le braccia incrociate. “ Mi hanno semplicemente chiesto quand’è che si parte.”

“ Nessuno di noi ha intenzione di restare fuori da questa storia.” Le disse Vanilla avvicinandosi a lei e prendendole le mani tra le proprie. “ Non posso siamo tirarci indietro ora, non dopo quello ch’è successo 10 anni fa.”

“ Perciò verremmo con te che ti piaccia o meno.” Finì Saule. “ È inutile che provi a liberarti di noi.”

Chocola abbassò la testa e…scoppiò a ridere! Scoppiò a ridere come una bambina davanti a quell’affetto che aveva quasi dimenticato; si sentiva finalmente bene, come se tutte le preoccupazioni e i dolori fossero improvvisamente scomparsi. E tutto perché loro erano lì. Con lei. E anche quella guerra che si avvicinava sempre più non la spaventava più come prima.

Sospirò calmandosi e sorrise a tutti. “ Persecutori!” gli sibilò divertita facendoli ridere.

“ E ne andiamo fieri!” affermò Houx.

“ Allora, quand’è che si parte?” ripeté Saule.

“ Appena possibile.” Affermò Chocola andando a sedersi sul letto a gambe incrociate. “ Appena avrò passato il titolo a tua madre, Vanilla, partiremo.”

La biondina la guardò sgranando gli occhi. “ A mia madre?” chiese perplessa. “ Io credevo che Glass scherzasse e invece… Ne sei sicura?”

La rossa annuì. “ Si, credo che tua madre sia la persona più appropriata per guidare Extramondo in un momento simile. E poi a chi mai potrei passarlo, quel ruolo? Tu vieni con noi, giusto?”

“ Giusto!”

E risero tutti assieme ancora una volta.

Sembrava davvero che il passato fosse tornato, che loro fossero di nuovo sulla Terra a divertirsi come ragazzini. E forse sulla Terra sarebbero tornati davvero di li a poco.

Chocola non credeva di poter essere più felice; le persone a cui teneva di più erano lì con lei, e non se ne sarebbero andate mai più. Ed era bello stare lì, tra le braccia di Pierre, la dolcezza di Vanilla e le risate di Houx e Saule, era una sensazione che credeva di aver completamente dimenticato tanto tempo prima. Ma ora la sentiva di nuovo parte di se, e per il momento le bastava.

 

 

 

 

 

 

E ora via con i ringraziamenti.

X Paretta: come puoi vedere ho continuato la storia, e sta tranquilla che sarà così fino alla fine. Grazie mille per i commenti e per i complimenti. Spero che continuerai a seguirmi. Grazie,

x sara85: anche a te un grazie di cuore per il commento. Grazie davvero.

E un grazie anche a coloro che hanno anche solo letto, ma che continuano a seguirmi. Grazie a tutti. Spero di non deludervi neanche con questo capitolo. Grazie di cuore.

Al prossimo capitolo che spero riuscirò a postare il prima possibile.

Baci…Baci…Rain!!!

 

   
 
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