Ho fatto più
veloce che ho potuto dato che in tanti avevate reclamato il seguito.
Spero ch questo
capitolo vi piaccia e sia all’altezza delle aspettative.
Grazie mille a tutti.
“
Scelte che portano con se delle conseguenze.
Che sia una lacrima, un bacio o
un viaggio…
…non si torna mai
indietro…!”
Decisione.
Rinuncia al trono.
Chocola entrò di
soppiatto dalla finestra della sua camera, attenta a non fare alcun rumore che
potesse destare sospetti alle guardie che si trovavano fuori dalla sua stanza.
Si guardò intorno con
aria circospetta.
Via libera…?!
“ Chocola!” la
voce di Glass la fece trasalire e deglutì a vuoto un paio di volte.
“ C-Ciao…”
balbettò salutandolo con un gesto meccanico della mano. “ C-Come
mai s-sei qui…?” chiese facendo finta di niente.
“
Chissà…” fece lui alzandosi con aria pensierosa. “
Forse perché la nostra cara Regina era a zonzo per Extramondo.”
“ Co-Cosa stai
dicendo…?” domandò con un sorriso innocente che non avrebbe
convinto nessuno. “ Io a zonzo per Extramondo? Non oserei mai fare una
cosa così pericolosa.” Ma non convinse
Glass che, in tutta risposta, prese a guardarla con aria scocciata.
L’uomo sospirò
davanti all’incoscienza della Regina e scosse la testa
sconfitto.
“
Quando ti metterai in testa che sei una persona importante e che non puoi fare
certe pazzie come quand’eri una ragazzina? Sei
Chocola sospirò prima
di sedersi sul letto a gambe incrociate.
“ Glass…”
lo chiamò meccanicamente. “ Piantala con questa buffonata; non
sono in vena.” Lo avvertì lasciandosi cadere di peso sul morbido
materasso sgualcendo le coperte. Chiuse gli occhi e rimase lì, incurante
dell’uomo che continuava a cianciare a vuoto, senza rendersi conto che
non lo cagava neanche di striscio. A volte si sentiva una bambina con tutta
quella gente che la sorvegliava.
E si sentiva chiusa in
gabbia!
Dentro quella prigione dorata
dove tutto le era permesso, dov’era la persona
più importante, quella a cui tutti davano ascolto…ma che non
facevano altro che controllare. O almeno ci provavano. E Chocola lo sapeva
bene…questo!
Sapeva che stavano cercando
di farla cambiare, di farle mettere la testa apposto, di…di farla
diventare una Regina come volevano loro.
Una marionetta nella loro mani, ecco come si sentiva.
Sospirò e poi
aprì nuovamente gli occhi.
“ Glass.” Lo
chiamò interrompendolo e, sentendo la sua voce, l’uomo ebbe la
strana sensazione che stesse per accadere qualcosa. “ Glass…non
trattarmi come
“ Che stai
dicendo?” chiese lui spalancando gli occhi spaventato, conscio che,
qualunque cosa Chocola volesse, quel qualcosa non era niente di buono, e
avrebbe portato con se fantasmi dal passato. Sogni dimenticati e promesse non
mantenute nel tempo.
“ Sono stanca,
Glass.” Ammise lei mettendosi a sedere nuovamente. “ Sono
stanca…” ripeté mentre la voce le si spegneva in gola.
L’uomo la
osservò per un momento, certo che non stesse
scherzando; glielo aveva potuto leggere negli occhi quando, poco prima,
li aveva aperti per guardarlo. Quegli occhi…il loro verde smeraldo…
Solo una volta ricordava di averle visto quello sguardo, e gia allora era pieno
di determinazione e coraggio.
Era solo una bambina quando,
per la prima volta, lo aveva guardato a quel modo…e quella volta il tutto
era stato segnato da una guerra.
Che fosse così anche
in quel momento?
L’Inferno che avevano
voluto fermare era di nuovo davanti a loro?
Stava davvero riaprendo le
sue porte per accoglierli in grembo ancora una volta?
“ Chocola…”
lo disse piano, così flebile che lei lo sentì a malapena. Ma
alzò comuqnue lo sguardo per incontrare quello dell’uomo, e seppe
subito che lui aveva capito. “ A chi lascierai il trono?” chiese
Glass sospirando sconfitto, conscio che non le avrebbe mai fatto cambiare idea.
La ragazza sorrise
dolcemente: lui l’aveva capita e perdonata!
“ Lo lascierò a
chi so che saprà governare questo mondo nel migliore dei modi.”
Disse mentre nella sua mente l’immagina di quella persona appariva
nitida. “ So che potrà farlo…”
Glass spalancò gli
occhi confuso, certo di aver capito male. Ma quando vide Chocola annuire con la
testa capì di essersi sbagliato, e si chiese se questa fosse davvero la
cosa giusta da fare. Ma alla fine, forse aveva ragione lei, forse quella persona era davvero la più
qualificata a guidare ancora una volta Extramondo in quello che si
preannunciava un periodo difficile e pericoloso.
“ Non mi dici
nulla?” chiese lei perplessa da tutta quella calma. “ Un
rimprovero? Avvertimento?”
“ Servirebbe a
qualcosa? Io credo di no, perciò non ti dico nulla e ti lascio agire
come meglio credi…anche se non condivido questa tua decisione.” Ammise infine scuotendo la testa.
“ Lo so. So che non sei
d’accordo con me, ma in questa situazione credo sia la cosa migliore da
fare.”
Glass sospirò
completamente sconfitto. “ Fai come vuoi.” E uscì dalla
stanza lasciandola sola.
÷ ÷ ÷ ÷ ÷
Sospirò per
l’ennesima volta nella mattina quando finalmente vidi la casa che stava
cercando: una villetta di campagna dai colori tenui e rilassanti, circondata da
alberi e siepi ben curate. A quanto pareva la notizia che la donna che abitava
in quella casa fosse una brava giardiniera era vera.
Chocola si guardò intorno un paio di volte prima di salvare agilmente oltre il
portone che aveva davanti e atterrare dolcemente sul viale di ghiaia che aveva
davanti. Si sentiva stranamente irrequieta, e forse non era dovuto solo a quello
che stava succedendo.
I suoi occhi si guardavano
ansiosamente intorno mentre percorreva la poca strada che la separava dalla
villetta; per sua fortuna una delle tante finestre era aperta, perciò si
risparmiò dal suonare e volò velocemente dentro la stanza. Era
bella anche quella, e profumava di fiori. Un profumo che mai avrebbe
dimenticato.
“ A quanto pare non sei
cambiata di una virgola dall’ultima volta che si siamo viste eh,
Chocola?” chiese una voce alle sue spalle facendola voltare. E lì,
bella proprio come la ricordava, stava Candy,
ex-regina del mondo sul quale ora era lei a dover governare…anche se non
per molto ancora.
La rossa
sorrise strizzandole
l’occhio. “ Ne vado molto fiera.” Le disse con noncuranza,
quasi la divertisse la cosa. Ed era così effettivamente.
Candy sospirò
sorridendo. “ Potevi almeno usare la porta. Mi hai quasi fatto
paura.”
“ Scusi.” Disse
abbassando la testa e facendola ridere.
“ Non credo sia il caso
di scusarsi per una cosa simile.” Disse convinta andando a sedersi su una
poltrona presente nella stanza. “ E comunque preferirei che mi dessi del tu. Non farmi sentire più vecchia
di quello che sono.”
Chocola prese posto davanti a
lei prima di risponderle. “ Vada per il tu.” Annuì ridendo allegramente.
Anche Candy rise, ma si fece
subito seria. “ Credo che tu non sia venuta qui
per fare due chiacchiere come due vecchie amiche, anche perché non ho
visto alcun corteo regale al tuo seguito. Perciò mi chiedo…cosa ti
porta qui? Perché proprio da me?”
L’espressione rilassata
che aveva accompagnato le parole di Chocola fino a quel momento svanì
all’istante, e sul suo viso si delineò improvvisamente
un’espressione più matura e responsabile, un’espressione che
Candy aveva visto una sola volta e in una sola persona.
“ So
che forse non ho alcun diritto di chiedertelo, ma non ho trovato nessun altra
possibilità. Ci ho pensato
molto, e credo che tu sia la persona più adatta.”
Disse la rossa abbassando la testa.
“ Di cosa sta parlando,
Chocola?”
“ Candy.” La
chiamò decisa, e la donna seppe che qualunque cosa stesse per chiederle,
questa avrebbe portato alla luce un passato che ormai non considerava
più tale. “ Prenderesti il mio posto come Regina di
Extramondo?”
Si bloccò
all’istante quando sentì quelle parole.
Riprendere il ruolo di Regina?! Anche solo per poco?! Tornare su
quel trono che tanto rappresentava per lei?! Poteva
davvero farlo?!
“
Perché…” chiese titubante con la
voce che tremava. “ perché lo stai chiedendo proprio a me?
Perché devo essere io a ricoprire nuovamente questo ruolo?”
“ Non devi farlo se non
vuoi.” Si affrettò a dire Chocola guardandola negli occhi. “
Ma io…ecco…io preferirei che fossi tu. Mi fido ciecamente di te
e…e credo che potresti guidare questo mondo meglio di quanto abbia fatto
io in questi ultimi anni.”
Candy la fissò per un
momento, sorpresa. Davvero Chocola credeva di non aver fatto del bene in quel
breve periodo in cui aveva regnato? Credeva sul serio di non essere
all’altezza di quel ruolo?
Scosse la testa davanti a
quell’incertezza che, nonostante tutto, anche lei aveva mostrato quando
Cinnamon le aveva detto di voler rinunciare al trono per agire sotto copertura
tra i Malefici, anche lei come la ragazza che le stava davanti in quel momento
si era sentita inappropriata per quel compito che sarebbe spettato di diritto
alla sua migliore amica. Ed era stata sul punto di rinunciare.
Ma per Chocola è
diverso!, si disse fissandola intensamente mentre la
rossa non accennava a rialzare il capo che aveva abbassato dopo aver parlato.
“ Chocola.” La
chiamò appoggiandole una mano sul braccio. “ Credi forse di non
essere all’altezza?”
La rosse alzò la testa fissandola con occhi
dubbiosi. “ Non proprio, però…” si morse il labbro inferiore indecisa sul continuare o meno quel
discorso che, alla fine, era alla base di tutta quella storia. E anche della
decisione che l’aveva portata quel giorno a casa di Candy.
“ Però?”
l’incalzò la donna.
Chocola sospirò
alzandosi e si affacciò alla finestra aperta; Candy la seguì con
gli occhi. “ Non è finita!” sussurrò la ragazza con
lo sguardo perso. “ Non è finita 10 anni fa, Candy!”
E la donna seppe subito di
cosa stava parlando.
Sospirò abbassando lo
sguardo ora stanco ora deciso. “ Ho sempre sperato che non succedesse di
nuovo, non con te a comando del Regno per lo meno.”
“ Cosa?” Chocola
si voltò a guardarla, stupita.
“ Sapevo che non era
finita quel giorno.” Confessò Candy nascondendo il viso tra le
mani. “ Unica cosa…speravo non toccasse a te affrontarlo
nuovamente. Hai gia visto troppa guerra,” le
spiegò notando la sua espressione confusa. “ e io volevo
risparmiartene un’altra. Ma a quanto pare non p è possibile, vero?”
Chocola
sorrise suo malgrado, più
colpita dall’affetto che quella donna le aveva sempre dimostrato e
continuava a dimostrarle, che dal fatto che anche lei sapesse che non era
finita.
“ No,”
sussurrò scuotendo la testa. “ a quanto pare non posso
evitarlo.”
Rimasero in silenzio per un
tempo incalcolabile, ognuna persa nei suoi pensieri.
La mente di Candy era volata
al passato, a quando era lei a dover affrontare la gara per la conquista del
trono, a quando Cinnamon, la sua migliore amica, le aveva detto di voler
rinunciare al trono per provare a fermare quella lotta infinita che non stava
portando a niente e…a quando Cinnamon era sparita nel nulla, lasciando di
se solo una bambina e un diario a quest’ultima. E ora quella stessa
bambina era davanti a lei, con gli occhi splendenti di speranza e una decisione
difficile sulle spalle; ma non era spaventata, e di questo
Candy era sicura. Conosceva bene Chocola, così come conosceva sua
madre, e tanto bastava a toglierle l’ansia per quella che si prospettava
come una nuova avventura che ognuno avrebbe vissuto in una maniera diversa.
Chocola stava invece pensando
all’ultima, grande battaglia che aveva affrontato 10 anni prima contro
Ice. Quella volta era stato, forse, anche troppo facile vincere, ma questa
volta le cose sarebbero state diverse e, soprattutto, molto più
complicate. Aveva l’impressione che quella storia non si sarebbe conclusa
tanto presto. E pensava a come dirlo a Vanilla e agli altri: come
l’avrebbero presa sapendo che aveva mollato il ruolo di Regina per
mettersi a dar la caccia a quello che ormai veniva considerato solo un fantasma
del passato?
Chissà…forse
l’avrebbero presa per pazza. O forse l’avrebbero seguita. Era
difficile dire quale delle due ipotesi alla fine si sarebbe rivelata giusta ma,
egoisticamente, lei sperò che fosse la seconda.
[ Egoista!]
Si, era vero quello che la sua coscienza le urlava! Lei
era solo un’egoista!
Ma non poteva smettere di esserlo
perché, dopo tanti anni, la prospettiva di una nuova avventura con
quelli ch’erano stati la sua famiglia era troppo allettante per dare
ascolto a quella vocina che le urlava la verità. E la verità era
che sarebbe dovuta essere lei, da sola, a occuparsi di quella storia che stava
per sconvolgere nuovamente Extramondo e coinvolgerlo in una guerra forse
peggiore della prima.
“ Candy.” Chocola
la chiamò piano risvegliandola dai suoi pensieri.
“ Si?”
“ Accetti?”
La bionda annuì
impercettibilmente con la testa, ma per Chocola fu abbastanza. La ragazza
appoggiò una mano al davanzale della finestra, pronta per saltare,
quando la voce di Candy la richiamò.
“ Chocola!?”
“ Cosa?” chiese
quella senza voltarsi.
“ Mi prometti che tu,
Vanilla e tutti gli altri starete attenti?”
Chocola si voltò di
scatto: come faceva a saperlo? Come faceva a sapere che voleva…?
Candy le strizzò
l’occhio con aria complice e la rossa capì tutto. Una madre certe
cose le sa senza bisogno che siano dette ad alta voce, lo capisce perché
ti conosce, perché sei parte di lei come lei è parte di te.
“ Si,
te lo prometto.” E saltò giù dalla finestra senza
aggiungere altro.
Candy si affacciò sul
davanzale a la guardò mentre spiccava il volo e
scompariva velocemente nel cielo azzurro dell’orizzonte. Sapeva che forse
non avrebbe mai dovuto rivolgerle quelle parole, ma le
sua labbra si erano mosse da sole; non voleva che Chocola soffrisse per quella
promessa che le aveva strappato con dolore, ma era pur sempre una madre
e…e non avrebbe potuto dormire la notte senza quella piccola
rassicurazione che forse, comunque, non valeva nulla. Erano solo parole, e
parole si disperdono nel vento con estrema facilità, e vengono
dimenticate.
[Ma forse quelle non erano solo
parole…!]
÷ ÷ ÷ ÷ ÷
Quando atterrò davanti
all’entrata del palazzo la promessa che aveva fatto a Candy le rimbombava
ancora nella testa. Aveva l’impressione di aver sbagliato a dire quelle
parole, anche perché in realtà non poteva dire come sarebbero andate
le cose.
Sospirò pesantemente
prima di iniziare a salire i gradini di quello che, entro breve, non sarebbe
più stata casa sua. Come non lo era mai stata veramente. Fu ovviamente
travolta dal Consiglio dei Saggi che, in massa, si avventarono su di lei come
predatori e la bombardarono di domande alle quasi non aveva nessuna voglia di
rispondere. Voleva solo andare in camera sua e chiudersi dentro, da sola, senza
esterni a dirle parole che le sarebbero solo sembrate vuote in quel momento.
A salvarla, per fortuna, ci
pensò Glass. “ Signori, per favore.” Disse sovrastando il
chiacchiericcio dei presenti. “
“
Grazie…davvero!” gli disse una volta rimasti soli.
Lui sorrise senza guardarla.
“ Immaginavo che non avessi voglia di rispondere alle loro domande ne di dare spiegazioni.” La guardò per un
momento prima di spostare nuovamente lo sguardo. “ Hai parlato con
Candy?”
Chocola annuì piano.
“ E?”
“ Ha accettato.”
“ Quando…?”
“ Presto.”
Glass sospirò
fermandosi improvvisamente e costringendo la ragazza a fare lo stesso. “
Cosa c’è?” le chiese guardandola intensamente, quasi volesse
leggerle dentro.
La rossa alzò le
spalle con fare incurante.
“ Ci hai
ripensato?” chiese ancora lui.
“ No!” si
affrettò a dire Chocola: come poteva pensare una cosa del genere?
“ No, non ci ho ripensato. È solo
che…” sospirò cercando le parole e la voce per continuare.
“ Vorrei sapere che cosa ci aspetta. A cosa stiamo andando incontro. Vorrei davvero saperlo.”
“ Credo che non lo
sappia nessuno, ma se c’è qualcuno che può fermare tutto
questo siete proprio voi.”
“ Voi?” chiese confusa inarcando le sopracciglia
fine.
Glass non le rispose, si
limitò ad aprire la porta della stanza della ragazza e…
“ Ciao Chocola.”
“ Ehilà.”
“ Come stai,
Chocola?”
“ Ci si rivede,
eh?”
“ E VOI CHE CI FATE QUA?” chiese urlando mentre Pierre, Houx,
Vanilla e Saule ridevano divertiti della sua espressione confusa ed
esterrefatta.
“ Come cosa ci facciamo
qua?” chiese Houx ghignando, seduto per terra a gambe incrociate.
“ Avevi intenzione di
tenerti tutto il divertimento per te?” chiese a sua volta Saule, anche
lui ghignando.
“ Non ti sembra un
po’ egoista da parte tua?” rincarò la dose Pierre.
Vanilla si limitò a
sorriderle timidamente mentre lei si voltava confusa verso Glass che
alzò le spalle con fare noncurante; sembrava che la situazione lo
divertisse parecchio.
“ Si sono presentati
con l’intenzione di vederti a qualunque costo.” Le spiegò
indicando i quattro ragazzi con un cenno del capo. “ Non ho potuto dirgli
di no, altrimenti sarebbero entrati con la forza.”
Chocola annuì tornado
a guardare i suoi amici che, chi seduto per terra, chi sul letto e chi sulle
sedie, le sorridevano divertiti ma anche consci di quello che sarebbe successo
di li a poco.
Glass li salutò con la
mano e poi se ne andò chiudendosi la porta alle spalle.
“ Allora?”
incalzò Saule. “ Quand’è che si parte?”
Chocola divenne seria di
colpo. “ Ragazzi, siete sicuri di…”
“ Oh, andiamo!”
imprecò Houx alzando gli occhi al cielo. “ Prima che tu ti metta a
dire scemate lascia che ti dica io qualcosa. Pierre è venuto a cercarci
per tutto Extramondo per avvertirci di quanto stava succedendo e nessuno, nessuno, si è neanche
minimamente sognato di dire di no.”
“ Più che altro
non è neanche servito chiedere.” Precisò Pierre con le
braccia incrociate. “ Mi hanno semplicemente chiesto quand’è
che si parte.”
“ Nessuno di noi ha
intenzione di restare fuori da questa storia.” Le disse Vanilla
avvicinandosi a lei e prendendole le mani tra le proprie. “ Non posso
siamo tirarci indietro ora, non dopo quello
ch’è successo 10 anni fa.”
“ Perciò
verremmo con te che ti piaccia o meno.”
Finì Saule. “ È inutile che provi a liberarti di
noi.”
Chocola abbassò la
testa e…scoppiò a ridere! Scoppiò a ridere come una bambina
davanti a quell’affetto che aveva quasi dimenticato; si sentiva
finalmente bene, come se tutte le preoccupazioni e i dolori fossero improvvisamente
scomparsi. E tutto perché loro
erano lì. Con lei. E anche quella guerra che si avvicinava sempre
più non la spaventava più come prima.
Sospirò calmandosi e
sorrise a tutti. “ Persecutori!” gli sibilò divertita
facendoli ridere.
“ E ne andiamo fieri!”
affermò Houx.
“ Allora,
quand’è che si parte?” ripeté Saule.
“ Appena
possibile.” Affermò Chocola andando a sedersi sul letto a gambe
incrociate. “ Appena avrò passato il titolo a tua madre, Vanilla,
partiremo.”
La biondina la guardò
sgranando gli occhi. “ A mia madre?” chiese
perplessa. “ Io credevo che Glass scherzasse e invece… Ne
sei sicura?”
La rossa annuì.
“ Si, credo che tua madre sia la persona
più appropriata per guidare Extramondo in un momento simile. E poi a chi
mai potrei passarlo, quel ruolo? Tu
vieni con noi, giusto?”
“ Giusto!”
E risero tutti assieme ancora
una volta.
Sembrava davvero che il
passato fosse tornato, che loro fossero di nuovo sulla Terra a divertirsi come
ragazzini. E forse sulla Terra sarebbero tornati davvero di li
a poco.
Chocola non credeva di poter
essere più felice; le persone a cui teneva di più erano lì
con lei, e non se ne sarebbero andate mai più. Ed era bello stare
lì, tra le braccia di Pierre, la dolcezza di Vanilla e le risate di Houx
e Saule, era una sensazione che credeva di aver completamente dimenticato tanto
tempo prima. Ma ora la sentiva di nuovo parte di se, e per il momento le
bastava.
E ora via con i
ringraziamenti.
X Paretta: come puoi
vedere ho continuato la storia, e sta tranquilla che sarà così fino
alla fine. Grazie mille per i commenti e per i complimenti. Spero che
continuerai a seguirmi. Grazie,
x sara85: anche a te un grazie di cuore per il commento.
Grazie davvero.
E un grazie anche a
coloro che hanno anche solo letto, ma che continuano a seguirmi. Grazie a
tutti. Spero di non deludervi neanche con questo capitolo. Grazie di cuore.
Al prossimo capitolo
che spero riuscirò a postare il prima
possibile.
Baci…Baci…Rain!!!