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Autore: Pendragon    31/10/2015    4 recensioni
| Solangelo | Future!Fic | Parents!Nico&Will | Halloween | 1772 parole |
La sera di Halloween significa una sola cosa: dolcetto o scherzetto?
Nico e Will lo sanno bene, e per questo portano la loro bambina, Bianca, in giro a bussare da porta in porta per portare a casa dei buonissimi dolciumi.
Purtroppo, però, qualcuno è fin troppo goloso, e i dolcetti non dureranno poi così a lungo.
▲▼▲
Bianca strinse la busta fra le manine, guardando prima la faccia stampata su di essa e poi il figlio di Apollo. «Papi mi ha raccontato questa storia prima, mentre mi preparava.» e dopo aver detto ciò ridacchio. «Che bimbo sciocco che eri, papà. Non fa paura questa storia.» la piccola cominciò a giocare con la stoffa che costituiva le ali del cravattino-pipistrello di Nico.
Will lanciò un’occhiataccia a Nico, che rispose con un falso sorrisetto innocente, e poi si chinò a prendere le chiavi di casa, che erano poggiate su quello stesso tavolino. Alzò la busta che gli era rimasta in mano, dicendo: «Forza, Squadra Anti Will, queste buste non si riempiranno di certo da sole!»
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Will Solace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pendragon's Notes

Heeey! What’s up you guys? Pendragon is here  
First things first.... happy halloween, guys! Dei, quanto posso amare questa festività? *^* Che peccato che qui in Italia non si festeggi come si deve :c
Ma vabbè, cose che capitano *sigh*
Dato che amo questa ricorrenza e amo i miei bellissimi cupcakes, noti come Solangelo, ho dovuto  scrivere di questi due calati nell'halloween time, anche perchè sono stata investita dall'ispirazione, lol.
Quindi eccovi qui questa piccola one shot senza pretese, dove vediamo questa bellissima coppia catapultata una decina d'anni dopo tutto il casino che ha fatto Gea, felicemente sposati e con una piccoletta a ronzare loro intorno, aw.
Ho amato scrivere della piccola Bianca AHAHAAH quanto sono tenerelli i bambini? :') tanto tanto u.u
E niente, spero davvero che vi piaccia questa storiella :3 e sì, quel cosino  molto artistico che vedete qua sotto è opera mia. So che non è il massimo, ma è la prima volta che ne faccio uno quindi boh, sorbitevelo HAHAH love ya, people 
  
Le recensioni sono sempre ben accette, sappiatelo :')
Ora evaporo. Di nuovo  buon Halloween, non mangiate molti dolci! nah, sto scherzando. Riempitevi di zuccheri, ily



 

 

Will si stava guardando allo specchio appeso in salotto, passandosi le mani fra i capelli e agitando con le dita le ciocche bionde per metterle il più in disordine possibile, giusto per aumentare l’effetto scienziato pazzo che voleva per rendere più realistico il suo travestimento.
Il camice che indossava era ricoperto di schizzi di sangue finto creati dalla sua bambina, la piccola Bianca di appena quattro anni che si era offerta di dare una mano al padre con il costume, e che coprivano di macchiette rosse qualche zona del viso.
Contorse il viso in una serie di espressioni che nella sua mente sarebbero dovute essere lugubri ed inquietanti, ottenendo però terribili risultati. Sembrava solo un idiota sbucato fuori da qualche pessimo splatter. Provò una dozzina di espressioni facciali, senza mai essere soddisfatto del risultato.
«Ehm, Will, va tutto bene?»
Il figlio di Apollo sobbalzò quando quella voce giunse alle sue orecchie. Si voltò di scatto, trovando un Nico sul cui viso, reso ancor più bianco dal cerone, vi era dipinta un’espressione perplessa (e le tipiche fattezze di uno scheletro). Fra le braccia stringeva la loro bellissima bambina, che indossava un colorato vestito composto da varie pezze cucite assieme, in stile Arlecchino, e delle calze sulle quali erano state disegnate delle finte cuciture in stile zombie, tracciate anche sul tenero viso olivastro. I capelli color cioccolato le arrivavano fin sotto le spalle, e fra le varie ciocche spiccava una dalia rossa. Era incantevole. Will sorrise dolcemente quando si rese conto che gli abiti che indossava Nico – un vestito nero gessato e un papillon molto simile ad un pipistrello - erano stati scelti per somigliare a Jack Skeletron, il famoso Re delle Zucche di Nightmare Before Christmas, il film preferito del figlio di Ade e di Bianca, che era travestita da Sally, la protagonista femminile. Quei due erano adorabili, lo facevano sciogliere.
«Certo, benissimo. Perché?» rispose Will, mantenendo il sorriso dolce a cui aveva accennato prima.
Nico storse il naso. «Dalle facce che facevi sembravi in preda a delle coliche.» Will, in tutta risposta, alzò gli occhi al cielo, facendo il verso a suo marito (Will amava definirlo in quel modo), che dopo avergli scoccato un’occhiataccia abbastanza eloquente esordì con un’altra osservazione: «Il tuo costume fa schifo.»
Il figlio di Apollo rimase oltraggiato da quella affermazione, innalzandosi subito a difesa del suo scienziato pazzo. «Il mio costume è meraviglioso. Vero, Bianca?» si rivolse alla figlia, colei che aveva contribuito alla creazione del costume, sperando di trovare appoggio. Purtroppo, però, Bianca scosse il capo, guardando il padre mortificata.
«No, papà, è bruttissimo. Ha ragione papi.» asserì la figlia, facendo distendere le labbra di Nico in un ghigno divertito. Quei due erano così simili!
«Ma Bianca, sono un terrificante scienziato pazzo! A chi non piace?» continuò Will, cercando di difendere con tutto se stesso la scelta del suo costume.
Nico alzò una mano. «A me.» sentenziò, cercando di reprimere un sorriso divertito.
«Sembri un dottore imbranato che è finito in una pozza di ketchup.» si aggiunse la figlia, con tutto il candore che solo una bambina poteva avere.
Will alzò le mani in segno di resa, sbuffando e mormorando qualcosa a proposito del pessimo gusto che aveva la sua famiglia. Si piegò fino a prendere le due piccole buste arancioni con la faccia spaventosa di una zucca stampata sopra con dell’inchiostro nero. Will aveva paura delle facce che si disegnavano sulle zucche, quando era bambino.
Quando Halloween era alle porte e tutti si davano da fare per accoglierlo con le più lugubri e spaventose decorazioni Will andava in panico, sapendo che avrebbe trovato quelle zucche minacciose in ogni dove. Fare dolcetto o scherzetto era sempre stata un’impresa perché tutti mettevano delle zucche davanti alle proprie porte!
Però non era certo colpa sua! Infatti Will non mancava mai di accusare la sua insegnante d’inglese delle elementari, che un giorno aveva avuto la brillante idea di raccontare la leggenda di Jack O’ Lantern a degli impressionabili bambini! Non riusciva a capire come fosse possibile pensare di raccontare ad un bambino la storia di questo uomo che non solo fece dei patti con il diavolo, ma riuscì anche ad ingannare quest’ultimo beccandosi, come ricompensa, il privilegio eterno di vagare nel più completo tormento e cercando di infiltrarsi in qualche casa per restare!
«Guarda che soldatino coraggioso, Bianca! Papà sta prendendo in mano qualcosa di somigliante ad una zucca!» oh, sì, chiaramente dopo essere venuto a conoscenza della paura che affliggeva il piccolo Will Nico non aveva mai perso occasione di usarla come oggetto di scherno. Maledetto il giorno in cui gliene aveva parlato!
«Ne abbiamo già parlato, Nico. La colpa è stata tutta della signorina Smythe. Non si raccontano certe storie ai bambini.» si difese Will, passando una busta alla figlia.
Bianca strinse la busta fra le manine, guardando prima la faccia stampata su di essa e poi il figlio di Apollo. «Papi mi ha raccontato questa storia prima, mentre mi preparava.» e dopo aver detto ciò ridacchio. «Che bimbo sciocco che eri, papà. Non fa paura questa storia.» la piccola cominciò a giocare con la stoffa che costituiva le ali del cravattino-pipistrello di Nico.
Will lanciò un’occhiataccia a Nico, che rispose con un falso sorrisetto innocente, e poi si chinò a prendere le chiavi di casa, che erano poggiate su quello stesso tavolino. Alzò la busta che gli era rimasta in mano, dicendo: «Forza, Squadra Anti Will, queste buste non si riempiranno di certo da sole!» e si voltò, avviandosi verso l’ingresso con al seguito Nico e Bianca che, fattasi mettere a terra dal suo papi, si affrettò a raggiungere il figlio di Apollo e stringere la sua grande mano calda con un sorrisone, fermando poi Will per far sì che Nico gli raggiungesse, stringendo anche la mano di lui. La piccola cominciò a canticchiare in modo adorabile mentre lasciavano la casa, e i suoi genitori si guardarono negli occhi lasciando distendere le loro labbra in un sorriso dolce. Will amava la sua famiglia.
 

La Marcia Per Le Caramelle – come l’aveva chiamata Bianca – era stata un successo. Erano tornati a casa con le buste ricolme di dolciumi di ogni tipo, e la bambina non aspettava altro che assaporare quelle delizie.
Oltre che chiedere senza sosta il permesso di mangiare qualcosa prima di tornare a casa, Bianca elogiava fortemente il suo costume, che aveva fatto impazzire alcuni vicini che avevano definito la piccola di casa Solace-Di Angelo “la più bella bambolina-zombie che avessero mai visto”, non pensandoci un attimo prima di donarle una generosa quantità di leccornie.
Bianca si sarà montata la testa, pensò Will osservando con un sorrisetto la bambina camminare un passo avanti a loro impettita, con fare altezzoso, mentre si avvicinava sempre di più alla porta di casa.  Il figlio di Apollo stringeva la mano fredda di Nico nella sua, lasciando di quando in quando un bacio sulla guancia ricoperta di cerone di Nico, che emetteva un lamento del tipo “così mi rovini il trucco”, ostentando – con poco successo – un certo fastidio. Will ridacchiò e gli sussurrò piano che era un pessimo attore, ottenendo in cambio un pugno sul braccio.
«Uffa!» sbuffò Bianca, guardando i suoi papà con fare spazientito dalla porta di casa. «Smettetela di fare i piccioncini! Voglio mangiare i dolcetti!» piagnucolò impaziente.
I due risero, scuotendo il capo divertito, e Will non poté fare a meno di notare quanto amasse quei momenti, quanto fossero preziosi per lui. Insomma, la vita per i semidei non era certo facilissima con tutti quei mostri, titani, giganti e dei impazziti che ogni tanto riemergevano dagli angoli più dimenticati della terra per mettere a rischio la vita di qualsiasi essere che camminava sulla terra, perciò per Will era così meravigliosamente surreale essere riuscito a mettere su famiglia così facilmente, trascorrendo momenti di pura tranquillità e felicità. Avrebbe venduto la sua anima pur di preservare per sempre questo status. Suo marito e sua figlia lo rendevano così felice!
Nico gli schioccò le dita davanti agli occhi, risvegliandolo dai suoi pensieri e dicendogli con un cenno del capo di aprire la porta. Will si rese conto di essere rimasto imbambolato mentre annegava fra i suoi pensieri, così prese rapidamente le chiavi dalla tasca e aprì la porta, entrando al seguito della sua famiglia.
Bianca non esitò a prendere un lecca lecca alla ciliegia non appena fu in casa. «Guardiamo La Sposa Cadavere?» chiese la piccola, osservando con occhioni supplicanti i suoi genitori.
«Ma certo, piccola.» rispose Will. Bianca saltellò contenta, per poi parlare di nuovo.
«Voglio cambiarmi però.» asserì. «Il trucco sta anche iniziando a darmi fastidio.» disse arricciando il naso. Nico si avvicinò a lei, prendendola la manina.
«Su, andiamo a darci una ripulita, Sally.» le sorrise, mentre lasciavano Will da solo con il compito di mettere il film. Lui si avvicinò al mobiletto dove custodivano i film, trovando il DVD del film richiesto da sua figlia e avvicinandosi poi alla TV, inserendolo e sedendosi sul divano nell’attesa che i due tornassero da lui.
Guardò i dolci che avevano portato a casa, sporgendosi poi per prendere una caramella e portandosela alla bocca, gustandosi il sapore dolce della fragola che tanto gli piaceva. Will non si rese conto di star ingurgitando sempre più dolcetti. Uno tirava l’altro, erano davvero buoni. Ora capiva la trepidazione di Bianca. Chi non avrebbe voluto mangiare quelle delizie?
Proprio mentre bussavano ad una porta e ad un’altra aveva messo Bianca al corrente dei danni che mangiare troppi dolci le avrebbe fatto, ed ora eccolo qui a riempirsi di zuccheri come se non ci fosse un domani.
Quando mise in bocca l’ennesimo pezzo di cioccolata arrivò una voce alle sue spalle, una voce tenera e infantile. «Papà!»
Will per poco non si strozzò con la cioccolata, mentre si voltava per vedere un’imbronciata e scioccata Bianca e Nico con un sopracciglio inarcato. Will deglutì, sorridendo alla bambina. «Sì?»
«Che stai facendo?» chiese.
Will scosse il capo. «Niente, niente!» si difese, cercando inutilmente di nascondere l’evidenza. Sua figlia incrociò le braccia al petto, guardando male il figlio di Apollo.
«Stavi mangiando tutti i miei dolci!» brontolò la piccola, camminando verso il divano e sedendosi sui morbidi cuscini color pece a gambe incrociate, prendendo una manciata delle carte vuote dei dolci e lanciandogliele contro. «Spero ti vengano tante carie.» disse, facendogli la linguaccia. Nico raggiunse i due sul divano. Guardò Will scuotendo il capo in disappunto: «Rubare le caramelle ad una bambina, Will?» lo canzonò il figlio di Ade. «Jack O’ Lantern verrà a punirti, questa notte.» Will gli diede una leggera spinta con la spalla mentre faceva partire il film.
«E anche la fatina dei denti.» aggiunse Bianca masticando una caramella.


 
THE END
  
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