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Autore: Duz_Machine_84    31/10/2015    3 recensioni
-Ciao- sussurrò, prima di svanire completamente.
Donnie si chinò, raccogliendo da terra la maschera di Puppet.
La accarezzo con una mano, sorridendo.
-Ciao- mormorò anche lui.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donatello Hamato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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PoV Aicha

Mancano cinque giorni al mio compleanno. Ho paura.

Mio fratello ed i suoi amici dovranno esserci per forza?

Io voglio solo i miei amici ed i miei peluche, anche se forse gli ultimi sono i miei unici veri amici. Loro non mi giudicano. Loro mi vogliono bene.

Somigliano molto ai robot del Fazbear family dinner, il ristorante in cui festeggerò. Si chiamano Freddy, l'orso, Bonnie, il coniglio, Chica, la galina, Foxy the pirate, la volpe. e Fredbear, anche se alcuni alla pizzeria lo chiamano Golden Freddy, poichè anche lui è un orso.

...

Sono già trascorsi cinque giorni. Oggi è il mio compleanno.

Ci sono solo Slash e i suoi amici...voglio Rivai e Ray...loro mi proteggono sempre. Spero arrivino presto...

Slash e i suoi amici mi guardano. Indossano delle maschere. Maschere che ricordano gli animatronics.

Si avvicinano minacciosi e mi sollevano.

Sento il terreno mancarmi sotto ai piedi. Ho paura.

Mi portano verso Fredbear e gli aprono la bocca.

-Ragazzi avete sentito? Aicha vuole che la avviciniamo di più all'orso- mi schernisce mio fratello.

-Su dai. Dagli un bacino-.

Mi mettono la testa dentro la sua bocca.

Mi agito, provo a liberarmi, poi tutto diventa dolore.

Troppo dolore.

I denti mi serrano in una morsa ferrea.

Sangue.

Un violento 'crack'.

Troppo sangue.

...

PoV Generale

Arrivarono Rivai e Ray e la videro. La loro sorellina, chiusa nella bocca del robot.

-Slash! Tirala fuori!- gridarono.

Il ragazzo obedì, le mani gli tremavano, mentre le due appena giunte restavano spiazzate.

Vedere la loro sorellina in quello stato...

Il panico si diffuse nella pizzeria. Rivai cercò disperata il battito della minore, trovandolo debole, sempre più flebile.

-Cosa è successo?- chiese brusca.

-Io...io e i miei amici...noi... l'abbiamo avvicinata a quel coso e...- spiegò Slash, la voce spezzata.

-Cosa hai fatto?! Sei un idiota!- gridò.

-Non avvicinarti, non parlarci, non guardarci!- sibilò furiosa.

...

Arrivò l'ambulanza, e poi la madre dei fratelli.

La piccola fu portata d'emergenza all'ospedale, dove vi rimase per otto giorni.

Otto giorni di coma, tormentata da incubi orribili in cui spaventose versioni degli animatronics la tormentavano, dovette trascorrere la bambina prima di morire.

...

PoV ?

Provo a muovermi. Mi fa male la testa...

Mi alzo, o almeno ci provo.

Mi reggo a mala pena in piedi..

"Wow...! Ma che...? Perchè sono così alta?".

Abbasso lo sguardo lungo il mio 'corpo'.

Sono alta, molto alta, e magra. Molto magra.

Mi stabilisco sulle gambe sottili, nere come la pece, con alcune trisce bianche. Mi guardo anche le braccia, trovandomi dinanzi uno spettacolo pressochè identico, se non per tre lunghe dita per 'mano'.

Mi guardo intorno e noto in un angolo uno specchio.

Il riflesso mostra un volto bianco... una maschera sorridente eppure con due strisce viola, quasi tendenti al blu, che vanno dai due occhi neri fino a giù, verso il mento, e che ricordano vagamente delle lacrime, e le guance rosse.

Poggio una mano sullo specchio.

Quella sono io?

Decido di andare a fare un giro e con mia gran sorpresa scopro di essere nel Fazbear family dinner.

Perchè qui è tutto così buio?

Agirandomi per le varie stanze mi trovo davanti agli animatronics.

Mi avvicino.

Sono strani... diversi.

Hanno le bocche aperte.

Con orrore scorgo tra quelle fauci dei corpi.

Corpi di bambini.

Poggio una mano su di uno.

Sento tanta sofferenza, dolore...tanta rabbia.

I miei occhi si ampliano, mentre un'immagine si fa strada nella mia mente.

"Slash...tu...tu..." sento la rabbia assalirmi.

"No. Loro non moriranno... io...".

A turno poggio la mano all'altezza del cuore di ognuno.

"Io vi salverò".

Forse per l'odio verso Slash, forse per la voglia di non stare sola, di avere qualcuno, ma ci riesco.

Ridò loro la vita. Un corpo.

"Voi mi aiuterete. Insieme gliela faremo pagare".

Si guardano, stupiti, poi annuiscono.

...

PoV Generale

Sono passati anni dalla morte di Aicha.

Rivai e Ray ormai sono adolescenti, parte del gruppo di amici della loro sorellina.

Inizialmente si erano avvicinate agli amici della bambina solo per sentirla ancora lì assieme a loro, ma poi si erano trovate bene.

-Oggi è il compleanno di Aicha- mormorò Ray.

-E l'anniversario dell'incidente- aggiunse Donatello, quello che da piccolo era stato il migliore amico della piccola, per cui si era anche preso una bella cotta.

-Aicha? Chi è?- domandò Laura, la sorellina di Donnie, aggiuntasi da poco al gruppo.

-Era la migliore amica di tuo fratello- le rispose Bianca.

-Vi va se questo pomeriggio passiamo al cimitero a salutarla?- propose Donnie, ricevendo una conferma da tutti.

...

Il gruppo di amici era appena giunto al cimitero, quando si accorse di non essere il solo ad aver avuto l'idea di andare a trovare la piccola Aicha.

Davanti alla lapide della bimba vi era infatti un ragazzo dai capelli corvini e la corporatura massiccia, che vi depositò una rosa rossa.

Il gruppo lo notò e decise di avvicinarsi.

-Slash!-esclamarono Rivai e Ray mentre, al solo ricordo della perfida azione che gli aveva portato via la sua migliore amica, Donnie era assalito dalla rabbia.

-Che ci fai qui?- domandò acido Ray.

-Sono venuto a trovare Aicha. Era anche mia sorella. Non siete gli unici a cui manca- rispose pacato il ragazzo, lasciando una carezza sul terreno sotto cui Aicha riposava.

-Ora lasciatemi stare. Devo andare-. Detto ciò si alzò e se ne andò.

I membri del gruppo si scambiarono un'occhiata d'intesa e decisero di seguirlo.

Donatello, prima di andarsene, lasciò una rosa viola sulla tomba.

...

Slash giunse al Fazbear family dinner.

-Brrr...oggi fa proprio freddo- sussurrò, accarezzandosi le braccia.

Uno scricchiolio attirò la sua attenzione.

Si voltò e poco lontano da lui scorse il gruppetto.

-Che ci fate voi qui??- chiese alterato.

-Potremmo farti la stessa domanda- disse Raph.

-State violando la mia privacy-

-La privacy di un assassino che ha spedito all'altro mondo la mia migliore amica- aggiunse Donnie.

-Non solo voi siete tristi per lei. Come vi ho già detto, non manca solo a voi- sussurrò Slash, che dal giorno del morso non aveva fatto altro che tormentarsi, rimproverandosi per quello stupido gioco, venuto a costare tanto. Troppo.

Donatello sentì di stare per esplodere, ma i suoi amici lo fermarono in tempo.

Alcuni rimbombi metallici giunsero alle loro orecchie.

Aprirono le porte della pizzeria, ed entrarono, tentando di capire cosa fosse quello strano rumore.

I rumori si fecero più forti e vicini.

Gli occhi dei presenti si sgranarono quando davanti a loro si trovarono gli animatronics dell'ex pizzeria.

-Da Quando camminano?- domandò Mikey.

-Da ora- rispose Giulia.

Tutti iniziarono a correrre, finchè non si ritrovarono davanti a Puppet, una marionetta bianca e nera dalla maschera colorata.

I ragazzi rimasero bloccati dalla paura.

"Aspetta...sono..sono loro...Donnie!" pensò la marionetta.

Il gruppo ricominciò la sua corsa, dirigendosi verso la porta. Alcuni riuscirono a scappare, ma non appena fu il turno di Slash le porte si serrarono.

Donnie, Ray e Rivai rimasero dentro con lui, mentre dall'altra parte gli amici tentavano di farli uscire, senza successo.

Puppet si diresse verso il corvino, che preso dal panico scappò.

Gli animatronics lo seguirono, senza minimamente curarsi degli altri ragazzi.

Entrò nella prima stanza che si trovò davanti, dove trovò il costume di un coniglio dorato malconcio.

Terrorrizzato ci si infilò dentro.

Pensando di essere sfuggito ai robot scoppiò a ridere. Risata che poco dopo fu sostituita dalle sue grida di dolore.

Le parti metalliche lo schiacciarono, mentre crollava in una pozza del sue stesso sangue.

-è una mia impressione o ce l'anno con Slash?- domandò Ray.

-No- risposero in coro gli altri due.

-Lo aiutiamo?-

Donnie e Rivai furono tentati di dire di si, ma alla fine decisero, nonostante tutto, di aiutare il ragazzo.

Lo cercarono, fino a trovarsi in una strana stanza. Sulle pareti vi erano dei graffi, e delle incisioni.

La scritta "IT'S ME", sono io, era presente quasi ovunque.

Sentirono anche alcuni sussurri. Pareva la voce di una bambina. Una voce che a loro parve fin troppo familiare.

-Aicha!- chiamò Donnie.

I gemelli si fermarono, così come gli animatronics, che parvero gelarsi sul posto.

-Ferma! Questa non è la cosa giusta da fare- continuò il ragazzo.

La marionetta immobile cadde in terra. Le gambe cedettero, mentre gli altri animatronics parvero spegnersi.

Sei ombre si levarono nell'aria.

Una, quella di una bambina, si avvicinò ai ragazzi, mentre le altre si dissolsero nel nulla.

L'ultima anima rimasta iniziò a crescere, divenendo una splendida ragazza.

-Aicha- chiamò Donnie.

Lei alzò lo sguardo e gli sorrise.

I tre la abbracciarono, stringendola a se, finchè i due gemelli, al contrario del castano, la lasciarono andare.

-Aicha...mi sei mancata così tanto- susurrò il ragazzo.

-Io....io devo dirti una cosa. Tu mi piaci da sempre-

La guardò negli occhi, prima di sollevarle il mento.

Pian piano le si avvicinò sempre di più, fino a rendere nulla la distanza tra le loro labbra.

La baciò con dolcezza, finchè la ragazza non si staccò.

-Donnie...io...devo andare- sussurrò.

-Cosa? Perchè?- domandarono gli altri tre.

-Non posso rimanere qui... devo andare via-.

Poco a poco la figura della giovane iniziò a svanire, lasciando vute le braccia di Donnie.

-Ciao- sussurrò, prima di svanire completamente.

Donnie si chinò, raccogliendo da terra la maschera di Puppet.

La accarezzo con una mano, sorridendo.

-Ciao- mormorò anche lui.

Donnie non si sposò mai, ma adottò una bambina araba, dandogli il nome di Aicha, che crebbe con amore.

   
 
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