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Autore: char9789    22/02/2009    5 recensioni
Un giorno di pioggia, una dichiarazione involontaria e sentimenti nascosti che vengono a galla...
Non è il massimo come introduzione, ma spero vi incuriosisca e leggerete la mia fic.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kyo Soma, Yuki Soma
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pioveva.
Yuki aveva appena finito di coprire la sua ‘base segreta’ per proteggerla dalla pioggia e ora stava per rientrare in casa. Toru e Shigure erano usciti, lei per il part-time mentre lui si era recato alla casa principale dei Soma per incontrare Akito. In casa erano rimasti solo Yuki e Kyo.

Entrando in cucina Yuki trovò l'altro ragazzo seduto su un cuscino, la testa appoggiata al tavolo con le braccia che gli facevano da cuscino. Aveva gli occhi chiusi. Come ogni volta che pioveva Kyo si sentiva completamente esausto.
Il topo gli si sedette di fronte e allungò una mano per afferrare tra le dita alcune ciocche arancioni di capelli dell'altro.
A quel contatto il gatto aprì gli occhi per vedere cosa lo stesse toccando, ma non aveva fatto in tempo a girarsi che Yuki iniziò a parlare convinto che l'altro stesse dormendo
- La prima volta che ti avevo visto ero rimasto incantato dal colore dei tuoi capelli - disse piano con un debole sorriso sulle labbra e continuò - ma tu già mi odiavi. Per te io ero e sono ancora adesso solo il cattivo. Io invece ti ammiravo e pensavo che mi sarebbe piaciuto essere come te, ma col tempo quel sentimento si trasformò in invidia e poi in odio, ma ormai anche l'odio se n'è andato lasciando il posto ad un altro sentimento. Sono finalmente riuscito ad accettare me stesso e a volte mi capita di pensare che forse, se non avessimo ricevuto questa maledizione, tu non mi odieresti così. Io, invece, credo che anche senza maledizione sarei arrivato comunque ad amarti. -
A queste parole le guance di Kyo assunsero una leggera tonalità rossa mentre il topo si alzò per lasciare la stanza. Il gatto, ancora sbigottito da quelle parole, si alzò a sedere e guardò con occhi spalancati l'altro aprire la porta della stanza per andarsene.

Yuki aveva sentito alle sue spalle il gatto muoversi e si girò sperando che si fosse appena svegliato e che non avesse sentito nulla, ma vedendolo con il viso arrossato e gli occhi sgranati capì che la sua speranza era stata tradita. Arrossì a sua volta e piano bisbigliò
- Credevo stessi dormendo -
Poi se ne andò chiudendosi la porta alle spalle per andare a rifugiarsi nella sua stanza.

Si buttò sul suo letto con la testa nascosta sotto il cuscino.
"Ma cosa mi è saltato in mente? Non avrei mai dovuto parlare in quel modo, dovevo immaginarmelo che avrebbe potuto sentire! E ora che faccio? Mi odierà ancora di più! Non vorrà più vedermi!"
Proprio mentre pensava questo Kyo spalancò la porta violentemente e lo guardò strisciare fuori da sotto il cuscino e mettersi seduto. Yuki aveva uno sguardo triste e colpevole che il gatto non gli aveva mai visto. Restarono per qualche minuto a fissarsi in silenzio, senza muovere un muscolo; quando si era diretto verso la camera del topo aveva deciso che avrebbe chiesto spiegazioni, ma ora che si trovava lì non riusciva a dire niente. Alla fine era stato Yuki a prendere la parola dicendo un'unica parola
- Scusami -
Kyo si spostò dalla porta e si sedette sul letto vicino all'altro ragazzo che mostrò un'espressione stupita, non solo Kyo era andato a cercarlo nella sua stanza, ma gli si era anche avvicinato senza arrabbiarsi per il suo comportamento di poco prima.
- Non so... - iniziò incerto il gatto - ...non so cosa dire... -
Lo sguardo di Kyo era basso. Nella sua testa si aggiravano molte domande e nel suo cuore provava sentimenti contrastanti. Fino ad un'ora prima era stato certo di odiare quel 'maledetto topo', colui che gli aveva portato via ogni cosa, colui che era la causa di tutte le sue disgrazie, colui che... ma era davvero tutta colpa sua? Kyo iniziava a dubitare di ciò che aveva creduto fino ad allora, ma se non era colpa del topo allora lo aveva odiato tanto inutilmente? Alcuni ricordi del passato si fecero strada nella sua mente e iniziò a ricordare il loro primo incontro e quanto odio gli aveva riversato contro quella volta, poi riaffiorò il ricordo di un cappello portato via dal vento e raccolto da Yuki, anche quella volta non gli aveva risparmiato parole cariche di sentimenti negativi. Quante volte l'aveva ferito? Quante volte? Nonostante tutto lui lo amava? Come poteva esistere una persona che arrivava ad amare colui che gli aveva sempre dimostrato solo odio?
Kyo non si era accorto di stare versando numerose lacrime a quei pensieri. Yuki lo guardò preoccupato, non riusciva a capire il comportamento del gatto.
Una mano del topo si appoggiò delicatamente sulla testa dell'altro ragazzo e prese ad accarezzarlo gentilmente inconsapevole che quel gesto anziché calmare il gatto lo faceva sentire ancora più colpevole.
- Com'è possibile che tu... Come puoi amare uno come me? - Mentre pronunciava queste parole si guardò le mani disgustato da se stesso - Hai dimenticato come mi sono sempre comportato con te? O mi hai perdonato? -.
- Non ho dimenticato, ma non intendo continuare a vivere portando rancore per quello che è già successo. - disse questo prendendo il volto di Kyo tra le sue mani e facendolo girare dalla sua parte, poi gli sorrise - Io ti amo e questa è l'unica cosa di cui m'importa... -.
Asciugò le lacrime del ragazzo e lo abbracciò - ...anche se so che tu non provi niente per me se non odio -.
A sentire queste ultime parole Kyo sussultò, odiava davvero Yuki? Non ne era più sicuro, anzi se lo guardava negli occhi i sentimenti che sentiva erano tutt'altro che negativi.
- Io non ti odio - disse ricambiando l'abbraccio.
- Davvero? - chiese Yuki con un filo di voce - Ne sono contento -, ora era lui con gli occhi lucidi, ma riuscì a trattenere le lacrime.
Dopo di che, il topo fece per districarsi dall'abbraccio anche se controvoglia, ma l'altro non lo lasciò andare.
- Kyo...? - iniziò Yuki, ma Kyo lo zittì stringendolo più forte.
Il gatto arrossì cercando di dar voce ai propri sentimenti
- Anch'io credo di amarti - disse alla fine e piano fece sdraiare il topo sul letto afferrando le sue mani e intrecciando le proprie dita con quelle del topo - Posso baciarti? - chiese piano Kyo.
In risposta arrivò un cenno da parte di Yuki il quale non si sarebbe mai aspettato quello sviluppo grazie alla sua dichiarazione involontaria.
Kyo iniziò ad avvicinarsi lentamente a Yuki, le sue mani tremavano leggermente, i loro nasi si stavano sfiorando, le labbra socchiuse...

- SONO A CASA! YUKI! STUPIDO GATTO! DOVE SIETE? - Shigure aprì la porta della camera di Yuki e lo sguardo, per un istante sorpreso, si trasformò in una smorfia divertita nel vedere le facce dei due ragazzi cambiare dal rosa al bordeaux, passando per il rosso.
Usci dalla stanza chiudendosi la porta alle sue spalle con l'espressione di chi, soddisfatto, ha fatto una grande scoperta; dentro i due si erano messi a sedere, Kyo aveva lo sguardo rivolto ai suoi piedi con una mano sulla fronte ed era evidentemente sconvolto. Yuki all'inizio reagì allo stesso modo, ma poi afferrò la mano libera del gatto e la strinse. Si guardarono negli occhi, il topo sorrise e gli diede un bacio sulla guancia
- Sarà per la prossima volta! - disse con un tono piuttosto divertito facendo arrossire ulteriormente Kyo.

Nel frattempo, in un'altra stanza della casa, Shigure aveva appena finito di comporre il numero di Ayame pronto a riferirgli ciò che aveva scoperto…

Fine!
Ok, forse non è un granché, ma a mia discolpa posso dire che è una fic che avevo scritto diverso tempo fa, prima ancora di iniziare a pubblicare qui, l’ho ritrovata per caso e dopo una piccola sistematina ho pensato di postarla qui. Spero vi sia piaciuta.

A presto, Char.

  
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