Pioveva.
Yuki aveva appena finito di coprire la sua ‘base
segreta’
per proteggerla dalla pioggia e ora stava per rientrare in casa. Toru e
Shigure
erano usciti, lei per il part-time mentre lui si era recato alla casa
principale dei Soma per incontrare Akito. In casa erano rimasti solo
Yuki e
Kyo.
Entrando
in cucina Yuki trovò l'altro ragazzo seduto su un
cuscino, la testa appoggiata al tavolo con le braccia che gli facevano
da
cuscino. Aveva gli occhi chiusi. Come ogni volta che pioveva Kyo si
sentiva
completamente esausto.
Il topo gli si sedette di fronte e allungò una mano per
afferrare tra le dita alcune ciocche arancioni di capelli dell'altro.
A quel contatto il gatto aprì gli occhi per vedere cosa lo
stesse toccando, ma non aveva fatto in tempo a girarsi che Yuki
iniziò a
parlare convinto che l'altro stesse dormendo
- La prima volta che ti avevo visto ero rimasto incantato
dal colore dei tuoi capelli - disse piano con un debole sorriso sulle
labbra e
continuò - ma tu già mi odiavi. Per te io ero e
sono ancora adesso solo il
cattivo. Io invece ti ammiravo e pensavo che mi sarebbe piaciuto essere
come
te, ma col tempo quel sentimento si trasformò in invidia e
poi in odio, ma
ormai anche l'odio se n'è andato lasciando il posto ad un
altro sentimento.
Sono finalmente riuscito ad accettare me stesso e a volte mi capita di
pensare
che forse, se non avessimo ricevuto questa maledizione, tu non mi
odieresti
così. Io, invece, credo che anche senza maledizione sarei
arrivato comunque ad
amarti. -
A queste parole le guance di Kyo assunsero una leggera
tonalità rossa mentre il topo si alzò per
lasciare la stanza. Il gatto, ancora
sbigottito da quelle parole, si alzò a sedere e
guardò con occhi spalancati
l'altro aprire la porta della stanza per andarsene.
Yuki
aveva sentito alle sue spalle il gatto muoversi e si
girò sperando che si fosse appena svegliato e che non avesse
sentito nulla, ma
vedendolo con il viso arrossato e gli occhi sgranati capì
che la sua speranza
era stata tradita. Arrossì a sua volta e piano
bisbigliò
- Credevo stessi dormendo -
Poi se ne andò chiudendosi la porta alle spalle per andare a
rifugiarsi nella sua stanza.
Si
buttò sul suo letto con la testa nascosta sotto il
cuscino.
"Ma cosa mi è saltato in mente? Non avrei mai dovuto
parlare in quel modo, dovevo immaginarmelo che avrebbe potuto sentire!
E ora
che faccio? Mi odierà ancora di più! Non
vorrà più vedermi!"
Proprio mentre pensava questo Kyo spalancò la porta
violentemente e lo guardò strisciare fuori da sotto il
cuscino e mettersi
seduto. Yuki aveva uno sguardo triste e colpevole che il gatto non gli
aveva
mai visto. Restarono per qualche minuto a fissarsi in silenzio, senza
muovere
un muscolo; quando si era diretto verso la camera del topo aveva deciso
che
avrebbe chiesto spiegazioni, ma ora che si trovava lì non
riusciva a dire
niente. Alla fine era stato Yuki a prendere la parola dicendo un'unica
parola
- Scusami -
Kyo si spostò dalla porta e si sedette sul letto vicino
all'altro ragazzo che mostrò un'espressione stupita, non
solo Kyo era andato a
cercarlo nella sua stanza, ma gli si era anche avvicinato senza
arrabbiarsi per
il suo comportamento di poco prima.
- Non so... - iniziò incerto il gatto - ...non so cosa
dire... -
Lo sguardo di Kyo era basso. Nella sua testa si aggiravano
molte domande e nel suo cuore provava sentimenti contrastanti. Fino ad
un'ora
prima era stato certo di odiare quel 'maledetto topo', colui che gli
aveva
portato via ogni cosa, colui che era la causa di tutte le sue
disgrazie, colui
che... ma era davvero tutta colpa sua? Kyo iniziava a dubitare di
ciò che aveva
creduto fino ad allora, ma se non era colpa del topo allora lo aveva
odiato
tanto inutilmente? Alcuni ricordi del passato si fecero strada nella
sua mente
e iniziò a ricordare il loro primo incontro e quanto odio
gli aveva riversato
contro quella volta, poi riaffiorò il ricordo di un cappello
portato via dal
vento e raccolto da Yuki, anche quella volta non gli aveva risparmiato
parole
cariche di sentimenti negativi. Quante volte l'aveva ferito? Quante
volte?
Nonostante tutto lui lo amava? Come poteva esistere una persona che
arrivava ad
amare colui che gli aveva sempre dimostrato solo odio?
Kyo non si era accorto di stare versando numerose lacrime a
quei pensieri. Yuki lo guardò preoccupato, non riusciva a
capire il
comportamento del gatto.
Una mano del topo si appoggiò delicatamente sulla testa
dell'altro ragazzo e prese ad accarezzarlo gentilmente inconsapevole
che quel
gesto anziché calmare il gatto lo faceva sentire ancora
più colpevole.
- Com'è possibile che tu... Come puoi amare uno come me? -
Mentre pronunciava queste parole si guardò le mani
disgustato da se stesso -
Hai dimenticato come mi sono sempre comportato con te? O mi hai
perdonato? -.
- Non ho dimenticato, ma non intendo continuare a vivere portando
rancore per quello che è già successo. - disse
questo prendendo il volto di Kyo
tra le sue mani e facendolo girare dalla sua parte, poi gli sorrise -
Io ti amo
e questa è l'unica cosa di cui m'importa... -.
Asciugò le lacrime del ragazzo e lo abbracciò -
...anche se
so che tu non provi niente per me se non odio -.
A sentire queste ultime parole Kyo sussultò, odiava davvero
Yuki? Non ne era più sicuro, anzi se lo guardava negli occhi
i sentimenti che
sentiva erano tutt'altro che negativi.
- Io non ti odio - disse ricambiando l'abbraccio.
- Davvero? - chiese Yuki con un filo di voce - Ne sono
contento -, ora era lui con gli occhi lucidi, ma riuscì a
trattenere le
lacrime.
Dopo di che, il topo fece per districarsi dall'abbraccio
anche se controvoglia, ma l'altro non lo lasciò andare.
- Kyo...? - iniziò Yuki, ma Kyo lo zittì
stringendolo più
forte.
Il gatto arrossì cercando di dar voce ai propri sentimenti
- Anch'io credo di amarti - disse alla fine e piano fece
sdraiare il topo sul letto afferrando le sue mani e intrecciando le
proprie
dita con quelle del topo - Posso baciarti? - chiese piano Kyo.
In risposta arrivò un cenno da parte di Yuki il quale non si
sarebbe mai aspettato quello sviluppo grazie alla sua dichiarazione
involontaria.
Kyo iniziò ad avvicinarsi lentamente a Yuki, le sue mani
tremavano leggermente, i loro nasi si stavano sfiorando, le labbra
socchiuse...
-
SONO A CASA! YUKI! STUPIDO GATTO! DOVE SIETE? - Shigure
aprì la porta della camera di Yuki e lo sguardo, per un
istante sorpreso, si trasformò
in una smorfia divertita nel vedere le facce dei due ragazzi cambiare
dal rosa
al bordeaux, passando per il rosso.
Usci dalla stanza chiudendosi la porta alle sue spalle con
l'espressione di chi, soddisfatto, ha fatto una grande scoperta; dentro
i due
si erano messi a sedere, Kyo aveva lo sguardo rivolto ai suoi piedi con
una
mano sulla fronte ed era evidentemente sconvolto. Yuki all'inizio
reagì allo
stesso modo, ma poi afferrò la mano libera del gatto e la
strinse. Si
guardarono negli occhi, il topo sorrise e gli diede un bacio sulla
guancia
- Sarà per la prossima volta! - disse con un tono piuttosto
divertito facendo arrossire ulteriormente Kyo.
Nel frattempo, in un'altra stanza della casa, Shigure aveva appena finito di comporre il numero di Ayame pronto a riferirgli ciò che aveva scoperto…
Fine!
Ok, forse non è un granché, ma a mia discolpa
posso dire che
è una fic che avevo scritto diverso tempo fa, prima ancora
di iniziare a
pubblicare qui, l’ho ritrovata per caso e dopo una piccola
sistematina ho
pensato di postarla qui. Spero vi sia piaciuta.
A presto, Char.