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Autore: scrabble_wars    01/11/2015    0 recensioni
Dopo il doloroso sacrificio proposto da Vinculus per salvare il Libro del Re Corvo, Childermass e Segundus si trovano di fronte a nuove sfide che li porteranno a conoscere meglio il passato da cui dipende il loro destino.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Movieverse | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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1. Senza speranza

L'atmosfera della stanza cambiò in un secondo e tornò la pace. Le nuvole nere fuggirono di nuovo nei cieli del resto della contea facendo dimenticare ai contadini quanto il sole fosse stato piacevole. Solo una, più nera delle altre, rimase come ad indicare un conto in sospeso. Ad ogni ora del giorno era destinata a muoversi in corrispondenza del sole così che Starecross Hall, almeno fino alla soluzione dell'incantesimo, non potesse essere più colpita dal minimo raggio di sole. Quella nuvola aveva la strana forma di un corvo.

Liberato dalla magia, Vinculus si mise a passeggiare nervosamente su e giù per la stanza, avendo cura di scavalcare gli arti dei due maghi stesi al suolo ogniqualvolta fossero d'intralcio alla sua veloce camminata. Quando si riprese e ritrovò la forza di parlare si sdraiò supino, con gli occhi rivolti al cielo come se potesse vedere il marchio attraverso il soffitto e con la testa a pochi centimetri dalle orecchie dei suoi protettori. Iniziò a bisbigliare una nuova cantilena, aumentando il tono di voce ad ogni ripetizione e rotolandosi sulla schiena.

Il primo dei due a svegliarsi fu Childermass. Non si accorse subito della posizione in cui si trovava e il suo primo riflesso, percepita la sensazione dei capelli di Segundus tra le dita, fu quella di giocarci arricciandoli e accarezzandoli. Si reputò fortunato quando, aperti gli occhi e riacquistata la capacità di raziocinio, si rese conto che Segundus non era ancora sveglio e, soprattutto, che l'uomo da cui provenivano quelle note si trovava in una posizione tale da non consentirgli di badare al suo gesto.

Poco alla volta Childermass pensò di iniziare a capire il senso della canzone. Inizialmente sembrava accennare al motivo per cui Vinculus aveva iniziato a vagare per le vie di Londra senza un alloggio, in quanto parlava di servizi alla corte di un re che sembrava saggio e generoso, ma che si era liberato di lui non appena aveva trovato un sostituto più adatto a svolgere i suoi compiti. La cantilena, però, si concludeva con un'esclamazione melodrammatica sulla fugacità del tempo che portò Chilermass a dubitare della sua prima interpretazione. Prima di porre qualsiasi domanda, egli sollevò da terra il corpo inerte di Segundus e lo depose sulla poltrona accanto al camino come avrebbe voluto fare all'inizio. Era freddo come la morte e bianco come un cencio nonostante stesse respirando regolarmente. Il solito rossore delle labbra e delle gote aveva lasciato spazio a un pallore diffuso; solo le ciglia scure risaltavano nel candore inquietante del suo volto dove andava dipingendosi un velo di angoscia. Childermass sapeva che Segundus non si era trovato vicino alla morte nemmeno per un istante, così come non lo era stato lui, eppure vederlo in quello stato gli provocò una sensazione nuova, come se qualcuno gli stesse torcendo le interiora, guidata dal desiderio di sentire la sua voce.

Childermass sollevò Vinculus per la collottola e tentò di calmarlo almeno per il tempo necessario a comprendere tutte le informazioni.

"Sento ancora la magia qua dentro e non può essere la tua! Cosa diamine è successo?"

"I cieli si tingono di nero quando il Re appare. Il suo umile servitore è stato scacciato dalla mano che lo aveva premiato. Ora ha trovato una pelle intatta da avvolgere con il suo sapere, mentre quella vecchia, inutile e corrotta verrà privata di ogni senso."

A Childermass non erano mai piaciute le frasi enigmatiche di Vinculus e, nonostante questa lo fosse molto meno del solito, sentì la necessità di dargli uno scossone che, forse, gli avrebbe riordinato le idee.

"Che cosa significa? Parli del Re Corvo?"

"Sì signore!"

Abbandonata la cantilena, Vinculus fece per iniziare a parlare con il suo solito tono beffardo, ma una luce insolita gli riempì gli occhi e tutto quello che riuscì a proferire venne trasformato in un singhiozzo.

"Il Re mi aveva reso... beh, non immortale, solo molto molto difficile da uccidere. Non è colpa mia se continuo a invecchiare come tutti gli uomini della Terra, ma ormai è stanco di ripararmi ogni volta che c'è qualcosa che non va. Mi ha già riportato in vita una volta di troppo. Ha trovato un nuovo servitore, il servitore perfetto che prenderà il mio posto."

Childermass strabuzzò gli occhi. "Come sarebbe a dire un nuovo servitore? Cosa ne sarà di te?"

A queste parole Vinculus si gettò a terra, piangendo copiosamente. "Sono fortunato ad avere cinque mogli. Cinque giorni, non uno di più, mi sono stati regalati per dire loro addio. La mia amata Nan, poi Annie e Miriam... o era Moira? Dopo Annie ho le idee veramente confuse... E poi, chi lo sa cosa mi attende dopo la morte! Avrebbe anche potuto dirmelo, farmi un ultimo favore."

Vedendo che stava perdendo di nuovo il filo del discorso, Childermass tentò di intimidirlo invadendo il suo spazio personale e guardandolo dall'alto in basso con fare minaccioso.

"Aspetta, stai parlando a vanvera. Mi stai dicendo che è stato il Re a dirti tutto questo?"

"Qui. Proprio qui, signore. Giusto un attimo fa. È apparso dal nulla. Avreste dovuto vedere i suoi capelli, neri come se si fosse calato dalla cappa del camino e talmente lunghi che sembravano un mantello da pioggia, e sul viso la stessa espressione angosciata di chi, quando mi trovavo a Londra, era disposto a darmi una fortuna in cambio di miseri incantesimi impossibili da realizzare."

Si alzò nuovamente e iniziò a passeggiare per la stanza con un movimento talmente ondulatorio che, se Childermass non avesse trascorso l'adolescenza su una nave, gli avrebbe sicuramente provocato una spiacevole sensazione di mal di mare. Dalla poltrona, Segundus aveva iniziato a sembrare più sano e rilassato.

Dimenticate le lacrime, Vinculus riprese a parlare. "Il Re Corvo mi ha parlato dentro, mi ha svelato il mio futuro. Io morirò!"

"È il destino di tutti" lo liquidò Childermass "avrei potuto predirlo io. E senza carte."

"È qui che vi sbagliate. Fino ad ora non sono morto per soddisfare i desideri del Re, ma adesso egli ha cambiato idea. Devo essere stato un bambino davvero cattivo!"

La risata isterica che esplose dalle fauci di Vinculus fece svegliare Segundus di soprassalto. Si sentì spaesato, non ricordava come avesse fatto a raggiungere la sua attuale posizione, ma, ancora più stranamente, non provava nessun fastidio a spiegazione del perché avesse deciso di addormentarsi nel tardo pomeriggio. Childermass tirò un sospiro di sollievo quando sentì le sue parole.

"Cosa... cosa è successo?"

Bloccando Vinculus prima che ricominciasse la storia da capo, Childermass gli rispose. "A quanto pare il Re Corvo si è palesato a lui e gli ha predetto la sua morte".

"Non predetto! Oh no! Concesso è la parola adatta. Tra cinque giorni, signore. Dopodiché tutte le carte e tutti gli inchiostri usati per trascrivere le parole del Re scompariranno, compreso il vostro lavoro. Ha trovato un nuovo Libro, signore, un Libro perfettamente intatto e più durevole di quanto lo sia io. Non può lasciare che il mio corpo venga deturpato da chi tenterà di leggerlo dopo la mia dipartita. Il Re è molto generoso, ma lo sarebbe molto di più se mi lasciasse vivere."

Childermass e Segundus avevano alzato gli occhi l'uno sull'altro con un'espressione allarmata e sconvolta. Inaspettatamente, il mago che dei due sembrava più mite si avvicinò a Vinculus come prima aveva fatto Childermass, ma questa volta la violenza non si limitò alle parole. Segundus lo prese con forza per il bavero, lo strattonò trascinandolo il più possibile vicino a sé e osservò il segno del Libro che si trovava accanto al suo occhio destro con l'espressione più adirata che Childermass avesse mai visto sul suo volto.

"Questo non ha senso! Come può decidere di mandare all'aria il nostro lavoro? Non abbiamo ancora finito di trascriverlo completamente e ora il Re minaccia di cancellarlo da ogni manoscritto... è un'assurdità!"

Childermass tentò di spiegare che il mondo del Re Corvo si basa su regole che agli umani possono sembrare assurde nonostante nei suoi altri regni seguano una logica condivisa, ma non riuscì a rassicurare Segundus e, onestamente, nemmeno sé stesso.

"A noi servono quegli appunti! - sbottò Segundus con un atteggiamento sempre più agitato - Scusate la scarsa modestia, ma non credo che sia casuale il fatto che ognuno di noi sia stato coinvolto nel ritorno della magia! Sono convinto che il Re sapesse quanto potevamo essere utili alla diffusione dei suoi scritti."

Scusatosi con Vinculus per l'accesso d'ira fuori luogo e assicuratosi che Childermass non stesse pensando negativamente del suo atto, cosa che avrebbe potuto comprendere chiaramente dalla sua espressione, ricominciò con un tono più pacato nonostante il linguaggio corporeo tradisse la sua irrequietezza. "Non oso pensare a chi si sia rivolto per portare a termine la cosa. Magari scriverà le sue parole sull'abitante di qualche luogo di mare sconosciuto e talmente freddo perché possa desiderare spogliarsi e ispezionare il proprio corpo o, peggio ancora, sulla pelle di qualcuno che abita un regno difficilmente accessibile dal nostro. Non avremo più la possibilità di sapere che fine hanno fatto Jonathan Strange e il signor Norrell! Non so più cosa fare..." e si mise le mani nei capelli, poi vi nascose il volto tentando di venire a capo della situazione senza sperare nella minima possibilità di risolverla.

"Vi state dimenticando che io morirò - bisbigliò Vinculus - non sono ancora abbastanza vecchio per morire!"

Segundus chiese se non fosse solo una metafora, se il Re non stesse accennando semplicemente a una sua morte come Libro che non gli avrebbe impedito di continuare a vivere come persona, ma Childermass gli spiegò che il Re Corvo era stato abbastanza esaustivo a proposito e che Vinculus aveva tutte le ragioni per disperarsi anche se, a suo parere, aveva reagito in modo eccessivo.

"Comunque non c'è motivo di allarmarsi, almeno per ora - concluse Childermass, poco sicuro di sé - prima di tutto dobbiamo capire qual è il modo più adatto di trascrivere i segni senza che scompaiano allo scadere dei cinque giorni." Segundus iniziò subito a pensare e a suggerire le soluzioni che più gli sembrvano adatte. "Se il Re dice che l'inchiostro sparirà dalle carte, forse è il caso di trovare qualcos'altro con cui si può scrivere..." Ma Vinculus scosse la testa. "No, signori, questa è davvero una metafora. Tutto ciò che richiede carta e inchiostro, o della corteccia e del carbone, o una parete e della terra svanirà alla mia morte."

Segundus si ricordò che, anni prima, aveva chiesto ai membri della Società dei Maghi dove avessero trovato i pochi libri che giacevano abbandonati sullo scaffale della loro sede. Il signor Honeyfoot gli aveva gentilmente dato il nome di un libraio di Sheffield che, purtroppo, non era stato in grado di reperirne di nuovi, ma che possedeva una copia originale del Paradiso Perduto di Milton dalle cui acqueforti Segundus era stato immediatamente affascinato. Essendosi informato sulla tecnica utilizzata per quel genere di stampe, gli venne naturale chiedere se delle incisioni non avrebbero ovviato al loro problema, spiegando in breve il procedimento da seguire e il motivo per cui sarebbe stata la tecnica più veloce.

"Sono sicuro che offendereste il Re, e non poco!" Rispose Vinculus. "Insomma, se si mostra così volubile quando nulla gli provoca alcun problema non oso immaginare di cosa sia capace se guidato dal desiderio di vendetta personale."

"E questo cosa significa?" Chiese Childermass.

"Dovete sapere che il Re Corvo ha - che parole ha usato? - ecco, dei canoni estetici per ogni forma d'arte prodotta nei suoi regni. Egli ha conquistato Agrace sconfiggendo Lucifero e ha imposto regole opposte a quelle del Re degli Inferi; per suo ordine, ogni forma d'arte deve nascere per creazione e aggiunta perché, al contrario, Lucifero preferisce un'arte che deriva dall'assenza e dalla distruzione. Voi state proponendo delle incisioni, e oltretutto fatte con dell'acido, per fissare la memoria delle sue parole. Non credo che apprezzerebbe l'ironia."

Segundus sbuffò con aria sconfitta e si lasciò cadere di peso su una sedia. "Più ne sento parlare e più assomiglia al giovane nobile viziato di cui mi parlò Lady Pole mentre si trovava sotto le nostre cure e il cui passatempo preferito era rendere la vita dei suoi servitori un inferno."

Questa volta Childermass gli lanciò un'occhiata sorpresa e leggermente divertita. Avrebbe potuto sentirsi oltraggiato, ma sentire delle critiche così palesi rispetto a una figura per cui tutti serbavano timore reverenziale con le medesime parole che lui stesso, fino a quel momento, aveva solo osato pensare, gli ricordò il motivo per cui considerava la compagnia di Segundus e le loro lunghe serate di conversazione sempre molto gradevoli.

Dal canto suo, Segundus era l'unico veramente oltraggiato. Dopo tutto ciò che aveva vissuto e sopportato per favorire il ritorno della magia in Inghilterra, avere in dono un po'di tranquillità da parte del Re per cui così duramente stavano lavorando gli sembrava il minimo. La scomparsa del suo caro amico di penna, nonché mago eccellente, Jonathan Strange e del signor Norrell non era avvenuta di certo a causa sua, ma pur sempre in nome di tutto ciò che egli rappresentava. Segundus non si aspettava, certo, una ricompensa, ma sentiva di avere tutto il diritto di ricevere un riconoscimento, così come era diritto di Childermass e di chiunque altro fosse stato coinvolto negli eventi degli ultimi dieci anni. Il lato misterioso della faccenda continuava a intrigare il povero mago, eppure, avendoci costantemente a che fare, egli era diventato sempre più stanco dell'imperscrutabilità che caratterizzava le opere del Re Corvo. Ci vollero dieci anni, continui impedimenti da parte di Norrell che l'avevano messo in ridicolo di fronte a Childermass rendendo sempre più ambigui i sentimenti che provava nei suoi confronti, l'incantesimo di un abitante di Faerie che gli fece perdere la facoltà di parola e la scomparsa dei due maghi migliori dell'Inghilterra per rendersene conto. Sebbene non si volesse arrendere alla tentazione di abbandonare l'interpretazione del Libro del Re Corvo, aveva iniziato a provare una certa frustrazione nei confronti di tutto ciò che minacciava di rallentarne il processo. Fortunatamente, però, l'entusiasmo silenzioso che guidava ogni azione di Childermass votata al ripristino della magia diventava un rumore assordante quando Segundus riusciva a leggerlo nei suoi gesti e, immancabilmente, gli ricordava che dal loro successo sarebbe dipesa la felicità dell'intera nazione.

Nel silenzio più totale Childermass inspirò con una tale forza che Vinculus sobbalzò per lo spavento, mentre Segundus avvertì quasi fisicamente l'istante in cui, nella mente del mago, era apparsa un'idea a cui avrebbe potuto dare fiducia.

"Lady Pole! Il ricamo! Non ricordo dove, ma ho letto che è il modo in cui il Re preferisce essere rappresentato. E non comporta una scrittura vera e propria."

"Vinculus, ti prego - disse Segundus, tentando di mantenere la calma - dimmi che il Re Corvo non ha intenzione di fare sparire anche il filo da cucito."

Vinculus alzò le spalle e si rivolse a loro mantenendo un atteggiamento falsamente distaccato. "Non saprei. Nessuno ha mai accennato al cucito prima d'ora."

Segundus guardò Childermass con un'espressione che non riusciva a mascherare completamente la sua gratitudine. "Per il momento sembra l'unica alternativa, ma penso che nessuno di noi abbia mai ricamato prima d'ora."

"E allora perché non scrivete direttamente a Lady Pole?" Chiese Vinculus con fare supponente.

"Al momento si trova a Venezia con Arabella Strange. Se le inviassimo una lettera non arriverebbe in tempo. E anche se richiedesse meno di cinque giorni... se poi non accettasse?" Gli rispose Segundus sconfortato, ma Childermass, ormai, aveva smesso di prestare attenzione ad ogni obiezione. "Mi sarei aspettato più ottimismo! Starecross Hall ha molti specchi intatti, o mi sbaglio?"

Segundus capì all'istante le sue intenzioni. Alzatosi con impeto, lo guidò verso lo specchio più grande della casa e gli chiese di controllare che fosse adatto prima di correre a cercare il foglio con l'incantesimo che li avrebbe aiutati a oltrepassarlo.

   
 
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