Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Francy_92    01/11/2015    3 recensioni
Cinque anni dopo la nascita di Alisea, Andrea e Gaia si ritrovano ad una cena insieme a tutti i loro amici, italiani e inglesi.
Un piccolo scorcio di come sono diventate le loro vite in questi cinque anni... Chi si è sposato, chi ha avuto figli e chi sta per averne un secondo...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie ''A true love story never ends''
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Always and forever
 
Quando avevo diciotto anni speravo che da grande avrei realizzato il mio sogno di lavorare e vivere a Londra. All’epoca era soltanto una mera fantasia, forse dettata dalla passione che inconsapevolmente mio padre mi aveva trasmesso e che io non volevo ammettere.
Ero anche convinta che un padre non ce l’avrei mai avuto, troppo ferita e delusa da ciò che aveva fatto a me e a mia madre quando ero ancora una bambina. Ero convinta che lo avrei tenuto sempre a distanza, invece, a causa di un incidente che gli è quasi costato la vita, abbiamo ristabilito un rapporto che si era interrotto bruscamente quando avevo sette anni.
Paradossalmente la sua famiglia è diventata anche la mia e da quel momento ho messo da parte tutti i problemi per godermi il suo affetto e la sua presenza in questo mondo.
A diciotto anni ero pure convinta che avrei avuto per sempre l’ombra del mio nemico giurato delle superiori. L’uomo che mi ha reso le superiori un inferno è diventato, contro ogni previsione, l’uomo che amo, che ho sposato e dal quale, cinque anni fa, ho avuto la mia dolce e birbante Alisea, ed è anche l’uomo che sto per rendere padre per la seconda volta.
Sono al settimo mese di gravidanza, stavolta aspettiamo un maschietto, e quando Andrea lo ha scoperto ha praticamente pianto dalla gioia, inginocchiandosi davanti a me e cominciando a baciarmi la pancia.
Stiamo insieme da quasi sei anni ormai, considerando i cinque anni di matrimonio, che saranno sei il giorno del trentesimo compleanno di Andrea.
Come stavo dicendo, a diciotto anni ero convinta che Andrea sarebbe rimasto per sempre l’uomo che avrei odiato perché con me non avrebbe mai smesso di essere insopportabile, però adesso Andrea è l’uomo di cui non posso e non riesco a fare a meno.
È parte di me e io sono così fortunata ad averlo: è un papà meraviglioso e un marito dolce e premuroso. Io e Alisea e il futuro piccolino veniamo sempre prima di tutto, per questo cerco di fare anche io di tutto per renderlo felice.
Siamo diventati genitori di Alisea quando eravamo ancora troppo giovani, io avevo ventitré anni e Andrea ventiquattro, e da allora non ho mai smesso di chiedermi se diventare papà così presto non lo abbia in qualche modo vincolato ed evitato di fargli fare le esperienze che a quell’età tutti fanno.
Lui mi rassicura sempre dicendomi che non rimpiange nulla e non si pente di niente, ma anche se gli credo, resto sempre un po’ dispiaciuta per lui.
Vederlo adesso, circondato dai suoi amici, italiani e inglesi, mi si riempie il cuore di gioia e vorrei allontanare la brutta sensazione che ho iniziato ad avere da quando ho scoperto di essere incinta di Alisea.
«Ehi, mammina 2.0, sei con noi?»
Mi volto di scatto verso Alessia, con in braccio la sua piccola Gloria nata due anni fa.
«Tutto bene?» domanda, aggrottando le sopracciglia.
Annuisco, sorridendole. «Sì, sto bene. Pensavo ad Andrea»
Alessia fa una risata nasale e mi lancia un sorriso malizioso «Voi due non smetterete mai di essere cotti l’uno dell’altra, vero?» mi chiede, poi si volta verso sua figlia «La zia Gaia è completamente cotta»
«Cotta!» esclama Gloria e io alzo gli occhi al cielo, divertita. Come se lei non lo fosse totalmente di suo marito Giorgio.
«Mammaaaaaaa» sento urlare Alisea. Mi sembrava strano che ancora non mi avesse chiamata urlando.
Dopo dieci secondi è accanto a me «Mamma, perché Marco mi dice che non ho il pisellino? Dice che mio fratello ce l’avrà e io no. Uffa!»
Divento rossa come un peperone, mentre Alessia scoppia a ridere e Serena, da lontano e dopo aver ascoltato le parole di Alisea, dà uno schiaffetto leggero sulla nuca del figlio. Marco ha otto anni e inizia a fare troppi riferimenti sull’anatomia femminile e maschile per i miei gusti.
Se solo li sentisse Andrea…
È terrorizzato che quei due possano fare scoperte… intime insieme. Nonostante l’amicizia che lo lega a Massimo e a Serena, ha paura pure che Marco sviluppi un interesse nei confronti di Alisea e che i due un giorno faranno coppia.
Io, sinceramente, ne sarei felice.
«Tesoro, non ascoltare quello che dice Marco. Tu sei una femminuccia e le femminucce non… ehm… hanno quello che hanno i maschietti» balbetto mentre Alessia continua a ridacchiare, lasciandomi da sola con Alisea, mentre va a depositare Gloria tra le braccia di Giorgio.
«Ma Marco può fare la pipì quando sta alzato e io no!» continua a lamentarsi Alisea.
«Pensa che un giorno mentre fa pipì alzato qualcosa lo può mordere»
Lo sguardo dispiaciuto di Alisea si quieta un po’. «Io non posso essere morsa, vero?»
«No, tesoro»
«E il fratellino sì?» domanda ancora.
«Noi gli insegneremo a non fare la pipì all’aperto, d’accordo?»
«Allora dirò a Marco che qualcosa lo morderà»
Trattengo una risata e annuisco. «Vado a giocare. Ciao mami»
«Stai attenta!» le urlo, allungando il collo per vedere dove si sta andando a cacciare.
Ovviamente si mette a correre in cerchio insieme a Gloria, sgusciata fuori dalle braccia di suo padre.
«Te ne sei uscita alla grande» si complimenta Serena.
«Dovresti dirmi quando farai il discorso sul sesso a tuo figlio, così terrò Alisea lontana da Skype per un po’»
Serena scoppia a ridere ma si ferma di botto quando Andrea spunta alle mie spalle «Ho sentito le parole “sesso”, “Alisea” e “Skype” nella stessa frase. Mi volete spiegare?» lo guardo ed è tutto accigliato. Un po’ lo trovo buffo.
«Niente di cui preoccuparsi. Alisea voleva solo sapere perché lei non ha quello che ha Marco»
«Intendi un pene?»
Diventai nuovamente rossa «Ehm, sì, quello»
Andrea mi sorrise malizioso, forse per la mia reazione «E’ ancora troppo piccola per parlare di quelle cose. Dovrò trovare un modo per allontanare Marco da mia figlia»
Mi avvicinai e mi appoggiai con tutto il corpo al suo. «Sono soltanto bambini e sono curiosi. Fra qualche anno ti ritroverai a dover tenere tuo figlio lontano da qualche bambina» mormorai sul suo mento. Era lì che a malapena arrivavo.
Andrea mi sorrise dolcemente, mettendomi le mani sulla pancia. «Non vedo l’ora di tenerlo fra le braccia»
«Vado a dare una mano a Charlotte» Mi riferivo a mia sorella.
«Non strafare, d’accordo? Non vogliamo ripetere quello che è successo con Alisea, giusto?»
«Stai tranquillo, paparino super ansioso. Vai a divertirti. Io sto bene e tuo figlio sta facendo le capriole»
Gli occhi di Andrea si illuminano «Si muove?»
Annuisco «Si muove sempre»
Mi mette una mano sulla pancia, prestando più attenzione e poi sorride quando proprio in quel punto il nostro bambino scalcia.
«Gli piacerà sicuramente giocare a calcio» dice.
Mi volto per guardarmi intorno e vedo Alisea che ci guarda. «Merda» borbotto.
«Che c’è?»
«Alisea. Vai un po’ da lei, altrimenti finirà come l’ultima volta che ci ha visti accarezzare la pancia»
«Oh mamma, no! Non mi ha parlato per due giorni»
Qualche giorno fa io e Andrea eravamo nella nostra camera da letto, a rilassarci dopo una giornata al mare. Andrea mi accarezzava la pancia scoperta, la baciava e mi vezzeggiava. Avevamo lasciato Alisea a guardare i cartoni animati, ma ad un certo punto doveva essersi stufata perché era venuta da noi in camera e aveva trovato Andrea che baciava la pancia. Si era arrabbiata così tanto, accusandolo di non volerle più bene, che aveva smesso di parlargli per due giorni.
Vederla arrabbiata con suo padre era tenero e triste al tempo stesso. Sin dai primi mesi hanno sempre avuto un rapporto meraviglioso. Andrea stravede per Alisea e Alisea è innamorata del suo papà, guai chi glielo tocca, quindi vedere suo padre riservare quelle attenzioni al fratellino l’ha ingelosita a tal punto che non ne ha più voluto saperne del padre.
Per fortuna, poi, le ho spiegato che anche se ci sarà un nuovo bambino noi non smetteremo di volerle bene e che anche lei può accarezzare e baciare la pancia come faceva Andrea. Sembrava si fosse convinta, ma adesso ha di nuovo quello sguardo triste.
«Piccola mia, vieni da papà?» le chiede Andrea avvicinandosi a lei e spalancando le braccia. Alisea lo guarda con diffidenza, ma alla fine ignora i suoi amici e si getta fra le braccia del padre. Si accoccola sulla sua spalla e lo abbraccia forte. Andrea le bacia la testa e si volta verso di me, facendomi il segno dell’okay con il pollice.
«Pericolo scampato» mormoro e mi volto per andare ad aiutare Charlotte che prima che uscissi stava preparando il dolce.
«Di nuovo problemi con la piccola?» domanda mia sorella.
«Sì, ha visto di nuovo Andrea che mi accarezzava la pancia»
«Oh, accidenti! Spero non finisca come l’ultima volta»
Alzo gli occhi al cielo e le spalle, contemporaneamente, poi le chiedo cosa posso fare per aiutarla, ma dolcemente mi indica la porta, dicendomi chiaramente di andare a sedermi con gli altri.
«Ma ci sono tutti i ragazzi, fuori» mi lamento.
«Unisciti alle chiacchiere maschili» ribatte Serena ridacchiando.
Le lancio uno strofinaccio e le faccia la linguaccia, voltandomi per andare davvero a sedermi fuori, dove tutti gli uomini stanno chiacchierando fra loro. Parlano di sport, di lavoro, di viaggi e si lamentano di quanto i figli li facciano impazzire. Almeno quelli che hanno i figli.
Vedo che Andrea è ancora con Alisea, quindi vado da mio fratello Brian e gli scompiglio i capelli.
«Ehi sorellina. Come sta il mio nipotino due punto zero?»
«Si sta già allenando a calcio»
«Fantastico! Ho sperato tanto fosse un maschietto»
Sbuffo «Tu, piuttosto, quand’è che ti decidi a chiedere ad Alice di sposarti?» gli domando, dandogli un pizzicotto sul braccio.
«Non siamo ancora a questo punto, lo sai»
«State insieme da cinque anni. Quando, secondo te, arriverà questo punto?»
«Ti prego, non mettertici anche tu a farmi questo discorso» si lamenta, gettando la testa all’indietro.
«D’accordo. Mi faccio gli affari miei. Finché sta bene ad Alice…» mormoro guardandolo di traverso.
«Ehi, non dovresti stare dalla mia parte? Sono tuo fratello» esclama mentre io mi alzo per andare a sedermi dove posso vedere facilmente Alisea.
«Sì, è per questo che ti sprono. So che saresti dieci volte più felice se fossi sposato»
«Stiamo già convivendo. È come essere sposati, no?»
Annuisco e gli mando un bacio con la mano. Brian ridacchia e mi fa l’occhiolino, poi si volta di nuovo verso i ragazzi e riprende a parlare.
«Mamma, mamma» Mi volto verso Alisea che corre da me, con Andrea al seguito.
«Che succede?» domando. Mio marito sorride quindi presumo vada tutto bene.
«Posso dare un bacino al fratellino?» chiede e io sorrido, annuendo.
Guardo Andrea ringraziandolo con lo sguardo e lui si abbassa per baciarmi. «Ti amo» mormora, dopodiché ritorna dai ragazzi.
«Certo, tesoro. Vieni in braccio alla mamma»
Lei alza le braccia e io la prendo, sapendo che non dovrei perché Alisea comincia a diventare pesante e io non dovrei spingerla. «Voglio conoscerlo, mammina» mormora lei accarezzandomi la pancia dalla maglietta.
«Tutti noi vogliamo conoscerlo, tesoro, ma manca ancora un pochino»
«Posso vederlo come l’altra volta?» domanda, riferendosi all’ecografia che ho fatto prima di partire e alla quale Alisea ha assistito.
«Adesso non possiamo, ma appena torniamo a Londra andremo dalla dottoressa e lo potrai vedere»
La mia bimba annuisce, da brava, poi si incupisce. «E se io non gli piaccio?» chiede guardandomi con i suoi occhioni verdi e tristi.
«Impossibile, amore. Il tuo fratellino ti adorerà e ti vorrà tanto bene. Andrete d’accordo e vi aiuterete in ogni momento, di difficoltà e non»
«E se poi io non piaccio più a te e a papi?»
«Amore, ma cosa dici? Tu sei il nostro amore numero uno, lo sai? Non smetterai mai di piacerci e io e il tuo papà non smetteremo mai di amarti»
«Ma il fratellino sarà tanto piccolo e dolce, come lo era Gloria quando è nata. Io a volte vi faccio arrabbiare»
«Alisea, io e papà ti ameremo per sempre, come ameremo anche il tuo fratellino. Anche se ci fai arrabbiare non significa che ti vogliamo meno bene»
«Okay. Papà mi ha detto che se lo vedo accarezzarti la pancia io devo correre a fare lo stesso perché il fratellino ci sta dicendo qualcosa. Posso sapere cosa sta dicendo adesso, mami?»
Sorrido e annuisco. «Certo piccola. Puoi restare a parlare con il tuo fratellino tutto il tempo che vuoi»
Con un sorriso stampato sulla sua bocca perfetta, Alisea mi alza la maglietta e inizia a toccarmi la pancia, a baciarla e ad accarezzarla.
Mi volto verso Andrea e lo guardo ridere e bere il vino che ha nel bicchiere.
Forse si sentiva osservato perché si volta verso di me e mi fa l’occhiolino.
Adoro quello che ha detto ad Alisea e lo amo per l’uomo che è diventato.
Anche se non mi sta più guardando, io non riesco a distogliere lo sguardo. Resterei per ore a guardarlo… amo vederlo insieme agli altri e amo vederlo divertirsi con i suoi amici.
A lui non lo dico mai, ma ho sempre il terrore che la nostra vita familiare sia cominciata troppo presto. Probabilmente si offenderebbe e mi direbbe di smetterla, ma io ho sempre paura di avergli privato qualcosa in questi anni.
Alisea continua a parlare al pancione, mentre io continuo a guardare Andrea.
«Ragazzi, chi vuole il dolce?» esclama Charlotte, uscendo dalla casa.
Tutti esclamano, alzando la mano, come dei bambini. Questi ultimi, invece, la assaltano, costringendo Charlotte ad alzare il vassoio con le coppette piene di tiramisù.
Alisea sguscia dalle mie braccia, salutando velocemente suo fratello, e si unisce agli altri.
Mentre Serena distribuisce il dolce ai bambini, Andrea si avvicina, circondandomi le spalle con un braccio. «Ti stai divertendo?» mi dice.
«Certo. Tu?»
«Sì, tantissimo. Alisea?»
«Penso si sia calmata. Vuole vedere di nuovo suo fratello»
Lui annuisce e si avvicina per lasciarmi un bacio dietro l’orecchio, mandandomi dei brividi in tutto il corpo.
Proprio in quel momento, i suoi amici ci vedono e iniziano a fischiare e a battere le mani, mentre io divento rossa come un pomodoro e Andrea ridacchia contro la mia pelle. Cerco di allontanarmi, ma lui non me lo permette, circondandomi il viso con entrambe le mani e incollando le sue labbra alle mie. A quel punto scoppiano le urla.
«Mi sei mancata» mi sussurra contro e io sorrido, lasciandomi andare e baciandolo con trasporto, nascondendo le nostre bocche con una mano, mentre i suoi amici continuano a fischiare.
Quando il bacio finisce, con tanto di morsetto finale sul labbro inferiore di Andrea, abbiamo entrambi le labbra gonfie. Mi mette di nuovo un braccio sulle spalle, possessivo e mi passa una coppa di tiramisù.
Faccio una smorfia e la allontano. Il caffè non è la cosa che preferisco in questo momento.
«No?» chiede Andrea e io scuoto la testa. «Allora non ti dispiacerà se prenderò la tua porzione» aggiunge ridacchiando.
Io gli faccio la linguaccia e gli lascio anche un bacio sulla guancia. Lancio un’occhiata ad Alisea, seduta insieme agli altri bambini, e la vedo mangiare il tiramisù con molta curiosità. Ovviamente si sta anche sporcando tutta la bocca e gli angoli.
«Serena?» la chiamo visto che è seduta proprio accanto a mia figlia. Quando la mia amica mi guarda, le indico Alisea. Serena la pulisce, beccandosi un bacio sulla guancia.
Il mio cuore si scioglie. La mia bambina è troppo dolce.
«Quando nascerà il piccolino?» chiede Matt, uno degli amici inglese di Andrea.
«Ad ottobre» rispondo, sorridendo.
«Magari nasce il trentuno, proprio come me»
Scrollo le spalle e Andrea annuisce, tutto fiero.
«A me interessa che questo bambino esca al più presto» ribatto, già piena di brividi all’idea di ciò che dovrò passare quando il piccolino nascerà.
«Era qualcosa su cui non avrei mai voluto riflettere, grazie» borbotta mio fratello, facendoci ridere.
«Beh, dovrai pensarci, prima o poi, no? Dove sarai quando sarà il turno di Alice?»
«Non ho intenzione di fare figli, al momento» risponde lei, tirandomi un tovagliolino di carta appallottolato.
Io scoppio a ridere e dall’altro capo del tavolo, Brian si alza e urla «Ti amo, Alice. Ecco perché sei perfetta  per me»
Di nuovo, tutti scoppiano a ridere, e quando lancio un’occhiata alla mia amica, vedo che lei ridacchia.
«Che ne dite di trascorrere tutta la giornata di domani al mare?» propone Giorgio, afferrando sua figlia che stava correndo a tutta velocità dietro di lui.
«Mare!!! Sì!» esclama la piccola Erika tra le braccia del padre.
«Ti va?» mi chiede Andrea, mordicchiandomi il lobo sinistro.
«Non so… non sarò in grado di stare dietro ad Alisea» rispondo, accarezzandomi la pancia.
«Non preoccuparti. Tu dovrai rilassarti sotto l’ombrellone. Ad Alisea ci penso io»
Lo guardo negli occhi, rievocando i ricordi della prima estate che abbiamo trascorso con nostra figlia. La mia preoccupazione per Andrea…
«So a cosa stai pensando» mormora lui, accarezzandomi i capelli. «E posso dirti che ti sbagli su tutta la linea»
«Mi conosci così bene?» chiedo, mesta.
«Certamente. Hai dei dubbi?»
Scuoto la testa e gli sorrido. «Mi dispiace… per i miei pensieri»
«Non scusarti. Ti capisco, a volte anche io li faccio, quando ti vedo insieme ad Alisea. Ma questo non vuol dire che mi dispiaccia prendermi cura di mia figlia»
«Lo so»
Andrea mi sorride. «Allora diciamo sì ai ragazzi?»
Annuisco e sorrido, felice di aver reso felice Andrea acconsentendo all’appuntamento di domani con i nostri amici.
«Mamma!» urla Alisea e io mi volto di scatto verso di lei.
Quando i miei occhi si posano su di lei, mi sorride a trentadue denti e mi fa vedere tutte e dieci le dita sporche di cioccolato.
«Merda» impreco, allontanandomi da Andrea e raggiungendo Alisea per pulirla.
«Mamma ha detto merda» ripete Alisea.
«Non è vero» mi affretto a dire. «Vieni, andiamo a darti una ripulita»
La prendo in braccio, mettendomela a cavalcioni su un fianco e dirigendomi verso il bagno. L’impresa non è semplice, perché Alisea a cinque anni pesa un bel po’.
«Gaia, vuoi una mano?» si offre Charlotte.
«No, grazie. Vai a goderti la serata» le soffio un bacio con la mano e le sorrido.
«Mamma, quando torniamo a Londra posso dormire con zia Charlotte?» chiede.
«Certo, amore. Puoi organizzare un pigiama party con la zia»
«Siiii!!» esclama, tutta contenta, alzando le mani e facendomi allontanare quel tanto che basta per evitare di sporcarmi.
«Dove vanno le mie due donne preferite?» mi volto prima di entrare nel bagno e vedo Andrea che si avvicina.
«A pulirla. Vai dai ragazzi. Torniamo subito»
«No, ti aiuto. Dammela»
«Va tutto bene» provo a dire, ma Andrea mi sfila Alisea dalle braccia.
«La mamma non può prendermi in braccio?» chiede Alisea.
«Non in questo periodo, piccolina»
«Come mai?»
«Non deve affaticarsi molto, amore. Stai in braccio a papi, va bene?»
«Okay» mormora Alisea e nel frattempo entriamo in bagno, dove apro l’acqua e mi volto verso Alisea e Andrea che la tiene in modo che io possa pulirle il viso senza bagnarla.
«Adesso va meglio, piccola»
Mia figlia mi sorride e si sporge per baciarmi sulla guancia. «Voglio dare un bacio al fratellino»
Andrea mi guarda sorridendo e io ricambio il sorriso. La mette giù e, in punta di piedi, arriva a baciarmi la pancia. «Ciao fratellino. Io sono qua che ti aspetto. Preparo un po’ di giochi così poi passiamo tanto tempo a giocare, va bene?»
A quelle parole mi si riempiono gli occhi di lacrime. Sento il mio bambino muoversi dentro di me al suono della voce di sua sorella e, velocemente, prendo la mano di Alisea e la spingo sul punto in cui sto sentendo i movimento del bambino.
«Si muove, Ali. Il tuo fratellino ti sta rispondendo»
Il suo volto si illumina, aprendosi in un meraviglioso sorriso. «Wow!» esclama. «Anche io mi muovevo quando ero dentro la tua pancia?»
Annuisco «Certo, amore. Ti muovevi molto e sai cosa hai fatto una sera?» le chiedo, sedendomi su uno sgabello.
«Cosa?» domanda curiosa, abbarbicandosi sul collo di suo padre.
«Ti muovevi proprio come il tuo fratellino e ti ho chiesto se quando saresti nata avessi potuto sorridere al tuo papà»
«E ho sorriso, papi?» domanda, voltandosi verso Andrea.
«Sì, amore, quando sei nata e ti ho preso in braccio mi hai sorriso» le svela Andrea, baciandole la testa.
«Davvero? Io ti ho sentita, mamma!»
Ridiamo tutti e tre insieme e io annuisco. «Sì, amore, mi hai sentita»
Non avevo altre spiegazioni da dare a mia figlia, ma quelle poteva andare bene. Non volevo che non il passare dei giorni diventasse ancora più gelosa del fratellino in arrivo. Forse, raccontarle che anche lei faceva ciò che il nuovo bambino fa e farà in futuro la aiuterà a non essere gelosa. Io almeno me lo auguro.
So che quando saremo in quattro le cose saranno più complicate, ma confido nell’aiuto di Andrea, sperando possa aiutarmi a sedare la tristezza di Alisea quando e se verrà il momento.
«Mamma, stasera posso dormire nel lettone con te e papi? Voglio rimanere con te ad accarezzare la pancia»
Guardo Andrea, ancora sorridente, e annuisco «Certo, piccolina»
Alisea urla di felicità e sguscia dalle braccia di Andrea per correre fuori, probabilmente a raccontare a Marco le ultime novità.
«Sembra passata una vita da quando dentro di te c’era Alisea e noi dovevamo occuparci soltanto di un bambino in arrivo» commenta Andrea prendendomi tra le braccia.
«Una vita di cinque anni fa…» mormoro, scostandomi i capelli dal viso e alzando il viso per baciargli il mento. «A volte penso che questa sarebbe stata l’età perfetta per iniziare a mettere su famiglia» mormoro.
«Smettila di pensare a queste cose. Non mi pento di nessuna delle scelte che ho preso da quando sono venuto a Londra con l’intenzione di riconquistarti. Ho sempre sognato questo con te. Ho sempre sognato di tenerti tra le mie braccia e dimostrarti ogni giorno che non mi pento di nulla e che voglio di più. Quando abbiamo iniziato a fare bambini non importa. Sono i tuoi bambini, i miei bambini. Sono sangue del nostro sangue e non mi interessa altro»
«Ma…»
Mi ferma premendo le labbra sulle mie e spingendo delicatamente la lingua dentro la mia bocca. «No, smettila di pensare. Te lo ripeto: non mi pento di nulla. Nemmeno di non aver trascorso molto tempo della mia gioventù a folleggiare con i miei amici. Ti amo da impazzire e non mi sarebbe comunque importato stare con loro. Tutto ciò che ho sempre voluto è stare con te»
Gli sorrido, ancora gli occhi lucidi per l’emozione e sicuramente anche per gli ormoni. Sono felice di sentirgli dire queste parole. Da quando sono rimasta incinta di Alisea ho sempre temuto di ostacolare la giovinezza di Andrea, di impedirgli di fare qualsiasi cosa avrebbe potuto fare se non si fosse ritrovato ad essere padre così presto. Nonostante siano passati molti anni e nonostante adesso siamo al bambino numero due, ho sempre lo stesso dubbio, ma Andrea tenta di nuovo di rassicurarmi. E ci riesce. So che lui è sincero. So che lo è al cento per cento.
E io gli credo.
E so anche che è arrivato il momento di mettere una pietra sopra alla tristezza dovuta alla preoccupazione totalmente inutile. Adesso è giunto il momento di godermi questi attimi con tutte le persone che mi amano.
Saremo io, Andrea, Alisea e il piccolo in arrivo per sempre.
Sempre e per sempre.

 
------
 
Buonasera a tutti.
E' da molto che non pubblico qualcosa qui su EFP (dall'ultimo capitolo della storia di Lexie e Joe).
Qualche settimana fa mi è venuta in mente di scrivere una one-shot su Andrea e Gaia, perchè sapete che anche se la loro storia è conclusa, troverò sempre qualcosa su di loro da scrivere.
Ho pensato di cominciare a scrivere qualcosa, ma avevo delle idee in mente, però ciò che alla fine ho scritto non è quello che mi immaginavo xD
Spero vi piaccia lo stesso. E' un piccolo scorcio della vita di Andrea e Gaia cinque anni dopo la nascita di Alisea. E ovviamente un altro bebè in arrivo ci stava no?
Come avrete già letto, Gaia è come sempre paranoica, quindi con il tempo non è cambiata per niente xD
Avrei una richiesta per voi. La prossima one-shot vorrei ambientarla qualche mese in avanti, ovvero alla nascita del piccolino, ma vorrei che mi aiutaste con il nome. Avete qualche idea? Possibilmente un nome che inizia per G.

Comunque sia... vorrei spiegarvi una cosa.
Dopo l'uscita di scena di Lexie e Joe non ho più pubblicato nulla perchè mentre si concludeva quella storia ero impegnata in un altro progetto. Purtroppo non posso pubblicare qui la storia, perchè sto partecipando ad un concorso e la storia deve essere totalmente inedita, ma vi assicuro che sto lavorando ad altre due storie che spero di iniziare a scrivere presto, perchè per il momento sto lavorando sui profili dei personaggi.
Spero voi possiate avere la pazienza di aspettarmi ^_^''
Non mi sono ritirata. Ho solo bisogno di rientrare in pista e voi già sapete che ci impiego un pò di tempo per farlo. Come se non bastasse sono anche molto presa dalla lettura e sto anche lavorando, quindi non trovo davvero molto tempo per concentrarmi al cento per cento alla scrittura. Inoltre, per una super precisa come me è difficile iniziare a scrivere senza avere tutte le info necessarie per farlo.
Quindi... abbiate pazienza. Tornerò presto. Non si sa ancora ancora quando, ma tornerò e non con una, bensì con due nuove storie.
Spero possiate essere ancora qui a seguirmi :*
Grazie per l'attenzione <3
Francy <3
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Francy_92