il detective e la donna gatto*********************************** Capitolo1 - vivere******************************************************* Io sono Ran Mouri. Tutto è cominciato il giorno in cui sono morta... se fosse uscito il mio necrologio avrebbe scritto l'irrilevante vita, di una irrilevante donna; ma non c'è stato nessun necrologio, perché il giorno il cui sono morta e stato anche il giorno in cui ho cominciato a vivere... iniziamo dal principio... Con il mio talento verso l'arte, sarei potuta diventare un'artista o persino una pittrice ma... avevo un lavoro che non esprimeva nemmeno un quarto delle mie capacità, invece, disegnavo bozzetti per pubblicizzare una crema di bellezza per ringiovanire donne che non hanno voglia di far pace con se stesse e guardare in faccia la realtà e capire che ormai l'età si sta facendo sentire e che non sarebbero mai potute tornare quelle che erano un tempo... Era ormai passata la giornata, dopo una lavata di testa offritami dal mio stupendo capo Gin Kustow, capo della kustow place, e anche il più sgorbutico, idiota e altri tanti aggettivi non molto opportuni. Grazie a sua moglie, Shiho Miyano, che è riuscita a convincere il marito a farmi dare un'altra chance per ripresentare il mio lavoro che per altri era stupendo, ha detto proprio esplicitamente: ''Ok, va bene avrai la tua ultima possibilità, ma ti avverto, che se non mi porterai il lavoro entro mezzanotte... VERRAI LICENZIATA!!! SONO STATO ABBASTANZA CHIARO!?'' ''come il sole''risposi sarcastica. Sono le 3:35 di notte e c'era un tale casino fuori che mi stava facendo scoppiare la testa, mi giravo e mi rigiravo, ma ad un certo punto stanca per il baccano che stavano facendo quegli idioti la fuori,mi sporsi sul davanzale e gridai sperando che riuscissero a sentirmi, ma senza alcun risultato... Ormai buttate tutte le speranze di far solo abbassare il volume mi misi di nuovo nell'unico posto nel quale mi sento veramente a casa... La mattina dopo mi alzai di malavoglia dal letto per ricompletare la mia ''opera d'arte'',quando ad un tratto, vedo un gatto che - per mio modesto parere -voleva dirmi qualcosa – che ovviamente non capivo – lo vidi saltare dal lato laterale del palazzo, ed io preoccupata per la vita di quella povera creatura, mi affacciai e lo vidi sul cornicione,cercai in tutti i modi di attirare la sua attenzione, senza successo... quando mi ritrovo proprio sotto di lui un uomo, o meglio un ragazzo della mia età chiamarmi e rassicurarmi, perché credeva che io stia per fare un gesto disperato... gli indico il gatto – cheormai già se le data a gambe – e lui in quel caso mi prende per pazza – come biasimarlo - all'improvviso il mio punto d'appoggio stava per cadere e vedo il detective correre nel mio palazzo per soccorrermi e prendermi al volo proprio nel momento in cui stavo cadendo; sentii gli applausi di tutta quei passanti incuriositi dalle urla del giovane; - non è niente male però... No! Ran, non pensare queste cose...-. ''Ah ecco dov'era finito il gatto!'' dico indicato il gatto. ''Allora non stavi facendo per finta?'' dopo questa sua domanda entrambi scoppiammo in una sonora risata. Alla fine di tutto dopo aver contemplato i suoi occhi e la sua bellezza,corro come una matta perché mi ero appena resa conto di aver fatto tardi a lavoro. Raccontai dell'incontro con il detective alle mie colleghe nonché amiche: Sonoko e Kazuha. Chedi tutta risposta mi indicano la persona alle mie spalle: ''Hey ciao, che bello rivederti''. Non potevo crederci che lui era li, mi girai, e mossi leggermente la mano come segno di saluto - possibile che quando sono con lui non riesca nemmeno a parlare?-mi ritrovai a pensare in quel momento. ''Mentre correvi ti è caduto questo...'' continua lui indicando il mio portafoglio. ''Ah grazie...''. In tutto questo non mi ero accorta che le mie amiche mi guardavano e ridevano, ma feci finta di niente. ''per scusarmi di aver frainteso oggi... volevo chiederti se ti andava di prendere un caffè, che dici?'' Io non sapevo che rispondere, mentre le mie amiche mi facevano cenno di annuire, così annui anch'io, e per finire disse: ''scusami ma per riportarti il portafoglio ho già visto che ti chiami Ran Mouri, io sono Shinichi Kudo e – stavolta parlava alle mie amiche –mi raccomando fatela venire''.Le mie ''colleghe'' annuirono e mi fecero i complimenti senza vedere le mie guance leggermente arrossate. La sera portai il dipinto per farlo vedere al mio superiore quando ad un certo punto vedo un medico parlare con loro delle pericolosità di quella crema e dei suoi effetti... Lì in quel preciso instante mi viene da correre il più lontano possibile ma, urto contro un oggetto che cade e fa capire che in quella stanza c'è anche la sottoscritta. Inizio a correre senza una meta precisa, quando mi ritrovo in un tunnel,sento dei rumori assordanti e vedo tutte le vie di salvezza chiudersi e lasciandomi senza via di scampo. Sento l'acqua scendere ed arrivare a me portandomi con se fino al punto discarico buttandomi in mezzo all'oceano in mezzo al nulla; non sento nulla, non mi sento le braccia, non mi sento le gambe, non sento il mio cuore battere, tutto d'un tratto non sento più nulla e davanti a me il buio...