Film > Crimson Peak
Ricorda la storia  |      
Autore: Reflection2190    03/11/2015    2 recensioni
[Crimson Peak]
Ho pensato ad un finale alternativo, in cui Edith e Thomas riescono a trovare una via d'uscita, insieme.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non avevo mai creduto che il male potesse essere così radicato nel cuore degli uomini. In tutta la mia vita, mai avrei potuto immaginare che le parole sussurrate da un fantasma, che credevo fosse frutto della mia fantasia di bambina, si sarebbero rivelate vere.

“Stai attenta a Crimson Peak”

Quelle parole, sussurratemi in maniera macabra dalla figura oscura che avevo ricollegato a mia madre, avevano fatto inconsciamente parte della mia vita sin dal giorno della sua morte. Ma erano rimaste in un angolo remoto della mia mente, come le pagine troppo vecchie di un diario, un giocattolo dismesso, un abito logoro riposto in un antico baule.
La mia esistenza era andata avanti, tra fogli di carta ricolmi di parole, colloqui di lavoro, battibecchi con le dame che avevano una visione della vita ben diversa dalla mia.
Tutto questo, sino a quando quelle due parole non erano tornate, come uno schiaffo in pieno volto.

“Crimson Peak… la chiamano così perché d’inverno, la neve si tinge di cremisi a causa dell’argilla sottostante il terreno”

Thomas, mio marito, aveva parlato con naturalezza ed estremo amore per quel posto. Era la sua casa, d’altronde.. Come biasimarlo. La sua intera vita si era svolta tra le mura di quella tanto imponente quanto decadente villa, isolata dal resto del mondo. Già questo avrebbe dovuto mettermi in allarme, quando con il suo galante gesto mi aveva presa in braccio ed avevo posato per la prima volta i piedi su quello scricchiolante pavimento.
Avevo creduto che Allerdale Hall potesse divenire la mia casa, dove avrei cresciuto la mia famiglia. Ero accecata dall’amore per Thomas, così accecata da non vedere ciò che avevo dinanzi agli occhi.
Troppo tardi mi ero accorta di quanto in errore potessi essere… Quegli occhi grandi, del colore del cielo d’estate, nascondevano una verità oscura. Una storia di sangue, di incesti, di veleni e di terrore… Quelle mura, instabili di per sé, erano divenute man mano sempre più opprimenti. Notte dopo notte si chiudevano intorno a me, soffocandomi.
E così, i segreti di Crimson Peak mi avevano fatta arrivare sino a questo punto.
Chiusa nell’ascensore che più volte mi aveva salvata dalle notti insonni e dai mostri racchiusi nella casa, osservavo le mie mani insanguinate… Il sangue di quella donna folle. Avrei dovuto capire quanto la sua mente potesse essere deviata nell’istante in cui io e Thomas eravamo tornati dalla nostra prima ed unica notte d’amore. Gli occhi di Lucille mi avevano incenerita… E lo stesso sguardo mi aveva rivolto pochi minuti prima, quando la mia penna aveva trafitto la sua carne.
Ah, ma la follia è dura a morire…
Tremavo, tremavo al punto da non reggermi quasi in piedi, ed in cuor mio speravo che in quella stanza entrambi i fratelli perissero, sporchi l’uno del sangue dell’altro. Le loro azioni erano state riprovevoli.
Anche se.. Anche se una parte del mio cuore piangeva per Thomas. Sebbene fosse imperdonabile, ero fermamente convinta che lui si fosse soltanto adagiato sulle decisioni prese da Lucille, lasciandosi compromettere e trascinare in quegli omicidi, in quegli incontri abominevoli. Thomas era un debole, e Lucille lo aveva plasmato al suo volere. Era stata lei ad impedirgli di vivere i suoi matrimoni, ed io avevo rappresentato l’eccezione alla loro macabra routine.
Thomas mi amava, di questo ero certa. Glielo leggevo negli occhi… Quello sguardo intenso superava di gran lunga quello di Alan. Il modo in cui mi aveva avvertita, alla fine, del tè avvelenato e della malafede della sorella mi faceva pensare che lui fosse, infondo, un buono.
Ora ero combattuta.. Dinanzi a me avevo due scelte: andare via, scappare da quella casa maledetta e lasciare i suoi abitanti a marcirvi dentro, o tornare indietro e salvare mio marito.
Le urla provenienti dalla stanza alle mie spalle indicavano che Thomas, forse per la prima  volta nella sua vita, si stesse ribellando a Lucille. Ma lui non avrebbe mai ucciso sua sorella..
Un improvviso moto di rabbia fece sì che le mie gambe si risvegliassero dal torpore. La paura si trasformò in adrenalina, il gelo del mio sangue in un ardore che forse mai avevo provato. Aprii con forza la grata che, per il momento, mi teneva al sicuro e lasciai l’ascensore.
I miei occhi individuarono un coltellino, gettato a terra tra le varie cianfrusaglie sparse alla rinfusa in quel ripostiglio. Lo afferrai, stringendolo al punto da sentire le mie unghie conficcarsi nella mia stessa carne, e a passo rapido mi diressi verso la stanza da cui proveniva la voce di Lucille, ridotta quasi ad un sibilo.
Silenziosamente, osservai la scena dalla porta. La donna, con un tagliente tra le mani puntato contro Thomas, mi volgeva le spalle. L’azzurro degli occhi di mio marito incontrò il mio sguardo, e fu in quel preciso istante che compresi che ciò che stavo per fare fosse la cosa giusta.
Portai l’indice alle labbra, facendogli cenno di far finta di nulla. La casa era popolata da fantasmi… Lo sarei stata anche io, in quel momento.
Avanzai, lentamente. La mano che stringeva il coltello, bagnata di sangue misto a sudore, era leggermente protesa rispetto al mio corpo, pronta ad agire. Thomas blaterava parole a caso, ma il sangue che martellava incessante alle mie tempie mi impediva di capire. Ciò che udii chiaramente furono le parole di Lucille

"Eri così bello, da bambino… Così innocente. Perché lei, Thomas? Perché?"

Urlò. Thomas guardò nella mia direzione, il volto ora serio, prima di puntare gli occhi in quelli di lei

"Perché la amo"

Sussurrò. Il mio cuore ebbe un sussulto.. Nonostante tutto, lo amavo anch’io. Più di quanto volessi ammettere in quel momento. Lo sguardo di lui si posò nuovamente su di me, che me ne stavo ora impalata, incapace di muovermi.
Lucille si voltò, le fiamme negli occhi.. Fu un attimo. Con un balzo, il coltello ben in vista dinanzi a me, la  raggiunsi, affondando la piccola lama in corrispondenza del suo stomaco.
Una volta, due, tre. Vidi le fiamme spegnersi, lentamente, colpo dopo colpo. Thomas afferrò il coltello che lei ancora stringeva nella mano sinistra, piantandoglielo con sguardo truce alla base del cranio.
La temibile, folle Lucille periva ora ai nostri piedi. La osservai per un attimo, l’affanno che mi impediva di parlare, la vista ancora offuscata da quella scarica di adrenalina.
Thomas piangeva, ma vidi nei suoi occhi una luce diversa. Lasciai cadere il coltello, che con un tonfo incontrò il pavimento insanguinato, e presi la sua mano destra, ancora ferma sulla spalla di Lucille, nelle mie.

"Sei libero, Thomas"

Le lacrime iniziarono a rigare il mio viso, mentre ricominciavo a tremare come reazione a quanto appena accaduto.

"Siamo liberi…"

Continuai, mentre lui lentamente si rialzava da terra. Oltrepassò il corpo privo di vita della sorella, senza più degnarlo di uno sguardo, e portò le mani sul mio viso. Premette le labbra sulle mie con lo stesso ardore di quella notte trascorsa nella locanda, quando per noi il tempo si era fermato ed eravamo stati soltanto Thomas ed Edith, due giovani innamorati sposati da qualche settimana.
Quel bacio rinfrancò le mie paure. Non sapevo quanto tempo avrei impiegato a digerire quella storia.. Il pensiero di lui tra le braccia della sorella, delle sue mogli uccise, del bambino frutto dell’adulterio… Non erano cose semplici da affrontare.
Ma l’amore sincero che provavo per lui mi convinse che avrei potuto farcela. Che ce l’avremmo fatta, insieme. In qualche modo.
Lontani da Crimson Peak.
 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Crimson Peak / Vai alla pagina dell'autore: Reflection2190