Sono le persone più infelici quelle che più temono il cambiamento. 
[Mignon McLaughlin]
 

Sento i passi di Clara. Ho paura. Come farò a spiegarle che tra poco cambierò? Come potrò farlo, senza farla soffrire?
Inizio a salire le scale del TARDIS, ho bisogno di vedere la mia ragazza impossibile… e la vedo. Mi sorride, come se vedesse la cosa più bella del mondo.
«Dottore?» mi dice venendomi incontro.
«Ciao» le dico sorridendo, sapendo che tra poco il suo sorriso scomparirà e arriveranno le lacrime.
«Sei di nuovo giovane, stai bene. Non hai nemmeno cambiato faccia.»
«Ha!» Rido, non so come altro iniziare, devo farle capire… ormai ho poco tempo.
«È iniziata, non posso fermarla ora. Questo è solo il reset per l’intero ciclo di rigenerazione… oh – prendo la ciotola di bastoncini di pesce e crema e bevo. Clara ride. – Ci vorrà un po’ di più. Sta agendo all’interno.»
Mi dirigo zoppicando verso il centro della console, sono stato anziano per molto tempo e ritornare giovane è come quando si torna alla guida di un auto dopo tanti secoli che non la si usa più. Faccio partire il TARDIS. Non ho nessuna intenzione di cambiare a Trenzalore.
Clara mi sta osservando, impaziente di sapere cosa mi sta succedendo. Vado alla ricerca delle tante parole che potrei usare, voglio essere il più preciso e positivo possibile: «Sparisce tutto, non è vero? Tutto ciò che sei, sparito in un momento. Come un respiro in uno specchio. – Vedo il suo sguardo intristirsi, le sorrido. – Accadrà da un momento all’altro. Sta arrivando.»
«Chi sta arrivando?» Sento la sua voce tremare.
«Il Dottore.»
«Tu… Tu sei il Dottore.»
«Si. – La mia mano inizia a prendere fuoco, illumina quasi tutta la sala.. e fa tanto male. – E lo sarò sempre. Ma i tempi cambiano, e devo anche io.»
Una bambina appare all’improvviso davanti ai miei occhi.
Corre ridendo, salendo le scale del TARDIS, ormai pieno di disegni incollati. Oh Dio!
«Amelia?»
«Chi è Amelia?» Oh Clara. Quanto avrei voluto l’avesse conosciuta.
«La prima faccia che questa faccia ha visto.» La piccola Amelia – che solo io posso vedere – continua a correre per il TARDIS. La seguo con lo sguardo e mi volto verso Clara: «Cambiamo tutti, se ci pensi. Siamo tutti persone diverse nel corso delle nostre vite. E va bene, è buono, bisogno andare avanti. Basta ricordarsi le persone che si era. – Clara ha paura, ormai lo ha capito. Ha visto tutte le mie persone diverse, ma fino ad ora non lo ha voluto accettare.. ha sperato che rimanessi così come sono ora. Oh la mia Clara. – Non dimenticherò niente di tutto questo. Neanche un giorno. Lo giuro. Ricorderò per sempre quando il Dottore ero io.»
Le aspre lacrime rigano il mio volto, perché anche se è un bene andare avanti… come una volta ho detto in passato: “Non voglio andarmene.”
Questo è il mio ultimo momento con la mia Clara prima di cambiare e mi è concesso avere paura, essere triste, ma anche felice.
Un rumore di passi che scende le scale. Amelia. La mia Amelia, la adulta Amelia. La mia migliore amica con i suoi lunghi capelli rossi del colore dei tramonti più belli. Mi si avvicina ed io resto immobile, come pietrificato, senza fiato. Mi sorride. Oh il suo sorriso… una delle cose che più mi era mancata.
«Uomo stropicciato. – Mi accarezza la guancia… e lo sento. Sento il suo tocco, come se fosse proprio qui, in carne ed ossa. Porto la mia mano sul suo viso e sento i suoi capelli. – Buona notte.» E sparisce. Il che vuol dire una sola cosa: tra qualche istante cambierò. Clara mi si avvicina, ormai distrutta dal dolore.
Sciolgo il farfallino, l’unica cosa che ho sempre avuto con me, che non è mai cambiata e la getto per terra. Non credo sarò più un tipo da farfallino.  Il momento è arrivato. Guardo Clara per l’ultima volta con questi occhi e le sorrido. Sento che il mio è uno dei sorrisi più tristi che abbia mai avuto… dopotutto questa è la mia morte.
«No. No.» grida piangendo Clara, venendo verso di me.
In questo momento l’unica cosa che vorrei fare è abbracciarla e tenermela stretta, ma non posso. Il fuoco della rigenerazione la ferirebbe, quindi faccio un passo indietro. All’unisono allunghiamo le nostre mani, quasi ci sfioriamo, ma le lasciamo così.
«Ti prego, non cambiare.»
Oh Clara, la mia ragazza impossibile.
Spero con tutti i miei cuori che riesca a “vedermi” quando l’altro arriverà.
Il mio ultimo sorriso, il mio non ultimo addio e lo sento accadere.
Il mio corpo è fuoco. È come essere dentro un Sole, ogni singola cellula del mio corpo brucia e altre ne prendono il posto.
Arriva l’altro… ed io non sono altro che un ricordo.
 

Era da tempo che volevo descrivere questa scena dal punto di vista del Dottore.
Questa è forse la scena che più mi ha distrutta dopo la rigenerazione di Tenth, il modo in cui spiega a Clara che tutto è destinato a cambiare. Anche noi, se ci pensate. Lui cambia, si rigenera. Ma anche noi, esseri umani - oddio, parlo come se il Dottore esistesse davvero - cambiamo nel corso della nostra vita. Se guardiamo indietro negli anni, possiamo accorgerci che non siamo più le persone che una volta eravamo, ed è un bene, come dice Eleventh: "Bisogna andare avanti. Basta ricordarsi le persone che si era." E non lo dimenticheremo. Il nostro Dottore ci ha dato un buon consiglio. Ma credo che proprio Doctor Who sia una guida del nostro essere. 
Vi ringrazio per avermi dedicato un po' del vostro tempo. Spero vi sia piaciuto e mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensiate, magari con una recensione. A presto.