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Autore: Inquisitor95    05/11/2015    1 recensioni
L'ultimo anno scolastico: il più memorabile, il più tormentato e difficile da affrontare. Nove ragazzi decidono di andare per il fine settimana nella baita di montagna sul Crow's Peak vicino Seattle. La notte di Halloween non è mai stata così divertente per loro, tuttavia qualcosa turberà la loro notte che si trasformerà in un incubo ad occhi aperti nel quale la paura sarà l'elemento base.
[Storia Interattiva]
Genere: Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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3.

Rancore






Serena
Cappella nel bosco – 20.45



Ingrid sospira, socchiude gli occhi e abbassa lo sguardo. Ha un'espressione che mostra riluttanza nel voler proseguire nel bosco. « Va bene. Non ti lascio sola in questo posto, anche se non ti importa del terrore che provo adesso! » mi rivolge un sorriso e ricambio abbracciandola per il favore che mi fa.
« Grazie. In fondo ci sono io con te, il buio e le ombre non ti faranno nulla di male finché ci sono io. » dico a Ingrid, mi assicuro che mi resti sempre vicina spostando gli occhi da lei al terreno e per accertarmi che non ci siano legni o pietre su cui potrei cadere com'è già successo prima.
« Non ho paura del buio, o meglio: è risaputo che la paura in sé non coincide con l'oscurità bensì con quello che potrebbe nascondersi oltre... » comincia la sua solita parlantina, è uno di quei discorsi nel quale persino i professori si perdono, quasi confusi dalle parole che riescono appena a seguire.
« Non c'è bisogno che me lo ripeti, grazie. » dico scherzando con lei, ci spostiamo poi per il sentiero fino a che non troviamo ciò che ha catturato il mio interesse.
Si trattava di un campanile, o almeno credevo che lo fosse. Ora che ci avviciniamo sempre di più scorgo altri dettagli della struttura: per esempio capisco che è fatta di legno, che c'è uno steccato tutto intorno e che la vegetazione è molto fitta; quando ci troviamo davanti la piccola chiesa noto come l'area sia quasi spoglia dei pini e degli alberi che si limitano a circondare la zona.
La leggera luce lunare illumina la piazza creata dalla vegetazione e i nostri occhi si abituano subito alla nuova luce naturale.
« È bellissima! » dico restando meravigliata, la struttura in sé incute timore: tenebrosa non solo per il fatto che le vetrate siano scure, ma anche per i rampicanti che la ricoprono, arrivano fino alla vetta del campanile. Alla base davanti alla porta si trovano dei cespugli pieni di spine e di more.
« Bellissima è l'ultima parola che mi viene in mente quando guardo questa chiesa. Ti prego scatta le foto e poi torniamo alla baita che fa anche freddo. » non ho ancora intenzione di tornare visto che siamo appena arrivate, però annuisco lo stesso così da confortarla.
Mi accerto di inserire il giusto filtro per scattare la foto e poi punto l'obiettivo contro il campanile, metto a fuoco per alcuni istanti e premo il pulsante del flash. La foto viene scattata e la controllo per assicurarmi che sia venuta bene.
È anche meglio: è ottima e lugubre e mi fa venire voglia di disegnare. « Stavo pensando che Lady Leena si troverebbe bene a cacciare in un ambiente del genere... » Ingrid annuisce, è a conoscenza della mia passione per il disegno, è mia intenzione creare qualcosa di mio e poterlo approfondire dopo il liceo; Lady Leena è la mia cacciatrice di fantasmi. « Oh guarda che carino! » indico un punto nero che si trova sopra la staccionata, riconosco subito l'animale.
Un corvo resta a fissarci mentre gracchia, è elegante con le sue piume scure, un'animale affascinante. Tendo la mano verso di lui muovendo appena le dita, so che non si tratta di un cane ma sarebbe bello se si poggiasse sul braccio.
« Serena lascialo in pace. I corvi sono pericolosi! » Ingrid ovviamente mi ricorda quanto tutto potrebbe essere effettivamente pericoloso e quanto io potrei farmi male persino con matita e temperino mentre disegno.
Come se l'avesse sentita, il corvo si ritira di alcuni metri spostandosi verso sinistra, lo seguo appena cercando di non smuovere troppo il terreno, resto pronta con la macchina fotografica poggiata sul viso così da scattare una foto all'animale, meglio lui che uno scoiattolo.
Metto a fuoco e click. Un'altra foto scattata. Il corvo è impassibile nonostante il flash abbia illuminato la zona. Mi rimetto composta e mi rivolgo all'animale: « Lei non capisce la tua bellezza piccolino... » dico salutando l'animale che vola via poco dopo, mi volto verso la mia amica che si stringe le braccia al petto per coprirsi dal freddo.
« Un corvo non uccide di certo una persona. » dico difendendo il mio amico della foresta, Ingrid alza un sopracciglio, dubbiosa delle mie parole. « Pensi che ci sia un ingresso da qualche parte...? » chiedo fissando la chiesa, sento la mia amica respirare pesantemente mentre mi sposto senza aspettare sue reazioni. Supero lo steccato e trovo l'ingresso di quello che immagino sia il seminterrato.
« Vuoi davvero profanare una chiesa? Ci saranno delle tombe qua sotto. Se ci troviamo davanti un ossario giuro che ti uccido! » dice Ingrid, la curiosità e l'avventura forse si sono impossessate di lei? Si fa avanti e mi supera mettendo le mani sulle ante del seminterrato: le spinge ma restano chiuse.
Alzo gli occhi al cielo, sicuramente saranno chiuse da qualcosa dall'altro lato, quando abbasso nuovamente gli occhi noto qualcosa appoggiato alla parete, si tratta di una pala, la prendo con entrambe le mani senza dare il corretto bilancio al peso: non ho mai preso una pala tra le mani e nell'alzarla mi rendo conto troppo tardi di non aver messo la giusta forza, cado indietro sbattendo su morbido terreno e trovandomi davanti gli occhi qualcosa, si tratta di una pietra levigata e abbastanza spessa, ho paura si tratti di una lapide.
« Stai bene, Serena? » mi chiede Ingrid ignorando la porta e soccorrendomi, ancora una volta mi sono sporcata i pantaloni di terra.
-Questo bosco non è il mio ambiente visto quante cose mi fanno ritrovare col culo per terra!-
Mi trovo nuovamente in piedi davanti alla mia amica e la ringrazio: « Sono stata meglio. Quanto potrà essere faticoso alzare una pala? » dai suoi occhi capisco che vuole che mi tiri indietro, si guarda prima intorno come se avesse paura che qualcuno possa rimproverarci ma siamo sole.
Prende la pala e con un colpo netto le porte si aprono verso l'interno e cadono dentro il seminterrato.
Subito ci accoglie la puzza di chiuso e muffa che fuoriesce dalla stanza, entrambe siamo costrette a coprirci il naso per l'odore nauseante. « Non penso si tratti solo di puzza di chiuso... » prova a indovinare.
« Non ci sono cadaveri qui sotto. Sono curiosa di vedere cosa ci tenevano dentro... » sto per mettere il passo nel primo gradino, l'ambiente è buio per lo più fatta eccezione di alcune candele che si trovano sulle travi di legno che sostengono il soffitto, Ingrid però mi tira per il giubbotto.
« Ho sentito qualcosa. Si è mosso tra gli alberi... » i suoi occhi evitano il mio sguardo, è alla ricerca di qualcosa nella boscaglia, sto per dirle che deve averlo immaginato quando anch'io sento un rumore proveniente da fuori. La cosa incuriosisce anche me, anzi, mi preoccupa.
« Che cos'è questo rumore? » si tratta di qualcosa di animalesco, sembra quasi il verso di un animale. « È vicino a noi... » tendo l'orecchio e provo a immaginare cosa si possa nascondere nel bosco, nessun animale fa questo verso.
« Ragazzi se volete farci spaventare sappiate che ve la farò pagare! » prova a minacciare Ingrid, è possibile che si tratti di qualcuno di loro che ci ha seguite con cattive intenzioni.
Il verso è sempre più vicino, si sente persino uno strano suono, come una voce maschile, altri movimenti smuovono le foglie dalla quale siamo arrivate noi, sento le gambe tremare e pronte a scattare mentre sento l'irrefrenabile voglia di mettermi a urlare. « E voi che ci fate qui? » chiede la figura che sbuca dagli arbusti della boscaglia. Mi freno dal gettare un urlo per la paura avuta all'arrivo della donna.
È la poliziotta che si trovava al capanno del guardiacaccia quando siamo arrivate noi, la donna porta i capelli rossi e corti, avanza contro di noi impugnando una pistola, nell'altra mano tiene una torcia che ci rivolge contro il viso infastidendo i nostri occhi.
« Ci scusi, stavo scattando alcune foto... » ora riconosco anche quello strano ringhio che sentivo: la poliziotta porta una radio accesa al fianco.
« Siete forse diventate pazze? O amate rischiare di morire? Ci sono orsi e cervi in questi boschi. Non avete il buonsenso di camminare neanche sulla strada illuminata!? » ci sgrida facendosi sempre più vicina a noi, le interferenze della radio si fanno sempre più forti, la donna è innervosita dalla cosa e prende l'oggetto tra le mani. « Sto arrivando. Passo e chiudo! » dovrebbe parlare con un suo collega. E quel collega deve trovarsi tra queste montagne con noi.
Anche prima mi ero chiesta cosa la FBI ci facesse tra i boschi.
« Ci scusi ancora, torniamo alla baita. Cercheremo di non farci sbranare da qualcosa durante il ritorno... » dice Ingrid chinando il viso in segno di scuse, la donna sembra convinta della cosa, ci rivolge uno strano sorriso e fa una smorfia. A quel punto ci oltrepassa e scompare tra gli alberi lasciando me e Ingrid da sole nella ritrovata penombra.
« Voglio seguirla e vedere dove va! » dico rivolgendomi alla mia amica, la mia è più di semplice curiosità. Proprio non mi immagino perché la FBI si trovi qui e voglio soddisfare la mia curiosità. « Vieni anche tu? »
Ingrid a quel punto esplode: « No, Serena. Smettiamola di fare le piccole esploratrici, sto morendo di freddo e di paura con questo buio. Torniamo alla baita, adesso. Per favore. »
Mi trovo combattuta, mi piacerebbe molto scoprire cosa la poliziotta sta cercando, proprio come se fossi parte dell'indagine, dall'altra parte è vero che Ingrid mi sta supplicando, potremmo tornare alla baita... o potrebbe anche tornarci lei se seguisse la strada illuminata.



Ben
Diga – 20.50



Sorrido mentre mi nascondo tra gli alberi, proprio come un bambino. Voglio solo giocare, e in parte è anche per dare un po' di brio alla serata, d'altronde è Halloween no? Finalmente decido che è il mio momento, esco dagli alberi camminando lentamente e stringendo i coltelli da cucina tra le mani. Indosso la maschera e sento che il viso comincia a sudare, in parte per il caldo e in parte a causa dello scherzo.
« Vai corri! » urla Alex rivolto alla propria fidanzata, entrambi cominciano quindi a correre e rido proprio come ridono i clown, non so come riesco a imitare la stridula risata ma ne sono felice visto lo scherzo progettato.
Comincio a inseguirli e proprio quando sto per iniziare a correre quasi inciampo, fortunatamente mi riprendo prima di cadere e loro non si sono accorti di nulla, mi avvicino sempre di più a loro e Alex supera Violet che resta indietro, mi guarda spaventata, un po' mi dispiace vederli così ma trovo la cosa divertente e quando lo scopriranno ci rideremo sopra.
Violet però cade, vedo la ragazza stramazzarsi a terra e strisciare via da me per allontanarsi, la raggiungo e mi trovo con i coltelli sospesi su di lei, sembra intimorita ma l'istante dopo succede qualcosa: si volta e la sua mano ricerca un oggetto, trova un bastone di ferro che muove verso di me con velocità, non ho il tempo di fermarla che subito il colpo mi prende al ginocchio facendomi piegare in due per il dolore, non riesco più neanche a pensare di stare in piedi visto il lancinante e acuto fastidio che dal ginocchio si propaga in tutta la gamba, non posso non urlare e lasciare andare i coltelli cercando di tenermi il ginocchio, come se le mani potessero lenire parte del dolore. « Cazzo, siete impazziti? »
A quel punto riconoscono la mia voce, la mia maschera viene spinta via e mi trovo il viso di Violet davanti, i lunghi capelli biondi che cadono verso di me, viene raggiunta da Alex che cade al mio fianco.
« Sei una testa di cazzo, Ben! » urla lei alzandosi a lasciandomi steso a terra; Alex resta al mio fianco e mi porge la mano per aiutarmi, la prendo e con la sua sola forza riesce a rimettermi in piedi anche se il ginocchio continua a farmi male, nel giro di pochi istanti però va già meglio.
« Sei un coglione, amico! » mi insulta Alex, lo vedo nero in viso, la considero una sorta di vendetta per l'avermi detto che lo scherzo a Serena e Ingrid era una cosa stupida. Non pensavo però che mi avrebbero preso a colpi di ferro!
« Che succede? Chi c'è? » chiede una quarta voce, estranea a tutti noi, ci voltiamo verso la sua origine: un uomo esce dalla struttura d'ingresso alla centrale della diga, che per lo più si tratta di una specie di bunker, non ho idea del perché si trovi qui ma ricordo che io e Nicky ci andavamo da piccoli.
« Nessun problema; si tratta di John, la guardia della diga. » sussurro, Alex mi aiuta a reggermi in piedi, passo un braccio attorno alle sue spalle e lui fa lo stesso tenendomi in piedi. « Buonasera, John. » dico all'uomo con un cenno.
Indosso la sua solita divisa, in quasi vent'anni non ricordo di averlo visto con abiti diversi da quelli. Una divisa interamente blu con qualche altro barlume di colore.
Ha la pelle scura come i suoi occhi ed è privo di capelli. « Guarda un po'! Il piccolo Benny eh? Sei cresciuto, ti sei fatto un bel ragazzo. E come sta tua sorella? »
Sia Alex che Violet mi guardano attentamente mentre parlo con la guardia come se non mi vedesse da molto tempo. Io e la mia famiglia veniamo qua sopra quasi tutti gli anni e ogni volta lo incontro. Credo abbia problemi di memoria dovuti a un incidente che ebbe con i suoi fratelli diversi anni prima.
Nessuno è a conoscenza di quello che è successo, e a me non è mai importato nulla di quell'uomo. « Sta bene, grazie. »
« Che ci fate qui? » mi fa un sorriso, bianco come la luna, mentre si avvicina a noi, Violet si sposta mettendosi al fianco di Alex e io mi separo dal ragazzo, riesco a camminare bene, avverto una fitta al ginocchio ma è passeggera e mi sento già bene. « La notte di Halloween eh? » indovina.
« Già. Sono qui con alcuni miei amici. Stavamo giocando tra di noi... » dico indicando i due coltelli e la maschera che ora si trovano a terra, lui li prende e me li porge con gentilezza. « Sarà meglio tornare alla baita. » propongo ai due ragazzi al mio fianco, mi lanciano un'occhiata furibonda.
« Stammi bene, piccolo Benny. » rivolge un'occhiata ai miei due amici e annuisce come se loro gli avessero posto una domanda. -L'ho detto che è suonato ormai!- penso tra me e me. L'uomo se ne ritorna dentro la piccola struttura e si chiude la porta alla spalle.
Il suo compito dovrebbe essere vigilarla... ma io e Nicky l'abbiamo sempre trovata vuota.
« Non cominciamo a litigare adesso... » dico io superando i due ragazzi e avviandomi verso il sentiero che conduce alla baita, uno dei tanti sentieri nel bosco. La coppia mi segue con passo veloce e piuttosto pesante.
« Litigare? » chiede apparentemente tranquilla Violet. « Semplicemente vorrei ficcarti la maschera su per il culo! » risponde in maniera irata e agitando le mani davanti al proprio viso incredulo. « Come ti venuto in mente di farlo!? » continua sempre più arrabbiata con me.
Sbuffo esasperato. « Era solo un scherzo. Come quello che io e Alex abbiamo fatto a... aspetta, non l'abbiamo fatto. » fingo di correggermi restando sarcastico. Alex interviene visto che si sente tirato in causa.
« Vuoi dire che siccome ti ho detto che era uno scherzo stupido hai deciso di farlo a me e Violet? E rincorrendoci pure con due coltelli poi! » è arrabbiato quanto lo è Violet e probabilmente come lo sono anch'io. Mi sono comportato da bambino forse e in parte me ne pento.
La ragazza ha decisamente cambiato il mio amico: prima era più disponibile per scherzi del genere, adesso invece è diventato quasi un'altra persona e mi dispiace non avere più quell'amico col quale mi divertivo. « Va bene ho sbagliato. Volete che vi chieda scusa? Scusatemi! » mi costringo a dire, lo stomaco si stringe mentre lo dico con forza.
Resto in capo al gruppo mentre camminiamo sul sentiero oscuro, conosco questo posto come le mie tasche, so dove andare e che strada prendere perciò mi limito a restare avanti a loro così da indicare loro la strada.
I passi dietro di me diventano irregolari, i passi pesanti di Alex lo portano al mio fianco mentre Violet resta indietro di un metro o due per lasciarci parlare da soli. « Hey. » comincia lui. « Non sono arrabbiato con te, però cazzo amico, mi hai fatto cagare sotto! » sbuffa una mezza risata, le mie labbra fanno un sorriso.
« Se ti ha divertito questo pensa allo spavento che potevamo fare prendere a... » mi fermo dal continuare visto che non avrebbe senso. Scuoto il viso. « Lasciamo perdere. Torniamo alla baita e pensiamo alla cena che sto morendo di fame! » le cose sono tornate come prima, credo. Non so se Alex lo ha detto per farmi sentire meglio o se realmente non è arrabbiato con me, per ora non importa.



Nicole
Baita degli Williams – 21.10



Giro la manovella dello stereo abbassando la musica creando un piacevole sottofondo.
Il mio respiro è pesante visto che ho passato tanto tempo a ballare insieme a Blair, è stato impossibile far unire a noi James fino a poco prima quando la ragazza è riuscita a convincerlo. Quasi mi aspettavo di vedere anche Sam unirsi alla sua amica, il ragazzo invece ha sorriso e poi con un cenno ha negato l'invito spostandosi verso le scale per andare al piano di sopra.
L'ho lasciato curiosare senza problemi. « Ho visto che ci sono quattro stanze da letto. Sarà un problema come dividerle... » dice lui quando è di ritorno: Blair si siede sul divano accanto al camino e si rilassa lì, James comincia a dare un'occhiata ai quadri, parecchio incuriosito anche dalla mobilia e dalle piccole sculture che piacciono a mia madre.
« Per la divisione delle stanze ci penseremo dopo. Credo che una di quelle sia già prenotata per Violet e Alex... » quando nomino i due fidanzati Sam si rabbuia e diventa freddo. Si guarda intorno e infine parla.
« Mettetemi il più lontano possibile da lui vi prego! » dice esalando un profondo respiro. « Mi va bene anche dormire sul divano qui in salotto basta che non vedo la sua faccia da coglione... » continua. Non presto più attenzione a quello che dice, Alex è il migliore amico di mio fratello oltre che il fidanzato della mia migliore amica, non sono così stronza da parlarne male, specie con Sam poi che, nonostante mi stia simpatico, non è di certo il tipo di amicizia che mi piace.
Mi distraggo pochi istanti sedendomi sui divani, Sam si sposta verso me e Blair e si siede nella poltrona davanti alla sua amica. « Scusa se non ho ballato con te... » Blair lo guarda come se fissasse un pazzo e poi fa un mezzo sorriso.
« Che scemo che sei! Figurati se mi arrabbio per una cosa così stupida! » sembra sincera, i due amici si sorridono; distolgo lo sguardo perché quei due mi annoiano quindi mi alzo per attraversare il salotto, preferisco rivolgere le mie attenzioni al vero obiettivo della serata: James Adams.
Nonostante sia il nuovo arrivato in classe mi ha subito incuriosita col suo modo di fare da misterioso, non è timidezza, è chiaro sex appeal. Poi ha un fisico da urlo che riesce a scatenare i miei sogni più proibiti.
Mi avvicino a lui e avverte la mia presenza, probabilmente sente anche il mio profumo visto quanto me ne sono buttata addosso prima dell'arrivo degli invitati. « Allora tenebroso, la serata è di tuo gradimento? Ti piace il bosco? Hai già visto qualcosa di tuo interesse? » chiedo poggiandomi su un mobile accanto a lui, esco il petto verso l'esterno così da mettere in mostra la mia mercanzia, il ragazzo però sembra non cedere.
« A parte gli alberi e il terriccio intendi? » dice facendo una mezza risata, mi costringo a ridere, voglio fargli capire che lui mi interessa e che lo trovo divertente. Mi fissa con i suoi grandi occhi azzurri, le labbra carnose che vorrei prendergli a morsi. « Scherzi a parte: spero solo di divertirmi. » torna a guardare fuori dalla finestra e qualcosa colpisce il suo interesse, stringe gli occhi e parla: « Stanno tornando Ben e i due piccioncini. » commenta, mi sposto verso la porta del porticato e la apro, i due fidanzati salgono i gradini mentre Ben cerca di saltare la ringhiera, quando atterra però quasi cade e fa una smorfia di dolore.
« Tutto bene, Benny? » chiedo preoccupata per mio fratello, mi avvicino e gli poggio una mano sulla spalla, lui annuisce e poi rivolge uno sguardo alla coppia di fidanzati. « Che è successo? » chiedo preoccupata.
Lui scuote il viso. « Niente sorellina! » ignora la mia domanda e poi entra in casa lasciandomi da sola nel porticato, rivolgo uno sguardo alle ombre scure, persino il sentiero principale ha un che di misterioso e spaventoso, ormai è notte fonda e non c'è più spazio per la luce, solo la luna ci dona un po' di chiarezza.
Avverto un brivido di freddo e rientro.
« Allora che si mangia per cena? » chiede Alex, anche lui si siede su un divano allargando braccia e gambe per mettersi comodo, rivolge uno sguardo distratto a Sam che è impegnato a sussurrarsi qualcosa con Blair.
« Dovremmo aspettare Serena e Ingrid... » dice Ben spostandosi verso la cucina, noto solo adesso che tra le mani ha la vecchia maschera da clown che stava in soffitta e due grossi coltelli da cucina, lo guardo interdetta senza capire.
« Dove sono andate quelle due? Non staranno organizzando un lesbo-party nel bosco spero... » commenta con cattiveria Violet, rido alla sola idea e il silenzio sembra calare dopo quell'affermazione, silenzio che viene spezzato da Alex stesso con un'altra battuta divertente.
« Voglio trovarmici nel mezzo allora! » Violet comincia a picchiare il ragazzo dandogli dei piccoli schiaffi sul viso; ammetto di essere un po' gelosa della mia amica, non per Alex quanto per quello che ha: anch'io vorrei il ragazzo che mi piace, solo che James non si accorge delle mie attenzioni.
Ben ritorna dalla cucina e si è liberato del suo giubbotto bianco restando con la tuta e maglietta con sopra la camicia di jeans. « Abbiamo preso le pizze comunque. Non volevamo dibatterci troppo su cosa mangiare. » Ben comunica a tutti i presenti il menù della serata e si sposta verso l'angolo del salotto estraniandosi da altre conversazioni.
« C'è anche con i wurstel? » chiede Alex subito dopo l'affermazione dell'amico. « Sono certo che Sam ne vorrà parecchio di quella! » a quella battuta pungente Violet fa una piccola risata e il ragazzo in questione scatta in piedi cominciando ad inveire contro Alex.
« Sai dove te la puoi ficcare la pizza con i wurstel!? » le sue urla echeggiano per il salotto, i suoi pugni tremano per la rabbia mentre Alex mantiene la calma e il controllo.
« In un posto dove credo piacerebbe a te. » gli risponde il ragazzo, a quel punto Sam fa qualcosa di inaspettato: prende una statuetta di cristallo dal tavolino e la stringe minaccioso tra le mani rivolgendola contro il ragazzo sul divano.
« Sam ignoralo! È solo un bambino! » Blair si alza insieme all'amico e gli tiene le braccia ferme per evitare che faccia qualche sciocchezza, a quel punto però Alex si fa freddo e diventa aggressivo con l'altro.
« Provaci. Se hai le palle devi farlo, non puoi prima minacciarmi e poi... » Alex non può continuare a parlare visto che Ben riprende i due litiganti, in classe solitamente non ha un comportamento del genere, si fa gli affari suoi e non si schiera, è davvero strana la sua reazione e non la capisco.
« Me ne vado a pisciare! » dice rabbioso Alex alzandosi e lasciando Violet da sola sul divano, Blair e Sam si mettono nuovamente a sedere, la ragazza consola l'amico e allo stesso tempo rivolge degli sguardo a James, i due si sorridono, non posso nascondere di essere gelosa per loro due.
La situazione diventa imbarazzante improvvisamente. Mi avvicino verso Ben e gli poggio una mano sulla spalla per chiamarlo, è ancora stravolto per le ulra ma si volta. « Posso parlarti in privato? » capisce subito dal mio tono che sono infastidita da qualcosa, annuisce e poi mi fa cenno di seguirlo, ci spostiamo verso la cucina passando dal bagno dove è entrato Alex ed entriamo nella stanza da letto.
È la più piccola delle stanze, ci sono alcuni scaffali e una scrivania, un letto abbastanza grande nella quale due persone potrebbero starci strette. « Che c'è Nicky? » chiede.
« Hai notato gli sguardi che si lanciano Blair e James? » vado subito al sodo parlando a bassa voce, sposta gli occhi dall'altra parte, stringe i denti visto come la mascella si contrae. « Deduco di sì dalla tua reazione! »
« Certo che l'ho visto, non posso farci nulla. Prima dovevo pensare a una cosa con Alex e Violet... » è molto vago e non mi interessa sapere cosa abbia fatto con la coppia.
« Ricordi cosa ci siamo detti quando abbiamo deciso di organizzare questa serata? » chiedo, alza gli occhi al cielo e sbuffa, lo sa bene ma è come se lo avesse dimenticato e ho motivo di ricordarglielo visto che certe volte sembra pensare solo a divertirsi e a fare l'idiota. « Avremmo invitato sia James che Blair, a patto che io ti tenevo lontano James così da lasciarti campo libero con Blair e conseguentemente io avrei avuto tutto il tempo che volevo col ragazzo. Mi sembra però che finora la cosa non stia funzionando... »
Si tratta di un accordo tra fratelli, pensiamo al nostro interesse principalmente ma i due obiettivi si congiungono tra loro, insieme possiamo raggiungerli. Ma se lui non fa la sua parte io non ho modo di riuscire. « Che cosa vuoi che faccia? » mi chiede infine. Ho già un'idea in mente.
Potrei portare James fuori con una scusa, magari per fargli vedere le vecchie piste da sci più sopra nella montagna, oppure potrebbe essere lui a levarmi Blair dalle palle così che io abbia campo libero con James nella baita.






Angolo Autore:
Buon giorno miei cari lettori ^^ Ecco a voi un altro capitolo della mia fantastica interattiva. Abbiamo visto le conseguenze delle scelte compiute, ma cos'altro causa tutto questo? Serena si lascerà prendere dalla curiosità o ascolterà l'amica? E Nicole cosa dirà al fratello riguardo il loro piano di conquistare i propri amati? Lo scopriremo solo con i voti. Ringrazio tutti i lettori della storia ma sopratutto adria per la recensione lasciata. A presto col prossimo capitolo.
Warnig:
Link del progetto: https://www.facebook.com/groups/1166158216733219/
Ripeterò questo avviso ad ogni capitolo: ho creato una pagina Facebook riguardante la mia storia nella quale potrete vedere aggiornamenti, scelte da compiere, foto e altro materiale che mi appresterò a pubblicare per allietare la notte di terrore e la vostra esperienza. A tal proposito: non è mia intenzione raccogliere commenti su EFP nel quale esprimerete i voti sulle scelte che i personaggi dovranno compiere in quanto è contro il regolamento. Se vorrete esprimere il vostro parere sulla storia allora le recensioni saranno ben accette; per i voti riguardanti le scelte terrò conto solo ed esclusivamente dei voti sulla pagina Facebook eccetto casi particolari. 
  
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