Il sole era tramontato da un pezzo, lasciandosi dietro una scia di vuoto e impalpabile tristezza ben visibile sul volto di Josè, che con le spalle curve e lo sguardo spento, su un volto ormai stanco e segnato si lasciava mestamente consolare dagli amici su una delle eleganti panchine in pietra che adornavano l’immenso e rigoglioso giardino. Johanna li osservava silenziosamente dalla finestra, senza avere il coraggio di raggiungerli. Non poteva fare a meno di sentirsi in colpa per gli ultimi avvenimenti accaduti, anche se sapeva bene che non avrebbe mai potuto interferire con l’improvvisa e dolorosa decisione di Benedicte. Quella di andarsene era stata una sua scelta, anche se assolutamente priva di senso. E ora l’unico a pagarne le conseguenze era Josè, inconsolabile da quando aveva scoperto la verità. Sospirò, frustrata. Se solo si fosse impegnata di più per convincerla a restare, forse… no, doveva smetterla di colpevolizzarsi inutilmente, perché l’unica cosa da fare adesso era quella di sforzarsi e trovare una soluzione. E alla svelta anche. Non era il caso di continuare a perdere del tempo prezioso. Raggiunse il giardino con rinnovata determinazione, prendendo posto vicino agli amici proprio nell’istante in cui anche Christian si unì a loro. Gli lanciò uno sguardo enigmatico che lui però sembrò evitare accuratamente, innervosendola ancora una volta. Se era questo lo stupido atteggiamento che avrebbe continuato a tenere con lei, poteva anche andarsene al diavolo. Ne aveva abbastanza delle sue idiozie, per nulla al mondo si sarebbe lasciata condizionare dalle loro ultime, spiacevoli conversazioni che le stringevano lo stomaco solo a pensarci. Posò una mano sulla spalla di Josè, sentendolo sussultare.
- Non permettere al dolore di annientarti, non è ancora tutto perduto.
Gli sussurrò con un’alzata di spalle mentre lo vedeva sollevare le sopracciglia, scettico.
- Ma che stai dicendo? È andata via, se ne è andata insieme a suo figlio per costruirsi una famiglia lontano da me. Non ho alcun potere su questo. Mi dici cosa mi resta da fare, se non lasciarmi annientare dalla disperazione?
Rispose quasi brusco, sentendo la mano di Christian premere sul suo ginocchio in un debole tentativo di conforto che, anche per un attimo soltanto, lo fece sentire meno solo. La vicinanza delle persone a cui teneva era molto importante per lui, specie in quel momento.
- Tanto per cominciare potresti piantarla di essere così negativo e…
- E provare a riprendertela!
Johanna terminò la frase del fidanzato e per un attimo i loro sguardi tornarono a incrociarsi di nuovo e le loro labbra nascosero un piccolo sorriso, nella piacevole consapevolezza di sentirsi ancora complici nonostante tutto.
Josè, Olga e Peter rivolsero loro una strana occhiata.
- Cosa? Come potrei, se ha già preso la sua decisione?
Proruppe il primo, scuotendo lentamente la testa e pensando che quella fosse un’idea assurda. Rincorrere sua moglie fino a Love Island senza nessuna certezza sarebbe stato da pazzi… ma, un momento, lui non rientrava forse in quella categoria? Valeva la pena provare a riprendersi la sua vita, perché fino a prova contraria lui e Benedicte erano ancora sposati e avrebbe lottato per non perderla. O almeno, ci avrebbe provato. Solo così, comunque fossero andate le cose, non avrebbe avuto rimpianti. Guardò ancora una volta gli amici e le sue labbra si incresparono in un timido sorriso mentre Johanna annuiva con convinzione, poco prima di rialzarsi in piedi ed esclamare con enfasi:- Bene, allora è deciso. Si va tutti a Love Island!