Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
Ricorda la storia  |      
Autore: Rinalamisteriosa    05/11/2015    1 recensioni
Brevissima one-shot | No pair.
Incapace di resistere al terrore generato dal rumore di catene, si raggomitola sull’umile letto, si copre ancor più con le lenzuola e lascia che il tremore lo vinca, che il trauma del passato lo renda fragile e spaventato, anche se debole, lui, non lo è più da tempo.
Strizza fortissimo gli occhi spauriti, nascondendo un verde vivace, mentre sfiora ciocche disordinate di capelli color grano.
Tuttavia teme che se si guarderà intorno, rivedrà quella prigione asettica, quelle pareti indistruttibili, quell’unica finestrella che non era sufficiente a tranquillizzarlo.

**Ispirata da “La Settimana di Halloween” indetta dal forum Torre di Carta**
Genere: Angst, Generale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bard, Finian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

**Ispirata da “La Settimana di Halloween” indetta dal forum Torre di Carta**

 

Titolo: Un trauma notturno

Fandom: Kuroshitsuji

Giorno: 28 ottobre

Prompt: Paura; Rumore di catene

Disclaimer: I personaggi citati non mi appartengono e non ho scritto a scopo di lucro.

Note: Mi dispiace lasciarla sulla cartella del mio pc adesso che è finita. Anche se ormai sono fuori gara (siamo al 5 novembre xD), la pubblico ugualmente, sperando che questo piccolo esperimento piaccia ^^ un giorno mi piacerebbe scrivere sul trio Finny-Meirin-Bard, mi piacciono un sacco anche se vengono poco calcolati! *-*

 

 

 

*

 

 

 

Quello stridio agghiacciante in piena notte, quel raschiare acuto e penetrante sul pavimento di marmo, gli fa venire la pelle d’oca, i brividi lungo la schiena, il sudore freddo.

Inizialmente Finnian pensa – spera – di esserselo sognato, ma dal momento che esso l’ha ormai svegliato e quindi reso perfettamente cosciente di ciò che sente, si è anche dato dei pizzicotti sulle guance e sul braccio per esserne sicuro, non può essere altrimenti.

Non capisce da dove esattamente provenga, ma gli sta trapanando il cervello.

Incapace di resistere al terrore generato dal rumore di catene, si raggomitola sull’umile letto, si copre ancor più con le lenzuola e lascia che il tremore lo vinca, che il trauma del passato lo renda fragile e spaventato, anche se debole, lui, non lo è più da tempo.

Strizza fortissimo gli occhi spauriti, nascondendo un verde vivace, mentre sfiora ciocche disordinate di capelli color grano.

Tuttavia teme che se si guarderà intorno, rivedrà quella prigione asettica, quelle pareti indistruttibili, quell’unica finestrella che non era sufficiente a tranquillizzarlo.

Teme che si presenteranno di nuovo gli scienziati cattivi, che loro godranno nel fargli altre iniezioni sul corpo, che non batteranno ciglio quando qualcuno degli altri prigionieri non sopporterà il contenuto di quelle punture e perderà la cosa più preziosa che possiede – la vita.

Forse deve semplicemente assicurarsi che ciò non tornerà, illudersi che quell’incubo sia davvero finito, ma non riesce a muoversi, è paralizzato e si lamenta, ansima e geme come colpito da una tortura interiore.

«Finnian… Ehi, Finny!».

L’attacco di panico, di istintiva paura, dura ancora qualche secondo, finché due mani non lo strappano dal bozzolo protettivo in cui si è rinchiuso togliendogli il lenzuolo e mostrandogli la visione rassicurante di un volto amico, perplesso e un po’ assonnato, ma familiare.

«Bard, Bard, sei tu! Sei davvero tu!» esclama con commozione, risollevandosi a poco a poco, ma mettendosi ugualmente a piangere per la gioia e per il sollievo.

«Ma che ti è preso all’improvviso? È stato un incubo?» domanda l’americano inclinando la testa di lato. Ogni suono molesto è cessato, sfumato rapidamente così come era giunto alle sue orecchie.

Finnian scuote la testa.

«N-no, è per il rumore di catene che ho se-sentito prima, m-mi ha riportato indietro nel tempo, tutto qui!» replica il ragazzo tra un singhiozzo e l’altro, tirando su col naso. La cosa commovente è che prima non aveva nemmeno un nome, lui era soltanto un numero tatuato sulla nuca completamente rasata. Adesso è anche un giardiniere, nonché uno dei guardiani della magione; il suo lavoro gli piace moltissimo, lo rende felice e libero.

«Capisco… Adesso però torna a dormire, mancano ancora tre ore all’alba», borbottò il cuoco, coprendo uno sbadiglio e riprendendo posto nel letto accanto al suo. «E per il rumore di prima, non preoccuparti, non si trattava proprio di catene. Tanaka mi ha parlato di un passaggio segreto all’interno della villa che cigola in modo piuttosto sinistro quando si apre», gli rivela e la notizia, invece di lasciare Finnian stupito, fa tornare presto il buonumore sul suo viso gioviale e la curiosità per una nuova scoperta.

Si strofina il viso con la manica per asciugare le ultime lacrime e chiede innocentemente: «Forte! E a cosa serve?».

La risposta dell’amico non dissipa il dubbio…

«Non ne ho la più pallida idea, non ha aggiunto altro. Se è segreto e vi ha accesso solo il maggiordomo…» mormora pigramente Bardroy.

…Però almeno la paura gli è passata e il nuovo stato d’animo permette a Finnian di fantasticare a modo suo sugli strani segreti, sui tanti misteri di Villa Phantomhive.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[575 parole secondo questo contatore]

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler / Vai alla pagina dell'autore: Rinalamisteriosa