Serie TV > The Flash
Segui la storia  |       
Autore: California123    07/11/2015    3 recensioni
Dopo quasi sei mesi dalla morte del marito e dalla chiusura dell'enorme whormole che ha distrutto Central City, Caitlin è decisa ad andare avanti. L'arrivo di Jay garrick stravolge i piani della ragazza e mette a dura prova la fiducia di Barry. Jay sembra essere arrivato con l'intento di distruggere Zoom, ma che cosa succederebbe se avesse portato con sé anche qualcos'altro?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barry Allen, Caitlin Snow, Cisco Ramon, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Barry trascorse le ore seguenti alla scientifica in compagnia della sua più che consueta tazza di caffè caldo, ed il dolce silenzio che da anni ormai, faceva eco tra suoi pensieri. Vi erano stati numerosi casi lasciati irrisolti, di conseguenza, dopo essersi subito varie lamentele da parte del suo capo, era sfrecciato fuori dai laboratori e si era diretto in centrale. Ad attenderlo era stato uno scatolone dal color caramello, con all’interno una pila di carte da compilare ed esaminare con attenzione. Di certo, se ne avesse avuto la possibilità, lo avrebbe reso un impiego di pochi secondi. Ed invece, a causa dello sguardo severo dell’uomo al suo fianco, ci aveva impiegato esattamente tre ore.
 
“Non dirmi che Singh ti ha controllato per tutto il tempo.”
 
Una breve risata, accompagnata dal cigolio della porta, lo costrinse a voltarsi.
 Iris, con la sua figura slanciata ed un sorriso sulle labbra si era appoggiata allo stipite della porta. Senza curarsi delle cartelle rimanenti, Barry si alzò e raggiunse l’amica, la quale senza esitazioni, lo strinse in un abbraccio.
“Cosa ci fai qui?” Chiese lui, con un sorriso.
“Ti ho preso qualcosa da mangiare, papà mi aveva chiesto di passare, così ne ho approfittato.” Fece la bruna, in risposta. Dopodiché sollevò il braccio e tirò fuori dalla borsa una busta del Big Belly Burger, la sistemò con cautela sulla scrivania in acciaio su cui erano affiancate le carte e si voltò nuovamente nella sua direzione. “In effetti, volevo chiederti una cosa.”
“Non ho intenzione di chiedere a Joe di lavare i piatti.” Esortò il moro, in una risata. “Ho perso questo privilegio da tempo ormai.”
“Niente del genere, anche se sono convinta che potrebbe ancora funzionare.” Ammise lei, con sicurezza. In seguito si fece scura in viso ed aggrottò le sopracciglia, titubante. “Barry, ci sono stati degli avvistamenti l’altra notte. Non rimarrà ancora un segreto per molto.”
Barry lanciò un’occhiata all’amica e si avvicinò alla finestra, lo sguardo fisso sul flusso di macchine presenti lungo la via principale e la mano poggiata contro la superficie fredda e compatta del vetro. Sapeva esattamente a che cosa Iris si stesse riferendo. Zoom sarebbe presto arrivato, fino a quel momento, lo avrebbe messo alla prova, avrebbe mandato chiunque a distruggerlo.
“Iris, ce ne occuperemo, te lo prometto.” Mormorò lui, facendo intendere all’altra di non voler approfondire l’argomento. “Ho ancora qualche cartella da esaminare, farò abbastanza tardi, perciò non aspettatemi.”
La bruna annuì, gli mise una mano sulla spalla e senza aggiungere altro lo lasciò solo in quella buia
stanza.
 



“Hai finito, prima di me.” Fece Cisco, con una lieve nota di disappunto. Lanciò uno sguardo repentino all’amica ed avanzò leggermente con la sedia come per interrogarla. “Quindi hai un appuntamento.”
“Non ho nessun appuntamento, Cisco.” Aggiunse Caitlin, categorica. Le braccia lievemente incrociate tra di loro, all’altezza del seno e la postura perfetta in bella mostra.
“Lo conosco?” Chiese lui, con un sorriso malizioso tra le labbra, un gesto che non passò inosservato dalla ragazza, la quale a malincuore, dovette trattenere una risata.
“Voglio solo passare una serata a riposare, niente di insolito.” Borbottò la mora. Prese la borsa scura dalla sedia e si posizionò quest’ultima sulla spalla.
“In effetti anche io, ho la serata libera.” Sentenziò lui, picchiettando ritmicamente le dita sulla scrivania.
“Vieni al dunque.” Proferì lei, in risposta. Fingendosi noncurante delle intenzioni dell’amico.
“Sai ho scoperto una trilogia davvero interessante.” Fece il bruno, euforico. Si alzò dalla sedia e fece il giro della scrivania, per raggiungerla. “Penso proprio che possa piacerti, Caitlin. Anzi ne sono più che sicuro.”
“Guido io.” Annuì Caitlin, esasperata. Dopodiché prese la giacca ed intimò l’altro a fare lo stesso.
 
Dopo qualche minuto si ritrovarono nel parcheggio. Entrambi avvolti da una folata di vento e le giacche ben strette intorno al corpo. Il rumore dei passi faceva eco in quello spazio ormai da tempo semivuoto.
“Hai sentito Jay?” Intimò Caitlin, tirando fuori dalla tasca della giacca le chiavi dell’auto. “Non si è fatto vivo per tutto il pomeriggio.”
“In realtà no.” Aggiunse lui, lanciandole un’occhiata di disappunto. Poi, come se questo non bastasse, percepì su di sé, quella sensazione. Uno scenario del tutto diverso apparve davanti ai suoi occhi. Non vi era più l’auto di Caitlin, bensì vi era Jay e camminava per i corridoi dell’acceleratore di particelle, con lo sguardo fisso sulla cella al suo fianco.
 

“Lui non tornerà.”
“Jay? Dove sei?”
 

Quel breve episodio si concluse con la stessa velocità con cui era cominciato, Caitlin lo stava chiamando, le labbra strette in una morsa, dovuta al nervosismo, e lo sguardo preoccupato chino su di lui. Tutto ciò stava accadendo nuovamente, le sue 'visioni' si erano manifestate ancora una volta, e questa volta erano differenti, perchè non vi erano metaumani. Vi erano solo Jay e in qualche modo Caitlin, perchè era proprio lei a cercarlo.

Ma perchè?

“Va tutto bene, tranquilla.” Mormorò Cisco, tremante. Detto ciò le intimò un sorriso per rassicurarla e salì sull’auto, ormai aperta. Non avrebbe mai coinvolto Caitlin senza una motivazione, era stata partecipe di fin troppe preoccupazioni nei sei mesi precedenti, non vi era motivo di creargliene ulteriori.
 



Jay si alzò dalla scrivania dopo aver lanciato uno sguardo all’orologio da polso. Percorse i corridoi di quell’enorme struttura come suo solito faceva ormai da quasi una settimana e deglutì leggermente una volta arrivato dinnanzi alla porta dell’acceleratore di particelle.
Nonostante fosse diventato parte della sua quotidianità, per lui, quella era diventata una situazione insostenibile.

“Ti sei ricordato di me, finalmente.” Mormorò la figura, premuta contro il vetro della cella di isolamento per la sofferenza.
 
“Non resterò per molto.” Disse l’uomo, chinandosi sul vetro.
 
“Perché? In qualche modo uscirò da qui flash. Infondo lo sappiamo entrambi, rendiamo le cose più semplici.”
“Per oggi basta.” Concluse Jay, con fermezza. La mandibola contratta per via della brusca risposta e le sopracciglia lievemente aggrottate. Osservò per qualche secondo il riflesso dello specchio e sospirò, sfinito. Una volta alzato, si convinse e a percorrere il breve corridoio ed uscire da quel luogo tanto inquietante, più che deciso a concludere quella visita prima del previsto.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Flash / Vai alla pagina dell'autore: California123