Cry
Ti odio!
-Non è il
momento per questo. Dovete sconfiggere Yu Yevon adesso.
Ci rivedremo dopo.
Ti odio!
Tutte le
anime intrappolate nel corpo di Sin stanno volando via, verso l’Oltremondo.
Sono una
miriade. In dieci anni mio padre si è proprio dato da fare.
Nonostante
tutto i Lunioli sono bellissimi, una moltitudine di
piccoli arcobaleni che si librano nel cielo diretti tutti in uno stesso luogo
in cui riposare.
Mi viene
l’istinto di guardarmi le mani.
Oddio.
Stanno scomparendo…
Alzo gli occhi. Yuna.
Sei ancora più sconvolta di me. Cominci subito a scuotere la testa,
ripetendo fermamente un silenzioso no.
Yuna, dolce Yuna, io... devo proprio andare mi
dispiace.
Scusa se non te l’ho detto. Ma non volevo farti soffrire prima del previsto.
-Yuna, io devo andare.
Ribatti fermamente, anche se sai che è tutto inutile.
-Scusa se non ti ho portato a Zanarkand.
Non è la cosa più importante adesso, ma... Yevon, non so come riesco
ancora a non piangere vedendo quel viso che mi implora
di rimanere con te.
Io vorrei restare, certo, ma non dipende da
me. Io sono solo un sogno.
Sento bruciare gli occhi. È meglio che faccia in fretta. Comincio ad
incamminarmi verso il ciglio dell’aeronave.
-Addio!
Rikku,
come gli altri, è confusa ma riesce lo stesso a chiedermi se ci rivedremo ancora.
Non lo so, Rikku, non lo so. Non riesco più a pensare a niente. Non
vi rivedrò più ragazzi.
Mi
mancherete.
Continuo a camminare imperterrito finchè non sento Kimahri chiamare Yuna a gran voce.
Veloci
passi dietro di me. Mi volto per accoglierla fra le
mie braccia, ma mi trapassa completamente.
Ormai sono
completamente sparito. Rimane solo l’immagine del mio corpo.
Yuna è
caduta a terra, stesa sul terreno.
Altri
lunioli passano.
Ma
questa volta fuoriescono da me.
Sento che
Yuna dietro di me si è rialzata.
-Ti amo.
Mi giro
immediatamente, ma lei continua a darmi le spalle. Vorrei dirle anch’io i miei
veri sentimenti, non le ho mai detto di amarla. Però so che se apro bocca comincerò subito a piangere.
Quanto vorrei non darle questo addio, rimanere per sempre con
lei...
Mi
avvicino a lei e vedendola così fragile, piccola, erta come un fiore in boccio,
non posso fare a meno di abbracciarla, nonostante sia un abbraccio invisibile.
Dopo
averle dato quest’ultimo addio, le passo letteralmente attraverso, come
volendole lasciare una parte di me.
Spero ti
ricorderai sempre di me, Yuna. Ma vivi la tua vita,
non darti pena per un sogno svanito...
Mi lancio
di sotto, dove le nebbie dell’Oltremondo mi accolgono.
Tre
personaggi mi si parano davanti.
Braska,
l’invocatore padre di Yuna.
Auron, ci
rivediamo di già? avrei voluto chiedergli, ma stavo
ancora cadendo.
Infine,
Jecht, mio padre, mi tende la mano e io gli batto un cinque.
***************
Riapro gli
occhi.
Ah, sono nell’Oltremondo suppongo. Ancora Lunioli.
Non mi
ricordo più cos’è successo dopo che mi sono lanciato dalla nave.
Sembra che
abbia ancora il mio corpo, e tutte le mie capacità intellettive.
Sono
diventato anche più intelligente!
Mi metto a
sedere per cercare di veder meglio tra la nebbia fitta.
Niente.
Oggi è proprio fitta.
Provo
qualche passo, ma finiscono subito contro qualcosa.
Qualcosa
che sembra molto, davvero molto una persona.
-Ahaha,
ragazzo, guarda dove cammini!
Facile a
dirsi!
-Se non avessi visto siamo circondati da una nebbia piuttosto fitta!
Solo in
seguito realizzo a chi appartenesse la voce che mi aveva parlato.
-Papà? –
chiedo incredulo.
-Ti avevo
promesso che ci saremmo visti dopo la fine. Ma non
metterti a piangere per la commozione, eh?
Mi
trattengo a stento dal tirarti un pugno, quali lacrime! Ma
qualcuno mi ferma prima.
-Ragazzo,
non sta bene picchiare un genitore.
Mi sforzo
di guardare attraverso la nebbia e riconosco un’ampia tunica, e lunghi capelli
blu.
-Sir
Braska?- tento.
-Esatto,
figliolo. Tu devi essere il figlio di Jecht, il famoso Tidus. Jecht ci parlava di te tutto il tempo.- accompagna il tutto con un
caloroso sorriso.
Mi volto
sorpreso verso mio padre, ma lui sta apparentemente guardando da un’altra
parte.
Mi scappa
un ghigno e mi viene voglia di stuzzicarlo, ma un’altra figura appare davanti a
me.
Questa è
rossa.
-Auron,
togliti! Devo andare a pestare mio padre!- gli dico
cercando di spostarlo da davanti a me. Dannata la mia testardaggine, non posso
semplicemente passargli di fianco?! Si sa che sono molto più veloce di lui, lo sorpasserei in un attimo, e invece... preso.
Ah, quell’odiosa presa che mi faceva sempre Wakka...
- Dai non
cominciare subito con le tue acrobazie, testa calda!
... Mi
faceva... ne parlo già al passato, eppure non è
passato molto...
-Ehi, che hai
adesso?- mi chiede il guardiano, lasciando la presa.
-Io... non
li rivedrò più, vero? Mi sembra sia un secondo sia anni che non li vedo.
-Tidus...
– comincia Auron, fermandosi poi.
Sir Braska
mi poggia una mano sulla spalla:-Non disperare
figliuolo, la speranza è l’ultima a morire: potresti sempre tornare su Spira,
un giorno...
-Non
illuderlo! – dichiara Jecht, senza voltarsi.
-Braska,
non vorrai farlo diventare un non-morto? Non è una bella esperienza...
– pronuncia in tono triste il non-morto del gruppo.
-No,
certo. Ma tu, Tidus, hai conosciuto un Intercessore,
vero?
-Sì,
quello da cui prelevare l’Eone Bahamut.
-Cercalo, parlaci
e cerca di convincerlo a farti tornare su Spira.- finisce la frase con un
consueto sorriso.
-Po.. potrei davvero tornare? – chiedo speranzoso.
-Sei
sicuro che possa davvero funzionare? – chiede scettico Auron.
-Non tutto
quello che ho imparato della dottrina di Yevon è
falso. Gli Intercessori hanno una grande forza. Nonostante adesso non stiano più sognando, potresti fare un
accordo con l’Intercessore di Bahamut e ritornare in vita.- spiega
tranquillamente l’Invocatore.
Animato da
nuova speranza, faccio un grande respiro e mi viene
voglia di partire subito, di sfogare la forza che sento nei muscoli.
-Va bene,
signor Braska, ci proverò, e sono sicuro che ci riuscirò!
-Questo è
lo spirito giusto, ragazzo. – ribadisce pacatamente.
Sorprendo
Auron a riflettere e gli do un pugno sulla spalla, esclamando: - Che hai da far
quella faccia, vecchio?
-Oh,
niente. Arrivederci. Tidus, Jecht, vi lasciamo soli.
-Ehi,
c-cosa?! Perché io dovrei stare da solo con lui?! Non ho niente da dirgli!- esclamo irritato e imbarazzato. Io non
ho proprio niente da spartire con quel dannato bastardo!
Lo odio e
basta. Mi fa sempre sentire inferiore, uno stupido, il figlio che non riuscirà
mai a eguagliare il padre, il frignone, l’inutile
stupido ragazzo che ha appena salvato il mondo...
-Ehi,
ragazzo. Non hai salutato Braska, devi portargli
rispetto.
Mi
risveglio dalle mie elucubrazioni e ritrovo solo mio padre, in mezzo al grande giardino fiorito che è l’Oltremondo.
-Come? Se
ne sono già andati?- domando spaesato. Probabilmente sono sfumati nella nebbia,
come spiriti.
Jecht
scuote la testa scoraggiato. Poi comincia a mettere un
passo avanti ad un altro, raggiungendomi lentamente.
-Cosa vuoi? – lo fulmino con lo sguardo, irritato dalla vicinanza.
-Non vuoi
neanche parlarmi un attimo? – chiede con sguardo sinceramente triste.
Mi sciolgo
un pò e intreccio le braccia davanti a me.
Se ricordo
bene, proprio in questo luogo avevo detto a Yuna che in realtà non odiavo mio
padre, che era un stupido sentimento infantile... ma
rimangiarsi le parole urlate mille volte di fronte all’interessato non è
facile..
-Di cosa
vorresti parlare? – chiedo infine.
-Beh, di
cosa hai fatto in questi dieci anni, del Blitz, quello che vuoi tu.
Rimugino
un po’.
-Sono diventato l’AS degli Zanarkand Abes a sedici anni. E
nell’ultima stagione ci mancava una partita per vincere il campionato, ma
qualcuno mi ha portato via prima e ha distrutto tutto.
-Ehi, non
darmi la colpa! Mi servivi in quel momento. – Jecht si gratta la testa.
Mi giro e
faccio qualche passo.
-Com’era
essere Sin? – chiedo infine.
Mio padre
rimane a lungo in silenzio.
-Orribile.
– dichiara infine, per poi continuare-Ero conscio di star uccidendo della gente
ma non potevo fermarmi perché io ero solo la corazza
di Yu Yevon. Vedevo tutta la gente morire per colpa mia, e non potevo fare
assolutamente niente.
Mi giro
per guardare la sua espressione corrucciata e i pugni stretti.
Mi avvicino
un pò di più a lui.
-Non
era... colpa tua. – esordisco incerto.
-Si,
invece, aveva ragione Auron. Se avessimo continuato a cercare un’altra possibilità non avremmo sacrificato la nostra vita per
permettere a quel mostro di uccidere ancora e ancora! – la sua voce avanza di
volume fino ad urlare.
Avanzo una
mano verso di lui, ma la fermo a mezz’aria.
Dovrei
consolarlo, ma non... ci riesco.
Anni e
anni di stupido odio, mi hanno atrofizzato la possibilità di avere rapporti
pacifici con mio padre; ma, insomma, perché non riesco a mandare via quella
parte di me?!
-Papà...-
non so cosa dire, ma mi sfugge lo stesso.
Lui si
gira, piazzandosi davanti a me.
-È da
tanto che non mi sentivo chiamare così, in tono da
bambino piagnucoloso.- ride a fior di labbra.
Io, irritato,
ritraggo totalmente la mano, ancora alzata verso di lui.
-Sempre a
deridere tu, eh?
Ride
forte, buttando la testa all’indietro. I grandi muscoli dei pettorali si
muovono, contraendosi e stirandosi. Una domanda mi sorge improvvisa nella
mente: come fa ad avere dei muscoli del genere?! Sono sconvolto. Chiusa
parentesi.
Io lo
guardo sempre seccato. Tutto ciò che faccio è così divertente?!
-Ma
perché devi sempre ridere di me!- sbraito infine.
Jecht si
ricompone.
-Non è che
rido di te, è che sono... felice.- mi guarda, grattandosi la
nuca impacciato. – Finalmente non sono più Sin, ho rivisto i miei
compagni e ho ritrovato mio figlio, anche se naturalmente lui mi odia.
Storco il
naso, guardando da un’altra parte.
Mossa
errata.
Senza che
me ne accorga due braccia mi circondano senza lasciarmi
via di fuga.
-Ma
cosa...?!- cerco di parlare, ma senza fiato rinuncio.
Quando la
morsa si fa meno stretta, sussurro, completamente imbarazzato:-Io..
in realtà non ti odio, papà...
Sul mio collo sento delle piccole gocce.
Una, due..
La risata
roca di mio padre si diffonde nelle mie orecchie.
Sorrido e
mi abbandono all’abbraccio.
****.:#°^Owari^°#:.****
Ih, che bello, l’ho
finita! Mi è venuta in mente mentre uccidevo Jecht-Sin *_*
(Che liberazione!) E vedendo
i lucciconi di Tidus mentre paparino moriva, ho
pensato poi a una ricongiunzione dei due nell’Oltremondo.
Poi la parte del modo
per tornare da Yuna è stata una cosa improvvisa, infatti
mi sono trovata in un dilemma... farla continuare o farla restare one shot?
“Ma va la, una long??? Ma neanche per sogno!” mi sono detta.
E il risultato è questo.
Plz you enjoy!
EsSe-chan