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Autore: VanillaWave    08/11/2015    0 recensioni
Proprio quel giorno i suoi genitori le avevano comunicato che il giorno dopo sarebbe andata a studiare medicina in un'altra città. [...]i ricordi di School Idol avevano iniziato a riaffiorare (come Maki si aspettava) velocemente e prepotentemente, da quando Honoka le aveva chiesto di partecipare, alle A-RISE, alle BiBi, all'ultimo Live. Ma il motivetto di Nico regnava sovrano fra quei ricordi.
Maki e Nico: due persone totalmente opposte. Ma si sa, (attenzione pericolo eccessiva originalità) gli opposti si attraggono.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Hanayo Koizumi, Maki Nishikino, Nico Yazawa, Rin Hoshizora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IT'S NOT FAIR IF YOU HIDE YOUR EMOTIONS.

Capitolo 1: "Vecchie conoscenze"

"Nico~Nico~Nii! Dritta al tuo cuore, con un Nico~Nico~Nii!"

Maki non riusciva a togliersi dalla testa quel motivetto, a detta sua, stupido e fastidioso, nonostante il tempo passato.

Smise di contemplare il bicchiere di succo che aveva in mano, rimuginando su ciò che era appena successo.

Le μ 's si erano sciolte da qualche tempo e altri gruppi di School Idol avevano preso il loro posto. Maki aveva continuato a studiare (prendendo il massimo dei voti, ovviamente) insieme a Rin e Hanayo, con cui non parlava più molto. “In fondo”, pensava, “quelle due si completano a vicenda anche senza di me”. Non sapeva neanche che fine avessero fatto le altre compagne.

E purtroppo Maki si rendeva conto che alla fine dell'estate avrebbe dovuto affrontare la realtà imposta dalla sua famiglia. Proprio quel giorno i suoi genitori le avevano comunicato che il giorno dopo sarebbe andata a studiare medicina in un'altra città. Era già tutto pronto: biglietti per il treno, iscrizione e posto in cui alloggiare.

Maki boccheggiò un confuso ”Sì, certo” e dopo essersi cambiata, aveva deciso di uscire a prendere una boccata d'aria. Non aveva mai avuto voglia di studiare medicina, ma alla fine non poteva farci nulla.

Per strada i ricordi di School Idol avevano iniziato a riaffiorare (come Maki si aspettava) velocemente e prepotentemente, da quando Honoka le aveva chiesto di partecipare, alle A-RISE, alle BiBi, all'ultimo Live.

Ma il motivetto di Nico regnava sovrano fra quei ricordi.

 

No, no, no! Nico appartiene a tutti!”

 

-E guarda dove vai, Tomato-chan! Mi hai fatto cadere il gelato! -

-Eh? -

Immersa nei suoi pensieri, Maki non si era accorta che sia il suo bicchiere sia il gelato erano caduti rovinosamente a terra e non ci badò molto. Piuttosto, fu colpita da quel Tomato-chan. Non ci mise molto a capire di chi si trattasse.

-Umpf, con tutti quei soldi un intervento agli occhi potresti pure fartelo. Sei ancora strabica ...-

-Non sono strabica e non chiamarmi Tomato-chan!- esplose la rossa infastidita, iniziando a giocherellare nervosamente con le ciocche.

-Nico ti chiama come vuole, Tomato-chan- a cui seguì una smorfia di orgoglio tipica della ragazza.

-Accidenti a te, resti sempre una bambina!-

-Certo! Sono la bambina preferita da tutti, la n.1 delle Idol, Nico! Nico~Nico~Nii!-

A sentire quel richiamo, i fratellini di Nico (ragione per cui era qui, probabilmente) accorsero dalla sorella e iniziarono a imitarla.

-Basta, ci rinuncio- sbuffò Maki e con portamento fiero si sedette su una panchina vicina.

-Da domani non ti vedrò più e vivrò in pace.

L'altra, impegnata a crogiolarsi nella sua vittoria, si girò di scatto.

-Cosa?-

-Mi trasferisco, no?

Evidentemente scioccata (Maki non potè trattenere un sorriso), la ragazza dai capelli corvini lasciò i suoi fratelli e si sedette vicino l'altra, fissandola intensamente.

-Nico vuole sapere tutto.

-E perchè mai? -

Nico sorrise orgogliosamente:- Perchè resto comunque la tua senpai, ovvio!-

Vedendo l'amica non convinta completamente le si avvicinò ancora di più, e con lo sguardo più tenero che riuscisse a fare, le sussurrò:- E poi tu vuoi bene a Nico, vero?-

Maki, imbarazzata da quella vicinanza e arresa, sospirò: -Va bene-.

Prese fiato e iniziò a raccontare:- Ho sempre detto che non avrei p otuto continuare la mia carriera di Idol a lungo perché i miei genitori mi hanno imposto di studiare medicina. Non che a me piaccia... ma non posso farci nulla. Speravo che con il tempo cambiassero idea, che capissero che voglio stare qui... ma così non è stato. E quindi, domani me ne andrò.-

-Non lo hai detto a Koizumi e Hoshizora?-

-Be'... no. Non parliamo da un bel po'...-

-Probabilmente perché non sopportano più il tuo caratteraccio!- fece Nico per sdrammatizzare, venendo ignorata dall'altra. In realtà, stava solo cercando di calmare il magone che provava. Non voleva assolutamente che Maki se ne andasse, anche perché dubitava che sarebbe tornata.

Restarono in silenzio a lungo, continuando a guardarsi fugacemente, cercando di indovinare la mossa dell'altra.

La prima a rompere il silenzio fu la più giovane.

-Perché continui a guardarmi? Mi sembra di averti già detto tutto.-

-Ma se sei sempre tu a guardarmi!-

-Ti ho guardata perché sei stata tu a guardarmi per prima!-

-Vedi! Allora mi stavi guardando!-

Maki decise di arrendersi ancora davanti alla testardaggine di Nico. "Quante storie per uno sguardo" pensò. Non riusciva ancora bene a discernere il rapporto che aveva con la sua ex-collega, che sembrava divertirsi nel nascondere le sue vere intenzioni. Erano rivali, o amiche?

Nel frattempo i loro sguardi continuavano a incontrarsi contro la loro volontà. Maki non poteva negare di voler osservare la ragazza dai capelli neri, che al contrario suo era cambiata: aveva abbandonato i codini che era solita portare, era cresciuta un po' e da quello che poteva intravedere dalla semplice maglietta rosa che portava, anche il seno era cresciuto abbastanza (cosa di cui Nozomi sarebbe stata molto felice). I suoi occhi rosso rubino però non erano cambiati ed erano proprio quelli che attiravano Maki, impedendole di distogliere lo sguardo: quegli occhi slealmente magnetici. Avrebbe passato giornate a guardarli.

"Dovrei parlarle", pensavano.

"Nasconde sicuramente qualcosa" e alla fine non combinavano nulla.

Solo quando il parco, già piccolo e spoglio di sè, iniziò a svuotarsi Maki prese parola.

-Si sta facendo tardi... dovrei andare anch'io... - e fece per alzarsi. Fallendo, perché Nico le strinse la mano e la guardò con uno dei suoi tipici broncetti da bambina.

"Ma tu guarda come cambia carattere" pensò Maki. Provò a mollare la presa, fallendo di nuovo.

-Nico-chan, e ora cosa c'è?-

-Non voglio che tu te ne vada...-

-Ma se prima hai fatto tante storie per uno sguardo!-

Nico non rispose. Si limitò ad abbracciare la ragazza e a singhiozzare silenziosamente. Maki, seppur imbarazzata, la strinse a sè per tranquillizzarla. Per quanto entrambe non riuscissero a sopportarsi, l'una stimava l'altra per le sue qualità, e non riuscivano a vedersi abbattute.

-Non devi essere triste, Nico-chan!-

-Ma io non voglio che tu te ne vada...-

-Io...-

Perché mentire? Probabilmente non sarebbe tornata più. Non sapeva di preciso cosa fare: in genere era la senpai a consolarla. Fece la cosa più spontanea che le venne in mente: le diede un bacio sulla fronte, come si fa con i bambini piccoli, e iniziò a parlarle.

-Ascolta Nico-chan... tu non puoi piangere. Sei la n.1 delle Idol, sei quella che deve portare allegria a tutti... come fai se piangi per sciocchezze simili? E adesso dai, fammi un sorriso da Nico!-

Nico intonò sommessamente un "Nico~Nico~Nii!" che a Maki non parve fastidioso come si aspettava.

-Visto? Ora scusami, ma è ormai sera e devo andare. Probabilmente anche Cocoa, Cotaro e Cocoro stanno aspettando.-

Entrambe si alzarono e mentre Nico chiamava a raccolta i suoi fratellini, l'altra tentò di rallentare il percorso per più che poteva. Non voleva assolutamente tornare a casa.


 

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Erano le sei di mattina. Sebbene il sole splendesse e facesse già caldo, Maki non aveva nessuna voglia di alzarsi. La notte precedente aveva ricevuto diverse chiamate da Nico, ma non aveva risposto a nessuna di esse consapevole che anche lei sarebbe scoppiata a piangere se lo avesse fatto. Si alzò pigramente dal letto, si lavò e si cambiò. Prese di malavoglia la costosa valigia e il biglietto, lasciò un post-it ai suoi genitori (che erano fuori per lavoro) e si incamminò verso la stazione vicina. Il suo treno partiva alle sette, quindi si sedette su una panchina e iniziò ad aspettare. Evitò di usare l'MP3, dato che era pieno di canzoni delle μ's. Non sapeva che tre figure le stavano correndo incontro.

-Maki-chaaan!- delle voci familiari la chiamavano da lontano.

-Che cos...ah!-

Per poco non venne travolta da Nico, Hanayo e Rin in tuta da ginnastica. Nessuno sembrò badarci più di tanto, quindi tirò un sospiro di sollievo e iniziò a osservarle: Nico aveva ancora i capelli sciolti, Rin li aveva fatti crescere fino alla spalla e li teneva legati in un piccolo codino, mentre Hanayo era dimagrita.

-Che ci fate qui?- chiese sorpresa.

-Ecco, Nico ci aveva detto che tu saresti partita oggi, e così Kayochin nya proposto di venirti a salutare e magari farti cambiare idea, nya!-

Maki guardò Nico sorridere: -Dovevo pur sdebitarmi in qualche modo per ieri, no?-

Successivamente, la rossa si rivolse ad Hanayo: -Ma come avete fatto a sapere l'ora a cui sarei dovuta partire?-

-Non lo sapevamo... così abbiamo pensato di stare qui tutta la giornata...-

-Be', per fortuna non avete aspettato tanto.-

-Comunque sei stata molto cattinya a non dirci nulla.-

-Io non volevo dire nulla a nessuno! È Nico-chan che si impiccia sempre!-

-Non dirmi che non sei felice, Tomato-chan!-

Maki non riuscì trattenere una risata.

Hanayo chiese timidamente:- Ma davvero non puoi cambiare idea? Guarda che puoi anche restare con una di noi...- e arrossì al solo pensiero.

-No, purtroppo...-

Non finì la frase che le tre si fiondarono ad abbracciarla (anche se Maki pensò più a un tentativo di soffocamento). Nessuna delle quattro riuscì a trattenere dei lacrimoni, ma poi Hanayo e Rin si ricordarono che Nico aveva imposto di non piangere e si trattennero.

-Hanayo-chan, Rin-chan, Nico-chan... grazie davvero, sono davvero felice di essere stata con voi, e chiedo scusa per avervi ignorato. Ma non posso sfuggire alle condizioni imposte dalla mia famiglia. Ci sentiremo, magari ci rincontreremo... ma ora devo andare, è arrivato il treno. Noi saremo sempre amiche, ricordatelo!-

Mentre salutavano tentando di sorridere, Maki aveva finalmente deciso di usare l'MP3, ora non era più preoccupata di “affrontare” il passato.

Mentre il treno partiva continuava a fissare lo sguardo magnetico di Nico e Nico continuava a fissare il suo.

Era sicura che avrebbe incontrato di nuovo la sua rivale.


 

Continua!

~~~~~~~

ANGOLO AUTRICIAH! (?)
Che bello scoprie che la tua OTP ha una canzone sua, sì. C:
Anyway, vi ricordate di me? *silenzio totale*
Sono l'autrice che ha scritto quella kotoumi un po' di tempo fa (che vi chiedo ancora di recensire ;^;) e che ora torna alla ribalta con quella che doveva essere una OneShot, ma quando si parla della mie waifu tendo a essere un "tantino" eloquente. Aggiornerò presto(credo, la puntualità; non è mai stata una delle mie virtù) e poi  mi ritirerò Tibet per meditare sui miei piani malvagi  mi allontanerò da EFP per allenarmi nella scrittura.
Riguardo alla fanfic,fatemi sapere cosa ne pensate!
Grazie in anticipo,
~VanillaWave
 

 

   
 
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