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Autore: AlexRae00    08/11/2015    1 recensioni
Questa è la prima storia che scrivo in questo fandom ed è una One-Shot senza pretese.
Sono alcuni momenti Korrasami ambientati a scuola che hanno a che fare con la chimica.
Sono brevi scene tra le ragazze, da quando si conoscono fino alla fine della scuola.
Spero vi piaccia. AlexRae00
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Asami, Korra
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Korra odiava le ore di chimica. Odiava osservare tutte quelle formule scritte sulla lavagna per un ora, senza capire cosa ci fosse scritto.
Si passò una mano sul viso, nascondendo malamente l’ennesimo sbadiglio della giornata, prima di voltarsi verso i banchi alla sua destra.
Il suo sguardo si soffermò sulla figura di Asami Sato, ereditiera della più grande azienda cittadina, mente geniale e aspetto meraviglioso.
Paragonata a lei non sembrava valere un granchè.
I suoi genitori abitavano in un paesino del nord, a lei non piaceva studiare la maggior parte delle materie e l’unica cosa che le riusciva bene era combattere.
Ovviamente l’aspetto fisico non era nemmeno menzionabile.
Korra sbuffò e poggiò il viso sulle braccia, cercando di nascondersi il più possibile dal professore.
I suoi occhi si posarono ancora sulla mora seduta poco più avanti e non riuscì ad evitare un apprezzamento mentale.
Asami aveva lunghi capelli scuri, due occhi verdi da cerbiatto e ovviamente un fisico da modella, grazie anche alla molta attività fisica.
Quando la campanella suonò la fine dell’ora, Korra si stupì della rapidità in cui il tempo era passato.
Afferrò tutte le sue cose e le gettò alla rinfusa nello zaino, prima di dirigersi verso la porta della classe.
Raggiunto il corridoio, però, indirizzò un ultimo sguardo alla ragazza dai lunghi capelli neri che, uscita dall’aula, si diresse verso il suo armadietto, senza notarla.
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I suoi voti in chimica erano peggiorati così tanto da costringere il professore a chiamare i suoi tutori. Non avrebbe mai dimenticato la faccia disperata di suo zio Tenzin mentre scopriva che il voto più alto avuto dalla ragazza fosse stato D-.
Solo per questo si era lasciata convincere ad accettare l’aiuto di un tutor che avrebbe dovuto darle una mano. Per quello e per la chiamata minacciosa dei suoi genitori che le avevano raccomandato di migliorare, se non voleva tornare nel paesino del nord in cui abitava fino a poco tempo prima.
Nonostante tutto però, la sua mente continuava a rimanere categoricamente chiusa ad ogni parola che avesse a che fare con quella materia, convincendola che il suo tutor non sarebbe stato in grado di aiutarla.
Quando quel pomeriggio suonarono alla porta, i suoi pensieri erano assolutamente negativi e lo sarebbero rimasti, se non si fosse trovata davanti la persona che ultimamente catalizzava le sue attenzioni durante le ore di chimica. Asami Sato.
“Ehi. Io sono Asami, il tuo tutor”
“So chi sei. Voglio dire, abbiamo chimica insieme e…Insomma, non sei una di quelle che non si fa notare, cioè..”
“Korra, perché lasci sulla porta il tuo tutor? Non starai provando a cacciarla?”
 
La voce di Tenzin la fece tornare in sé e, senza distogliere lo sguardo dalla ragazza, la fece entrare in casa.
Dopo delle rapide presentazione la portò nella sua stanza e ringraziò il cielo che non ci fossero i suoi cugini più piccoli quel pomeriggio.
“Il professore mi ha detto che non riesci a capire nulla della materia”
“Beh..Io non vado d’accordo con lo studio ma di solito non me la cavo così male”
“Allora la chimica è il tuo tallone d’Achille”
“Penso di si”
 
Il sorriso che comparve sulle labbra della ragazza la lasciò per un attimo senza fiato.
Aveva passato molto tempo ad osservarla nell’ultimo periodo, cercando di non morire di noia durante le ore di chimica, ma non l’aveva mai guardata così direttamente.
Per un attimo rimase incantata davanti ai meravigliosi occhi verdi della sua tutor, senza rendersi conto del lieve rossore che aveva colorato il viso chiaro della Sato.
“Penso di poter iniziare da dove hai più difficoltà”
“Forse è meglio incominciare dall’inizio”
 
Korra si portò una mano dietro il capo e rise imbarazzata, mentre l’altra tratteneva a stento l’ennesimo sorriso che la ragazza le aveva fatto spuntare in volto.
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Il professore iniziò a distribuire i fogli del test, passando tra i banchi in modo lento e insopportabile.
Korra strinse i pugni, avvertendo un’agitazione diversa dal solito pervaderla.
Si voltò nella direzione della sua tutor e si accorse dello sguardo incoraggiante che le stava rivolgendo, accompagnato da un meraviglioso sorriso.
Cercò di calmare l’ansia e capì che l’unica cosa che la rendeva così agitata era la paura di deludere Asami.
Quando si trovò davanti il foglio prese un respiro profondo e si concentrò sulle domande, cercando di ricordare quello che aveva imparato grazie alla ragazza.
Avvertì il panico iniziare a diventare opprimente quando il suo cervello non le inviò alcuna risposta per quei quesiti e si fece pervadere dalla frustrazione.
Posò il capo sul banco, sperando in un intervento divino che le desse una mano ma qualcosa di meglio le venne in aiuto.
Nel suo campo visivo comparve una minuscola pallina di carta, lanciata da qualcuno seduto poco più avanti.
Un sorriso increspò le sue labbra mentre faceva cadere la penna per raccogliere il foglietto accartocciato.
Cercando di non farsi notare lo aprì, mordendosi le labbra alla vista della scrittura sottile e ordinata della Sato.
Non andare in panico. Ce la puoi fare. Ti concedo un unico aiuto. 1 è A
 
Alzò il capo per ringraziarla e la vide intenta a completare il suo compito, come se nulla fosse. Sorrise ancora, prima di rileggere i quesiti, stupendosi di quanto le sembrasse tutto più semplice.
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Quando il foglio apparve nel suo campo visivo, la sua prima reazione fu quella di chiudere gli occhi, non volendo sapere il risultato.
Dopo qualche secondo però, si decise a guardare il compito.
Non appena vide le varie correzioni del professore, la sua mente si soffermò sul numero di errori, prima che i suoi occhi leggessero la C rossa.
Spalancò la bocca scioccata, per poi voltarsi verso Asami, già in attesa di sapere come fosse andata.
Korra voltò il foglio, mostrandole orgogliosa la sua prima C in chimica.
Asami si aprì in un sorriso soddisfatto e in quel momento il cuore della castana compì un balzo.
Se impegnarsi in chimica voleva dire ricevere quei sorrisi meravigliosi e vedere gli occhi della ragazza brillare, allora si sarebbe impegnata ancor di più.
Bravissima
Mimò la sua tutor, sussurrando appena le parole, mentre lei sentiva il suo cuore saltare ancora.
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I suoi voti miglioravano sempre di più e il professore sembrava intenzionato a sospendere la faccenda “tutor”, visti i grandi progressi.
Sentendo quelle parole però, l’unica cosa che Korra pensava, era che non avrebbe più passato così tanto tempo con Asami.
“Come mai hai quella faccia? Il professore ha detto che non hai più bisogno di alcun aiuto. Dovresti essere felice”
 
Inghiottì a vuoto, sentendosi quasi ferita da quell’affermazione.
Il tocco gentile di Asami sul suo braccio, però, la distrasse completamente da quel pensiero.
Si fermò nel mezzo del corridoio, voltandosi verso la ragazza che la guardava incuriosita.
“Non mi abbandonerai vero? Voglio dire… Ora il tuo dovere è finito, quindi puoi anche non passare il tempo con me. Sarà come prima che tu fossi il mio tutor?”
 
La Sato assunse un espressione corrucciata, incrociando le braccia al petto.
Korra si accorse di quanto stupide suonassero le parole che aveva pronunciato, ma il dubbio che Asami la lasciasse la tormentava ormai da un po’.
“Korra, io non sono tua amica perché sono il tuo tutor. Pensavi davvero che dopo averti aiutata me ne sarei andata?”
“No. Cioè, forse”
“Non so se pensare che tua sia tenera o solo un idiota”
 
Il sorriso ironico comparso sulle labbra dell’amica la riscaldò, convincendola di quanto quei pensieri fossero stati stupidi.
Senza pensarci due volte abbracciò la mora di slancio, quasi travolgendola, mentre tutti i dubbi scomparivano come erano apparsi.
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Korra svuotò lo zaino con poca cura, spostando i quaderni su un lato della scrivania.
Il suo sguardo venne però attirato dalla copertina azzurra di un piccolo quaderno che, era sicura, non le appartenesse.
Lo afferrò e aprì il quaderno, trovandovi una scritta sulla prima pagina che la fece sorridere.
Siccome adesso non ti serve più il mio aiuto, penso sia necessario che tu prenda appunti durante ogni lezione. Questo quaderno dovrai utilizzarlo per scriverci esclusivamente formule e calcoli! Ogni tanto potrei controllarlo quindi fai attenzione!
Con affetto la tua tutor
Ops, ex-tutor
 
Chiuse il quaderno e afferrò il telefono, inviando un grazie ad Asami per quel pensiero.
Quando la ragazza le rispose decise di chiamarla e posò il regalo con cura nel suo zaino, mentre la voce della Sato la salutava dal cellulare.
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Nonostante Asami non fosse più la sua tutor, lei e Korra continuavano a studiare insieme e ne approfittavano per trascorrere un po’ di tempo con l’altra.
Korra adorava vedere l’espressione soddisfatta di Asami quando il professore le ridava un compito andato bene.
Senza contare quanto grata la castana fosse all’altra per l’aiuto che le aveva dato e continuava a darle.
Quando Korra si trovò davanti la sua prima A, perciò, la sua prima reazione fu quella di mostrare entusiasta il suo voto ad Asami, che non riuscì a trattenersi dall’esclamare il suo entusiasmo ad alta voce.
Il professore scosse il capo davanti ai commenti della studentessa ma sorrise, felice di quello che la ragazza era riuscita a fare con il giusto aiuto.
 
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L’unica volta che Asami non si presento ad una lezione di chimica, fu a causa di un influenza alquanto fastidiosa che l’aveva costretta a rimanere a letto.
Korra aveva seguito la lezione soprattutto per poter dare i suoi appunti ad Asami, in modo da non farla rimanere indietro con il programma.
Arrivata a casa della ragazza, la castana era subito corsa nella sua stanza, conoscendo ormai l’immensa villa della compagna.
“Ti ho portato i miei appunti!”
“Grazie”
 
La voce soffocata della Sato, avvolta da un grande piumone rosso, la fece sorridere.
Posando il quadernetto azzurro sulla scrivania dell’altra, si sedette sul letto, accarezzando la fronte calda dell’amica.
Asami tirò su con il naso, cercando di coprirsi il volto arrossato a causa della febbre.
Korra ridacchiò e baciò delicatamente la fronte della ragazza, giocando con i lunghi capelli scuri della malata.
Gli occhi di lei erano resi liquidi dall’influenza ma non per questo erano meno belli, pensò la ragazza, avvertendo la temperatura salire, non di certo per la febbre.
“Potrei attaccarti l’influenza, dovresti andare a casa”
“Nah. Non mi dispiacerebbe stare a casa malata”
“Sempre la solita”
 
Entrambe sorrisero, mentre Korra si stendeva di fronte ad Asami, sfiorandole delicatamente il viso con le dita.
Tracciò i tratti della ragazza, che chiuse gli occhi, rilassata da quelle carezze.
Il respiro caldo di Asami sul suo viso la portò a rabbrividire.
Rimasero a guardarsi per qualche secondo, immobili. Verde e azzurro.
Korra si avvicinò lentamente, sfiorando il naso dell’altra con il proprio.
L’ennesimo brivido le diede il coraggio per fare ciò che da tempo sognava di fare.
In un attimo avvertì le labbra di Asami, morbide come le aveva immaginate tante e tante volte.
Fu un bacio breve e casto che però fece compiere al cuore di Korra un balzo.
La castana si allontanò lentamente, spaventata dalla reazione che avrebbe potuto avere l’amica.
Non ebbe però il tempo di aprire gli occhi, perché Asami si avvicinò a lei e unì nuovamente le loro labbra, approfondendo il bacio.
Anche se sapeva che molto probabilmente la prossima settimana sarebbe rimasta a letto con l’influenza, l’unica cosa che Korra voleva era che quel momento non finisse mai.
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Rabbrividì per il freddo, stringendosi maggiormente nel piumone in cui si era avvolta.
La cioccolata calda davanti a lei le parve ancor più invitante e ne bevve un sorso, per poi spostare lo sguardo sul libro di chimica.
Molto probabilmente sarebbe stata l’ultima volta in cui avrebbe studiato quella materia e questo le dispiaceva.
Scosse la testa, pensando a quanto fosse cambiata la sua idea su quella materia in quegli anni.
Lasciò la tazza sul tavolino e prese il libro, posandolo sulle proprie ginocchia in modo da poter leggere meglio.
Due braccia famigliari però, la circondarono, distraendola nuovamente dallo studio.
“ Stai ancora studiando?”
“Tra poco avrò l’ultimo esame di chimica. Voglio che vada al meglio”
“Ovviamente”
 
Korra sorrise dolcemente, baciando con delicatezza la sua ragazza, che si sedette accanto a lei, avvolgendosi nella coperta assieme alla fidanzata.
Asami le baciò il collo, per poi strofinare il naso sulla guancia dell’altra.
La castana si voltò e riunì le loro labbra, sorridendo mentre consentiva alla ragazza di approfondire quel bacio.
“Sai di cioccolato”
“E tu di menta”
 
Risero entrambe, stringendosi maggiormente, mentre il libro di chimica scivolava sul pavimento a causa dei movimenti delle due ragazze.
Asami carezzò i capelli di Korra, passando le dita tra i crini castani, non più lunghi come prima.
“Mi piace il nuovo taglio”
“Lo so. Me lo dici da quando li ho tagliati”
“E continuerò a ripeterlo”
 
L’ennesima risata scosse i corpi delle giovani che si sdraiarono sul divano, rimanendo abbracciate.
Korra poggiò il capo sul petto della Sato, inspirando il suo odore.
Le mani delle due ragazze si strinsero delicatamente e le gambe si incrociarono tra loro.
“Ti dispiace che la scuola sia finita?”
“In parte”
“Puoi sempre continuare li studi”
“Non penso lo farò. Voglio davvero concentrarmi sulla mia carriera sportiva. So di poter diventare qualcuno se continuo così”
“Quindi non studierai più la chimica”
 
Il tono divertito della mora la fece sorridere ancora, mentre pensava a quanto in realtà fosse stata importante quella materia.
Aveva decisamente fatto dei passi da gigante e in quell’ultimo anno aveva avuto una media ottima. Asami l’aveva incoraggiata ad impegnarsi di più nello studio e le aveva dato una mano.
Nonostante il duro inizio, ormai la chimica era diventata una delle materie che apprezzava di più, anche grazie al fatto che condivideva l’orario con Asami.
“Penso che sarà la cosa che mi mancherà di più! No, a parte gli scherzi mi dispiace sul serio, in fondo a me piace molto la chimica"
  
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