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Autore: Oducchan    09/11/2015    1 recensioni
Il suo cellulare inizia a squillare insistentemente un attimo prima che esca dagli spogliatoi.
[Akaya - Liliadent - e la Rikkai di supporto]
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Kirihara Akaya, Krauser Liliadent
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nick autore: Oducchan
Titolo: Miscommunication service
Prompt: "Realize" richiesto dalla Tomina in questo meme
Fandom: Prince of tennis
Personaggi: Kirihara Akaya, Krauser Liliadent, Yukimura Seiichi, Yagyuu Hiroshi, Niou Masaharu, Marui Bunta, Kuwahara Jackal, Sanada Genichirou (Yanagi Renji menzionato)
Pairing: AkaLili (io la chiamo Angel Pair)
Genere:  fluff, sentimentale, introspettivo
Avvisi: NN
Rating: verde
Conteggio parole: 1489
Note:
Ok, mi sembra di essere uscita da un trip terribile, quindi cercherò di essere breve.
Liliadent parla un misto di italiano smozzicato e di inglese. L'italiano vorrebbe essere il suo giapponese incerto, anche se probabilmente una persona che tenta di imparare il giapponese sbaglierà ad organizzare le frasi in maniera differente da quello che ho reso io (sì, sono una di quelle persone che va a curare anche questi dettagli); l'inglese è perché lo parla per cercare di farsi capire, ma Akaya è uno che di norma piglia zero nei compiti in classe e non sa nemmeno come si scrive apple, perciò... Non vi tradurrò assolutamente i dialoghi in inglese. L'idea è di tenere il POV dagli occhi di Akaya, indi meno capite meglio mi è venuta la fic. Ovviamente se di inglese ne capite più di me e vedete errori vi chiedo cortesemente di farmeli notare, per piacere. 
La frase clou di Liliadent è rimasta in giapponese perché... perché i giapponesi usano daisuki per il "mi piaci", mentre l'aishiteru serve per le dichiarazioni VERAMENTE serie, tipo quando son pronti per sposarsi, indi il fatto che Liliadent lo usi scombussola non poco il povero Aka-chan.
Eeeehh boh, non voglio dire altro, se non che non sono più abituata a scrivere cose così lunghe e si sente.

No, wait, ho scordato una cosa. Liliadent dice di prendere un aereo "per la Germania", ma dai recenti sviluppi di Shinteni mi pare poco probabile che sia tedesco (cioè, che senso ha farsi convocare dall'U17 giapponese quando quella tedesca è la più forte del mondo? Però boh, magari sperava in una competizione minore, chi lo sa). Io ho questo assurdo headcanon che sia del Liechtestein, perché ha un nome tanto particolare che mi fa pensare a una sorta di dialetto... quindi in Germania ci passa solo per cambiare l'aereo.

 
Miscommunication service



Il suo cellulare inizia a squillare insistentemente un attimo prima che esca dagli spogliatoi. Con una colorita imprecazione, Akaya si tuffa verso il suo armadietto, armeggiando disperatamente con il lucchetto che lo tiene chiuso per recuperare il corpo del reato prima che Sanada-fukubuchou o peggio Yukimura-buchou si possano accorgere della sua infrazione al regolamento.
Quando riesce a recuperare l’apparecchio, non controlla nemmeno di chi si tratti, infilandoselo dritto tra l’orecchio e la spalla e agitando un dito medio all’indirizzo di Niou-senpai, che ha notato la sua reazione e sta ridacchiando alle sue spalle.
-Pronto?- ringhia –Chiunque tu sia spero che abbia delle valide ragioni per…-
-Kirihara…kun?-
La voce, distorta dalla rete telefonica, è leggermente nasale e marcatamente accentata. La riconoscerebbe istantaneamente anche in mezzo a una folla immensa di gente. Per un istante, l’ira del ricordo di una certa partita di ormai troppi giorni orsono lo investe, come sempre, fiera e bollente; poi, il tempo di un respiro, e sente il cuore iniziare a battergli forte nel petto.
-Uza-Uza?!- replica, ma con un tono molto più pacato –Che vuoi?-
-Kirihara-kun, io… partire… Sorry, Kirihara-kun, I’m leaving-
-Cos… Aspetta, non parlare in quella tua lingua maledetta, non capisco niente!- abbaia, risentito. Si volta, cercando agitato il profilo degli occhiali di Yagyuu-senpai in mezzo al gran numero di felpe gialle e nere che stanno sciamando verso i campi esterni. C’è qualcosa di strano, nella voce di Krauser. Qualcosa di… rassegnato, e non gli piace.
-No tempo, Kirihara-kun- si sente una scarica statica, una voce metallica di sottofondo pronunciare qualcosa che non riesce ad afferrare –Io andare. I have to go back to my home country, and I don’t know if I’ll come again to Japan…-
-Andare… Dov’è che devi andare?- e al diavolo gli allenamenti e le minacce di infiniti giri di campi. Akaya si mette a correre, scarta un paio di primini, arriva fino alla fila ordinata degli altri regular e si aggrappa alla manica di Yagyuu-senpai, ricevendo in cambio un’occhiata di fuoco da parte di Sanada –Dammi un secondo, ho trovato Yagyuu-senpai, parla con lui…-
-No- e Akaya si blocca, frastornato. Yukimura allarga un pochino gli occhi, perplesso. Yagyuu fa per allungare la mano verso il telefono, ma le dita di Akaya non riescono a muoversi.
-No? Cosa no? Uza-Uza, che… what…you…-
-No Yagyuu. Tu- e come se la conversazione non fosse già abbastanza assurda e irreale, ora tutta la squadra lo sta fissando preoccupata, ben sapendo quanto sia grave il suo rapporto con l’inglese. Per un istante, dall’altra aprte della conversazione non si sente più niente, e Akaya di riflesso si aggrappa alla plastica del telefonino.
Poi, dopo qualche secondo, la voce gracchiante di Liliadent torna a rimbombargli nelle orecchie.
-Akaya. Io andare a casa. Padre non stare bene. Non sapere se tornare-
Akaya batte le palpebre. Vede la bocca di Niou senpai muoversi, ma non sente le parole che articola. Vede Sanada avvicinarsi e assestargli uno scappellotto, ma non sente il dolore. Vede Bunta-senpai scambiare un’occhiata preoccupata con Jackal-senpai, ma non vede cosa significa.
Sente solamente un tonfo cupo, orribile, in mezzo al proprio petto.
-...Aspetta. Dove sei?- riesce a balbettare, appoggiandosi alla prima persona che trova (Yagyuu-senpai) quando le ginocchia iniziano a non reggerlo.
-Airport. Narita. I’m taking a flight to Germany. Akaya, I… sorry, I wish I could say goodbye in person but…can you please greets everybody for me?-
Ma Akaya non riesce più ad ascoltare neppure lui. Allunga il telefono verso Yagyuu-senpai, che è rapido a prenderlo e portarselo all’orecchio per poi iniziare a smozzicare frasi in inglese perfetto, e si lascia scivolare seduto di peso sulla terra, ignorando il grido di spavento di Marui-senpai.
Liliadent sta andando via. Per sempre. Via.
-Akaya, che succede? Va tutto bene?- Yukimura gli si china di fronte, lo prende per le spalle, gli solleva il viso. Akaya lo guarda ma non riesce a vederlo davvero. Non quando Liliadent sta andando via.
-Akaya! Rispondi!- tuona Sanada, da un punto alle sue spalle, ma a Kirihara non importa nemmeno delle punizioni che sicuramente si vedrà assegnate. Si sente solamente freddo. Vuoto. Spento.
È come se gli si fosse rotto qualcosa dentro.
-Krauser-kun sta per tornare al suo paese di origine- annuncia Yagyuu all’improvviso, strappando l’attenzione generale da lui e portandola su di sé –Voleva annunciarcelo e salutarci di persona, ma a quanto pare ha avuto un brevissimo preavviso… ed è probabile che non torni più in Giappone-
-Krauser?- chiede Bunta, la bolla del chewing gum che scoppia nel silenzio più assoluto –E chi sarebbe?-
-Alto, biondo, europeo- risponde Niou. Poi getta un’occhiata ad Akaya, pensieroso –Ha cercato di appendere Akaya a una rete, quest’estate- aggiunge, e Bunta annuisce.
-Non sapevo avesse una cotta per il nostro bambino- aggiunge, con assoluta nonchalance. Jackal gli tira una gomitata, ma Kirihara a malapena alza lo sguardo.
-Lui non ha… cioè… non…- deve chiudere gli occhi, sentendosi irrimediabilmente perso –Non voglio che se ne vada, non mi sono ancora vendicato!- strilla, lottando disperatamente per far cessare quel dolore sordo che non vuole andarsene dal centro del petto.
Per un istante, nessuno dice più nulla. Sanada sembra quasi pronto ad assegnare almeno un centinaio di giri di campo a tutti, per aver rovinato l’ordine e l’armonia dell’allenamento, quando Yukimura afferra Akaya per una spalla e lo tira di peso in piedi.
-Yagyuu- ordina –Richiama Liliadent e fatti dare gli orari e i dettagli del suo volo. Niou, Jackal, voi andate a cercare tutte le corriere che portano a Tokyo e i tempi di percorrenza, e procuratevi dei biglietti. Yanagi, contatta la segreteria e vedi di farti dare tutte le informazioni per una borsa di studio per il prossimo anno. Sanada, sei incaricato di dirigere l’allenamento in mia assenza. Quanto a me, Akaya e Bunta… Akaya, quando Yagyuu ti passerà Liliadent, dovrai ripetere queste parole: I love you-
Akaya batte le palpebre, stralunato, mentre il resto dei regular della Rikkai si dividono alacremente per svolgere i loro compiti. Niou-senpai e Jackal-senpai corrono verso lo spogliatoio, Yanagi-senpai s’incammina verso l’ingresso, Yagyuu torna a parlare fitto al telefono…
-Ai rov yui?- balbetta, cercando di farsi più piccolo che può sotto lo scrutinio dello sguardo di Yukimura-buchou.
-No, ho detto “I love you”.  Vedi di non sbagliare, altrimenti…-
Qualunque cosa il buchou voglia dirgli, finisce azzittita dal moto silenzioso con cui Yagyuu gli allunga il telefono. Akaya lo prende con mani tremanti, portandoselo spaventato all’orecchio. Non sa… ma Liliadent sta andando via… e se…
-Akaya?-
La sua voce gracchia, e non ha nulla della fredda armonia che sente riverberare quando gli parla di persona, ma Akaya realizza improvvisamente che questa forse è l’ultima chance che ha.
-Ai… I love you, Uza-Uza!- strilla, facendosi rosso in viso e abbassando lo sguardo al suolo, mortificato ed agitato al tempo stesso.
Dall’altra parte, sente Liliadent fare un brusco respiro, che crepita nell’altoparlante. Poi, dopo un attimo di silenzio…
-Akaya, aishiteru-
Akaya ci mette un attimo per capire. Apre e chiude la bocca al vuoto, sentendo gli occhi spalancarsi come piattini, e non può trattenersi dallo strillare.
-Uza-Uza! Non… NON DIRE QUESTE COSE, BASTARDO!-
-What? Akaya, did I say it wrong? Please don’t hung up, maybe daisuki was better but Yagyuu-san says that you…-
Kirihara non può rispondergli, perché il telefono gli viene sottratto dalla mano di Yukimura e dal suo sguardo glaciale.
-Please appreciate the effort we are making to bring him to you- dice, con la sua voce minacciosa da Capitano, e Kirihara si scorda subito l’imbarazzo, preoccupato da cosa il capitano stia dicendo –I think it’s pointless to remember you that if you ever, ever even think of hurt him again I will personally came to hunt you down wherever you are, don’t you think so? Yes. Now please stay put, we’ll try to come on time, keep your phone close- e senza dire altro mette giù la conversazione, rendendo il telefono al suo legittimo proprietario.
-Ora, Akaya, faremo in modo di portarti all’aeroporto prima che Krauser-kun debba imbarcarsi, in modo che possiate avere la vostra giusta dichiarazione. Poi provvederemo a farlo trasferire qui, in modo che possa frequentare la scuola con te l’anno prossimo e non debba perdere altri mesi cambiando di nuovo sistema scolastico. E quando tornerai, voglio che tu corra almeno trecento giri attorno alla scuola, per aver interrotto l’allenamento e aver causato tutto questo disturbo-
Oh, pensa Akaya, mentre si stringe il telefonino al petto e Yukimura lo spinge verso il cancello, accompagnato da Bunta e Yagyuu. Forse è innamorato, tutto sommato.
 
 
Quando, una manciata d’ore dopo, Uza-Uza scansa l’addetto ai controlli che non vuole farlo ritornare nella zona delle partenze e gli prende il viso tra le mani per stampargli un bacio affamato sulle labbra, Akaya si limita a sciogliersi tra le sue braccia, dimenticandosi dei dubbi e delle paure e della fatica immane che lo aspetta. Che gliene frega, di correre, quando Uza-uza lo stringe come se fosse la cosa più preziosa del mondo?
 
Dietro di loro, soddisfatto, Yukimura sorride.
   
 
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