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Autore: Danilibre    09/11/2015    1 recensioni
Seguito di " A million Little Pieces "
Dal testo :
" < Stai tranquillo, andrà tutto bene, e poi mica siamo da soli! C'è Gabriel,Balthazar,Sammy e Charlie! > Gli sorrise.
il suo sorriso non era cambiato con gli anni, gli faceva sempre perdere un battito, lo faceva innamorare sempre di più.
< Dai andiamo. > Dean lo spronò e scese dalla macchina.
Castiel lo seguì a ruota e si strinse nel Trech, Dean lo affiancò e gli prese la mano, per poi dirigersi lentamente verso il citofono del portone. "
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Castiel, Claire Novak, Famiglia Winchester, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Castiel si svegliò rilassato, era da tempo che non dormiva così bene, si stiracchiò per bene e appoggiò la mano al posto di Dean per svegliare anche lui, ma quando le dita toccarono il lenzuolo si preoccupò. Si tirò su a sedere e lui non c'era, guardò l'ora ed'erano le 9:15. Si maledì mentalmente e quando decise di alzarsi sentì la porta aprirsi, Claire entrò portando un bicchiere d'acqua seguita dal maggiore che teneva tra le mani un vassoio con diversi oggetti sopra: Un piccolo vasetto contenente una rosa rossa, una tazzina piena di caffè e un'altra piena di latte e cereali. Dean appoggiò tutto sul letto e si sedette a gambe incrociate, Claire lo imitò tenendo in mano il suo bicchiere colorato.
<  Ma cosa...  > La voce di Cas era ancora rauca a causa del sonno.
<  AUGURI PAPA' !  > Claire urlò alzando le braccia al cielo, facendo rovesciare un pò di acqua sul lenzuolo.
Castiel la fissò. " Papà ", era la prima volta che lo chiamava così, si sentì pervaso da un senso di piacere e di entusiasmo.
risucì a riprendersi dopo qualche istante.
<  G-grazie piccola..  > Le sorrise di rimando.
<  Auguri amore  > Anche Dean sorrideva e si sporse per dargli un bacio.
<  Ma che giorno è ?!  > Era ancora rintronato.
<  Che idiota !  > Il maggiore rise, facendo ridere anche la piccola.
<  E' il tuo compleanno!  > Riprese la piccola guardando Dean con preoccupazione.
<  Di già...?  > Disse Cas con espressione confusa e piegò di poco la testa di lato.
<  Si! Ora mangia che dobbiamo uscire!  > Disse il maggiore, ancora sorridente.
<  Ma il lavoro?  >
<  Ho chiamato ieri dicendo che, visto che è il tuo compleanno, prendevi un giorno libero. Ti fanno gli auguri pure loro!  >
<  Ah... ok...  > Comincò a bere il caffè, aveva bisogno di qualcosa di forte in quel momento.
Non riusciva ancora a crederci che Claire l'avesse chiamato Papà.
<  Aspetta, perché dobbiamo uscire?  > Domandò dopo aver riposto la tazzina.
<  Beh, andiamo a fare Shopping! Alla piccola servono dei vestiti nuovi e ne prendiamo anche noi! Il tuo Trech è lurido !  > Commentò il maggiore.
<  Già già  > gli fece eco la piccola.
<  Ehi! non insultate il mio Trech!  > Cas assunse una finta espresione arrabbiata fancendo ridere tutti i presenti.
Fecero colazione con tranquillità ridendo e scherzando, il minore si accorse dopo che i due erano già pronti per uscire. Dean indossava un suo classico completo, una T-shirt nera con sopra una camicia rossa, ma questa volta indossava dei Jeans attillati neri e degli anfibi. Quelli erano i suoi pantaloni da " grandi occasioni " poche volte lo aveva visto con quelli indosso. Claire indossava un vestitino rosa con un fiocco nero in vita, i capelli biondi erano sciolti, ma vi erano due piccole treccine unite dietro. Erano veramente belli insieme, li fissò. Voleva imprimersi quell'immagine nel cervello. Dean portò via Claire insieme al vassoio così da permettere al minore di vestirsi. Non voleva vestirsi come al solito, visto che i due hanno indossato dei completi che non avrebbero mai usato normalmente, si sentì in dovere di essere all'altezza. Si accorse di avere ancora i vestiti che Balthazar gli aveva prestato, Indosso la T-shirt rosso scuro e usò anche la giacca classica. Erano anni che non usava una maglietta, invece della camicia. Indosso pure un paio di Jean neri, non aderenti, e un vecchio paio di Nike nere. Era strano che si sentisse a suo agio con quel tipo di abbigliamento, si aggiustò un pò i capelli e scese al pian di sotto. Claire e Dean erano sul divano, il maggiore sentendo dei rumori sulle scale si girò a guardare e si incantò.
<  Beh... come...sto?  > Era imbarazzato, Dean era completamente perso nel guardalo.
<  Bene! Bene!  > Gridò ridacchiando la piccola. Tutti scoppiarono a ridere.
<  Sei perfetto !  > Commento il maggiore alzandosi e prendendo le chiavi dalla tasca dei jeans.
<  sei pronto ?  > Domandò andandogli incontro. Il minore annuì e la piccola trotterellò fuori dalla porta tutta felice, Dean le corse dietro per non farla correre in strada, mentre Cas chiuse la porta con la sua copia di chiavi.
Andarono in un centro commerciale della città accanto, ci erano andati poche volte e mai con Claire. Lei era entusiasta per le vetrine colorate addobbate già per natale, i neo-padri dovettero correrle più volte dietro per non perderla, Dean commentò più volte che avrebbero dovuto portarsi dietro un guinzaglio guadagnandosi una risata dal minore e un finto broncio da Claire. Visitarono diversi negozi per bambini comprando alcune magliette e alcuni pantaloni per la piccola. Aveva gusti difficili, niente di troppo colorato, niente di troppo luccicoso, niente di troppo stupido. Le persone si giravano a guardare quella strana coppia mano nella mano con una piccola bambina bionda. Alcune signore sorridevano, alcuni Signori alzavano il sopracciglio e commentavano tra di loro, alcuni bambini li fissavano. A loro non interessava. Si fermarono per pranzo in un fast food e dopo una lunga pausa ritornarono allo shopping. Quando Castiel controllò l'orologio si accorse che era quasi ora di cena, lo fece notare al maggiore e annuì entusiasta.
<  Claire è ora di andare a cena!  > Prese in braccio la piccola e tornarono nel parcheggio.
<  torniamo a casa o... ?  > Domandò il minore dopo aver riposto le buste nel bagagliaio.
<  Nah! perché tornare a casa ora? Andiamo fuori a cena!  > Propose il maggiore e Claire saltellò felice.
<  Ok, è deciso, andiamo fuori a cena!  > Disse il minore aprendo la portiera anteriore, per far salire la piccola. Controllò che avesse messo la cintura e poi si sedette al posto del passeggero. Il viaggio durò poco, Dean accese la radio e partì " Shake it off " ed'alzò il volume, Claire ballava a ritmo mentre Cas annuiva e muoveva la testa, mentre il maggiore la cantava felice.
Al ristorante il minore scoprì che Dean aveva già prenotato per 3, il che lo spiazzò per un secondo. Non era il classico ristorantino normale, no. Questo era un ristorante rinnomato, Con tanto di candele sui tavoli e camerieri in giacca e cravatta. Castiel si ringraziò mentalmente per non aver indossato il suo classico completo, sennò lo avrebbero scambiato per uno di loro! Il loro tavolo era in un'angolo appartato. Claire si sedette contro il muro e i due uomini si sedettero uno davanti all'altro, in modo da non dargli il modo di uscire. Non che non si fidassero di lei, ma era la prima volta che la portavano fuori a cena. Un cameriere sulla ventina portò loro i menù e si dileguò silenziosamente come era arrivato. 
<  Dean...sei sicuro che possiamo permettercelo...?  > Commentò Castiel dopo aver dato un'occhiata alla Carta.
<  Tranquillo, ho fatto un pò di straordinari per questo giorno!  > lo rassicurò sorridendo. Il minore annuì per nulla a suo agio. Il cameriere tornò a prendere gli ordini.
<  Per me... le lasagnette alle verdure...  > Commentò Castiel.
<  Per me la tagliata, per te tesoro?  > Disse Dean.
<  Pasta bianca!  > Rispose Claire.
<  Ci porta anche un pò di vino rosso? Decida lei quale, e un po’ di acqua naturale.  > Il maggiore chiuse il menù e Glielo porse, seguito dalla piccola, che dovette prenderlo con entrambe le mani, e dal minore. Il ragazzo si dileguò un'altra volta facendo ritorno con una bottiglia di vino e l'acqua, per poi andarsene un'altra volta. I tre risero e scherzarono per tutta la sera, il cibo era ottimo, il locale per nulla affollato e molto intimo, l'unica pecca e che tolsero la candela rossa dal tavolo, con la piccola lì era pericolosa. Mangiarono anche il dessert, Claire si sporcò tutta la faccia mangiando il profitterol al cioccolato facendo ridere i due uomini. Dean pagò il cameriere con la carta di credito, non si alzò neanche, la lasciò sul piattino ed'il ragazzo fece il restante.
<  Ora ! papà ora!  > Commentò la piccola tutta felice, guardando il maggiore.
<  Sisi! ci arrivo.  >Lle rispose sorridendo.
<  Cosa?  > Disse il minore preoccupato. Dean si alzò e gli andò accanto.
<  Sono anni che stiamo insieme, no ? Direi che ora che abbiamo una figlia... sia ora di... ufficializzare la cosa...no?  > La sua voce tremava. Castiel era totalmente perso, non capiva.
<  Cas... alzati per favore.  > il minore lo assecondò. Tutti i presenti si fermarono a guardarli, alcuni farfugliavano tra di loro. Dean si inginocchiò e tirò fuori la scatolina nera dalla tasca dei Jeans, la aprì e lo guardò.
<  Castiel, Io ti amo. Sei l'amore della mia vita, abbiamo condiviso esperienze: Ospedali,incubi,sogni. Ci siamo allontanati per anni e ci siamo ritrovati. Tu sei tutto per me, io non esisto più senza di te. Abbiamo preso Claire per formare una famiglia ed è la cosa più bella che mi sia successa. Sei il mio angelo, seriamente! mi hai salvato più volte dalla morte, fisica e mentale. Quindi ti chiedo, qui davanti a tutti, M-Mi vuoi sposare?  >
I suoi occhi erano piantati in quelli del minore.
Castiel stava per piangere, anzi era sicuro che alcune lacrime gli erano scappate, le sentiva sulle guancie.
<  Si. Cento, mille volte si!  > La sua voce tremava.
Dean si tirò in piedi e sorridente come non mai lo abbracciò. Sentirono fischi di approvazione e mani che battevano, ma ormai erano in un mondo tutto loro. L'anello ricoprì alla perfezione il dito di Castiel, che si perse a vedere quella fede in oro bianco così perfetta e liscia. Claire scappò dalla sedia ed abbraccio le gambe dei due padri, Il minore la prese in braccio e la piccola gli stritolò il collo, facendo ridere il maggiore.
Ormai era ufficiale, erano un famiglia.
   
 
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