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Autore: Akira14    24/02/2009    4 recensioni
Qualche riflessione sugli avvenimenti del capitolo 68, visto da Tamaki...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Haruhi Fujioka, Tamaki Suoh
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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It's just waiting for you

Conteggio Parole: 515
Prompts: batticuore, paura, sorriso (13 febbraio)
Note: Il titolo è preso da "Love Will Come Through" dei Travis
Post Capitolo 68 (quindi spoiler!)
A/N: Scritta per il Chocolate Fest di [info]fanfic_italia

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Di indizi non si poteva dire che non ne avesse avuti a sufficienza. Ci mancava solo più che passasse qualcuno fornito di un cartello luminoso con una freccia indicante lei e la scritta “Non è che per caso sei innamorato di questa qui?”
Conoscendo i suoi amici, non era neanche escluso che sarebbe davvero potuto accadere.

La gioia di vedere il suo sorriso: quale genitore non sarebbe stato così contento da non riuscire quasi a respirare, per non interrompere quell'attimo con triviali funzioni corporee, nel vedere la propria prole così felice? Nessuno, s'era facilmente convinto lo stolto.
Ed il batticuore ogni qual volta si trovassero a stretto contatto?
'Sono solo emozionato di poter ancora tenere la mia piccola principessa tra le braccia' si diceva, il babbeo.

Neanche la gelosia nei confronti di Hikaru prima – quando quello stupido, stupido, stupido e cattivo di Kaoru aveva organizzato un uscita tra il suo gemello e la sua preziosa bambina - e Kasanoda poi era riuscita a far vacillare le sue convinzioni.
Non c'era padre che avrebbe voluto vedersi portare via la figlia da sotto al naso. O gettarla tra le braccia di un uomo che l'avrebbe fatta sicuramente soffrire. Perché lui era pienamente in grado di capire, dalla sua posizione d'autorità e di profonda conoscenza del soggetto in questione – di capire chi facesse per lei e chi no.
Certo non erano Hikaru o Kasanoda.
E non c'aveva dedicato un altro minuto, perché faceva male al cuore immaginare che davvero esistesse qualcuno che fosse in grado di amarla come meritava.
Chissà perché.

C'era voluta la paura di perderla.
Il mettersi a considerare rischio che potrebbe aver corso se non fosse trattato di rapitori bonaccioni ed alquanto maldestri.
Il rabbrividire aveva visto il suo anello di ootoro abbandonato lì per terra, sentendosi mancare la terra da sotto i piedi ed il timore che non avrebbe riacquistato la lucidità necessaria per aiutarla.
L'immenso sollievo nel vederla illesa e per nulla scossa, preoccupata solo di recuperare l'anello che lui le aveva regalato.

S'era sentito un tale cretino. Con che faccia avrebbe potuto, adesso, presentarsi davanti a lei e dirle che finalmente s'era accorto di essere innamorato di lei da tempo?
Sarebbe sembrato ancora più idiota nel farle una dichiarazione a scopo ritardato. Ed ora, consapevole dei sentimenti che provava nei suoi confronti, non sopportava di confermarle ulteriormente la propria stupidità.
D'altra parte - s'era interrogato mentre accompagnava Kanoya-san durante le durissime prove architettate dal club - non doveva forse vergognarsi maggiormente di farsi bloccare dal timore di rovinare tutto, distruggere la famiglia, quando i gemelli avevano saputo affrontare il cambiamento ed uscirne più forti.
Lui non voleva far male a Hikaru ma questi era stati più che cristallino nel dirgli che si sentiva più offeso da una tale premura, che lui non s'era neanche accorto di avergli concesso, di quanto avrebbe potuto ferirlo un confronto ad armi pari.
E poi lei. Lei che era così onesta, sempre, senza curarsi di poter risultare sgradevole od inopportuna.
Lei che era così genuina, non meritava che la verità.

Ed era ciò che le avrebbe dato.

  
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