Serie TV > Merlin
Ricorda la storia  |       
Autore: Janelle    25/02/2009    5 recensioni
"L’altro alzò prepotentemente un sopracciglio. – Merlin, lascia perdere. Lo sappiamo tutti che hai un debole per Morgana; è così palese! – berciò, sorseggiando un po’ di liquido rossastro da un calice dorato."
Merlin/Arthur, Morgana/Gwen.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Slash | Personaggi: Gwen, Merlino, Morgana, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
fanfiction

 

Titolo: È così palese! [che sei innamorato di lui]

Autore: Janelle

Categoria: Merlin

Pairing: Arthur/Merlin, Morgana/Gwen

Generi: Romantico, Commedia

Note: Slash, Shoujo–ai

Parte: 1/2

 

 

 

 

 

 

È così palese!

[che sei innamorato di lui]

 

 

 

Arthur Pendragon si avvicinò al suo servitore, con un mezzo sorriso irrisorio dipinto sul volto perlaceo. – La vuoi smettere di fissare ossessivamente Morgana? Sembra che tu non abbia mai visto una donna! – berciò, scontroso.

 

Il giovane mago sbatté le ciglia. – Eh? – esclamò, cadendo dalle nuvole. Arrossì di colpo. – Oh n–no! Io non la stavo guardando, davvero! –.

 

L’altro alzò prepotentemente un sopracciglio. – Merlin, lascia perdere. Lo sappiamo tutti che hai un debole per Morgana; è così palese! – berciò, sorseggiando un po’ di liquido rossastro da un calice dorato.

 

– Ma no, davvero, non è ver... – ma ad interrompere i suoi imbarazzati balbettii fu proprio Lady Morgana, che racchiusa in un abito blu pavone, scivolò di fianco al principe nel suo accecante splendore.

 

– Arthur – disse, rigida, a mo’ di saluto. – Merlin, quello che hai fatto oggi per Gwen è stato un atto di enorme generosità. So benissimo che Arthur ti distrugge con le sue stupide richieste, – precisò, lanciando un’occhiata di diniego verso il principe. – E sei stato davvero gentile ad aiutarla –.

 

Il moro arrossì furiosamente e spostò immediatamente lo sguardo, sentendo gli occhi blu di Arthur trapassarlo da parte a parte; ora si sarebbe di sicuro messo a ridere di lui.– G–grazie Lady Morgana, è stato un p–piacere – biasciò, rosso.

 

La ragazza si allontanò, con un sorriso stampato in volto, e raggiunse la sua serva qualche tavolo più in là.

 

– E così non provi nulla per Morgana, giusto? – cantilenò il principe, beffardo. – L’evidente rossore sulle tue gote mostra il contrario. Non ti ho mai visto balbettare così tanto –.

 

Merlin serrò i pugni, infastidito. – Siete proprio un asino senza tatto! – sbottò, cercando di tenere un tono di voce contenuto. – A me non... interessa Lady Morgana. E poi... io sono un servo – ammise, flebile.

 

Arthur alzò un sopracciglio. – Precisamente. Non ci sarebbe alcuna speranza che lei ti degnasse di uno sguardo – sibilò.

 

Il mago sbarrò gli occhi, colpito da tanta freddezza. Serrò i denti, trattenendo a stento una serie di insulti che gli solleticavano le corde vocali, pronti a zittire l’intera sala e a far ammutolire anche il Re, tanto sarebbero stati offensivi. – Avete ragione – sussurrò. – È evidente il suo disgusto per le persone di rango inferiore! – e con gesti tremolanti, poggiò il calice sul tavolo e sparì fra la folla.

 

Arthur scrollò le spalle, bevendo un sorso del suo liquore. Quant’era fastidioso e petulante il suo servitore!

 

 

...

 

 

– Merlin! – urlò la voce di Morgana, comparendo alla fine del corridoio. – È successo, vero? Dire quelle cose... – sussurrò, posando una mano affusolata sulla spalla del ragazzo.

 

– Non mi interessa – sbottò il mago, infastidito. – Quell’asino può dire quel che vuole, non mi interessa minimamente – disse, curvando la schiena e scivolando contro il muro dietro di lui.

 

– I tuoi occhi non sembrano dire questo... – mormorò Morgana, carezzandogli una guancia pallida. – Sono tristi –.

 

Il moro sbarrò gli occhi, arrossendo talmente tanto da mimetizzarsi con la sua maglia. – N–non è come pensate voi, Morgana! I vostri sogni non si avverano sempre, è risaputo, e poi q–questo sicuramente... è... è... –.

 

La ragazza trattenne un risolino: era così palese! – In effetti i miei sogni non si avverano sempre; ma devo ricordarti che avevo già visto questa conversazione? – celò, soddisfatta.

 

Il mago divenne bordeaux, senza accennare un minimo ritorno al suo colore naturale. – No, no, no, no... – biasciò, sconvolto, le labbra tremolanti.

 

Lui ed Arthur... che si... Non riusciva neanche a pensarlo!

 

– Ma, in fondo, cosa ci sarebbe di male? È evidente che tra di voi vi è comunque un buon rapporto, e potreste semplicemente fare il passo success- – blaterò, amorevole.

 

Passo successivo? – gridò, acuto. – Ma Lady Morgana, voi davvero credete... c–che... Per tutti i Re! –.

 

La ragazza trattenne un risolino. – Questo l’hai pensato tu, Merlin – sussurrò, maliziosa, lasciandolo a crogiolarsi nel mezzo del corridoio più paonazzo che mai.

 

Non appena mise piede nella sala, un Arthur alquanto scocciato le si parò davanti. – Morgana! Dove diavolo ti eri cacciata? – esalò, furioso.

 

Lei sorrise, più che soddisfatta. – Ero di là, nel corridoio... sai, stavo conversando con Merlin. È proprio un ragazzo da sposare – calcò, assumendo un’espressione malandrina.

 

Il principe serrò la mascella. – Ma che diavolo stai dicendo, Morgana?! È un servo! –.

 

– Oh, Arthur! Come sei quadrato! – esclamò, sbuffando. – Lui è nobile, lui no, l’altro è buono, lui è cattivo... siamo tutti persone, non lo ricordi? E lui è proprio il mio tipo – aggiunse.

 

Gli occhi blu del principe si spalancarono, traumatizzati. – Il tuo tipo? – ripeté, incredulo.

 

– Esatto. Forse tu non l’hai mai notato, – cominciò, sporgendosi verso di lui come se stesse per fargli una confidenza. – Ma quando Merlin sorride, i suoi occhi blu brillano come per magia, e sono incantevoli. Adoro i suoi capelli scuri, così morbidi e setosi... e poi, le sue orecchie... – continuò, con malizia.

 

Il principe la scostò violentemente da sé, con rabbia malcelata. – Morgana! Ti è per caso andato di volta il cervello?! –.

 

– Può darsi... – disse, ridendo genuinamente. – Credo sia stato a causa di... Merlin. Sai, prima, eravamo... da soli, capisci? – continuò, velata.

 

Arthur non riuscì a trattenere un istintiva sensazione di rabbia repressa, facendo uno scatto in avanti verso il corridoio da cui era giunta Morgana.

 

Se non fosse stato troppo impegnato a controllare la furia, avrebbe sentito i risolini di Morgana poco dietro di lui.

 

 

...

 

 

Cielo! Lui e Arthur... lui e Arthur...

 

Oddio, non riusciva proprio a concepirlo.

 

Che... che... si...

 

Un secco rumore di passi lo fece sobbalzare, e quando riconobbe la chioma color grano del principe sbarrò gli occhi, arrossendo furiosamente.

 

Lui e Arthur che si rotolavano fra le coperte!

 

– Merlin! Che cosa ci fai qui da solo?! – lo accusò Arthur, avvicinandosi a lui quel tanto che bastava per osservando minuziosamente.

 

Il mago cercò di concentrarsi e trovare una risposta, ma dalle sue labbra non uscirono che suoni convulsi. Ma perché sentiva il profumo muschiato del principe invadergli le narici, come un veleno? – A–ah, i–io... eh–eh... s–stavo... – balbettò, frettoloso.

 

Arthur serrò la mascella. Dunque era vero! L’evidente imbarazzo di Merlin doveva essere per forza dovuto a quello che aveva appena fatto con Morgana, in sua assenza...!

 

Merlin cercò di scacciare l’immagine di lui e Arthur che – non doveva pensarlo!, ma finì solo con l’osservare bramosamente il corpo del principe, cinto nei suoi abiti più suntuosi. – A–ah! Io d–devo andare! Sapete, ecco, io, ho... degli impegni, si! Ricordate? I vostri compiti, devo- – esclamò istericamente, aggirando il corpo del principe e sperando di superarlo senza tante cerimonie.

 

Arthur afferrò il braccio di Merlino appena in tempo, spingendolo inevitabile verso di lui. Puntò i suoi occhi blu in quelli del servitore, determinato. – Cosa ci facevi qui con Morgana, Merlin? – sussurrò, freddo.

 

Il mago cercò di non guardare le labbra del principe, così carnose e morbide all’aspetto, mentre una forte confusione gli dominava la mente. – Ah, noi, cioè, io... parlavamo! – echeggiò alla fine, boccheggiando.

 

Parlavate...? – disse, esule, prendendolo per il bavero della maglia e spintonandolo contro di lui. – E di cosa parlavate, si può sapere? Di come hai aiutato Gwen oggi...? –.

 

Il mago, imbarazzato, colse l’occasione al volo. – Ah, s–si! Si–si! – berciò, cercando di guardare tutto tranne che il volto del principe ed annuendo furiosamente. – Parlavamo proprio di quell-mghf! –.

 

Le labbra del principe si erano spinte sulle sue con una tale veemenza da spaventarlo, facendo pressione per entrare, mentre una mano ruvida spingeva sulla sua schiena, sbattendolo contro il corpo muscoloso di Arthur.

 

Sbarrò gli occhi, rendendosi conto in quel momento di ciò che stava accadendo. E mentre l’immagine di loro due che si rotolavano per le coperte si faceva più reale, socchiuse le labbra, accogliendo quelle di Arthur con strana aspettativa.

 

Fu spintonato all’indietro, finendo malamente sui suoi piedi mentre una folata d’aria fredda gli metteva a tacere le membra. Alzò gli occhi, specchiandosi negli iridi blu del principe, velate di desiderio. Si toccò immediatamente le labbra, incredulo.

 

Lui e Arthur... lui...

 

Arthur si pulì con il dorso della mano la bocca, riservando al suo servo un’occhiata di fuoco. Poi arretrò, scomparendo lungo il corridoio senza dire nulla.

 

Per tutti i Re!, pensò il mago, sconvolto. Aveva appena baciato Arthur Pendragon!

 

 

...

 

 

– Visto, Gewn? – mormorò Morgana, elettrizzata. – Il piano ha funzionato alla perfezione. La vostra idea di fingere di averli sognati insieme è stata straordinaria... –.

 

– Troppo gentile, Lady – blaterò, riconoscente. – Ma se non ci fosse già stata una base, non saremmo mai riusciti a metterli insieme. Ricordate cos’era successo con Marcus e Henry, vero? –.

 

Morgana annuì, sospirando. – Già... uno si trova ancora in prigione, vero? Beh, poco male! Finalmente Arthur e Merlin si sono resi conto dei reciproci sentimenti... –.

 

La serva annuì, emozionata. – Ma credete davvero che Arthur li accetterà? Avete visto come ha reagito... –.

 

– Il suo bacio è stato dettato dalla passione momentanea, ma non se ne è pentito, ne sono certa – le assicurò, orgogliosa di sé stessa. – Chissà cosa succederà ora; credi forse che dovremmo stare lontane dalla stanza di Arthur per un po’? –.

 

– Ma cosa dite Lady Morgana! – sbottò, arrossendo furiosamente. – Dite che... che... Per tutti i Re! –.

 

L’altra alzò un sopracciglio, divertita. – Assomigli proprio a Merlin, lo sai? Mi ha detto la stessa cosa quando gliene ho parlato... – sussurrò.

 

– E voi assomigliate troppo ad Arthur, per i miei gusti! Dire una cosa del genere... – biasciò, bordeaux.

 

Il volto della fratellastra del principe si puntò curiosamente su quello della serva. – Hai ragione, in effetti... – cominciò. – Che ne dici di continuare questo discorso nella mia stanza, Gwen? Trovo questa festa di una noia mortale – profuse, allontanandosi.

 

Gwen non si rese minimamente conto del secondo significato delle sue parole, e la seguì gentilmente. Aveva proprio ragione; quella festa era di una noia mortale!

 

 

 

 

 

 

Ed eccomi di nuovo qui xD Sta cominciando a diventare un’abitudine, eh?

Allora, allora... spero che questa shot/schifezza vi sia piaciuta, perché a me mi gusta abbastanza (molto più delle precedenti). So che l’idea di un sogno premonitore di Morgana è già stata usata, ma come avete visto la storia alla fine è un po’ diversa.

Mi interrogavo su un quesito... forse dovrei continuarla? Vi piacerebbe avere un seguito o vi sembra completa così? Non garantisco di farlo davvero, ma vorrei sapere una vostra opinione. Non sarebbe comunque molto lunga, intendiamoci <3

Grazie a tutti i lettori, i futuri recensori, ecc! LOL

Bacioni, Janelle.

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: Janelle