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Autore: cioco_93    10/11/2015    0 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
- Devo dire che vai un po’ veloce rispetto al codice stradale italiano – azzardai nervosa. Quel ragazzo aveva un un qualcosa che sapeva mettermi tremendamente in soggezione.
- Sei hai paura, la prossima volta niente passaggio, mi spiace – rispose con straffottenza. “Antipatico” pensai.
- Non ho detto quello – dissi, non mi piaceva l’idea che pensasse che avessi paura.
- Sembrava, la prossima volta sii piu’ precisa – mi contraddi’
- E tu meno acido – risposi a mia volta
- Ti piace avere l’ultima parola e’.?? – continuo’ lui.
- Senti chi parla – ribattei, anche se aveva pienamente ragione, adoravo avere l’ultima parola, ma a quanto pare lui non era da meno. Giusto in quel momento Anne sali’ in macchina e pose quindi fine alla nostra veloce e sciocca discussione. Vicky 1 Logan 0.
Spero di avervi interessata ;)
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Buonasera mondo. So che è passato veramente tanto tempo dal mio ultimo aggiornamento, ma è inutile dire che me ne sono capitate davvero tante e bhe tra la mancanza di tempo e ispirazione avevo per un po' abbandonato la scrittura. Ma per ragioni plurime finalmente sono tornata a scrivere e a continuare quello che avevo iniziato. Ora molti di voi magari avranno dimenticato questa storia, o altri invece si ritroveranno davanti a un racconto nuovo, io spero solo che vi piaccia questo capitolo. La stesura di esso è il frutto di due anni ahaha iniziato, continuato, riscritto, lasciato e concluso finalmente. Bando alle ciancie, buona Lettura :)

10. Mantenere la calma

Dopo un week end e inizio settimana abbastanza travagliato, presa da amiche e famiglie incasinate quel venerdì pomeriggio finalmente mi stavo dando a uno pseudo relax.
Viola viveva a casa sola con il padre, e non aveva da giorni notizia della madre, mentre Ilenia stava vivendo la situazione contraria trasferendosi temporaneamente a casa della madre, anche se sapeva che entro il fine settimana sarebbe dovuta tornare da suo padre, nonostante l'accaduto.
Io invece mi ero data alle pulizie aiutata da Logan. Quella sera avrebbe mangiato per la prima volta a casa mia, in presenza della mia bionda coinquilina, a cui avevo promesso, di rendere la casa quanto meno presentabile, nonostante il ragazzo avesse avuto più volte occasione di vederla nel suo amato disordine
- Vicky spiegami la differenza tra il tuo solito buttare oggetti e vestiti a caso in cassetti e armadi, e l'impuntarti invece oggi di riordinare in maniera dettagliata tutto – mi domandò perplesso il mio ragazzo.
- Sensi di colpa amore, semplicemente quello. Povera mamma, già è in ansia nel conoscerti, almeno la faccio rilassare facendole trovare la casa in perfetto e vero ordine – li dissi con non chalance, senza accorgermi delle parole che avevo usato.
- Scusa, come mi hai chiamato.??- mi fece notare subito Logan abbracciandomi da dietro, mentre sistemavo dei vestiti sopra l'armadio. Solo in quel momento riuscì a rendermi conto di ciò che avevo detto. Arrossì leggermente e mi voltai vero il ragazzo.
- Ehm... amore...cioè se ti da fastidio dimmelo, e che mi è venuto naturale, e comunque, c'è alla fine chiamo... - cercai di giustificarmi impacciata io.
- Ahahah frena scema.!! Amore va benissimo, e anche tutti gli altri nomignoli che mi vorrai dare, solo che...bhè era era la prima volta che me lo dicevi. È bello sentirsi chiamare così sai.?? - confessò teneramente, e mi fece sciogliere come un cioccolatino al sole.
- Allora continuerò a chiamarti così – annunciai baciandolo dolcemente.
Ci staccammo qualche secondo dopo, e ritornammo a sistemare la casa.
Per le 20,30 mamma tornò a casa. Presentai ufficialmente il mio ragazzo alla donna, e in una mezz'oretta finalmente ci sedemmo tutti a tavola e iniziammo a mangiare.
- E quindi la Lombardo come è uscita dal bagno.?? - chiese sconvolta e divertita mia mamma, dopo aver ascoltato curiosa il buffo episodio di quella mattina, che era accaduto a scuola, alla povera prof di francese.
- Praticamente la bidella, dopo un'ora e mezza da quando era scesa in segreteria è tornata sul piano, e ha controllato per puro caso i bagni dei professori, ha sentito la Lombardo che si disperava dentro, e ha chiamato qualcuno perché l'aiutassero a tirarla fuori - le spiegò ridendo Logan.
- Ma scusate in ora e mezza nessuno si è accorto che era rimasta chiusa dentro.?? - domandò perplessa la donna.
- E no perché è andata in bagno quando l'intervallo era già finito, quindi nessuno la sentiva gridare aiuto dalle classi, e durante il cambio d'ora invece c'era troppo casino – le feci notare.
- Povera donna – Commentò lei alzandosi dal tavolo e iniziando a sparecchiare – Comunque dove volete andare sta sera scusate.?? - chiese infine.
- La porto a prendere uno yougurt in Marghera. Tranquilla la porto a casa presto - le rispose Logan cercando di darle un mano con i piatti.
- Fermo fermo, lascia perdere, sei mio ospite sta sera, quindi pulisco io. Voi due piuttosto vestitevi e andate – lo rimproverò mamma.
Il ragazzo scosse la testa divertito e poggiò nuovamente i piatti sul tavolo. Allora mi alzai anch'io, andai verso camera mia e alla svelta mi preparai per uscire.
- È stato davvero un piacere conoscerti Logan. È bello sapere che c'è qualcun altro al mondo con cui mia figlia possa ascoltare i Muse – si congedò ridendo mia madre. Il ragazzo ovviamente non capì la battuta, a differenza mia che sbraitai un alterato – Mamma ti prego.!!-
- Immagino che sia riferito a dei vostri discorsi – constatò Logan divertito.
Lo fulminai al volo con lo sguardo, diedi un bacio a mamma e uscimmo.
A seguire, dieci minuti dopo stavamo già parcheggiando in De Angeli.
- Mi piace tua madre. È stra simpatica sai.?? - mi disse uscendo dalla macchina.
- Sono contenta. Era importante per me farvi conoscere. Lei è la mia migliore amica praticamente – gli spiegai.
- Si vede che siete unite. Mi avete ricordato un sacco Anne e nostra madre. Loro erano come voi due. Si raccontavano sempre tutto, uscivano e si divertivano insieme – iniziò a raccontarmi con malinconia.
- Doveva esser una grande donna tua madre – riuscì solo a commentare – Ma su parliamo di cose più allegre, non voglio che passi la serata con il muso. Dopo che accompagnerai me medesima a casa cosa hai intenzione di fare.?? - gli chiesi per cambiare argomento.
- Mhmhm non credo tu voglia saperlo – ribatté il ragazzo.
- Vai a gareggiare vero.?? - domandai scocciata. Sapevo che era una sua esigenza, che come diceva lui c'era un motivo più che valido per quello che faceva, ma ogni volta che faceva capolino l'argomento mi veniva solamente in mente la scena di Logan sanguinante nel bagno della scuola.
- Vicky, sai che...- iniziò a giustificarsi lui.
- Si si, lo so. C'è un motivo per cui lo fai, prima o poi questa cosa finirà, non devo preoccuparmi perché tanto sei bravo, e bla bla bla queste cose le so, ma non puoi pretendere che non mi preoccupi – lo rimproverai io.
- Guarda che smetto di dirtelo quando gareggio come faccio con Anne, così smetterai di farti le paranoie – mi minacciò subito.
- Non ci provare, giuro che te ne pentiresti amaramente – constatai con i nervi a fior di pelle.
- Ok ok scusa, vieni qua, non voglio litigare – disse abbracciandomi. Odiavamo discutere di queste cose, ma a volte non riuscivo a trattenermi dal sfasargli contro quando si parlava di certi argomenti.
Passammo il resto della serata non toccando più l'argomento, ma quando mi riaccompagnò a casa non potei far altro che salutarlo nervosamente, consapevole di cosa avrebbe fatto dopo.

I veri problemi iniziarono però la mattina seguente, quando come prevedibile, ad aspettarmi sotto casa fu la 500 di Anne.
- Ti prego dimmi che almeno te sai qualcosa, e che sono io l'unica che ha tagliato fuori come al solito – esordì la mia amica appena salì in macchina.
- Di cosa stiamo parlando per l'esattezza.?? - chiesi perplessa. Non era mica la prima volta che Anne passava a prendermi dopo una delle notti brave di Logan.
- Ok, a sto giro mio fratello ha fatto le cose in grande. Data la tua tranquillità, deduco che ha tenuto all'oscuro anche te – iniziò a spiegarmi sfinita la ragazza, passandomi un foglietto prima di metter in moto la macchina.
- “Principato di Monaco. Torno presto giuro. Stai tranquilla e tranquillizza anche Vicky. Con affetto L.”- lessi ad alta voce - È uno scherzo.??- domandai sconvolta con tre toni di voce più alti del solito. Anne rimase seria concentrata sulla strada, mentre io mi fiondai a cercare il mio telefono in borsa. Appena lo ebbi in mano feci partire la chiamata al mio ragazzo, ma senza neanche il segnale acustico, scatto subito la segreteria telefonica. Chiusi la chiamata e lanciai il telefono esattamente lì dove l'avevo appena ripescato.
Che fosse stata la mia sfuriata della sera prima al bloccarlo dal dirmi qualcosa.?? Che fosse capitato qualcosa d'importante riguardo alle “buone ragioni per cui gareggiava” che l'abbia portato a Monaco.?? Ma la domanda sul per quale diamine di motivo non mi avesse nemmeno avvisata rimaneva. Che non si fidasse.?? O magari si era cacciato in qualche guaio, e meno persone sapevano, meglio era. Mille cose mi giravano per la testa, e come a me così immaginavo alla sorella, che come la sottoscritta, rimase in silenzio per tutto il tragitto.
Una volta arrivate a scuola cercammo di sfoderare il nostro sorriso migliore, ma ovviamente il nostro nervosismo era palpabile, soprattutto sottolineato dalla non presenza di Logan.
- Amore che succede.?? - mi domandò preoccupata Ilenia. La guardai con il fare di chi avrebbe voluto inventarsi qualsiasi cosa, piuttosto che ammettere che c'era un problema, ma la mia amica mi conosceva troppo bene per mentirle.
- È proprio questo il punto. Non è ho la più pallida idea – risposi sconsolata. La ragazza non chiese altro, mi abbracciò furtivamente e tornammo a seguire la lezione di tedesco.

- Giuro che se guardi ancora una volta il telefono te lo sequestro – Mi minacciò Mariamarta comparendo in sala.
- Eri in bagno, il film è in pausa, ne ho approfittato solo un attimo – cercai di giustificarmi io, passandole il gelato in segno di pace. La ragazza mi guardò male e tornò a sedersi accanto a me fiondandosi nuovamente sulla vaschetta.
Tornando da scuola le avevo mandato un semplice messaggio con scritto “G E L A T O” (che poi negli anni si è trasformato in V I N O), che rappresentava nel nostro codice personale “ho bisogno di sfogarmi” e per le 15,30 si era presentata direttamente a casa mia.
- Finché non squilla vuol dire che non ti ha scritto nessuno, lui compreso. E se anche ti scrivesse, indifferenza cara. Leggi e non rispondi, così impara - constatò lei duramente, e non poteva che avere ragione. Nonostante tutto il bene che volevo a quel ragazzo, questa non glie l'avrei fatta passare liscia. Era una questione di rispetto nei confronti miei quanto in quelli di sua sorella. Non si sparisce lasciando un solo bigliettino con scritto due righe in croce senza nessuna spiegazione e preavviso. Qualunque fosse stata la motivazione.
- Hai ragione Mary, e solo che questa situazione mi snerva – dissi tra una cucchiaiata e un'altra di stracciatella – dimmi piuttosto di te, alla fine hai deciso se uscire o meno con quell'amico della Giuls.?? - domandai per passare su argomenti più leggeri, distrarmi e non monopolizzare la conversazione.
- Uuhu giusto, mi ero dimenticata di aggiornarti.!! Abbiamo parlato un po' su Facebook. Non sembra male, e soprattutto anche lui come me ha una devozione per Scrubs. Solo per questo li ho concesso un'uscita domenica pomeriggio – disse tutta elettrizzata la mia amica – il che vuol dire che lunedì pomeriggio, ti rapisco per una primaria lista dei pro e dei contro – aggiunse infine fiera. Non commentai, le battei semplicemente un cinque che rappresentava la mia approvazione.

  
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