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Autore: RegalGina    11/11/2015    1 recensioni
CHALLENGE: dalla lista fornita di 10 personaggi (5 maschi e 5 femmine), formare delle coppie CRACK, e rigorosamente CRACK (assolutamente non Canon) e per ognuna di esse scrivere una ff ispirandosi ad una canzone a scelta.
La lunghezza e i ratings sono liberi, ma le ff devono necessariamente prendere il titolo dalle canzoni alle quali sono ispirate.
A fine ff una breve spiegazione delle motivazioni della scelta della canzone... :)
PERSONAGGI:
- Hook, Robin, Neal, Jefferson, Whale.
- Regina, Dark Swan, Zelena, Ruby, Ingrid.
Challenge ideata da me e Smelly13... PARTECIPATEEE :)
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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#3 Ruby-Neal
STOP ME

Neal si sedette al bancone di Granny a testa bassa ed ordinò da bere. 
- Qualcosa di forte Granny... Perfavore. -
- Sta succedendo un po’ troppo spesso ultimamente signorino. Non credi sia ora di provare a cambiare qualcosa? - Disse la nonna con aria severa porgendogli un bicchiere di rum.
Neal lo prese e si mise a bere senza rispondere, senza nemmeno alzare gli occhi o ringraziare. 
Però Granny aveva ragione, stava davvero succedendo troppo spesso. Erano settimane ormai che erano tornati da Neverland e lui aveva visto Emma allontanarsi sempre di più, sentendosi impotente di fronte all’amore che lei palesemente provava per il pirata. Così, sempre più spesso, aveva iniziato a rintanarsi in quel locale a notte inoltrata, per cercare di dimenticare almeno di notte le sue pene. Erano cinque o sei giorni di seguito ormai, aveva anche smesso di contarli. 
Si sentiva terribilmente in colpa per ciò che le aveva fatto anni prima, per ciò che aveva fatto alla loro storia. Si sentì un codardo per non essere tornato indietro non appena aveva saputo che la maledizione era stata spezzata.
Già... Un codardo. Come suo padre. 
Del resto, era colpa sua se le cose erano andate così, partendo da quel giorno in cui era stato catapultato in quel mondo nuovo a soli dieci anni. Con tutte le conseguenze che poi ne erano scaturite:
Colpa sua se non era stato in grado di stare accanto alla donna che amava. 
Colpa sua se non era in grado di riconquistarla. 
Colpa sua se ora si rinchiudeva in un bar sentendosi un uomo perso e senza coraggio. 
 
“Father, father.... What have you done?
You made a monster
And now I gotta run...”

A volte, soprattutto in quei momenti in cui iniziava a perdere lucidità, gli capitava di mettersi nei panni di Emma e capire cosa avesse provato nel vedersi abbandonare in quel modo. 
Una lacrima scorse lungo il suo zigomo, scese lungo la sua guancia, si disintegrò sul bancone di legno.
- Emma...Mi dispiace...! - Disse stringendo talmente forte il bicchiere tra le mani da farsi sbiancare le nocche.
 
“Darling darling...
You know, I never meant to break you down.
Standing at the bar with your scars
And your lonely heart
So let’s leave this dead end town...”

Aveva una voglia disperata di lasciare Storybrooke, di andarsene e lasciarsi di nuovo tutta una vita alle spalle, ma qualcosa glielo impediva. L’aver ritrovato suo padre, forse. 
L’aver ritrovato Emma, forse...
Forse in fondo sperava che rimanendo lei in qualche modo l’avrebbe perdonato. O forse aveva paura che andandosene di nuovo l’avrebbe ferita un’altra volta, dimostrandole ancora di essere un debole. 
Non voleva che Emma pensasse questo di lui. Non voleva lui stesso essere quella persona. 
Voleva cambiare, doveva farlo per lei, per non ferirla più. 
Qualcuno picchiettò sulla sua spalla proprio mentre, perso nei suoi loop mentali, ordinava il quinto bicchiere di rum. Anche quello, il rum. Aveva preso quel vizio da Hook, quando si erano conosciuti sull’isola che non c’è. Hook. Un’altra cosa che le ricordava Emma.
- Ciao! - Disse qualcuno dietro di lui.
Ah già, qualcuno aveva picchiettato sulla sua spalla...
Si voltò ed il viso affilato di una ragazza sorridente gli si presentò davanti. 
- Ehm... Ciao... - Rispose lui timido e confuso. - Sei la nipote di Granny vero? - 
Era a Storybrooke da poco, non conosceva ancora tutti.
- Sì! - Rispose lei sorridendo di nuovo. Se l’aveva riconosciuta, significava che non era ancora ridotto tanto male. - Sembri uno che ha bisogno di un’amica. - Aggiunse sedendosi a fianco a lui. 
- Nonna! Un bicchiere di rum anche a me perfavore! - Granny alzòlo sguardo sopra gli occhiali e borbottò qualcosa con un risolino disegnato sul viso. Le preparò un bicchiere e glielo porse, scrutandoli entrambi, poi si ritirò nel retro. 
Ruby iniziò a sorseggiare il suo liquido ramato osservando l’uomo disperato seduto accanto a lei. Quando lui alzò gli occhi con aria interrogativa, lei disse:
- Non dovresti affogare tutti i tuoi dispiaceri nell’alcool sai? Potrai anche dimenticare per una notte, ma domani non sarà cambiato niente... -
- E cosa suggerisci di fare? - Replicò Neal seccato da quella brusca intromissione nella sua vita. 
- Girare pagina, semplicemente... -
- Non voglio andarmene. - Disse categorico.
- Voltare pagina non vuol dire per forza andarsene, Neal. Perchè puoi andartene, ma puoi non lasciarti nulla alle spalle se continui a pensarci. Non è la lontananza dal tuo passato che ti aiuterà a ricostruirti. Deve partire tutto da qui. - Disse poggiandole un dito sulla fronte. - Puoi rimanere, e cambiare vita rimanendo. Devi solo volerlo Neal. Devi solo voler dimenticare Emma. - 
All’udire il suo nome, a Neal si illuminarono gli occhi. Poi si bagnarono, di lacrime. Rimase in silenzio a riflettere, poi con una voce debole, quasi con un sussurro, disse:
- Come faccio...? - 
Era una richiesta d’aiuto. Neal non ne poteva più di stare male. Era stato frustrato una vita intera. Anche con Tamara non era mai riuscito ad essere felice, costantemente divorato dai rimorsi. Non era mai riuscito a dimenticare il passato, a staccarsi completamente dalla vita che voleva lasciarsi alle spalle, per quanto potesse essere doloroso.
- Prima di tutto, smettendo di pensarci ogni momento. - Ruby posò il bicchiere vuoto e scese dallo sgabello porgendogli una mano. - Poi, conoscendo persone nuove. E iniziando a pensare a te stesso, e non sempre a lei... - 
Neal afferrò la sua mano e si lasciò tirare in mezzo al locale dalla ragazza, che immediatamente lo strinse a sé mentre Granny alle sue spalle metteva in azione il Jukebox. 
- Abbandonati Neal. Ma non all’alcool. Abbandonati a te stesso, a ciò di cui hai bisogno. E quello di cui hai bisogno ora, è un po di serenità. Un po di spensieratezza. Di smettere di pensare, per poter capire cosa davvero vuoi. - 
Neal annuì poggiando la sua testa stanca sulla spalla di lei, lasciando che la dolce musica avvolgesse la sua mente e che il corpo caldo che aveva a contatto lo guidasse in una lenta danza. 
Il respiro caldo della ragazza sul suo collo gli provocava brividi lungo tutta la schiena, ogni volta la stringeva sempre più forte a sé. Era così tanto che non stringeva veramente qualcuno tra le sue braccia che non si era nemmeno accorto di quanto gli fosse mancato. 
Ballarono sempre più incollati, mentre le mani di Neal iniziarono a scorrere sulla schiena di Ruby. Una andò a posarsi sui fianchi, accarezzandoli dolcemente ma cingendola più saldamente, mentre l’altra andò ad intrecciarsi con i suoi capelli dai riflessi rossi. Provò il desiderio di rimanere in quella condizione in eterno, sentiva che la sua testa si stava svuotando da tutto ciò che fino a poco prima lo stava incessantemente attanagliando. Forse lei aveva ragione, andare lontano fisicamente non serviva se non lo si faceva prima con la testa. 
In quel momento provò il desiderio profondo di allontanarsi davvero da Emma con la testa, per la prima volta. Correre via con la mente e dedicarsi ad una vita che aveva lasciato troppo spesso in balia degli eventi. 
E forse Ruby era la chiave che gli avrebbe permesso di farlo...
 
“If I run away with you tonight
We could make the wrongs feel right, so right...”

La musica si spense improvvisamente, lasciandoli stretti in mezzo al silenzio assordante della stanza. Neal si staccò e la guardò, i suoi occhi azzurri risplendevano alla luce della luna. Il locale era vuoto, erano rimasti solo loro.
Ruby lo prese di nuovo per mano e lo condusse via, dirigendosi verso le scale che portavano alle stanze. 
Neal si fidava di lei. In fondo, non aveva nulla da perdere. Si lasciò guidare fino a ritrovarsi in una delle stanze di Granny. Sdraiato, sul letto. Ruby a cavalcioni sopra di lui. I suoi occhi sembravano brillare ancora di più. 
- Posso provare a portarti via da lei? - 
Neal annuì in silenzio, si alzò e la baciò.
Ne aveva abbastanza di notti insonni in balia dell’alcool e di pensieri disperati.
 
“Can I be the one to turn your nightmare into a dream?”


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Ecco qui la terza ff del challenge. La canzone è di Natalia Kills e l'ho scelta prima di tutto perchè a me piace moltissimo, stile tormentone in questo periodo xD E poi trovo sia perfetta per Neal, soprattutto la prima strofa... Nel profondo sono anche io un pochino SwanFire! Poi ci ho costruito questa storiella, spero sia abbastanza verosimile =D 
Ciao ciao ci vediamo alla prossima! Spero di leggere cosa ne pensate, mi fa molto piacere :) 
Ciao :)
  
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