La mancanza di Gemini

Nella sala del trono, nel tredicesimo tempio posto in cima alla scalinata delle dodici Case, Deuteros osservava il Grande Sacerdote Sage con una punta di amarezza. Si stava accorgendo solamente in quel momento di ciò che era accaduto poc’anzi; Aspros era riverso a terra senza vita, l’armatura di Gemini posta a Totem accanto all’uomo più potente del Tempio mentre lui se ne stava a distanza di sicurezza. Ricordava poco di quanto accaduto, ma una cosa la sapeva per certo. Suo fratello era morto per colpa dei suoi demoni interiori e lo aveva strumentalizzato per potersi impadronire del titolo di Sacerdote.

Quella stessa sera, nonostante Sage non avesse dato la colpa a lui, scese le scalinate fino alla terza casa dove si mise contro una parete di marmo dell’entrata ad osservare il cielo privo di stelle, come se anch’esso piangesse la morte di quello che un tempo era stato uno dei più valorosi cavalieri del Tempio.

Adesso quella casa era sua, ma mancava ancora una cosa per divenirne il padrone effettivo, nonostante il Pandora Box dorato di Gemini troneggiava al centro della sala in segno di appartenenza.

« Aspros, maledetto, non mi hai lasciato il codice della wi-fi! »