E guarda come sei
più incantevole
sei quello che non sa
di regole e di fragole
lo vedi come sei?
Inconsapevole
per questo ti vorrei
e dove sei?
So dove sei
nella porta accanto

Una zazzera rossa,due occhioni blu e labbra morbide … il suono incessante di un telefono. Cait aprì gli occhi. Fantastico di nuovo lo stesso sogno pensò. Il telefono ricominciò a suonare. Guardò il nome sul display, Sam Heughan. Bene ,il protagonista di quel sogno che non gli dava pace da mesi.
-Mmm- rispose con voce impastata dal sonno – Buongiorno raggio di sole!- tuonò la voce di Sam dall’altro capo del telefono – Ciao Sam!- rispose Cait.
- Che stai facendo?- chiese Sam – Stavo dormendo … finche tu non mi hai chiamato- rispose Cait. Lui rise. Oh quella risata era capace di fondergli il cervello,riusciva a fermare il mondo. – Scusa!- disse poi – Pensavo … che ne dici di fare colazione insieme? Un caffè,un cornetto o qualunque cosa vuoi,solo io e te?- le propose Sam – Solito bar?- chiese Cait – Solito bar- rispose Sam. Non fu difficile immaginarlo mentre sorrideva. Ah,quel sorriso un giorno o l’altro l’avrebbe uccisa.
Scosse la testa come a voler mandare via quei pensieri. Aprì l’armadio pronta a tirare fuori qualcosa d’adeguato. Insomma Cait è solo una colazione con un collega si rimproverò. Alla fine optò per un paio di jeans che mettevano in mostra le sue forme e un maglioncino.

***

Erano seduti al solito bar sorseggiando un frappé.
-Allora Sam come mai mi hai invitato a fare colazione insieme?- ruppe il ghiaccio lei. Lui sorrise – Dev’esserci per forza un motivo per fare colazione con mia moglie?- lei arrossì e distolse lo sguardo – Voglio  dire, mia moglie Claire si corresse – Certo Jamie- sorrise lei.Ah quel sorriso come avrebbe voluto che non andasse mai via dal suo viso. Se la spolpò con gli occhi. Il modo come quei jeans le fasciavano le gambe mettendole in risalto il sedere, come quel maglioncino le cadeva largo nel busto. Come quegli occhi verdi lo guardavano con intensità, come le sue labbra si appoggiavano al bordo del bicchiere per prendere un sorso di frappé ,come le sue mani si avvolgevano intorno a quel bicchiere. Come avrebbe voluto che fosse sua. Doveva essere sua  pensò diamine Heughan smettila di guardarla così. Siete solo colleghi si rimproverò. Ormai i loro bicchieri erano vuoti da un pezzo – Ti accompagno a casa- si offrì – Si,grazie- disse Cait. Per tutta la strada il silenzio regnò sovrano. Nessuno ebbe il coraggio di spezzarlo. Arrivati a destinazione Cait fece per dargli un bacio nella guancia ma lui girò di colpo il viso e la baciò.
Stupido, stupido, stupido si rimproverò – Cait scusa … io… - fece per scusarsi ma lei le mise una mano sul viso e lo baciò a sua volta. Fu un bacio dolce, carico di passione e di desideri nascosti. Dio, quando aveva sperato in quel bacio. – Ciao, Sam. Ci vediamo presto- lo salutò infine Cait. Rimasto solo in macchina fece per partire ma fu fermato dallo squillo del telefono. Un’e-mail da Ron Moore “ Stasera cena con Diana. Non mancate!”.
Sorrise. L’avrebbe vista davvero molto presto.

Note:Il testo all'inizio è la canzone "Nella porta accanto" di Laura Pausini fa parte del nuovo cd"Simili" se vi capita ascoltatela perchè è davvero molto bella... e sembra perfetta per questa storia :)