“Energia.”Ordinò Loki  al tenete Kyle  che quel  giorno  era di  turno  al  teletrasporto .
Accanto  a  loro  c’era  il  tenente Janice Rand  che, con  le  sue bizzarre pettinature, costituiva  una delle attrazioni  della nave. Nessuno  aveva  ancora compreso  come il  suo monumentale chignon stesse in piedi sfidando  la forza di  gravità.
Il  teletrasporto  si  illuminò e dalla luce  emersero  quattro  figure. Erano  quattro  giovani in divisa da guardiamarina, due  umani, un andoriano  e  una ragazza di  razza  incerta. Alla  vista di  Loki si  irrigidirono sull’attenti in attesa del  permesso  di  scendere. Lui aveva solo l’incarico  di  ricevere i  nuovi  ufficiali appena usciti freschi , freschi , dall’ accademia. Probabilmente avrebbe dovuto  fare  loro  anche  un severo  discorso sulla responsabilità, sul  dovere e sull’ onore  di  far  parte della flotta astrale. Ma da che  pulpito  sarebbe venuta la predica? Alla fine decise di  sorvolare.
”Benvenuti a  bordo! Per  oggi  vi viene  concesso il  tempo  per sistemarvi  e ambientarvi. Il  tenente Rand vi accompagnerà  nei  vostri  alloggi.  Ma domani  ognuno  di  voi  sarà  assegnato  a  un dipartimento e  entrerete  in servizio  a pieno  regime. E  sarà  dura, ve  lo  garantisco.”
I  quattro  lo  fissarono  immobili, ma  i  loro  occhi  erano  dilatati  dalla paura. Chissà quali  esperienze li  aspettavano  sull’ ammiraglia della flotta astrale! Avevano sentito  dire  che  non c’era stata una sola  missione  in cui  la  vita dell’equipaggio  non fosse stata messa  in qualche  modo  a repentaglio. E  domani  sarebbe toccato  a loro.
”Seguite il  tenente Rand. “Ordinò seccamente Loki e  i  quattro, dopo un adeguato  saluto,  si  affrettarono  a seguire, in fila  indiana, l’eccentrica  attendente del  capitano.
”Archer”.
La voce di Loki fece sussultare l’ultima della fila: una biondina ,molto graziosa. Sotto i capelli, raccolti sulla nuca, si intravvedevano  due orecchie a punta. Ma  il  fatto che  un semplice richiamo  l’avesse fatta sobbalzare , fece capire a Loki  che la ragazza  di  vulcaniano  aveva ben poco. Il guardiamarina Elisabeth  Archer si  voltò lentamente quasi  di  malavoglia. Poi fissò Loki con  le guance rosse per  l’ imbarazzo.
”La  nipotina di  Johnatan Archer e del presidente  T’Pol di  vulcano. Ma che  onore.” Lo disse  seriamente, ma  un angolo  della sua bocca si  era inarcato  dandogli un ‘espressione vagamente  ironica e  la poveretta  non riusciva a capire se la stesse prendendo in giro oppure  no. Elisabeth inspirò profondamente per darsi  coraggio .
”Signore  ,permesso  di parlare liberamente”
Loki annuì divertito.
”Non voglio  nessun  trattamento  di  favore.” Suonava quasi come  una supplica e la giovane si  affrettò  a spiegare. ”Sono  stata lo  zimbello  di  tutti   i miei  compagni per  tutta la durata del  corso  all’accademia”.
Loki   poteva capirla , ma  non voleva mostrarsi troppo compassionevole. La ragazza doveva  formarsi il  carattere se  voleva andare avanti in un mondo  così  duro  come quello  della flotta astrale.
 “Le colpe  dei  padri, o  dei  nonni , ricadono  sempre  sui  figli , che  lo   vogliano  o  no.” Le disse.
E lui lo  sapeva bene:Aveva cercato  di  sfuggire  al suo  retaggio in ogni  modo , ma  c’era riuscito  solo  cambiando universo .Un passo  che  non a  tutti  capitava di  fare.
 “Già, è per questo  che  mio padre Charles , ha  fatto  l’attore. “ Rispose Elisabeth  malinconica .
Loki  perse  la compostezza e  si produsse  in un sorriso  divertito.”Eh  tu? “.
”Io  sfortunatamente  non ero  credibile  neppure come asinello  alla recita di  natale.Non ho  avuto  scelta .”confessò  la ragazza .
"Allora, fammi  vedere  cosa ti  hanno insegnato  in accademia.Sul ponte.” Le ordinò  facendole segno  di precederla.
 “O...ora ...subito?” Balbettò Elisabeth preoccupata.
 “Ora “ replicò  Loki  facendosi  serio .
E lei  comprese  che  era giunto  il  momento  di  vedere  se  aveva scelto  la strada giusta.