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Autore: Inquisitor95    14/11/2015    0 recensioni
"Shepard era una donna alta rispetto a molte altre della sua età: il fisico slanciato e snello al quale non mancavano le delicate curve femminili, i suoi capelli erano scuri e dopo un'adolescenza in cui li aveva tenuti lunghi aveva deciso di tagliarli fino alle spalle all'età di diciott'anni quando decise di seguire le orme dei suoi genitori arruolandosi. I suoi occhi erano blu come l'oceano, profondi altrettanto e dal delicato taglio." - tratto dal Capitolo primo.
Questa è la mia storia di Jane Shepard: superstite di Akuze, spaziale e dalle potenti abilità biotiche. Si tratta della rivisitazione del primo capitolo di Mass Effect con la mia FemShep. Tra guerra e passione si farà strada per diventare una leggenda per l'intera galassia a partire da Eden Prime.
Genere: Azione, Guerra, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Comandante Shepard Donna, Kaidan Alenko, Liara T'Soni, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo secondo:

Visioni del futuro




Eden Prime era stato il primo pianeta colonizzato dal genere Umano, un pianeta quasi idilliaco dove l'uomo aveva potuto costruire i suoi primi insediamenti fuori dal proprio sistema. Una grande conquista per l'umanità vista la vita rigogliosa presente, persino l'atmosfera conteneva ossigeno, rendendo quindi l'aria respirabile, un paradiso per l'Uomo.
Shepard mise piede sul morbido terreno ricoperto da un manto verde di prato, gli occhi della donna scrutarono l'ambiente intorno a loro prima di uscire dal mezzo; si assicurò che l'area fosse e poi pulita fece un cenno ai suoi due collaboratori così che la potessero seguire. Teneva la Carnifex alta davanti al viso così da essere pronta a sparare all'eventuale nemico che li avrebbe potuti attaccare.
Fuoco e fumo si levavano verso le nuvole, un cielo ricoperto da una tinta arancione e minacciosa, c'era un odore fastidioso e pungente ma la donna non capì di cosa si trattava.
« Sono rimasti solo fumo e cadaveri... » disse in maniera vaga il tenente Alenko, Shepard si voltò appena per annuire al compagno di squadra e poi fece cenno di avanzare.
Non avevano tempo da perdere: dovevano trovare la sonda Prothean prima del nemico. Si spostarono quindi lungo la collina che scendeva vertiginosamente, poterono vedere i bellissimi campi coltivati all'orizzonte, sembravano non essere stati attaccati come il resto dell'insediamento. Si mossero silenziosamente costeggiando la parete rocciosa finché non si trovano in un ampio spazio, non c'erano ripari vicini da poter sfruttare. Luogo perfetto per un'imboscata.
« Vado avanti io! » disse Jenkins al proprio comandante, la donna non fece in tempo a fermarlo che si era già gettato nell'area privo di protezione; accadde tutto in fretta.
Una serie di proiettili fotonici fendettero l'aria facendo a pezzi gli scudi della corazza del caporale e trapassandogli il corpo, il ragazzo urlò di dolore poi cadde a terra senza muoversi. Shepard rimase con la bocca spalancata per ciò che era successo, sperò che fosse ancora vivo ma era impossibile.
Si sporse appena dal proprio riparo e utilizzò i propri poteri biotici per creare una barriera energetica intorno a sé, la sua mano brillò di luce azzurra e si propagò per tutto il corpo, corse contro il nemico con la Carnifex pronta a sparare, solo allora vide che due droni solcavano l'aria: sparò dei colpi ben mirati contro uno dei due bersagli che in risposta le distrusse la barriera da lei creata; la donna si gettò a terra per evitare la seconda scarica di proiettili e poi mirò ancora fino a distruggere il primo dei droni, il tenente Alenko dal canto suo aveva utilizzato il proprio potere per sovraccaricare il secondo che era finito per esplodere in mille pezzi.
« Ottimo lavoro, Alenko. » disse la donna quando l'uomo l'aiutò a rialzarsi, entrambi si voltarono verso il corpo del caporale, Shepard si avvicinò e si assicurò della condizione di quell'ultimo, ovviamente non poteva sopravvivere.
« Non c'era nulla da fare, i colpi hanno perforato gli scudi. Sarebbe morto comunque... » le parole del tenente erano dure e distaccate. « Mi spiace, comandante. » aggiunse dopo.
Shepard scosse il viso e parlò attraverso il casco. « Merita di essere sepolto. Mi accerterò che il suo corpo venga recuperato, si merita una medaglia. » cercò di fare la dura, di non mollare al dolore che quella perdita le provocava. « Adesso andiamo avanti con la missione! » strinse i pugni e proseguì la sua missione lasciando il caporale a terra.
Akuze era stata una dura prova per lei: psicologicamente ne era uscita distrutta, anche se si era rialzata da sola.
La sua squadra era stata annientata davanti ai suoi occhi, ancora ricordava il sangue di tutti i suoi compagni, tra di loro c'era anche un caro amico, conosciuto quand'era entrata all'accademia militare. Erano inseparabili, ma la morte aveva obiettato qualcosa, per questo Shepard non amava stringere rapporti con i suoi colleghi, per questo cercava di esser sempre superiore a tutti, dentro di sé però piangeva.
« Comandante, guarda lì! » la voce del tenente Alenko la risvegliò dalla sua catarsi, si trovavano in mezzo ad un piccolo viale alberato, le rocce fornivano un'ottima copertura specie per quello a cui stavano assistente: un soldato in corazza bianca e rosa sfrecciava tra i droni del nemico alti quanto un uomo e armati di fucili.
Shepard e Alenko si avvicinarono il più possibile al soldato, era da solo e cercava di destreggiarsi meglio che poteva; l'attenzione del comandante fu però attirata dalla natura del nemico: Geth; sintetici creati dai quarian secoli prima, ma perché si trovavano là dei robot? In una colonia umana?
Che cercassero anche loro la sonda?
« Dobbiamo intervenire! » disse improvvisamente Shepard per poi muoversi contro i nemici, assistita dal fuoco di Alenko, la donna riuscì ad avvicinarsi fino ai Geth, alzò la mano e utilizzò il potere del Lancio: una potente spinta si materializzò dal nulla e colpì in pieno un Geth che finì distrutto contro le rocce naturali, a quel punto gli altri Geth si accorsero della presenza dei due marine dell'Alleanza.
« Fuoco di copertura, Alenko! » urlò Shepard al microfono del proprio casco sperando che in mezzo a quei colpi di fucili l'uomo la potesse sentire. Trovò un nuovo rifugio e vide il soldato dell'Alleanza, lo sentì urlare e solo allora realizzò che si trattava in realtà di una donna.
Shepard non si lasciò distrarre, sporse il proprio viso e cominciò a sparare contro i Geth ancora in piedi, preparò un altro dei suoi poteri: rivolse il proprio pugno contro un Geth che sembrava isolato e poi lo spinse verso l'alto sollevandolo nella gravità che intorno a lui veniva annullata.
La creatura si scompose lentamente finché non esplose in aria. Shepard fece fuoco contro i restanti Geth assistita dai poteri biotici del tenente e dalla soldatessa dell'Allenza. Avevano vinto la seconda battaglia ma non avevano ancora la sonda.
La soldatessa si avvicinò a fatica a Shepard, il tenente si guardò prima intorno continuando a tenere la pistola in mano. « Perimetro sicuro, comandante. » la avvertì.
« Grazie mille per l'aiuto. » disse la soldatessa una volta che arrivò davanti a Shepard. « Sono l'artigliere capo Ashely Williams dell'unità 212. Avevo registrato una richiesta d'aiuto ma non credevo che fossi riuscita a inviarla. »
Shepard ascoltò la donna. « Sono il comandante Jane Shepard, lui è il tenente Alenko. Mi sapresti dire esattamente cosa sta succedendo qui? Cosa ci fanno i Geth? » chiese velocemente alla donna. L'artigliere capo scrollò le spalle.
« Non ne ho idea, signora. Hanno spiazzato anche me e la mia unità. Purtroppo credo di aver perso i contatti, credo siano morti tutti... » Shepard non poteva vedere il volto dell'artigliere capo Williams, ma sembrava sconvolta.
« Non è stata colpa tua, artigliere capo. » disse la donna cercando di tirare su il morale all'altra e capendo come si sentiva dentro. « Mi sai dire qualcosa riguardo la sonda? » Williams a quella domanda annuì.
« La mia unità era messa a difesa della sonda. Posso portarvi al sito archeologico. Non è molto distante da qui. Mi piacerebbe accompagnarvi personalmente, voglio vendicarmi di quei bastardi Geth! » era ovvio che fosse in collera.
Shepard non ebbe nulla da obiettare, si limitò ad annuire per poi seguire la donna, una trentina di metri più avanti trovarono il sito archeologico dov'era stata trovata la sonda: l'area era pulita, priva di forme di vita o cadaveri, si vedeva chiaramente l'intervento dell'Uomo visto l'accampamento costruitovi intorno, tuttavia quando arrivarono a centro del sito l'artigliere capo sbraito qualcosa. « Non è possibile! »
« Che è successo? » chiese Shepard.
« La sonda era qui. Devono averla spostata! » rispose lei piuttosto innervosita, la questione poteva essere un problema, Shepard pensò subito al nemico, tuttavia c'era la possibilità che fosse stata spostata anche dall'Alleanza o da Nihlus. Non avevano ancora trovato tracce di lui.
« Dobbiamo proseguire se vogliamo... » si costrinse a fermarsi, Shepard serrò le proprie labbra e alzò un braccio per impedire che gli altri parlassero, c'erano dei rumori proprio sopra la collina. Il comandante cominciò quindi a correre con la Carnifex pronta all'uso per sparare ad un eventuale nemico.
Ciò che trovò fu anche peggio: dei lunghi aghi tenevano impalate delle persone, tre di loro avevano l'aspetto umano mentre altri tre avevano l'aspetto mostruoso di uno zombie combinato alla natura sintetica di un drone.
Questi ultimi si mossero dalla sommità degli aghi che lentamente scomparvero abbassandosi e lasciando le creature mutanti libere di potersi alzare dal loro posto; Shepard alzò la pistola puntando alla tempia di una delle creature e poi sparò dei colpi veloci distruggendolo.
Gli altri due accorsero in aiuto del comandante e cominciarono a correre contro di lei, non ebbe necessità di sparare visto che Williams e Alenko l'avevano raggiunta e avevano sparato prima loro ai due bersagli.
« Che cos'erano quelle cose? Cosa stanno facendo i Geth? » si domandò Shepard guardando i lunghi aghi e le povere vittime appese su di essi.
Cercò un modo per farle scendere o per disattivare quello strano ago ma la sua attenzione fu distratta da un rumore che la fece voltare temendo il peggio.
« Proveniva da quella struttura, comandante. » affermò Alenko indicando quello che sembrava un piccolo magazzino, si spostarono tutti e tre insieme. Il tenente, da esperto tecnologico, qual'era esaminò la porta e i comandi. « È stata bloccata da dentro. Potrebbero esserci degli alleati chiusi dentro. Dei civili forse! Dobbiamo aiutarli. »
« Potrebbero averci chiuso anche quelle strane creature mutanti! » controbatté Williams, Shepard fece un cenno ad Alenko che cominciò a decriptare la password così che la porta si aprisse, entrambe le donne erano pronte al peggio ma quando la porta si aprì non ne uscì nulla.
« Comandante Shepard? Sono Nihlus. Sono quasi allo spazioporto. Ti aspetto qui. » quasi sobbalzò nel sentire la voce dello Spettro Turian nel proprio orecchio, non ci fu necessità di comunicarlo agli altri in quanto ormai erano sulla strada giusta. Lo spazioporto era poco distante.
Shepard con passo deciso entrò attraverso la porta e si trovò davanti un piccolo gruppo di persone che urlarono alla vista della donna e della sua arma. « E voi chi sareste? » chiese il comandante.
Una donna indossava un camice bianco con dei ricami verdi, portava i capelli corti stile maschiaccio. « Fermi. Sono la dottoressa Warren, siamo dei civili! Ci siamo chiusi qui dentro per nasconderci da quelle cose! » parlò velocemente perché in preda al panico, solo a quel punto Shepard abbassò la guardia mentre veniva raggiunta da Alenko e Williams. « Dovete aiutarci! » continuò.
« State tranquilli. I Geth non vi faranno del male. Restate nascosti qui fino a che non verranno a prendervi degli altri militari. » si fece avanti il tenente parlando direttamente con la dottoressa; Shepard esaminò gli altri abitanti del nascondiglio, un altro dottore era accovacciato per terra, gli altri tre invece avevano l'aspetto di comuni contadini.
« Ottimo consiglio, tenente. » disse Shepard al compagno di squadra, si scambiarono uno sguardo di intesa per poi uscire insieme a Williams all'aria aperta, ci fu un'esplosione e poi uno sparo echeggiò nell'aria. « Andiamo! »
I tre marine si spostarono in fretta risalendo la collina e il sentiero erboso che li condusse in una piccola area con alcune strutture simili al magazzino dove i contadini e i due dottori si erano rinchiusi; c'erano delle casse grandi con il logo delle colture prodotte, sigillate.
Alcuni corpi di soldati giacevano per terra privi di vita, probabilmente alcuni di loro facevano anche parte dell'unità dell'artigliere capo, pensò Shepard; il fuoco riempiva una piccola area alla loro sinistra, c'erano dei barili, la causa dell'esplosione.
La struttura più grande aveva l'aria di essere una stazione, erano arrivati allo spazioporto. Fecero pochi passi cercando l'origine dello sparo quando improvvisamente si trovarono davanti alcuni Geth armati, i proiettili nemici volarono nuovamente in aria ma Shepard si gettò di lato riparandosi con una delle grandi casse a lei vicina.
« Maledizione. State bene? » l'attacco era stato improvviso ma sia Alenko che Williams sembrarono uscirne indenni. Gli spari terminarono per pochi istanti e Shepard ne approfittò per colpire i bersagli: allungò la mano contro le creature socchiuse gli occhi e un globo di energia uscì dall'arto volando velocemente contro i sintetici nemici, il globo si bloccò a mezz'aria e le tre creature cominciarono a levitarvi intorno, un campo di Singolarità che annullava la gravità e danneggiava i loro scudi, in questo caso i sintetici stessi.
Le tre creature meccaniche però non sembravano voler cedere, bastarono pochi colpi delle loro armi per distruggerli, l'attimo seguente all'attacco era tutto silenzioso nuovamente.
Shepard continuò per la sua strada con gli altri due che la seguivano, salirono i gradini della stazione e si fermarono di botto, il comandante aveva una sensazione di dolore allo stomaco, come se le avessero dato un pugno.
Nihlus giaceva a terra immobile, immerso in una pozza di sangue blu scuro che gli fuoriusciva da un grande buco tra le creste che aveva nella testa. Shepard si avvicinò lentamente abbassando la propria arma, fletté appena le ginocchia per esaminare meglio il cadavere. Era stato preso alle spalle, le circostanze sembravano quelle, ma come aveva fatto Nihlus a lasciarsi cogliere alla sprovvista?
« Accidenti... cos'è successo qui? Nilhus non si sarebbe lasciato colpire così. » commentò il tenente. Shepard non ebbe il tempo di rispondere visto che un rumore dietro le casse di grano colsero la sua attenzione, nemico o alleato?
« Esci subito allo scoperto! » ordinò con voce dura.
L'uomo eseguì l'ordine rivelandosi, probabilmente era un comune contadino. « Vi prego non sparate, sono Umano! » era supplicante, era ovvio però che lo fosse; Shepard, nonostante la natura dell'uomo, restò diffidente.
« Chi sei? Cosa facevi lì tra le casse? » chiese lei.
L'uomo tremò, incrociò lo sguardo con quello di Shepard e poi lo abbassò restando con le mani alzate. « Mi chiamo Powell. Mi stavo nascondendo da quelle cose... vi prego non fatemi del male! » proseguì, Shepard sbuffò e poi abbassò l'arma mantenendo comunque una postura aggressiva.
« Se stavi nascosto tra le casse allora saprai dirmi cos'è successo qui... » era più interessata a sapere cosa fosse successo a Nihlus visto il mistero attorno alla sua morte, l'uomo tuttavia iniziò a raccontare velocemente dall'inizio.
« Era una giornata come tante altre, sembrava tutto tranquillo quando una nave è scesa, somigliava ad una gigantesca seppia con i tentacoli! Poi sono arrivate quelle cose. Io stavo schiacciando un riposino qua dietro... per questo mi sono salvato! » chinò il capo imbarazzato.
« Salvato dalla tua dannata pigrizia... » commentò con acidume l'artigliere capo Williams. Shepard si avvicinò all'uomo indicando il Turian che giaceva a terra.
« È stato colpito alle spalle da un altro Turian. Si chiamava Saren, ho sentito che il Turian morto lo ha chiamato così. Sembravano conoscersi... non so altro, lo giuro. »
« Va bene, Powell. Hai idea di dove sia andato l'altro Turian? Penso sia collegato a tutto questo, all'attacco. » continuò a chiedere Shepard cercando di spronare i ricordi dell'uomo, non ebbe necessita di insistere a lungo.
« Ha preso il treno verso lo spazioporto. Non dev'essere molto lontano anche se penso sia arrivato ormai... »
Shepard spalancò gli occhi: se era lì che era diretto, forse era lì che la sonda Prothean era stata spostata. Dovevano velocizzarsi prima di perderla per sempre. « Resta nascosto finché i marine non ti verranno a prendere. » disse congedandosi dall'uomo, fece un cenno agli altri due compagni e insieme si spostarono lungo la banchina della stazione cercando di prendere un treno.
L'attesa sembrava infinita: avevano fatto in modo di richiamare il treno affinché potesse trasportarli, essendo stato usato da poco era naturale che ci mettesse tanto per tornare a prenderli. E tutti quei secondi che sprecavano rendevano Shepard sempre più agitata, alla fine il mezzo di trasporto venne finalmente, vi salirono sopra e si misero in viaggio accertandosi che nessun Geth fosse tornato insieme al treno.
Il viaggio fu tranquillo per loro, a chissà quanti metri di distanza c'erano ancora dei combattimenti, esplosioni e segni di lotta ovunque, persino lì sul treno c'erano alcuni segni, sangue per esempio: una lunga striscia si spostava dal mezzo del vagone fino a una delle uscite; sangue rosso, Umano.
Quando Shepard vide lo spazioporto avvicinarsi si sentì sollevata, preparò la propria Carnifex e si accerto di essere apposto con gli scudi della propria corazza, sia Williams che Alenko erano molti silenziosi durante la missione e a lei stava bene così, non era un'amante delle parole, tutto questo sempre a causa di Akuze, il cui pensiero era marchiato nella mente.
Scesero al treno non appena le porte del vagone si aprirono, subito furono attaccati da una pioggia di proiettili che distrusse gli scudi di Shepard, fu costretta a buttarsi a terra altrimenti i prossimi proiettili l'avrebbero colpita.
Alenko le diede del fuoco di copertura mentre Williams si buttava nella mischia con attenzione riuscendo ad uccidere ben due Geth in pochi colpi. « Tutto bene, comandante? » chiese Alenko con tono premuroso, lei non si preoccupò di dargli una risposta, si mise nuovamente in piedi facendo un movimento con la mano per crearsi una barriera.
I colpi vennero deviati e Shepard ebbe modo di sparare dei colpi ben mirati al Geth che le aveva puntato contro l'arma, si nascose tra le varie casse di coltivazioni aspettando la nuova ondata, si sporse appena sentendo il silenzio e si trovò davanti un Geth che le dava le spalle, ignaro del pericolo.
Gli piantò una decina di colpi in piena schiena e mirò ad un altro Geth lì vicino, quello cadde a terra mal funzionante ma Shepard non si fermò lì, si mosse velocemente facendo una giravolta in avanti per evitare altri proiettili, restò abbassata sporgendosi appena per contare rapidamente quanti nemici restavano ancora in piedi, erano pochi.
Utilizzò il potere del Lancio contro un Geth riuscendone però a prendere ben due visto quanto le creature erano vicine tra di loro, si schiantarono con violenza contro la parete finendo distrutti, questo permise ad Alenko di avanzare e voltare l'angolo per avvicinarsi all'uscita della stazione, altri spari volarono nell'aria ma il tenente ne uscì con gli scudi appena danneggiati. Si accovacciò nuovamente e fu raggiunto da Shepard. « Dov'è finita Williams? » chiese la donna.
Il tenente non seppe rispondere, entrambi l'avevano persa di vista durante la sparatoria ma fu proprio Shepard a ritrovare la donna: nascosta tra alcune casse basse, quattro Geth ancora in piedi mentre uno più grande era messo a guardia di una struttura brillante, doveva essere la sonda!
« Dammi fuoco di copertura, Alenko. » urlò Shepard cercando di comunicare con il tenente, l'uomo annuì e cominciò a sparare distraendo i nemici sia da Williams che da Shepard; il comandante scese velocemente i gradini uscendo dalla stazione e trovandosi al fianco di Williams, entrambe le donne mirarono un bersaglio differente finendo per distruggere entrambe le creature mentre Alenko pensava agli altri due, ormai ne restava uno solo.
Il Geth era però differente dagli altri: alzò il braccio contro Alenko e sparò un proiettile più grande degli altri, un razzo. Il biotico però se ne accorse prima che potesse esplodere così si spostò venendo contro Shepard e l'artigliere capo.
Tutti e tre poi uscirono dal loro nascondiglio armati di scudi e barriere biotiche e rivolgendo tutti i proiettili contro il nemico più grande che si trovò confuso sul bersaglio da mirare.
Un ultimo potente attacco venne dal tenente che utilizzò i propri poteri biotici per distruggere la corazza di metallo del Geth in modo che i proiettili potessero colpirne l'impianto interno. L'enorme creatura di metallo cadde a terra priva di energia lasciando la sonda scoperta.
Shepard tirò un sospirò di sollievo vedendo che la sonda era ancora intatta.
« C'è una bomba. Credo di poterla disinnescare. » disse il tenente accorgendosi dell'ordigno molto vicino alla sonda, Shepard gli rivolse un'occhiata veloce e poi annuì confermando l'ordine. Premette il pulsante del proprio casco così da poter contattare la Normandy per il prelievo.
« Joker abbiamo finito. Abbiamo la sonda, manda una navetta per recuperarci, va bene? » disse parlando al microfono interno. Ricevette una risposta positiva.
« Comandante aiuto! » l'urlo improvviso del tenente fece voltare Shepard di botto; Alenko veniva attirato da una forza invisibile come un campo magnetico che lo avvicinava sempre di più alla sonda, quasi come se stesse cercando di risucchiarlo. Shepard si limitò ad agire.
Cominciò a correre contro il tenente, lo raggiunse entrando nel campo magnetico creato dalla sonda e lo prese con violenza per spostarlo via con tutta la forza che aveva, riuscì ad escluderlo dal campo ma ci si trovava lei adesso.
Il suo corpo si muoveva da solo e si sollevò, tutto il mondo di spense intorno alla donna che rimase sospesa.
elle immagini scorsero velocemente nella sua mente, apparentemente prive di significato: vide i Geth combattere, avvertì delle urla disperate, sentì il fuoco bruciarle la pelle del corpo e poi terminò di botto, persino la coscienza di essere ancora sveglia; l'ultima cosa che sentì fu la voce del tenente Alenko che la invocava per nome preoccupato.





-direttamente dalla partita che sto giocando-
paradisiaca visione di Eden Prime

 
  
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